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Autore: crikke90    06/12/2010    7 recensioni
Da un mese Ash e Misty stanno insieme -nemmeno loro lo avrebbero creduto-. Questa one-shot descrive il loro strano rapporto... da fidanzati!
**Dedicata alla mia figliah n. 2 =)**
-In attesa della mia long fic che questa settimana NON verrà pubblicata-
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ash/Misty
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un Mese Dopo

 

Salve a tutti! Questa one-shot è stata fatta per due motivi.
Motivo numero 1) ù_ù' non ho scritto UNA RIGA di Vivere nella notorietà con sentimento. Mi sto facendo perdonare così...
2) OGGI è il compleanno della mia figliastra!! ^O^ la mia piccola Taylor <3 =)))) E gliela dedico con tutto l'amore che una madre può dare alla propria figlia. la mia piccina... ultimamente non ci sentiamo quasi mai per i vari impegni, l'università, i suoi corsi, eccetera. Spero che questo, mia cara, ti possa far ricordare di me anche quando sei super impegnata =) e quando lo sono io.

Tanti auguri alla piccola neo-tredicenne Taylor ^^. Ti voglio tanto bene cara =)
(ù_ù' in realtà si prega la primogenita MaryVera di non ingelosirsi. Ho grandi progetti per te, mia cara! muahahah!)

 

Bene. C'è qualcosa da dire su questa one-shot? Sì, che è senza senso. (°_°'' ma perchèèèè ;O;) e anche questo è un tentativo di dimostrarvi che io so scrivere cose brevi ù_ù. Oh!
Come note introduttive direi solo che... beh, gente, è una storia completamente a-temporale. Con l'alfa privativa. Senza tempo. Non si sa niente; né quando certe cose siano accadute né perché.

BUONA LETTURA

 

-Io credo che tu ti sia perso.-

-Io credo che tu parli troppo!!- un poco gioviale Ash Ketchum stava rigirando la cartina davanti ad una scocciata Misty Williams. Lei aveva ragione ―anche perché, come amava dire, lei aveva sempre ragione― ma lui non lo avrebbe mai ammesso. E poi erano lì perché doveva fare bella figura, lui.

Stavano insieme da un mese. Non sapevano nemmeno loro come fosse successo esattamente ―era successo e quello importava!― la cosa fondamentale è che lei si fosse fatta avanti, e che lui avesse compreso che, in effetti, forse la prospettiva di stare insieme sarebbe piaciuta anche a lui.

Sicuramente, era la coppia meno romantica che l’umanità avesse mai ospitato.

-Credo di ricordare che Vermilion City sia dall’altra parte.- la ragazza indicò un sentiero poco convincente ―meglio del nulla in cui il suo ragazzo la stava portando― Ash la guardò, non voleva ammettere di essersi perso, non quel giorno.

Non il giorno del loro primo mesiversario.

A ripensarci era la cosa più ridicola del mondo! Stavano insieme da un mese, e lui voleva festeggiare in modo grandioso! Arrivati ad un anno cosa avrebbe fatto? C’era da dire che, in effetti, era già un miracolo fossero arrivati al primo mese, figuriamoci attraversarne dodici. Era stato critico già il secondo giorno, quando, per non baciarla, aveva inventato di avere il raffreddore ―era stato scoperto perché non sapeva mentile― ne era venuta fuori una litigata epica!

La amava tanto, lui, il signor “non ho idea di cosa sia l’amore e vivo bene lo stesso”. L’amava tanto perché aveva scoperto che avrebbe potuto sacrificare tutto per lei. E, in effetti, prenotare una cena sul molo di Vermilion City voleva dire, in un certo senso, “sacrificare tutto” ―tutti i guadagni di una vita di allenatore―

Lei aveva dimostrato che lo amava comunque. Perché dopo avergli dato una sberla per il bacio rifiutato ―quello del secondo giorno― aveva detto che avrebbe aspettato.

Ash, mentre annuiva con espressione poco convinta e seguiva la sua lady, ricordò come fosse avvenuto, il primo bacio. Un modo abbastanza stupido in effetti. Lui aveva preso un po’ di coraggio ma si era bloccato giusto in tempo per fare una figuraccia colossale. Si era spinto troppo per rifiutare, ma non ce la faceva ad andare avanti. Misty aveva fiutato la paura ―come i cani― e aveva annullato la distanza tra loro, dimostrando che i baci possono essere piacevoli. Molto piacevoli.

-Che hai?- la rossa vide il suo ragazzo pensieroso.

-Niente…- fece lui. -Ti volevo fare una sorpresa ma non sta riuscendo bene.- “volevo dimostrarti che sono un gran figo” erano le parole esatte da dire, ma era troppo da bambino dirle ―anche pensarle, ma se le pensava non lo giudicava nessuno, perché nessuno lo sentiva―

Lei sorrise arrossendo. Le si illuminarono gli occhi perché si sentiva scaldata dal suo amore. Lui arrossì di ricambio, perché era bella quando sorrideva a quel modo.

-Grazie.- disse e lo prese sottobraccio dandogli un semplice bacio sulla guancia. Il colorito sulle guance di lui aumentò.

-N-Non sai neanche qual è la sorpresa! Non sai nemmeno se ti piacerà.-

-Mi piacerà.- Misty prese la mano di Ash e lo trascinò nel sentiero che aveva visto, verso Vermilion City. -E’ una sorpresa che hai pensato per me. Mi piacerà sicuramente.- si bloccò, ripensando a ciò che aveva detto. -No, mi sa che è un controsenso, siamo proprio sicuri che mi piacerà?-

-Misty!- urlò arrabbiato lui, mentre lei rideva

-Scherzavo, scherzavo! Hai avuto un bel pensiero.- continuarono a camminare in silenzio.

 

Il molo di Vermilion City, quella sera, era bellissimo. Era illuminato da una bellissima luna piena, e il cielo sereno pieno di stelle era una perfetta cornice per due innamorati. Il mare era calmo ed emanava quel profumo di salsedine che Misty amava follemente.

-E’ un posto incantevole.- esordì dopo essersi seduta, in piena contemplazione.

-Sono felice che ti piaccia.- sussurrò lui. Era troppo bella così, completamente rapita da quello che era il suo elemento. Non riusciva ad immaginare una Misty senza un mare; una vera sirena.

Lì, soli, immersi nella notte e nell’odore di salsedine, ad Ash venne in mente un altro particolare: come si erano messi insieme.

Erano in quel posto, pronti per fare una gita tutti insieme. Una gita in barca. Loro due erano rimasti gli ultimi a salire e lei gli si era avvicinata e gli aveva sussurrato «Sono felice di rivederti, Ash. Mi sei mancato!»

Gli aveva fatto palpitare il cuore.

-A cosa stai pensando?- lo interruppe lei. Lui la guardò, caduto dalle nuvole.

-A cosa ordinare!- mentì e lei si mise una mano sulla fronte come a dire “perché a me?” Lui rise. Non potevano dimostrarsi affetto per una specie di patto segreto tra loro due: nessuno si doveva dimostrare debole. Era stato così dal primo incontro. E anche quel giorno, il giorno il cui avevano deciso di frequentarsi, lui si era dimostrato forte.

Ed era stato anche facile. Avevano passato un’intera giornata a pensare alle parole di lei. “Mi sei mancato”.

Lei gli era mancata anche di più.

Misty lo guardò sempre poco convinta, immaginando che, per la prima volta che mangiavano insieme da fidanzati,  un antipasto misto di mare non era adeguato. L’idea di mangiare gamberetti di fronte a lui non era allettante. Doveva scegliere qualcosa per cui poteva dimostrarsi elegante.

Ultimamente era diventata molto razionale. Sceglieva con cura le parole da usare, portava i capelli sciolti ed era meno… beh, Daisy diceva meno nevrotica. Questo era sicuramente merito/colpa di Ash perché, per quanto il loro rapporto fosse cambiato “di poco” lei si era impegnata tanto per piacere a lui ancora di più.

Dopo anni e anni di continue corse dietro la sua immagine, aveva finalmente preso coraggio. Gli aveva detto che le era mancato e, qualche ora più tardi, quello stesso giorno, che lui le piaceva. Tanto.

Non aveva usato il verbo “amare” per paura di essere presa in giro.

Lui era diventato tutto rosso ―a ripensarci, era veramente carino― e le aveva chiesto

«Tu mi sei mancata tanto, e ti vorrei sempre accanto a me come oggi. Credi che questo significhi che mi piaci molto anche tu?»

Che coppia strana…

-Buonasera!- Ash sorrise al cameriere. -Io vorrei un antipasto di mare, spaghetti allo scoglio e un’insalata di mare… per iniziare… tu Misty?- la ragazza lo guardò. Tutte le “pippe” mentali che si era fatta sul cibo erano state inutili, ovviamente ―aveva dimenticato che lui e il cibo erano una cosa unica―

-Come lui.- rispose. Era più sicuro di lei, il che non era formalmente accettabile dalla sua testolina di maschiaccio incallito. Cioè, se lui non provava vergogna a sventrare poveri esseri indifesi davanti alla persona che poi avrebbe dovuto baciare, che problemi doveva farsi, lei?

Che coppia strana.

Ash sorrise porgendo i menù al cameriere e questo, dopo aver scritto tutto su un foglietto, si allontanò. Guardò Misty, la sua Misty, ridacchiare senza motivo apparente. Non gli andava di chiederle perché lo stesse facendo, era bella da vedere ―non lo avrebbe mai dichiarato apertamente. Stavano troppo bene così, vivendo nei piccoli momenti, passando istanti splendidi, amandosi reciprocamente, donando tutto quello che sentivano all’altro―

La amava.

Era valsa la pena di perdersi.

La rossa lo guardò perdersi nel suo mondo, di nuovo.

-Sono felice.- non aggiunse altro, lo guardò, e dai suoi occhi acquamarina trasparì tutto il suo amore. Lui non lo lesse.

-Anche io.- rispose sporgendosi in avanti. Lei lo assecondò e si scambiarono un veloce bacio sulle labbra, superficiale all’apparenza ma profondo e pieno di significato.

-Ah!- fece lei. -E buon mesiversario!- lui ridacchiò ―tornò ad esprimersi il pessimo attore che era in lui―.

-Ma dai Misty!- fece. -E’ ridicolo festeggiare una ricorrenza simile!-

-Bugiardo.- sussurrò lei senza farsi sentire, mentre lui guardava all’orizzonte ―aveva paura che il suo sguardo lo tradisse, senza pensare che si era tradito dal momento in cui aveva aperto bocca―

-Ti vorrei sempre accanto a me, come oggi.- disse Misty, adesso a voce alta, facendolo sussultare e arrossire allo stesso tempo.

-Ehi! Non vale ricopiare battute altrui!-

-Guarda che è vero, non volevo copiarti-

-Sìsì certo, ma vedi di essere più originale! Imbrogliona!-

-Ma come sei pignolo! Beh, spero almeno pagherai la cena!-

-Cosa? Ma hai idea di quanto così tutta questa roba?-

-Tu mi hai invitato, tu paghi!-

-Maledetta…- il battibecco fece voltare e borbottare tutti i commensali presenti sul molo, al che i due, imbarazzati, iniziarono a ridere.

-Scherzavo.- fece lei. -Pagherò la mia parte, ma promettimi che mi regalerai altri momenti del genere!-

-Certo!- rispose lui, serio. -Sempre.-

Sorrisero e passarono una bella serata.

Fine

 

 

NOTE DI UN'AUTRICE ESAURITA: ù_ù eccomi. Storia atemporale, e con flusso di coscienza annesso. Joyce era un novellino!!! (*Joyce la guarda da sottoterra con sguardo vendicativo*) ^^''' ma no James scherzavo, scherzavo... ù_ù
Mi dispiace per non aver aggiornato Vivere nella notorietà con sentimento. Lo farò domenica. O lunedì. O non so quando. Prossimamente compito di matematica XDDD ci sarà di RIDERE!
A parte questo,  mi piaceva l'idea di risolvere immediatamente tutte quelle noiose cose del "come farli dichiarare senza farli andare OOC". semplice, COMINCIARE DAL DOPO XDD ma delirio...
Non mi piace un gran che, come il 90% delle mie fic. ù_ù''' mi inchino a voi, gente.
Un bacio
P.S.

ANCORA TANTI AUGURI ALLA MIA PICCOLA TAYLOR =)
<3

   
 
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