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Autore: Fiery    06/12/2010    6 recensioni
Sfiorò i tasti del pianoforte con le dita, ascoltando – anzi sentendo – la melodia che ne uscì. Chiuse gli occhi, mentre le mani tremavano sui tasti neri e bianchi, impazienti di riversare la propria frustrazione. Non riusciva in alcun modo a togliersi dalla testa lo sguardo offeso e deluso di Finn. Un singhiozzo e lasciò ricadere la mano con un tonfo, provocando un suono sgraziato che le provocò senza nessun indugio una smorfia sul viso e un’altra crepa nel cuore.
-Non sono esperta di pianoforte, ma credimi… faceva schifo.- { Semplicemente quella che potrebbe essere l'amicizia tra Rachel e Quinn. Spoiler 2x09.
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Quinn Fabray, Rachel Berry
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Primo tentativo di scrivere qualcosa su “Glee”. Decisamente una mini-shot senza pretese, in quanto non so nemmeno perché finisce com’è finita. È partita con davanti un finale totalmente diverso, ma va bene così. È molto incentrata su quella che è la “pseudo-amicizia” tra Quinn e Rachel. Non saranno mai davvero  amiche, forse, però mi piace pensare che hanno qualcosa che si avvicina molto a quel concetto.

Banner fatto da me, versi in rosso tratti da “True Colors” di Cyndi Lauper.

Buona lettura (?)!

 

A quelle amicizie che ancora devono nascere.

 

True Colors ~


Sfiorò i tasti del pianoforte con le dita, ascoltando – anzi sentendo – la melodia che ne uscì. Chiuse gli occhi, mentre le mani tremavano sui tasti neri e bianchi, impazienti di riversare la propria frustrazione. Non riusciva in alcun modo a togliersi dalla testa lo sguardo offeso e deluso di Finn. Un singhiozzo e lasciò ricadere la mano con un tonfo, provocando un suono sgraziato che le provocò senza nessun indugio una smorfia sul viso e un’altra crepa nel cuore.

-Non sono esperta di pianoforte, ma credimi… faceva schifo.-

Rachel alzò appena lo sguardo, intravedendo Quinn affaccendata nel ritirare nella borsa dei libri, -Pensavo fossero andati via tutti.- disse, accennando a quando mezz’ora prima era suonata la campanella, giusto in tempo per la fine della loro performance in auditorium per festeggiare il primo posto alle competizioni Locali. Era così presa dai suoi pensieri che non si era nemmeno accorta che Quinn era entrata mentre tentava di suonare il pianoforte, senza ottenere alcun risultato tra l’altro.

-Ho dimenticato qui dei libri.- disse sbrigativamente la biondina, per poi darle le spalle per uscire dall’aula dove si riunivano insieme al Glee Club. All’ultimo ci ripensò e con una piccola piroetta su sé stessa si avvicinò al pianoforte. Uno sguardo scettico in viso, -Si può sapere cos’hai fatto a Finn?-

-Non mi sembrano affari tuoi.- brontolò, riportando l’attenzione sui tasti.

-Lo so, ma è stato il mio ragazzo e so quando qualcosa lo sconvolge a tal punto da non guardarti nemmeno in faccia.- sistemò la borsa sul pianoforte e si appoggiò con un braccio, -Quindi o gli hai raccontato una balla o l’hai tradito. Propendo per la prima, non saresti cap- sollevò un sopracciglio biondo, notando che Rachel aveva nascosto ancora di più lo sguardo nei tasti. Per un momento se ne sorprese: Rachel aveva lottato con le unghie e con i denti per avere Finn al suo fianco. Non concepiva come aveva potuto lasciarselo scappare, -Tradimento. Complimenti, non me l’aspettavo.-

-Ti spiacerebbe non infierire?- sbottò Rachel.

-Consolati, non sono Santana.- scrollò le spalle, facendole capire in quel modo che al posto suo, l’amica, avrebbe potuto dirle cose peggiori.

 

You with the sad eyes don't be discouraged
Oh, I realize it's hard to take courage

 

Rimasero in silenzio qualche minuto, quando Quinn sospirò e fece il giro del pianoforte, per sedersi accanto a lei. L’altra la fissò decisamente confusa e sbalordita, mentre lasciava scorrere le dita di una mano a formulare una scala musicale.

-Non avevi detto che non eri capace?-

-Le scale me le ha insegnate il signor Shuester.- rispose tranquillamente Quinn, per poi fermarsi dal suonare e girarsi verso la compagna di corso. La fissò negli occhi, -Ti perdonerà.-

Esibì una smorfia di disappunto, -Come fai a dirlo?-

-Beh… ha perdonato me!- ridacchiò Quinn, lasciando che la sua graziosa risata risuonasse nell’aula.

Rachel sospirò affranta, non credendo alle parole della ragazza. Perché la stava consolando? Si erano sempre odiate, soprattutto per il modo in cui una cercava di prevalere sull’altra, che fosse in campo scolastico o relazionale. E l’ostilità era ancora più accesa da quando Quinn e Sam erano diventati i nuovi Rachel e Finn.

-Ascolta…- la distolse dai suoi pensieri, catturando nuovamente l’attenzione della brunetta, -Il signor Shuester continua a sostenere che siamo una squadra, una famiglia… personalmente non ci avevo creduto all’inizio dell’anno, ma… lo siamo diventati.- la guardò nuovamente negli occhi, -Siamo diventati davvero una famiglia. E non voglio che qualcuno la disonori o la divida.-

-Io non vado via!- spalancò gli occhi Rachel, capendo il discorso della compagna al contrario.

Quinn sbatté un paio di volte le palpebre, stupita che non avesse compreso il senso del suo discorso, -Non… io…- sbuffò, -Dannazione, non intendevo questo! Non te ne andresti nemmeno se ti offrissi un milione di dollari.- fece notare sarcasticamente.

-Quinn…- alzarono gli sguardi verso la porta d’ingresso dell’aula, dove Sam con un sorriso entusiasta sorreggeva un piccolo zaino su una spalla. La solita aria stralunata dipinta in viso, -Non volevi un passaggio?-

-Sì, arrivo.- si alzò dalla panca e riacchiappò la borsa, per poi allacciarsi la zip della felpa rossa sopra la divisa dei Cheerios.

 

Show me a smile then don't be unhappy
Can't remember when I last saw you laughing

 

Diede un’ultima occhiata alla figura tremante e triste di Rachel, -Me ne pentirò…- bisbigliò, mentre recuperava la giacca, abbandonata su una sedia, della compagna, -Avanti, alzati.- la incoraggiò, tirandole la giacca dietro.

Rachel la fissò confusa, esattamente come Sam, -Che… dove…-

-Andiamo a casa mia.- decise Quinn, voltandosi verso il suo ragazzo, per vedere se era d’accordo ad accompagnarle da qualche parte. Quello annuì, sempre più perplesso, -Prendiamo del gelato al cioccolato, film strappa-lacrime, fazzoletti…- la fissò, inclinando appena il capo, -E magari… prima passiamo dal bagno. Hai decisamente bisogno di sciacquarti il viso.- indicò le tracce di mascara che rigavano le guance della giovane come due scie nere, ormai sbiadite.

-Ma… perché lo stai facendo?-

-In questo momento hai bisogno di un’amica, ma non ne hai neanche una perché le allontani con la tua stupida mania di protagonismo.- dichiarò, mentre raggiungeva Sam e gli permetteva di passargli un braccio attorno alla vita.

-Ma io e te non siamo amiche.- mormorò Rachel, raggiungendo i due compagni.

-Rachel…- prese un grosso respiro, chiedendosi perché quella ragazza avesse così tante domande da porre in meno di cinque minuti, -Puoi, cortesemente, piantarla di fare domande? Te l’ho detto… siamo una famiglia.- alzò gli occhi al cielo, uscendo per prima dall’aula con Sam al suo fianco, che la stringeva divertito, -Che hai ridere, tu?- lo ammonì.

Sam scosse la testa, mentre Rachel li raggiungeva asciugandosi le lacrime con un fazzolettino di carta, -Penso che tu abbia trovato la tua prima vera amica.-

-Semmai è il contrario.-

-Oh, no. Credimi…- vide la mano di Rachel cercare quella di Quinn, intrecciando le loro dita saldamente. La biondina non si sottrasse alla presa, -Non avevi mai avuto una sorella, prima di oggi.-

Quinn alzò gli occhi al cielo, -Non è una sorella, è una palla al piede con gli occhi gonfi e un pessimo senso della moda.- uscirono rapidamente dalla scuola. Ormai il parcheggio era deserto, fatta eccezione per la macchina del ragazzo.

 

If this world makes you crazy and you've taken all you can bear
You call me up because you know I'll be there

 

Mentre Rachel si sistemava nei sedili posteriori e Sam metteva in moto, non riuscì a nascondere un sorriso. Sam notò immediatamente il suo sorriso, così lo tramutò subito con la solita espressione annoiata, come se quell’incontro fosse stato deciso da qualcun altro. Il ragazzo scoppiò a ridere, guadagnandosi un’occhiataccia dalla fidanzata, e uscì dal parcheggio della scuola sussurrando un, -Donne.-

Quinn si mise la cintura di sicurezza e guardò dallo specchietto retrovisore se Rachel si era decisa a smettere di piangere: si stupì, perché non solo non aveva più lacrime, ma stava anche sorridendo. Sospirò e si voltò appena, sfoderando un piccolo sorriso, -Decidi tu il film?-

Rachel annuì vigorosamente, senza più chiedersi perché Quinn si stesse dimostrando così comprensiva o socievole nei suoi confronti. Probabilmente il giorno dopo si sarebbe persino scordata di quel pomeriggio e avrebbe giurato di non averle neanche parlato.

Si appoggiò al sedile, osservando al di là del finestrino il profilo della scuola allontanarsi. Sospirò, -Quinn…-

-Cosa?-

-Grazie.-

Quinn non rispose, ma Rachel sapeva che in quel silenzio l’ombra di un “di niente” aleggiava sincero e miracoloso, come un arcobaleno in mezzo ad un temporale.

 

So don't be afraid to let them show your true colors
True colors are beautiful like a rainbow

  
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