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Autore: keana    06/12/2010    5 recensioni
Dopo "Smashed".
Le parole feriscono e fanno male... anche se a volte non vorrebbero dire ciò che dicono. E mi sono sempre chiesta: che sarebbe successo con altre parole quella mattina??? Uno Spike meno insolente e una Buffy meno acida ( e stupida ) avrebbero potuto cambiare la loro storia??
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ESISTE VERAMENTE UN NOI??



Aprirono gli occhi esattamente nello stesso momento, notando che si stava facendo giorno.

Girando entrambi lo sguardo intorno a loro riconobbero in quell’ammasso di rovine i danni che avevano portato a quel posto con la loro... foga??

E il ricordo della notte appena trascorsa li invase. Lasciandoli entrambi incapaci di dire qualcosa.

< oh mio dio!!!! Io ho... ho fatto l’am... sesso! ... si, sesso!! Solo sesso ... certo... gran bel sesso... e taaanto sesso, ma... solo sesso!!! certo, solo sesso. Ma... con Spike???? Oh mio dio!!!! E ora che gli dico?? OH MIO DIO!!!! Ho fatto *solo sesso* con... con Spike????? >

< oh mio dio!!!! Io ho fatto ses... no! Ho fatto l’amore con Buffy!!!! E che sess... no! Amor... ohh non importa dannazione!!! È stato meraviglioso... tutte le volte... e... lei è davvero qui... *lei*... e stanotte io ero davvero con lei... ed è stato... bloody hell!! Che notte fantastica!!! >

Restarono entrambi in silenzio. In comune la paura di dire la cosa sbagliata.

Lei col terrore di dire qualcosa che lasciasse trasparire il fatto di trovarsi così comoda tra quelle braccia.
Lui col terrore di dire una qualsiasi cosa la facesse allontanare dalle sue braccia.

E poi, in fondo, come puoi dire qualcosa di giusto se ancora neanche tu capisci che cosa ti è successo???

< e... e ora che gli dico?? Sono giorni che gli salto addosso... e stanotte... mmhhh che buon odore che ha... Dannazione smettila!! Come hai potuto cacciarti in questo casino Buffy??? Devi andartene e... e non vederlo mai più!! >

< sta pensando senz’altro a come scappare da qui e non vedermi mai più... forse pensa di impalettarmi... tutto sommato morire con lei tra le braccia non è poi male... in fondo ci sono morti dannatamente peggiori. >>

< un altro vampiro?? Devo essere malata.... ma... lui non è come Angel. Non ha un anima. Non può amare! >

Fu Buffy la prima a uscire da quel torpore.
E nella sua maniera. Come era ovvio. Allontanandosi brusca. Tremendamente brusca.

Spike si sollevò sui gomiti < ci siamo... chi punta sul vampiro?? >

La cacciatrice afferrò la prima cosa che le capitò sotto mano e si alzò di scatto in piedi, coprendosi alla bell’e meglio.
Poi si guardò intorno - Ma è crollato tutto... quando... quando diavolo è successo?? -

La sua reazione era più che ovvia, e infatti Spike fece finta di non notarlo < non ha un paletto... bene. Provo con lo spirito... > - mmhhhh... non ricordo di preciso ma... - la fissò, allusivo - ... forse eravamo impegnati per notarlo luv... - ma notò gli occhi di lei diventare di fuoco.

- Non illuderti - sibilò, volutamente cattiva - questa notte per me non esiste! -

Da quanto Spike faceva finta di non notare di ogni volta che lo feriva??
Ma lui sapeva che il più delle volte non lo faceva di proposito. Cioè si. Chiaro che lo faceva di proposito. Ma forse non lo faceva proprio per ferire *lui*... o magari si...
Ma qualsiasi fosse il motivo, ora non importava davvero.

- Non riesco davvero a credere che io... - Buffy bofonchiava mentre cercava di raccogliere i suoi vestiti, infilandoseli man mano che trovava una sequenza utile. Non aveva trovato le mutandine < ma dove cavolo sono finite?? > si sentiva persa senza. Non che fossero di qualche impiccio in certi momenti...

Spike inarcò il sopraciglio sinistro - Cosa non riesci a credere amore?? - le fece uno di quei suoi sorrisini... e lei si infuriò.

Gli occhi verdi mandarono fulmini e saette - Non chiamarmi amore!! - sibilò - Non sono il tuo amore!! -

- Oh si che lo sei!! - ma il ghigno ironico del vampiro sparì, aggiungendo - ... anche se so che non ci credi... -

Il tono di quelle parole e l’espressione seria del suo viso colpirono Buffy che, con addosso solo la gonna e la camicia, quasi fece cadere tutto il resto dalle braccia < ma... che dice?? E perché mi guarda così... così... > si riscosse subito < Vampiro Buffy!!! Non importa come ti guarda. Non ti interessa per niente come ti guarda!! > si impose < *Lui* è un vampiro. Non scordarlo mai. È un vampiro. Lui è... è un demone! Certo, forse... non è più così cattivo ma... solo per il chip!! E... e lui *non* può amare. Non ha un anima! >

- Infatti. - confermò, con un po’ ( tanta ) cattiveria - e lascia perdere la storiella del tuo grande amore per me. Hai ragione: non potrò mai crederci. -
Nel frattempo, sempre cercando quelle dannate mutandine, si era avvicinata a lui, guardandogli intorno con circospezione.

Conoscendolo sapeva che era probabile le avesse prese lui e lui era pericoloso < conoscendolo?? No!!! Io non lo conosco!!! Non voglio che lo conosco!!! > ma non fu per niente sorpresa quando si sentì afferrare la mano e trascinare giù, ritrovandosi sul suo grembo, e non c’era niente a dividerli... a parte quella stupida gonna. Si ritrovò occhi negli occhi col vampiro.

- Lo so. - ammise Spike, sperando che quella strana sensazione di tutto e di niente non trasparisse troppo dai suoi occhi - credimi passerotto... lo so. - ma le sue mani non erano più sotto il suo controllo.

Ma niente era sotto il suo controllo quando si trovava di fronte a lei... e da molto tempo ormai - so che non mi credi, ma... - < non resisto... so che non la vedrò più... ancora una volta... una... > le mani, gentili, si insinuarono sotto quella stupidissima gonna, per trovarla già eccitata. Come lo era lui. - Ohh piccola... - e quel briciolo di controllo se n’era bello che volato dalla finestra...

- Tu mi fai impazzire... ti amo Buffy... - e un attimo dopo la sua mano si spingeva profondamente in lei.

- No... Spike... no... - cercò di opporsi una Buffy davvero molto poco convinta.

- Resta luv... - la baciò - non andare via ti prego... -

Lei ricambiò il bacio, sentendo di nuovo quel fuoco che l’aveva gettata tra le sue braccia la sera prima e istintivamente mosse il bacino contro alla sua mano < ma che effetto mi fa?? > poi scosse la testa ricercando disperatamente la ragione - Dawn... - ansimò - lei... si... sveglia tra... tra poco... e io... -

- Ci sono Willow... e Tara - obiettò il vampiro, che le baciava il collo con trasporto.

- Ma voglio esserci io!! E poi... perché vuoi che rimanga?? -

- ... perché mi fai impazzire Buffy.... - con una mossa fulminea ma gentile la distese per trovarsi sopra di lei - dimmi che non mi vuoi... e sparirò. Ma devi dirmelo gattina... perché dopo tutti quei baci... - si chinò per un tenero bacio - e stanotte luv... stanotte Buffy. - la fissò - io non credo tu possa capire cosa è stata per me... -

Buffy fissava quegli occhi < ma da quando ha gli occhi blu?? Cioè... certo che Spike ha gli occhi blu, ma... *così* blu??? > poi le arrivarono le parole del vampiro. E subito si inalberò. < ... ma... ma perché?? > lei stessa era conscia di non averne motivo, ma ugualmente scostò malamente la sua mano - Certo che non lo posso capire!!! Quello che è successo è stato... osceno!! - < come osceno??? > si chiese inorridita, ma non riusciva a smettere - e perverso e... e io ho un anima per vergognarmene! Tu no!! - disse fissandolo negli occhi < ecco! Gliel’ho detto ma... io... io voglio andare via da qui! > voltò la testa.
Le era sembrato di vedere un ombra triste negli occhi del vampiro. E lei non voleva vedere questo.

Spike sentì qualcosa di davvero doloroso dentro di se. Di doloroso e totalmente sconosciuto.
E di scatto si allontanò da lei < lei ti odia... e in fondo lei te l’ha sempre detto. E io... io sono morto. Non ho un cuore che batte, nè un anima... > la sentì allontanarsi velocemente da lui < allora... allora perché fa così dannatamente male?? > E la guardò.

Si era rizzata in piedi. Vestita a malapena. Lo sguardo perso che vagava senza meta. Era a disagio.

E Spike non voleva farla sentire così. Pensava che dopo quella notte lei avrebbe fatto finalmente capito che lui la amava. Che l’amava sul serio.

< ma... non è stato così... invece si vergogna. Ed è a disagio... > e lui davvero non voleva questo.

E capì.
Capì che per lei lui era, e sarebbe stato sempre un vampiro senz’anima. Un demone. Un essere inferiore.
E che era pentita per quella notte. Se ne vergognava.

Era chiaro come il sole, anche se lui il sole non lo vedeva da più di centoventi anni.

Ma soprattutto aveva *quello* sguardo.
Quello sguardo che non avrebbe più voluto vedere nei suoi occhi. < e questa volta è colpa tua dannato imbecille!! >

Si voltò, rassegnato, dandole le spalle - Vestiti tranquillamente e vai pure passerotto... - allungò una mano - forse cercavi queste... - le porgeva le mutandine.

Buffy era incredula nel vederlo così passivo < cos’è?? ... ora gli dico sparisci e... e lui lo fa?? E da quando?? >
Ma non obiettò. Gli strappò dalle mani l’indumento, raccolse tutte le sue cose e sparì all’istante.

Spike rimase solo.

< cosa pensavi dannato idiota? > si chiese < cosa cazzo pensavi? Che una notte di follia l’avesse fatta di colpo innamorare di te?? lo sai che non succederà mai... l’hai sempre saputo. > scosse la testa guardandosi intorno: era giorno ed era bloccato lì.

In quel posto che era permeato del suo odore, della sua presenza. Si alzò di scatto < devo andare via da qui! > prese a vestirsi rapidamente < a rischio di andare a fuoco! >.

Un minuto dopo, coperto da un vecchio telo trovato per terra, tra quelle rovine, lasciò l’edificio.

*****


Quando Buffy, dopo ore di conflitto interiore, si era convinta che aveva bisogno dell’aiuto di Spike e si era costretta ad andare nella sua cripta, rimase quasi di sasso nel notare che lui non l’aveva sentita.

Anzi, scendendo nella sua camera si stupì nel vederlo che dormiva beato < ma... i vampiri non sentono le cacciatrici come noi sentiamo loro?? > si chiese stupita.

E vederlo dormire così tranquillo non potè che farla infuriare. Ovviamente.
Ma in fondo stavolta sentiva davvero di avere qualche ragione. Insomma... si sentiva giustificata.

Dopotutto lei non aveva chiuso occhio per tutto il giorno per colpa sua, mentre lui dormiva come un bambino, mentre allo stesso tempo era così < ... così... oh dannazione!!! Così... oh mio dio!!! > non poteva sconvolgerla così. Solo per del sesso. < mmhhh... solo per del sesso??? > era come se qualcuno dentro di lei suggerisse cose che lei non pensava davvero. Sul serio... non le pensava proprio.

Ed era ancora più furiosa... ma con se stessa. Per i suoi pensieri. E per quel dannato *qualcuno* che non si faceva i fatti suoi!!

Ma ovviamente non poteva autoattaccarsi... per cui < svegliarlo normalmente??? > scosse la testa ghignando < Noooo.... meglio una candela rovente sul torace... *su QUEL torace*!! > detto... fatto. < mmhhh... magari hanno ragione tutti quando dicono che sono strana... >

Quel dolore fece urlare Spike, che si rizzò di scatto seduto sul letto.
Urlo che però morì quando, aprendo gli occhi, vide quelli di Buffy dentro i suoi.

- Bloody hell donna!!! - dopotutto non era stata gentile davvero - capisco che mi odi ma... Dannazione!! Perché non ti limiti ad impalettarmi?? In fondo non... - si interruppe vedendo il suo sguardo serio e capì subito - Che è successo? -

- Si tratta di Dawn... -

- Briciola?? Non dire altro. - fu pronto in un attimo e cinque minuti dopo erano in strada.


Camminavano vicini, in silenzio, seguendo le tracce che i potenti sensi del vampiro avevano percepito. Nessuno dei due proferiva verbo.

E quel silenzio divenne intollerabile per Buffy - Forse io... ecco... non sarei dovuta venire a chiedere il tuo aiuto... -

Spike aggrottò le sopraciglia, sorpreso - E perché no?? -

- Perché vorrei dimenticare la notte scorsa... - il tono era stato più duro di quanto avesse davvero voluto, e stranamente se ne dispiacque. Il tono divenne più morbido - e così non è facile - ammise.

- Voglio sperare che non lasceresti briciola in pericolo solo perché ce l’hai con me luv... - provò a ironizzare.
Ma in effetti c’era poco da ironizzare. E Spike si fermò di colpo - Buffy... solo per informazione... tu pensi che per me lo sia??? -

- Cosa??? - chiese Buffy senza voltarsi.

- Facile. -

- Facile... cosa?? - < ma di che parla?? >

- Dimenticare la scorsa notte. Io non credo ci riuscirò mai... anche se sembra che sia solo questo vuoi... -

Buffy si voltò - Io voglio... ora voglio solo trovare Dawn - disse asciutta. Lo sguardo era lontano e freddo.

- Sono d’accordo. - la guardò serio - e per farla breve luv... io non sarò mai un problema per te. -

Lo guardò sospettosa - Che cosa vuoi dire?? -

Spike le prese una mano, ma all’immediato tentativo di ritirarla di lei la lasciò immediatamente.
Sospirò appena - Dimmi quello che vuoi passerotto. Io lo farò. - occhi blu in occhi verdi - se vuoi davvero che sparisca dalla tua vita... ti do la mia parola che dopo stasera non mi vedrai più. - un tenero sorriso sul suo volto - io non voglio complicarti la vita amore. Ma devi dirmi quello che vuoi. -

Per un attimo Buffy si perse in quell’oceano blu.
Ma fu solo un attimo - Cosa voglio??? Io... io non lo so! - scattò - non lo so cosa voglio ma... - quell’insana voglia di ferirlo... di nuovo. Lo fissò - ma so... so di non volere te!! - e perché sentiva di non essere sincera?

Ma continuò - la notte scorsa è stata aberrante per me. Il solo pensiero mi disgusta - vide lo sguardo di Spike scurirsi. E affondò. Non sapeva perché, ma avvertiva questo bisogno di ferirlo - ... e vorrei solo dimenticarla e... e non vederti mai più. -

E Spike incassò.
Questa era la prima volta che non reagiva ai suoi affondi. Fisici o verbali.

< in fondo le hai chiesto tu cosa voleva davvero. Beh idiota... ti ha risposto. Chiaro e semplice. E ora lo sai. >

Si rendeva finalmente conto di quanto il suo sogno assurdo fosse davvero tanto assurdo. E irraggiungibile. < una cacciatrice *NON* può amare un vampiro. È contro le regole. È contro la logica. È contro... contro tutto... > ammise con se stesso.

Quegli ultimi mesi in cui lei lo aveva cercato continuamente lo avevano illuso che forse c’era davvero qualcosa tra loro, quel qualcosa che lui sentiva da tanto, tanto tempo.

Ma ora aveva la piena coscienza che il suo era solo un sogno... e che era un sogno davvero irrealizzabile.

< lei non ti vuole. E non ti vorrà mai... e non lo ha mai fatto. E stanotte... stanotte non conta. Te l’ha detto.: non esiste. E prova solo disgusto e vergogna. Cos’altro ti serve?? >.


E Spike si arrese.

Tutto in lui si arrese, dichiarando disfatta completa. < stavolta è finita davvero... > ammise con se stesso.
Ora sapeva cosa avrebbe dovuto fare. E per l’inferno lo avrebbe fatto!

- Ok luv. - disse solamente - ora troviamo tua sorella. - e si incamminò, lasciandola perplessa.

< come *ok luv*?? E... ma non insiste neanche un po’?? lui mi ha... mi ha incatenato per farsi ascoltare, avrebbe ucciso Drusilla per dimostrarmelo e... e ora... molla così??? > scrollò la testa seguendolo < ma che diavolo gli succede?? >

I pensieri del vampiro erano simili < bloody hell!! Che mi succede?? Perché mi arrendo così?? > non era da lui < ma non è da te neanche amare stupido vampiro. E tu ami questa ragazza. > annuì leggermente col capo < e quello che vuole lei conta molto di più di te. E lei non vuole più vederti. Messaggio afferrato?? > annuì nuovamente.

Non si rivolsero più la parola. Neanche quando ritrovarono Dawn e Willow. Ci furono solo sguardi. E si capirono perfettamente.


Era successo di tutto.
Il pericolo corso da Dawn a causa della momentanea ( si sperava ) follia di Willow, Rack e tutto il resto.

Ed erano ormai le quattro del mattino quando Buffy riuscì finalmente a mettersi a letto.
Da qui a riuscire a dormire ce ne correva.

Quelle due parole dette da Spike non l’avevano abbandonata un secondo.

< *ok luv*... ma che intendeva?? Ma io... che gli avevo detto?? > si chiese non ricordando la cronologia del discorso.

Ma poi rammentò < ohh... certo, si. > annuiva al buio < gran bel discorso... in pratica gli ho solo detto che mi fa schifo... che il ricordo di questa notte mi disgusta e... e di sparire dalla mia vita per sempre. > fece una smorfia < davvero gentile Buffy! > scosse la testa < considerando anche il fatto che sei tu che gli sei saltata addosso. > si rigirò nel letto < ma come è successo... perché l’ho fatto?? > non sapeva darsi una risposta. O forse non voleva.

Era già successo un paio di volte, che in pratica gli saltasse addosso, ma grazie a dio in entrambe le occasioni era rinsavita prima di arrivare al punto da cui non si torna indietro.

Ma la notte prima era stato diverso.
Non riusciva a spiegarsi come dal lottare si fosse passato al baciare selvaggiamente.

Ricordava solo che aveva sentito un impulso fortissimo spingerla verso quell’unico essere che riusciva a farle provare qualcosa.
E una voce che le suggeriva di buttarsi in quelle emozioni.

E aveva seguito entrambi.

Ricordava la notte come si ricorda un sogno. Ma un bel sogno.
Ma dal risveglio era stato un incubo. Ed era stata lei a farlo diventare tale. Lo sapeva perfettamente.

< ... perché gli ho detto quelle cattiverie?? Lui non mi disgusta affatto... anzi > scrollò la testa < e ieri notte è stata tutt’altro che... aberrante. > chiuse gli occhi, rivedendo i loro corpi nudi intrecciati e ricordando le violente emozioni che aveva provato tra le sue braccia < invece è stato così... così... > sospirò rumorosamente < così bello!!! > ammise < e così... intenso... > si girò nel letto < e i suoi occhi... > si girò nuovamente nel letto, come se riuscisse in quel modo a sfuggire a quello sguardo il cui ricordo non l’abbandonava.

Poi li rivide. Pieni di tristezza mentre incassavano in silenzio le sue cattiverie.

E di nuovo si agitò nel letto < gli ho detto cose orribili... bugie orribili... e... > improvvisamente un pensiero < e lui ha risposto solo... *ok luv*??? > si eresse seduta sul letto, finalmente consapevole < lui se ne andrà!! Perché pensa sia quello che io voglio... mi ha creduta e... andrà via. >

Si alzò e accese la luce, avvicinandosi allo specchio. Guardò la sua immagine riflessa.

< è questo che vuoi?? Tu pensi davvero che sia lui il problema?? > si guardò fissa negli occhi < è la tua occasione. Buffy... tu vuoi davvero che sparisca dalla tua vita??? >

< no! > sentì ancora quella voce dentro di se < e sai anche il perché. Dovresti solo provare ad essere finalmente onesta, almeno con te stessa... >

Era occhi negli occhi con se stessa. Nessun’altro. Solo lei. E poteva, *doveva* essere sincera. Dare ascolto a quella voce.

- No! - esclamò a voce alta. Si ricordò all’improvviso che non era sola in casa, e sperò davvero di non aver svegliato nessuno. Ma quella distrazione durò pochi secondi. Un solo pensiero nella sua mente.

< No!! ...lui non... non può andarsene. Io... ho bisogno di lui. > ammise < si... io ho bisogno di Spike... > si guardò, mormorando appena - Spike... non puoi lasciarmi... perché io... io... -

Meccanicamente prese ad infilarsi le prime cose che le capitavano sotto mano. Doveva fare in fretta.

*****


Spike neanche si era messo a letto appena rientrato.

Un po’ perché un vampiro con un minimo di dignità *non* dorme di notte.
Ma soprattutto perché doveva preparare tutto per la sua partenza.

Certo, ora era tardi, tra poco più di due ore sarebbe sorto il sole, e avrebbe dovuto rimandare al tramonto. Ma era meglio preparare tutto subito. Doveva andarsene al più presto.

Lei non lo voleva lì.

Solo quello bastava. Perché nulla era più lontano dalla sua volontà che fare qualcosa che la rendesse infelice. E lei lo era già abbastanza. Lo era troppo.

< piccola... non sai che pena infinita vedere il nulla nei tuoi occhi... > rivide il suo sguardo vuoto e disperato mentre gli chiedeva per quanto tempo era stava via, quella sera in cui, dopo 147 maledetti giorni, anche lui era rinato < e stasera avevi la stessa disperazione negli occhi passerotto... ed era colpa mia. E non devi stare male per colpa mia. >

Aveva già finito.
Quelle quattro cose degne della sua attenzione erano riposte, insieme a un jeans e qualche maglia, nell’unica sacca che si sarebbe portato via. In fondo non possedeva niente di davvero importante.
Ma avrebbe dovuto aspettare la sera.

Si sedette nella poltrona e tirò fuori dalla sacca il suo *blocco*: da diverso tempo aveva sentito di nuovo l’esigenza di annotare le cose davvero rilevanti della sua vita.

Aveva bisogno di mettere nero su bianco quello che sentiva in quel momento. Quello che avrebbe voluto dirle. Quello che non le avrebbe mai detto.

Era strano, ma in fondo restava un poeta. E quella voglia di fermare per sempre le sensazioni importanti non lo aveva mai abbandonato del tutto.

Aveva appena messo la sua firma e stava riflettendo su una certa stranezza... si era firmato... William????
E perché??? Da quanto ormai non lo era più??
O magari lo era sempre stato??
E perché ora si sentiva esattamente come si era sentito William?? Rifiutato, denigrato e... disperato.
Forse davvero una piccola parte di William non se n’era mai andata del tutto??

Scrollò la testa e strappò con attenzione il foglio dal blocco, ben sapendo che sicuramente non glielo avrebbe lasciato.
A che pro?? In fondo non era come se avessero qualcosa in sospeso.


Buffy aprì la porta come di consueto. Un bel calcio e non se ne parla più.

Mentre correva verso la cripta era stata assalita dal pensiero che forse era tardi, e vedendolo seduto nella poltrona non potè fare a meno di tirare un sospiro di sollievo.

Sperò solo che lui non se ne accorgesse < ma se anche fosse?? In fondo penso che immagini cosa ci faccio qui... spero che almeno lui lo sappia...perché io non lo so! > scrollò piano la testa < cioè, lo so. Ma... uff... com’è faticoso... > sbuffò leggermente < ma perché non c’è mai un dio infernale quando serve??? >

Dire che Spike era sorpreso sarebbe l’eufemismo universale.
< ma che diavolo ci fa qui?? *Mi fai schifo... sparisci dalla mia vita* e poi... perché LEI si presenta qui??? E chi devo ringraziare perché LEI è qui??? > ma subito capì - Che è successo cacciatrice?? - era scattato in piedi, e il foglio gli cadde di mano. Ma neanche se ne accorse.

Buffy scosse la testa - No. Non è successo nulla... io... -

- Non dirmi che passavi da queste parti cacciatrice. Non è il tuo solito orario... - fece finta di guardare l’orologio che non portava - sai che a quest’ora i cattivi vanno a nanna... - osservò con la sua solita ironia pungente.

Buffy sorrise leggermente, sentendosi improvvisamente leggera.

Era stata l’ironia del vampiro, che sempre l’aveva fatta sorridere... oppure il suo essere finalmente onesta... certo, per il momento solo con se stessa, a farla sentire come se di colpo le avessero tolto un macigno dal cuore e dall’anima???

Forse era importante saperlo, o forse no. Ma di colpo tutta l’ansia era sparita - Infatti. - rispose tranquilla < e certo che lo so che ci faccio qui. >

- Infatti... cosa?? -

- Non passavo da queste parti. - ammise.

- Quindi?? - Spike era perplesso.

- Quindi direi che mi sono appositamente alzata dal letto... - si guardò - e vestita ovvio. - lentamente si avvicinava a lui - e poi sono appositamente uscita di casa e appositamente venuta qui. -

- Perché?? -

- Perché pensavo che tu, molto stupidamente, stessi facendo quello che in realtà stai davvero facendo... molto stupidamente. - annuì, soddisfatta. Aveva detto esattamente quello che voleva, senza impappinarsi o, peggio, balbettare insicura.

Spike ci aveva capito poco o nulla. Le parole di Buffy non avevano alcun senso per lui: l’unica cosa che gli era arrivata chiara al cervello era che Buffy, che fino a tre minuti prima pensava di non rivedere per l’eternità, era invece a pochi centimetri da lui e... di essersi beccato dello stupido. E, dannazione!, ne andava del suo orgoglio!!

- Mi stai dando dello stupido cacciatrice?? - chiese serio.

- Se *quello* - indicò il tristissimo pseudo zaino che raccoglieva le sue cose - sono i bagagli che hai preparato per andare via... - lo guardò - Si. Sei uno stupido. -

- Io sono un... cosa?? -

- Uno stupido... e orgoglioso! -

Le sopraciglia di Spike quasi si toccarono - Ma... sei uscita completamente fuori di senno??? -

Lei lo guardò seria - Tu stai andando via. - affermò con tono di accusa.

- Si pet. E dovresti esserne contenta. - la guardò negli occhi - te l’ho detto: non voglio essere un problema per te. E lo sarei se restassi qui. -

Buffy ricambiò il suo sguardo - ... io... non credo che... cioè, io non voglio che... insomma... tu... - < non... non balbettare ora! >

Spike si allontanò - Lascia stare luv... ormai non importa. Appena buio vado via, e sarò un problema in meno. -

- Non è giusto che tu vada via per colpa mia... - Buffy abbassò lo sguardo. < ... questo si chiama prenderlo alla lontana Buffy. Molto alla lontana... >

Spike ridacchiò, ma senza allegria - Tranquilla, non sentirti in colpa - scosse la testa - in fondo non è come se lasciassi un sacco di amici. Nessuno sentirà la mia mancanza. -

- Invece si! - obiettò - tu... tu mancheresti a... a Dawn!! - si sarebbe presa a schiaffi: perché non riusciva a dirgli perché era lì?? E che sarebbe mancato a LEI???? Cosa cavolo aveva da perdere... a parte lui?? < sei grande nell’ammazzare i demoni Buffy... ma per il resto... ha ragione Dawn: frana totale... >

- Forse... - ammise lui sorridendo teneramente. Sapeva che briciola era affezionata a lui, ed era conscio di quanto gli sarebbe mancata quella tenera sorellina - ma le passerà presto luv... - replicò convinto.

Buffy abbassò nuovamente lo sguardo, imbarazzata, e notò quel foglio che ricordava vagamente avergli visto scivolare dalle mani appena entrata.

Si chinò per raccoglierlo, mentre Spike guardava incuriosito il susseguirsi dei suoi movimenti.

E quando si rese conto che lei stava leggendo da un foglio, e riconobbe da che foglio stava leggendo, allargò gli occhi e scattò, cercando, inutilmente, di afferrare la lettera - Non leggere!!! - la ammonì - non avevo neanche deciso se lasciartela... -

Lei lo guardò, allontanandosi per cercare più luce e leggere tranquilla. E lesse.

*Buffy,
se stai leggendo questa lettera è perché sei nella cripta.
Non so perché ci sei, probabilmente mi hai cercato per qualche guaio, e se così fosse immagino la tua delusione.
E me ne dispiace.
Ma ho dovuto farlo. Niente, davvero niente mi trattiene a Sunnydale.
Ero arrivato in città con altri scopi, e tu lo sai bene.
Ma sono cambiato cacciatrice.
Per colpa tua.
Per merito tuo.

Tu non sai cosa sei e cosa sarai sempre per me.
Cosa ha significato nella mia esistenza incontrarti luv: TU. La cacciatrice che volevo uccidere... e della quale invece mi sono innamorato.
Tanto Buffy.
Così tanto da rinnegare quello che sono stato per tanto tempo.
Sei la luce che mi ha fatto emergere dal mio buio.

Però so con altrettanta certezza cosa non sarò mai per te. Ed è giusto così.
In fondo non merito che una persona speciale, unica, come sei tu, guardi me: un vampiro. Un demone senz’anima.
Anche se con te... io quell’anima l’ho sentita.

So che penserai che dico questo sull’onda della scorsa notte. Ma non è così.
E anche se la notte scorsa è un ricordo che non mi abbandonerà mai... non è quello.
Cioè si, anche quello... certo che lo è! ...che notte piccola!!!
Ma tu lo sai. Tu sai che non è solo quello. È tutto il resto Buffy.
Quello che sei, come lo sei. E quello che mi fai provare.
Nella mia esistenza ho visto e fatto tutto, ma tu... tu mi incanti piccola... mi sorprendi... e mi fai sentire sensazioni che un non morto non dovrebbe sentire.
Invece tu mi fai *sentire*.

È vero, me ne vado passerotto.
Ma non sarò troppo lontano, e quindi non stupirti se, nel momento del bisogno, mi troverai da quelle parti.

Insegui quello che vuoi sul serio e prenditelo Buffy. E sii felice.
E lo sarò anche io. Perché quello che per me è davvero importante è sapere che sei felice.
Perché nessuno merita più di te di esserlo.

So che non mi credi, ma ho bisogno di dirtelo ancora: io ti amo Cacciatrice.
Sono un vampiro, un demone... un essere inferiore. E non ho un anima.
Ma io ti amo.


William*


Buffy riflettè qualche momento, poi rilesse quelle righe.

E sentì l’amore in quelle parole.

L’amore di un vampiro. Di un demone. Ma non lo rendeva meno prezioso. O meno degno.

Era amore.

Quell’amore che lui le decantava da mesi e al quale lei non aveva mai creduto.
Ma al quale ora credeva.

- Tu... tu lo fai sul serio. - considerò mormorando appena.

- Faccio sempre tutto sul serio... lo sai. -

Buffy si voltò, gli occhi erano lucidi - Spike... tu mi ami sul serio?? -

Lui la guardò - ... cosa devo fare perché tu ci creda?? - sembrò pensarci - ... camminare sulle punte?? -

- Resta. - rispose pronta.

- Non è quello che vuoi. - ribattè asciutto.

- Lo è. - gli sorrise e indicò la lettera - è bellissima. Resta William. -

- Buffy... -


Buffy si avvicinò, lo sfiorava col corpo. - Io... non sono pronta a una vita dove tu non ci sei. - la voce era bassa e le mani erano sulle sue braccia - non credo lo sarò mai. Spike... io non voglio che tu vada via -

- Stasera la pensavi diversamente... - obiettò lui, mentre si sentiva avvolgere dal suo tenero abbraccio, che proprio non riusciva a non ricambiare.

- Lo so. So che non... insomma, neanche io forse so davvero cosa voglio... o cosa sono... - tornò a guardarlo negli occhi - ma so che non voglio perderti... -

Era molto più di quanto Spike avesse mai soltanto osato di sperare. Dopo quelle parole non si sarebbe più mosso da Sunnydale... neanche a cannonate.

E la strinse forte - Se tu lo vuoi davvero resterò... sai che non riesco a negarti nulla. -

- Lo voglio davvero... - confermò lei.


Spike senti subito i sensi accendersi al solo contatto con lei. Ma avrebbe rovinato tutto.
E cercò di allontanarsi, cercando, buffamente, di trovare scuse - Io... io devo... rimettere le cose a posto!! .. visto che non parto più - < si è mai sentito qualcosa di così dannatamente pietoso?? > si chiese gravemente. E anche con un leggero disgusto per se stesso.

La stessa cosa si chiedeva Buffy < dio che tristezza di scusa!!! > poi sogghignò appena < aiutiamolo dai... >

- Devi farlo subito?? -

- Si - disse lui con troppa fretta - meglio farlo subito. - < e certo... chissà che impegni domani! Sei pietoso Spike... sembri una checca!!! >

Buffy gli mise una mano sulla spalla - Spike... - lui si bloccò al suo tocco e lei, gentilmente, lo fece roteare fino a guardarlo negli occhi. Solo un centimetro li separava - Scappi da me?? -

- Certo che si!!! - esclamò d’impulso.

- Perché?? -

- Perché ho paura Buffy... - ammise il vampiro.

- Paura?? Ma... perché?? - < ma... non dovrei essere io ad aver paura?? Non è lui il vampiro?? >

- Perché ho paura di bruciarmi con te... e so anche che non potrò evitare di farlo - appoggiò la fronte alla sua - e ho paura di dire o fare qualcosa che ti possa far scappare prima di quando lo farai... - sospirò rumorosamente - e ammetto di essere incapace di ragionare al momento... sto dicendo una marea di sciocchezze. -

Buffy sentì gli occhi inumidirsi per la commozione che provava nel vederlo offrirle tutto se stesso in quel modo semplice e tenero, e un profondo senso di calore la invase. Stava riscoprendo le emozioni.
E di nuovo era stato con Spike.

Lo strinse forte, mormorando - Pensi che io voglia andare via?? -

- Lo farai passerotto... - rispose a bassa voce, affondato nei suoi capelli.

- Perché pensi che voglia farlo?? - chiese - sono qui adesso... con te. -

Ma Spike era realista - Si sei qui adesso. Ma so che non durerà. -

- Ma hai detto che restavi!! - protestò la ragazza alzando di scatto il viso verso il suo.

- E lo farò - affermò - finchè tu lo vorrai luv... e potrai sempre contare su di me, lo sai questo vero?? - la vide annuire - ma lo sappiamo entrambi che non durerà... non può durare. Non sarebbe neanche dovuto cominciare niente... ma so anche che non posso rinunciare a tutto questo... -

- Parafrasando... sembrava che la pensassi diversamente fino a poche ore fa... - obiettò Buffy.

- Si, beh... ho avuto modo di riflettere... -

- E su cosa?? -

- Sul fatto che sono un dannato vampiro luv?? - esclamò - e che tu meriti davvero di meglio?? - abbassò la voce e aggiunse - e che non mi ami, né lo farai mai... - era solo un sussurro, come se parlasse tra se e se.

Ma lei le aveva sentite. < no... non è vero. > ma era la voce. No. Era lei. E, finalmente, capì.
Chiuse gli occhi mentre una furtiva lacrima scendeva su quel volto che era asciutto dalla sua vita precedente. < da quando Buffy?? ...da quando te ne sei innamorata?? >

Un flash: Spike ridotto davvero male dalle torture di Glory, lei che si finge il Buffybot per scoprire un suo eventuale tradimento, per rimanere invece stordita nello scoprire che lui si sarebbe fatto uccidere sul serio piuttosto che mettere in pericolo Dawn.

Quando capì che Spike sarebbe davvero morto per lei.

Il momento in cui *vide*, per la prima volta, l’uomo che c’era in lui.

E quel bacio, che l’aveva fatta rivelare.
Quel loro *vero* primo bacio che le aveva dato un calore incredibile e che non aveva mai scordato.


Poi era morta. E l’avevano fatta tornare.
Un involucro vuoto e privo di sentimenti.
E quei mesi di assurda disperazione che era riuscita a lenire solo con lui.

Lui, Spike.

Il solo che riuscisse a confortarla e a farla sentire viva. A volte anche facendo sciocchezze.

Quel bisogno di vederlo che la spinse a cercarlo sempre più spesso, per trovarlo sempre, davvero sempre, lì per lei. Solo per farla stare meglio. E ci riusciva sempre.

Poi quel bacio, indotto forse da quell’incantesimo canterino, ma che aveva innescato quel desiderio che era esploso come una bomba atomica la notte prima.

Una notte lunga ed appassionata da cui si era svegliata in uno stato di totale beatitudine per poi però scattare immediatamente inveendo contro di lui.


Tutto le era passato davanti gli occhi in pochi secondi < come è potuto succedere?? > lo guardò per diversi momenti < lui è un vampiro... ed è senz’anima. Non è come Angel. > si disse ancora.


A quel prolungato silenzio la tensione di Spike, che la guardava osservarlo e poteva sentire il rumore dei suoi pensieri, era ormai alle stelle mentre si stava mentalmente prendendo a calci < in effetti sono un dannato idiota. La sto spingendo davvero io a riflettere su questo?? Invece di accontentarmi di poterla vedere ancora io... in pratica le ho ricordato tutto ciò che odia in me... > si poteva impalettare mentalmente?? < posso sempre completare l’opera parlando delle mie vittime... >


Ma i pensieri di Buffy erano davvero altri.
Un squarcio le si era aperto nella mente della cacciatrice < Buffy tu... tu sei una stupida!! Una stupida che si ostina a voler vedere quello che vuole vedere... perché stai paragonando Spike ad Angel?? Non è giusto!! Lo devi paragonare ad Angelus. Al demone. Perché è questo che è Spike, giusto?? Un demone senz’anima. E neanche dirlo chi lo vince questo paragone... >

In effetti Angel versione senz’anima era decisamente sgradevole: l’unico problema che sembrava avere Angelus era se uccidere prima lei e i suoi amici, o distruggere direttamente il mondo intero e, per non farsi mancare nulla, provava a fare entrambe le cose.

Mentre Spike l’aveva aiutata a fermarlo. E Spike, il demone senz’anima, la amava. E non dipendeva certamente dal chip.

< certo che... mai che succeda qualcosa che non sia fuori dal normale per la cacciatrice eh?? > si chiese. Poi riflettè sui suoi pensieri < e di nuovo menti Buffy! Hai avuto la tua occasione: Riley era normalissimo e... uff... > roteò gli occhi < ma che barba!! >


Ovviamente le smorfie che involontariamente faceva Buffy non facevano che aggiungere zavorra al peso che stava facendo affondare Spike nella sua disperazione < ora mi guarda e mi dice *sai cosa Spike?? Hai ragione... non può funzionare. Arrivederci e grazie mille per avermelo ricordato.* lei lo farà. Lo sento che lo farà. > era teso come una corda di violino.


Lei se ne accorse. < sembra sconvolto... come può provare queste emozioni senz’anima?? > abbassò la testa < e io... come posso non provarne pur avendola?? >


< ci siamo > Spike chiuse gli occhi < ora si prende un bel respiro... e poi mi dice che è meglio chiuderla qui. >


Buffy rialzò la testa e rimase sorpresa nel vederlo con gli occhi chiusi. Sembrava pronto per il patibolo, ed era sufficientemente chiaro che si aspettava che lei dicesse qualcosa che non gli sarebbe piaciuto.

Sorrise e prese effettivamente un bel respiro. Doveva dirgli qualcosa subito, sapeva che quell’attesa lo stava distruggendo.

- Spike - esordì - io non credo... non credo che tu... - ma non potè finire.

- Lascia perdere passerotto - tagliò corto lui riaprendo gli occhi, ma senza guardarla - in fondo lo so già. -

- Davvero??? - chiese lei meravigliata - ma... uhh... Spike... come puoi saperlo se... se io solo ora... ho capito che... - le venne un dubbio - Spike... *cosa* esattamente in fondo sai già?? -

Anche a Spike, vedendola cadere dalle nuvole, venne il dubbio di aver visto lucciole per lanterne - Ma... quello che tu... - aggrottò le sopraciglia - *cosa* esattamente hai capito solo ora luv?? -

- Quello che sento... per te. - ammise.

Gli occhi di Spike quasi schizzarono dalle orbite - ...quello che senti... per me. - ripetè piano, e gli occhi si tuffarono in quelle pozze verdi - tu... tu senti qualcosa per me?? - < ohh... neanche cento cannoni mi schioderanno da qui! >

Buffy annuì - Io... credo che... - si interruppe e lo guardò. Guardò i suoi occhi profondi e meravigliosi pieni di amore e di speranza.

Occhi che per un attimo aveva temuto di non rivedere più.

Occhi che in un attimo aveva capito di voler vedere per sempre.

Non era più tempo di giocare a nascondersi. Spike non lo faceva. Aveva smesso pure lei.

Non sapeva se ce l’avrebbe fatta, ad essere onesta con lui, dopo essere faticosamente riuscita a farlo con se stessa solo un’oretta prima... ok... forse due... ma decise di imporselo: < impara da lui... non aver paura di dire quello che provi... mai!! >

Prese un profondo, profondissimo respiro < e cerca di non balbettare come una scema!! > - Spike... - alzò gli occhi verso di lui - ti ho mentito prima... quando ti ho detto che saresti mancato a Dawn... - lo sguardo di Spike si adombrò immediatamente e lei subito corresse il tiro - cioè, certo che le mancheresti... ma non volevo dire quello prima. - abbassò lo sguardo.

- Per la prima volta non ti seguo luv... non capisco che vuoi dire... -

Buffy fece un smorfia buffa - ... che mancheresti da morire a me Spike... - alzò lo sguardo lucido verso di lui - non voglio che vai via... ti voglio qui, con me. Io... io ti amo Spike... -

- Cosa?? - esclamò il vampiro allargando gli occhi e allontanandosi di scatto da lei, voltandole le spalle per non farle vedere il male che gli faceva - non è vero pet! - urlò. Quello era davvero troppo!

- Si Spike. Lo è. - il tono della voce di Buffy era talmente tenero e dolce che... non potè evitarsi di cercarla con lo sguardo.

< non illuderti... non farlo... non... dannazione!! Perché mi guarda così?? > era un tumulto di violente emozioni che non sapeva se potere, o volere, esternare. Intanto era senza parole.

Ma non servivano. Buffy lesse nei suoi occhi, che mandavano scintille, quello provava in quel momento. E gli sorrise. < è vero... lo conosco. > - Spike... -

Spike era frastornato. Una sensazione di felicità voleva emergere, ma era ancora incredulo - Perché?? - chiese. La flebile speranza che provava a rinascere.

- Perché tu sei importante per me. Mi hai aiutato. E sei stato il mio migliore amico. - si corresse - tu *sei* il mio migliore amico. -

Il castello di carte di Spike cominciò lentamente a sgretolarsi. Come la flebile speranza appena rinata. Sorrise amaro - E’ gratitudine passerotto... solo questo. -

Buffy scosse la testa, con un leggero sorriso - No. - mosse un passo verso di lui.

- No... cosa?? -

- Non lo è. - ora gli era di fronte.

- Buffy... -

- Ci sono molte persone a cui sono grata sai?? - c’era una luce maliziosa nei suoi occhi.

E figuriamoci se Spike non l’aveva notata. - Uhm... si, lo immagino. -

- Ma nessuno di loro mi ispira questo... - lentamente mise le mani sulle sue braccia e avvicinò il suo viso a quello del vampiro, finchè le labbra si unirono in un bacio tenero e leggero.

La confusione regnava sovrana sul viso del vampiro - Passerotto... -

- ... e questo - riprese le sue labbra, in un bacio morbido e veloce - e questo... - di nuovo le labbra si incollarono.

Ma Spike interruppe il bacio, e le prese dolcemente il viso tra le mani - Devi... - ansimò. Ma davvero... a che gli serviva?? - smetterla pet... - era quel piccolissimo barlume di autocontrollo che lo faceva parlare. E di consapevolezza. - sappiamo maledettamente bene tutti e due che tu non puoi volere questo. -

Con sua enorme sorpresa la vide sorridere timidamente - ... invece io credo di aver appena cominciato a vedere con chiarezza... finalmente - tornò a stringersi a lui, allacciando le braccia alla sua vita, posando i palmi delle mani sulla sua schiena - e so che in questo momento non vorrei essere in nessun altro posto che qui. -

Spike non era ancora certo che quello che sentiva fosse reale. Certo, lei tra le sue braccia lo era di sicuro. Ma era troppo bello. Era sicuramente un sogno.

< ma... e se anche fosse?? È un sogno fantastico!! > e ci si tuffò.

- Che significa?? - con un dito scorreva l’ovale del suo viso, la voce un sussurro roco - che stai cercando di dire cacciatrice?? -

- So che c’è qualcosa tra noi. -

- Per via di stanotte... -

Buffy arrossì leggermente - No. - poi si corresse - cioè si.... uhh, voglio dire... certo stanotte è stata... - sorrise imbarazzata - decisamente NON aberrante... tantomeno disgustosa... - lo baciò, teneramente, profondamente. - mmhhh... direi decisamente il contrario, ma... è come hai scritto tu, nella lettera... non è solo questo. - le mani di Buffy viaggiarono arrivando al torace, in morbide carezze, salendo per allacciarsi al suo collo - e ora lo so. Finalmente l’ho capito. - poi lo strinse a se e, nel suo orecchio, sussurrò - non lasciarmi Spike. Ti prego... io ho bisogno di te. - si sentì stringere così forte da gemere per la mancanza d’aria.

Spike se ne accorse e allentò subito la presa - Scusa piccola ma... - la guardò negli occhi: c’era una luce nel suo sguardo, una nuova fiamma che ardeva. - tu hai davvero detto quello che hai... detto?? Non ho capito male vero?? Tu sul serio... - le caldi labbra di Buffy lo fecero tacere. Un bacio tenero, profondo, intimo. Dalla quale lei si staccò per sussurrare, sulle sue labbra - Ti amo William... so che è difficile per te credermi dopo che io... - sfiorò le sue labbra - ma ti prego di farlo... -

- Vorrei tanto farlo luv... non vorrei altro, ma... è così... assurdo... -

- Cosa è assurdo?? -

- Tutto. Tu... qui con me... che mi dici che mi ami... -

- Spike... io dovrei essere morta. E tu in giro a mietere vittime... - lo vide ascoltarla attentamente - invece siamo qui. Io e te. - riflettè guardandolo - hai ragione. In effetti è un po’ assurdo... -

- Lo so. Ci ho pensato anche io - ammise - in realtà nessuno di noi due dovrebbe essere qui... è come se... -

- ... se avessimo un nuovo destino. Un nuovo sentiero... e io voglio percorrere questo nuovo sentiero insieme a te. Noi due. Insieme. -

- Noi... - ripetè lentamente Spike - c’è davvero?? Esiste davvero un *noi* Buffy?? - scosse la testa - dimentichi chi sono luv?? -

Quel fuoco che vedeva nei suoi occhi la fece sorridere - No. So chi sei. Ma so anche cosa non sei più. Ho visto un uomo in te diverso tempo fa. Ed è quello che vedo ora. -

- Giusto - annuì lui - ora. Ma domani... tra due giorni... - cercò di sciogliersi dal suo abbraccio - e avrai tutti contro. - inutilmente - i tuoi amici piccola... loro non l’accetteranno mai e tu... tu non puoi volere questo!! -

- Non ho detto che sarà facile.so che non lo sarà. - ammise - Ma so che sono pronta ad affrontare tutto. - lo guardò negli occhi. E lui in quello sguardo colse quella luce che aveva sempre reso Buffy così unica. Unica e luminosa.

Ora quella luce, l’essenza più profonda di lei, quella che era sparita dal suo ritorno alla vita, era di nuovo in quello sguardo timido ma sicuro.

- Cos’è successo?? Solo poche ore fa eri convinta del contrario... perché... -

- Ti ho detto cose orribili. - ammise, poi gli accarezzò una guancia - ti chiedo scusa Spike. Io... -

- Non importa passerotto... davvero. -

- Invece si. Ti ho detto cose false e cattive... solo per ferirti. Per allontanarti. Per allontanarmi da te... -

- Sono confuso pet... se volevi che io... - venne interrotto.

- Ma non voglio allontanarmi da te... non voglio vivere senza di te... e sono riuscita ad ammetterlo con me stessa solo stanotte... quando ho capito che tu saresti andato via. Quando mi sono resa conto che ti avrei perso per sempre... e io... io sono corsa qui. - lo sguardo luccicò - per impedirti in qualsiasi maniera di farlo... e prenderti a calci è compreso - ghignò - come ultima risorsa... -

Il sorriso di Spike si allargò rendendosi conto del significato di quelle parole < lei mi ama. Lo ha detto... *DUE* volte... mi ama e non vuole vivere senza di me. Di ME!! >

- Buffy... sai che dopo questo nessuna forza al mondo mi allontanerà più da te vero?? - la vide annuire -

- Mmhhh... credo di avere immaginato qualcosa del genere... si - sorrise - altre obiezioni?? -

- Bloody hell!!! No!!! - la prese teneramente per la nuca, baciandola profondamente.

Staccandosi da lei mormorò - ti amo Buffy. Da così tanto piccola... - le sorrise - e no, nessuna obiezione luv... - appoggiando la fronte alla sua - neanche al fatto che tra un po’ andrai via... -

- Uhh?? - fece sorpresa lei.

Spike sorrise alla buffa espressione della ragazza - Sta per fare giorno piccola... e so per certo che vuoi essere a casa quando briciola si sveglia. -

- Si, è vero... - ammise lei ora - ma c’è ancora tempo e... - tornò a guardarlo - tante cose da dire... non voglio aspettare per farlo. - sorrise - Spike... vieni con me. -

Spike aggrottò le sopraciglia sorpreso - Che stai dicendo luv?? -

- Andranno via tutte. - spiegò - e io devo aspettare l’assistente sociale... - il tono si spense di colpo - che farò se... se me la tolgono?? -

- Non succederà piccola... - tentò di rassicurarla.

Gli occhi erano pieni di lacrime quando li sollevò su di lui - Invece potrebbe... - ammise - non ho un lavoro, non ho niente... e non sono un modello per allevare un’adolescente non trovi?? -

- Tu sei la migliore. E lo capiranno anche quei dannati idioti luv. - la guardò serio - ma se non dovesse andare liscia sai che non sei sola. Io ti aiuterò amore. E sai che i tuoi amici lo faranno. - la strinse a se - troveremo una soluzione... nessuno ti toglierà briciola pet. Te lo giuro. -

Buffy si sentì più fiduciosa, e gli sorrise grata - Allora... vieni con me giusto?? -

- Non credo qualcuno riesca ad impedirmi di stare con te luv, ma... - si grattò la nuca - ma se capisse che sono un vampiro?? Non credo che aiuterebbe. -

- Beh... si è vero. Ma non è che tu abbia scritto da qualche parte *sono un vampiro*... - obiettò candidamente Buffy.

- Ma potrebbe accorgersene - disse Spike - e... e se vede che non mi rifletto?? -

Buffy riflettè - Mmhhh... non ci sono specchi al pian terreno... oltre quello all’ingresso - considerò - stai lontano da quello e non se ne accorgerà. -

- Sei sicura Buffy?? -

Buffy sorrise - Dannatamente sicura Spike! ... e ora andiamo?? Sta per fare giorno. -

- Certo che andiamo - infilò l’inseparabile spolverino e le prese la mano, aprendo la pesante porta.

Quando uscirono si resero conto che mancava meno del previsto all’alba.

Si guardarono - Meglio correre - dissero insieme.


E corsero insieme verso il loro futuro.


Quello strano futuro, nuovo ed inaspettato per entrambi, verso cui si avventuravano.
Un nuovo destino che aveva tracciato un sentiero che Buffy la Cacciatrice e William il Sanguinario, Spike e Buffy, sceglievano di percorrere insieme.

Loro due, uniti come tutti e due sapevano di essere già da molto.

Un unione che non era stata destinata ad esistere ma che invece, a dispetto del destino stesso, era nata.

E che forse avrebbe influito, o addirittura cambiato, il corso degli avvenimenti destinati ad accadere.

*****


Nello stesso momento, in una dimensione sconosciuta, poteri superiori si ponevano interrogativi riguardo quella stessa domanda.

- Quei due hanno creato un paradosso. - disse una voce che sembrava anziana. E molto seria. E anche un po’ stizzita - lei non dovrebbe esserci... e lui era destinato ad ucciderla. -

- Il loro destino è cambiato... -

- Infatti! - borbottò la voce - *qualcuno* non ha fatto bene il suo lavoro. -


Una voce piena di speranza si levò - Questo però potrebbe cambiare molte cose... -

- Ci sono avvenimenti che devono accadere, necessari per mantenere l’equilibrio del mondo... -

- Ma avere dalla parte del bene la prescelta più forte mai esistita e un vampiro così forte e potente potrebbe essere un vantaggio... per controllare meglio che l’equilibrio venga mantenuto... -

- Si... uhm... è vero... - ammise la voce più anziana, con un tono pensieroso e molto meno serio - ... in fondo non mai morto nessuno per troppo bene... e poi... - abbassò la voce - sono curioso di vedere quei due dove arriveranno... -

Tutti i presenti annuirono: anche loro erano curiosi da vedere se per quei due esseri tanto particolari e speciali, che avevano abbandonato la strada che il destino aveva creato per loro, creandone al contempo una nuova e sconosciuta da percorrere insieme, poteva esistere un lieto fine.


In tutti c’era la speranza che fosse così.




FINE ???
  
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