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Autore: Eklypse    05/12/2010    5 recensioni
Fra Sara Ghirardi e Michele Rizzardi non scorreva buon sangue.
Che lui fosse bello e gettonato, non ci sono stati dubbi, fin dall’inizio della storia, ma se vi aspettate “lei” come una giovane fanciulla timida e indifesa, allora vi sbagliate di grosso.
Perché lei era tutto ciò che Michele era, in versione femminile ovviamente

ULTIMO CAPITOLO PUBBLICATO, anni e anni dopo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO 16 _ BINARIO 3

 

 

SARA POV

 

-E’… è inaccettabile- bofonchia Anna, interdetta, scrutando torva la sezione “B” accalcata vicino al binario 3.

-Inamissibile- le fa eco Laura, guardando nella stessa direzione.

Michela non si espone, ma, appena colgo il suo sguardo, alza le spalle indifferente.

Una dei pochi indifferenti, da quello che ho potuto notare in questi dieci minuti.

Le due classi si sono appena incontrate alla stazione.

Le mie compagne stanno maledicendo le oche dell’altra classe e probabilmente loro fanno lo stesso.

I ragazzi sono più moderati, si ignorano e basta, ma appena un ragazzo altissimo della “B” ha adocchiato Serena, Luca, il suo principe azzurro, ha quasi rischiato di non vederci più e spedirlo direttamente sotto i binari del treno.

-Ma cosa è saltato in testa ai professori? E poi dovevamo andare a Parigi! Non in settimana bianca- sbotta ancora la mia migliore amica, furiosa. Odia lo sport e la capisco benissimo per esserci ramasta male, quando il professore di italiano aveva annunciato il cambio improvviso della meta.

-Ci divertiremo lo stesso.

-Tu ti divertirai lo stesso!- urla, poi si piazza davanti a me – e finiscila di fissare Rizzardi.

Sgrano gli occhi a quella frase, mentre Laura e Michela ridacchiano come assatanate.

-Non è vero!

-Sì che è vero! Lo ammetto, con quel giubbino di pelle è da stupro però.. contieniti.

Corrugo le sopracciglia, stupita, seguita a ruota dalle altre due.

-Anna, Rizzardi non indossa il giubbino di pelle…- continua Laura osservandola stranita – è Riccardo che lo porta.

L’espressione di Anna muta radicalmente. Sbianca e si volta di scatto verso il gruppo della classe di Rizzardi.

Lui è lì, che fa il cretino con gli amici, scuotendo il capo e passando una mano fra i suoi capelli disordinati. Con lui c’è, ovviamente, Riccardo. Biondo, composto e, devo ammettere, carino, fasciato in un giubbino di pelle e in jeans chiari.

-Ah. Avete ragione… li avevo scambiati.

Come ha fatto a scambiarli? Uno moro, l’altro biondo,  uno con atteggiamenti egocentrici, l’altro molto più moderato anche nei semplici comportamenti quotidiani.

-Ti sei rincretinita?- domando di getto, ma sono sospettosa e lo capisce immediatamente.

Apre la bocca per dire qualcosa ma si trattiene.

-Credo di stare per impazzire- sospira – è un brutto periodo e sono incazzata.

Lascio passare la cosa, per adesso, mentre raggiungiamo i nostri compagni di classe, ma stasera, in camera, un bel terzo grado non glielo toglie nessuno. Per quanto Riccardo possa essere carino, solitamente è Rizzardi ad attirare l’attenzione, soprattutto perché è di lui che parliamo spesso.

Che abbia incominciato a provare interesse per Riccardo senza dirmelo?

Il professore ci chiama e ci invita a salire sul treno.

-E comunque non lo stavo guardando- mi scappa improvvisamente, mentre cerco con lei un posto decente e abbandonando i pensieri confusi su lei e il braccio destro di Michele.

-Nooo- mormora ironica e questa volta sorride. Salire sul treno l’ha proiettata in vacanza e so che di qui a poco, esploderà di entusiasmo. Lunatica.

-Ti guardava anche lui, però. Rapide occhiate, ma ti assicuro… credo che volesse spogliarti con gli occhi- mi sorprende ed è inutile fingere di offendermi. Non posso far altro che compiacermi della metafora che ha utilizzato. Fortunatamente per me è Riccardo ad avere il giubbino di pelle e non lui, altrimenti.. be, ciao ciao razionalità, benvenuti ormoni a mille.

-Sediamoci in fondo- Anna mi prende per mano e ci imbuchiamo in fondo al treno, isolate. Da qui possiamo vedere tutti e, se vogliamo andare in bagno, dobbiamo per forza passare davanti all’intera sezione “B” e “N”.

-Per il tuo ego – mi spiega ridendo – lui dove si è seduto?

Mi alzo appena sul sedile e do un’occhiata veloce.

-Non lo vedo.. aspetta! E’ seduto in uno di quei posti a quattro con Riccardoe altri due… mmm… si chiamano Francesco e Alessio, credo.

-Ehi, Sara, escluso il fatto che è una blasfemità andare in gita in quinta in settimana bianca e soprattutto con la “B”, sai cosa comporta questa gita?- ha un aspetto divertito e mi preoccupa.

-Sarebbe?

-Che gli ormoni di tutti, come in tutte le gite, saranno sparati a mille e quindi tu e Michele finirete certamente a letto!- squittisce, entusiasta – e, naturalmente…, mi dovrai raccontare T-U-T-T-O!

Nei minimi dettagli! Chissà come usa le mani…

Ok, Anna è partita. Ed è single! Non oso immaginare se avesse un ragazzo… lo distruggerebbe!

-Calma, razza di assatanata!- scherzo, ma subito divengo seria –non succederà nulla fra noi, a meno che non ci siano lenzuole azzurre sui letti.

Anna ride di gusto e scute il capo, incredula.

-Ancora con questa fissa?

Scrollo le spalle e le chiedo se ha l’Ipod carico. Domanda inutile. Lei ha sempre l’Ipod carico.

-Cosa cantiamo?- domanda allegra.

-Siamo in un vagone con cinquanta studenti e vuoi cantare a squarciagola come tuo solito?- corrugo la fronte interdetta.

-Terrò il volume di voce basso e poi tu canti con me.

-Scordatelo!

-Dai, da qui non ci sentirà mai, lui!

La guardo male. Sempre a parlare di Rizzardi! Quell’ignobile essere inizia a monopolizzare persino le discussioni con la mia migliore amica: inammissibile.

-E cosa vorresti cantare?

-Le sigle dei cartoni animati?

No. Questo no. Vado in quinta superiore e ormai ho passato la fase dei cartoni! Tutta colpa di Anna, se ancora oggi le conosco a memoria.

-Canti?

-No.

-Se metto i Modena City Ramblers?

Sorrido.

-Questo è un altro discorso.

 

MICHELE POV

 

-Quando arriviamo?- sbuffa Alessio, annoiato.

-Se lo dici un’altra volta, ti scaravento fuori dal finestrino- minaccia Riccardo, finendo di scrivere per l’ennesima volta un sms.

-A chi scrivi?- chiedo all’improvviso, distraendolo da Alessio che si lamenta come un bambino.

Scrolla le spalle e mette in tasca il cellulare, guardandomi in tralice.

-Non leggere i miei messaggi, Miky.

È talmente serio che non ho il coraggio di non rispettarlo.

Ma uffa! Non è giusto! Sono il suo migliore amicooo… bene, mi sento tanto una bambinetta che veste di rosa, in questo momento, ma è l’unico modo per esprimere il mio profondo disappunto!

Come può nascondermi qualcosa che riguarda una ragazza?

Oh, perché io sono sicuro che c’entra una ragazza. Ci sono tutti i sintomi, primo fra tutti: ricarica cellulare ogni dieci minuti.

Un paio di ragazze della “N” si dirigono verso il bagno, sempre accoppiate, queste donne.

Peccato che non sia Sara. No. Lei non si degna nemmeno di alzarsi da quel bastardissimo posto a sedere, in culo ai lupi, per di più!

Uffa!

La vita è ingiusta!

-Secondo voi quando arriveremo?

-Ale, chiudi la bocca! Sembri un bambino dell’asilo!

-Ma…

-Ma niente!

Francesco si toglie le cuffiette del suo Mp3, osservando di sfuggita Alessio seduto accanto a lui.

Ride e si rivolge a me e Riccardo.

-Fa sempre così,ogni volta che viaggia!

-Ricordatemi di non invitarlo al nostro viaggio per la maturità…- bofonchio e, prima che Alessio possa ribattere, mi ritrovo davanti un foglio bianco, con qualche scarabocchio.

-Ma cos...

Caterina, capelli biondi, lunghissimi, mi guarda con sguardo languido.

-Miky! Il professore mi ha chiesto di darti questo!- squittisce con una voce stridula.

Ehm… ma quanto mascara ha questa ragazza sulle sue povere ciglia? E il lucidalabbra.., brrr

-Grazie Cate.- dico strappandole quasi il foglio dalle mani e liquidandola con un sorriso forzato.

Sembra in estasi, decisamente. Sono cinque anni che mi corre dietro, ma con una così non ci starei mai. Ho una dignità anch’io!

-Cos’è?- domanda Francesco sporgendomi verso il documento che mi aveva lasciato Caterina e lo guardo bene per la prima volta. Non faccio nemmeno in tempo a finire di leggere la prima frase che quel perfettino di Riccardo, con il cellulare in mano, spiega:

-Bisogna scrivere i corsi a cui vogliamo partecipare e l’orario. Hanno organizzato tutto all’ultimo minuto, quindi non trascorreremo tutto il giorno sulla neve, ma poche ore. I pranzi e le cene devono avvenire tutti i giorni in albergo e tutti insieme. Il coprifuoco è alle 11.00.

-Grazie Ricky…- lo prende in giro Alessio e mi prende dalle mani il foglio.

-Ehy!- esclama dopo un po’ – siamo gli ultimi a cui è arrivato! Gli orari migliori sono già andati…

-Sai solo lamentarti- commenta Riccardo e si appropria del documento, pronto a leggerlo ad alta voce.

-Per prima cosa dobbiamo scegliere se sci o snowboard…

-Snowboard!- quasi urlo ad una voce con Alessio e Francesco.

-Immaginavo- borbotta Riccardo – avete una biro?

Francesco traffica con lo zaino, mentre gli ingranaggi della mia mente lavorano febbrilmente.

-I gruppi da quante persone sono formati?

-Minimo sei persone… massimo otto- mi risponde indifferente Riccardo – perché?

Una lampadina si accende dentro di me e mi nasce, INVOLONTARIO- giuro che è involontario - un ghigno divertito.

Non mi soffermo sulle facce dei ragazzi: si staranno guardando preoccupati.

-Riccardo, dammi quel foglio.

Riccardo allunga di scatto la mano verso di me e lo sento sussurrare un “sono guai” fra le labbra.

Ricerco in fretta un nome e lo trovo. Sotto il corso di snowboard delle prime ore del mattino, spicca il nome “Sara Ghirardi” scritto con una calligrafia rotonda e ordinata. Sotto a quello di Sara, leggo Anna Zanetti e altre due ragazze.

Be, il massimo è otto no?

-Biro- ordino e me la ritrovo fra le mani un attimo dopo.

Il mio nome, seguito da quello degli altri, si mette in coda dietro alle quattro ragazze.

-Dovremo svegliarci presto- ridacchio con un’espressione soddisfatta.

Francesco si affretta a prendere fra le mani il foglio per leggere la loro condanna.

-Il corso alle sette e mezza? Di mattina?

Alessio geme sofferente.

-Suvvia, cosa volete che sia? Ci sveglieremo come tutti i soliti giorni di scuola!

-Non eri tu quello che voleva a tutti i costi godersela questa vacanza?- chiede Riccardo, facendomi sorridere.

-Ma io ho tutta l’intenzione di godermela…- scoppio a ridere, sotto il loro sguardo allibito.

-Fammi indovinare…- borbotta Alessio e, in un lampo di intelligenza: - c’è Sara Ghirardi nel nostro stesso gruppo.

-Ovvio- ribatte Francesco, per nulla sconvolto dell’orario mattuttino.

Riccardo mi sembra molto più scocciato, ma non ribatte.

Ora sono libero di pensare a tutte le mie arti di seduzione possibile. Peccato che sarò imbaccuccato in una tuta enorme per il freddo… e il casco! Cielo, mi spiaccica tutti i capelli in testa…

Forse non è stata mica una così bell’idea…

-Fra, - chiedo angosciato – hai portato il gel, vero?

 

NARRATORE POV

 

Anna guarda fuori dal finestrino del treno.

Il paesaggio non è visibile nitidamente: il treno corre troppo veloce e Anna distingue solo colori e immagini sfocate.

Sara alla sua destra canticchia una canzone, con gli occhi chiusi.

Pensa se sia possibile chiedere all’albergo delle lenzuola azzurre, ma come spiegare una simile richiesta?

Sara e Michele stanno bene, insieme. Anna ne è convinta da sempre. Il loro rapporto la diverte, ma il suo obiettivo è spingere Sara fra le braccia del ragazzo e tutti i loro giochi di seduzione, la ostacolano.

Michele è innamorato, ma lui ancora non lo sa. Per non parlare di Sara, che cerca disperatamente di negare l’evidenza.

Anna si morde un labbro, pensierosa. Il cellulare vibra nella tasca della tuta e la ragazza si affretta a leggere il messaggio.

 

Sara ha il cellulare spento. Salutamela e dille che la chiamo stassera, fate buon viaggio…!

Simone

P.S. spero che non facciate cazzate…

 

Anna ride.

Sa che l’ultima parte del messaggio non si riferisce a Sara, ma ha lei e...

Cazzate? Neanche una.

Non vuole fare cazzate. Deve sfruttare a tutti i costi la situazione in favore di Sara e Michele.

-Chi è?- le chiede Sara, svogliata – sei stata al telefono un sacco di tempo.

-E’ Simone, ci augura buon viaggio e vuole chiamarti stassera.

-Simone?- Sara si fa più attenta e osserva la sua migliore amica negli occhi.- da quando hai il suo numero?

Anna distoglie lo sguardo alzando le spalle e ritornando a fissare il paesaggio.

-L’ho sempre avuto.

Non si volta verso l’amica, fingendo un’aria disinteressata.

Forse Simone ha ragione. Non devono fare cazzate, o rischiano di farsi scoprire.

 

 

Angolino personale!

 

Buona sera a tutte voi!

Purtroppo è un periodo schifoso… perdonatemi il ritardo e il capitolo…^^

È un po’ più corto del normale! Tutto questo tempo e non vi soddisfo nemmeno… acci!

Però la prossima volta c’è la lezione numero uno di snowboard...

Dovrebbero saltare fuori delle belle cose, almeno dal mio attuale progetto!

 

Non risponderò qui alle recensioni, vi mando un mp!!! Non so se riuscirò a farlo stassera stessa…

Sono così impegnata! Ed è davvero un periodo no: ho scoperto di odiare il Latino!

 

E fra poco è natale!! Non è bellissimo? Io adoro il clima natalizio *-*

Tutte le lucine in cittàààà!!! Sono fantastiche! E poi … non so… mi sento sempre bene quando vado in giro ;)

 

Sono andata a vedere Harry Potter!!! E voi?? Avevo persino il simbolo dei tre doni disegnato sulla guancia =D

Da fanatica quale sono… in realtà non mi è piaciuto moltissimo… cioè, hanno tagliato le parti che ritenevo più interessanti.. come al solito =.=’’

Ci andrò anche domani in realtà xD!

Facciamogli guadagnare un po’ U___U

 

Be, ancora scusa per il ritardo e… TANTI AUGURI, se non aggiorno prima!!! ( ma spero di poterlo fare ^^)

 

Eklypse

   
 
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