Getting to know you again
Di Minako
1 Angosce
Varco quella soglia con un peso enorme sull’animo.
Procedo lentamente, senza fretta, rallentando man
mano che mi avvicino.. voglio ritardare il più
possibile il nostro incontro, sebbene sappia che è inevitabile.
Mi pare d’essere giunto a quella porta in pochi
istanti nonostante tutti i miei sforzi ed entro, è stato Dumbledore stesso a chiedermi di farlo.
Grimaud Place …
Una volta doveva essere stata una casa degna di
rispetto, ma ora la polvere ricopriva ogni mobile e i tappeti erano sgualciti
dal tempo e dall’usura così come le tende.
Passi veloci provengono dalle scale e lo vedo
arrivare trafelato.
“Remus!
Ben arrivato!”
Non so se mi sconvolge di più il suo abbraccio o l’urlo che lancia il quadro di
sua madre!
La sue mani calde
mi accarezzano i capelli, mentre mi stringe come un bimbo che ha ritrovato la
madre.
“Sei la mia ancora di salvezza… se non ci fossi tu
non uscirei vivo da Hogwarts..”
Perché mi è venuto in mente quel ricordo?
Perché devo essere ossessionato dai ricordi?
… e dai sensi di colpa?
“Come vedi sono arrivato.”
“Ci hai messo un’eternità!
Pensavo ti fosse successo qualcosa!”
”Ho avuto da fare…”
”Bè… abbiamo molti anni da
recuperare!” continua Sirius facendomi accomodare su
un divano dalla pelle tagliata “Io non ho molto da raccontare… ma dimmi di te!
Che cosa hai fatto?”
”Sono diventato un idiota.”
Non mi accorgo nemmeno di aver pronunciato quella frase ad alta voce finché non
sento la sua presa forte sulle mie braccia.
“Perché dici così Remus?”
”Se non fosse stato per me ora tu saresti un uomo libero!
Invece per colpa mia… per colpa mia hai rischiato di essere baciato da.. da..” era troppo doloroso, non riuscivo neanche a
dirlo.
“Non è stata colpa tua… e poi io sto bene!”
”Già…” come avrei potuto farmi perdonare?
Che stupido ero stato!
Perché non avevo preso quella maledetta pozione?
Perché ero un licantropo?
Perché dovrei vivere se non per creare guai alla
mia famiglia e ai miei amici?
“Avanti Remus, non fare
il bambino!”
”Il bambino tra noi sei tu! Ma non capisci quanti
rischi avete corso voi tutti? E se vi avessi morsi? Senza contare che ho
lasciato scappare Peter e avrei potuto ferire Ron! Santo cielo Sirius non puoi essere così cieco da non capire!”
Il suo ceffone mi colpisce così velocemente che
non lo vedo neanche partire.
“Ti vuoi calmare una buona volta?
Non è da te fare queste scenate da donnetta isterica! È vero abbiamo corso un
rischio, ma non è successo niente di irreparabile e vuoi sapere perché?”
Rimango in silenzio.
“Perché sei andato altrove!
Tu e… bè lo sai… condividete lo stesso corpo e la
stessa anima… lui non vive senza di te e tu non vivi senza di lui! Posso
scommetterci che non faresti mai del male a nessuno! Neanche nella tua forma
lupina! Tu sai dominare te stesso, che è una delle cose più difficili da fare,
vuoi farmi credere che non riusciresti a dominare il lupo? Spiacente
ma non lo credo affatto!”
Si ferma per prendere fiato, poi mi squadra con preoccupazione.
“Ora mi vuoi dire che hai? Sei strano…”
“Remus… non pensare
neanche per un momento che io creda che sei così depresso
solo perché hai rovesciato il pentolone a pozioni e abbiamo perso 10
punti!” ghignò divertito “E poi è stato troppo bello vedere la tunica del prof
che si corrodeva velocemente.. ah ah ah ah ah ah!!!”
”Insomma Sirius, lascialo stare!
Se non ha voglia di parlare…”
”Ma Peter! Non può restare tutto il giorno con quel
muso lungo!”
”Tu pensa al tuo di muso… perché James ti farà una testa così visto che sei in
ritardo di mezz’ora per gli allenamenti!”
”O CAVOLI!!!! Ne parliamo dopo
Rem!!!”e si buttò in una corsa sfrenata verso il campo di quidditch.
Remus
sorrise andando a sedersi in sala comune coi suoi compiti.
“Ehm… Remus… mi
aiuteresti con Pozioni?”
“Peter… dopo quello che è
successo oggi vieni a chiedere A ME di aiutarti con Pozioni?????”
”Ma non è successo niente! Sei tu che ne fai una tragedia!”
li interruppe una voce.
”James! E gli allenamenti?”
“Sono troppo bravo… non ne ho bisogno!”
”E Sirius?”
”Bè.. lui ne ha bisogno! Oh…
ma guarda un po’… sono i compiti per domani? Grazie…!”
”Ma.. James?!”
”Li copio e te li ridò!”
”Aspetta James! Stavo copiando
anch’io!”
Il lupacchiotto guardò i due amici contendersi i suoi compiti e sorrise.
Chissà dov’era Sirius…
Il ragazzino entrò in quell’istante sorridendo e
si avvicinò a Remus.
“James e Peter sono di là.”
”Lo so… ho chiesto a James di portarsi via Pete per
un po’.”
”Perché?”
“Perché voglio sapere che hai e non me ne andrò di
qui finché non l’avrò scoperto!”
“Avanti
Remus!
Hai avuto altri problemi col Ministero?”
Sono così arrabbiato e deluso… e… disperato…
La gioia per aver ritrovato il mio migliore amico
si somma al dolore dell’essere stato la causa del suo stato di evaso…
Sono confuso.
Dentro di me sta montando un sentimento troppo
vasto perché possa anche solo tentare di arginarlo.
Sento una striatura bagnata solcarmi le guance e
mi alzo dal divano, ma lui è più rapido e mi stringe a sé.
“Va tutto bene… ci sono io con te…”
Non emetto un solo singulto, rimango solo abbracciato a lui su quel vecchio
divano sfogando la mia confusione e la mia angoscia.
Cielo quanto mi erano mancate quegli abbracci,
eppure li avevo ritrovati proprio quando mi ero arreso ad aver perso tutto.
Vado avanti a piangere silenziosamente per
parecchi minuti, in casa ci siamo solo noi due.
Quando alzo il viso i miei occhi sono rossi e
lucidi, mentre i suoi sono quei pozzi oscuri in cui amavo immergermi,
tranquilli come il fondo più buio di un lago.
“Mi sei mancato…” sussurro
“Mi sei mancato anche tu Moony…”