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Autore: LightStorm96    07/12/2010    1 recensioni
Questa storia è ambientata durante la guerra fredda , ma non l'ho scritto. In pratica è la storia di Molly, una bambola che imparò a cantare ma il reggime sovietico gli ucise suo Padre , il suo costruttore.Alla fine riesce a scappare e segue delle parole che la conducono fino al mare .Li incontra un marinaio che morirà dopo la traversata sul mare fino in Canada e una bambina che si prende cura di lei finchè non la perde su un molo a New York. Li incontrerò il Ragazzo dagli Occhi di cielo (Alfred) che si prenderà cura di lei.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bambola -Perchè...la stirpe...di mio padre...mi ha fatto questo?
Molly pensava a questo,rinchiusa nella sua teca di vetro,in quella casa. La notte le cameriere la mettevano sempre li dentro, quando i bambini non ci giocavano. Per lei quella teca ma sopratutto quella casa, erano che delle agonizzanti riportatrici di memorie dolorose, ricordi di un passato terribile e causa di un futuro perso.
Molly era una bambola, ma non una bambola normale, bensì una bambola molto speciale. Molly era in grado di cantare e ballare. Ma sopratutto , poteva provare sentimenti e ricordare. Ciò che gli accadde in passato gli levò ogni possibilità di salvezza , ma sopratutto ogni possibilità di felicità.
Suo padre era uno splendido umano , buono gentile , amorevole e coraggioso , che fu in grado di lottare contro un reggime persino più grande di lui. Contro quell'uomo che faceva paura agli esseri chiamati nazioni , uomini millenari che personi ficavano uno stato. Costui era pazzo e voleva il mondo per lui , come un bambino che vuole tutti i giocattoli e ora , il suo nuovo balocco , voleva che fosse suo padre , posseditore di capacità incredibili. Ma suo padre non voleva. Voleva che le sue crazioni fossero libere e sopratutto sue. Per questo Russia , così si faceva chiamare , decise che il suo giocattolo lo avrebbe preso comunque.
Ogni giorno gli accarezzava i capelli lisci come seta mentre finiva di preparargli quello splendido corpo e gli toccava le guance fredde e lisce. Lei non seppe mai come , ma quando fu completa aprì gli occhi e osservò suo padre , in quei semplici gesti quotidiani , nel tentativo d'imparare. Fu così che lei imparò ad alzarsi , a muoversi e a parlare come suo padre. Egli gli insegnò a cantare ,una cosa forse quasi impossibile per chi è fatto di porcellana ma lei imparò e la sua voce risuonava in quella casa , fragile e e delicata come i petali delle rose.
Ma il suo sogno di vivere con lui finirono presto.
Accadde tutto un giorno quando suo padre prese un nastro.
-Sai Molly....Voglio renderti ancora più bella. Questo nastro farà al caso nostro e....
La frase non finì mai.
Nella stanza entrarono altri due uomini. Uno di loro afferrò suo padre per impedirgli di uomini e un'altro prese Molly mettendola in una scatola.
Suo padre gridava , gridava e gridava nel tentativo quasi vano che le sua urla potessero distruggere la scatola ma essere furono tappate da uno sparo. Nel silenzio di quella scatola Molly non sentì più le grida di suo padre , ma solo i passi degli uomini che la portavano via .
Non cantò più. Non si mosse più .
In quella teca aveva sofferto , pianto ,pregato ma niente. Un tempo il suo sogno era quello di poter stare sempre accanto a suo padre , ma ora , non lo era più.
-Ti prego....fa in modo che io un giorno possa raggiungerlo ...io ....non voglio cantare ancora da sola...
Diceva in un pianto disperato sentendo le lacrime cadergli dalle guance posarsi sul suo abito bianco.
Poi una luce. Molly non seppe come ma...nella teca c'era la luce...
Una luce simile a quella dell'alba quando la svegliava ma più dolce. Nel fondo del suo cuore Molly sapeva che quella luce lei l'aveva già vista.
Dentro di lei sentì come risuonare delle parole , dolci e piene di speranza , che la incitavano alla libertà.
E con il coraggio che gli diedero quelle parole ,Molly fu in grado di spaccare il vetro della tecla con il suo piedistallo di legno , e con lo stesso piedistallo riuscì a creare un varco nella finestra.
Con molta difficoltà riuscì a passare nel buco. Sentì l'abito strapparsi in parte , ma non gli importava. La strada lei la sapeva , quelle parole gliela dettavano.
Fu così che cominciò a correre veloce , dove quelle parole la stavano trasportando. In certi momenti le parole scomparivano e lei si sentiva persa ,come una foglia che cadendo in un ruscello si perdeva tra i suoi flutti , però poi le parole tornavano e lei ritornava a galla.
Nella sua corsa disperata cadde più volte ,tanto che perse un piede per terra e a distruggersi quasi completamente il petto , ma lei continuava.Se non poteva più correre strisciava con le sue ultime forze rimaste ,sentendo anche le dita spaccarsi nel suolo duro.
Un giorno si accorse che non sapeva più cantare. Non sapeva cosa fossero le note e non sapeva più nemmeno quale fosse la strana sensazione di quando cantava. Insieme alla sua memoria del canto , perse anche la sua cognizione del tempo. Quando lei seguiva le parole,loro le puntavano un punto sull'orizzonte e lei loseguiva .
Un giorno , mentre strisciava seguendo le parole sentì il rumore delle onde del mare e un dolce profumo di fiori. E , da come erano arrivate ,le parole sparirono.Molly pianse dinnanzi a quella spiaggia. E pensò a quanto era stata stupida a seguire quelle voci , forse frutto di una fantasia di una bambola che desiderava l'eterno riposo. E pianse sempre di più.
Un marinaio un giorno la trovò sulla sabbia. I suoi capelli di seta si erano arricciati con la salsedine e il vestito era sporco e mal ridotto per non parlare poi del corpo. Quel vecchio uomo provò quasi pietà e decise di portarla via. Egli la portò su una nave , una nave che andava al di la del mare e la portò in un continente che tutti definivano pieno di possibilità. Il vecchio ,con il poco che poteva fare , le mise un fazzoletto sul petto e sul piede ,forse nel vano tentativo di evitare di perdere pezzi ma Molly niente , non riusciva a dimostrargli la gratitudine di quelle dolci premure .
Un giorno però , il marinaio non si svegliò , ma rimase disteso sul letto con gli occhi fissi sul soffitto senza muoversi.
-Perchè non mi sistema il fazzoletto?
Si diceva Molly.
Quando altri marinai entrarono controllarono ,parevano spaventati e alla fine si calmarono , ma una calma che per lei pareva qualcosa di già visto.
Anzi ,sentito.
Portarono via il corpo del marinaio e Molly , nel silenzio di quella cabina ,pianse.  Pianse per l'uomo che gli aveva dato la compassione e che gli aveva dato ,anche se per poco tempo, la felicità.
Per lei i dolori riniziarono dapo due settimane in quella cabina. Nella stanza accanto  c'erano una donna , un uomo e una bambina,li aveva visti da un oblò che era situato vicino alla porta della sua stanza. La bambina era adorabile ,con quelle tenere trecce bionde che gli scendevano sul visino. Fu quella tenera bambina dalle guance rosse a cominciare il contatto. Erano appena entrati nella stanza e la madre , una donna burbera e molto scontrosa , le disse con malagrazia di non restare nella camera per via delle valige da smontare. La bambina ne uscì triste e fu attirata subito dalla porta vicina alla loro semi aperta , forse per colpa degli uomini che avevano portato via il marinaio.
La bambina vi entrò e fu subito attirata da Molly.
Con delicatezza prese in braccio la bambola sentendo tra le due mani la ceramica semi distrutta , ma a lei non importava , anzi! Era proprio quelle cose che rendevano quella bambola talmente splendida!
La bambina uscì nascondendo la bambola tra le sue braccia e cominciò così il loro gioco.
Il loro gioco era uno , sfuggire agli artigli di quella donna. Lei nascondeva ogni volta Molly in un posto diverso e ogni volta con quale cura la poneva dentro il nascondiglio per non farla trovare, e appena la donna spariva , ritrovava la bambina ad aprire il coperchio del suo nascondiglio e a scappar fuori per la nave.
La bambina non riusciva a socializzare , questo Molly lo aveva capito con quanta difficoltà aveva anche solo ad avvicinarsi alle altre bambine. Desiderava parlargli , dire che doveva avere il coraggio di parlare con loro ma non ci riusciva.
La nave proseguiva lungo la costa , forse per attraccare ad un altro ponte. La bambina intanto aveva coperto Molly con alcuni fazzoletti per impedire che gli sbalzi della nave la facessero cadere e frantumarsi in mille pezzi , ed era in quella premura che Molly riusciva a rivedere la felicità. Ma come sempre la sua felicità stava per avere fine.
Un giorno avevano attraccato a un molo per i rifornimenti e per permettere ai passeggeri di riposare. La bambina faceva vedere a Molly il porto e fu quando Molly sentì delle lunghe e roze mani sul suo corpo che provò il peggio.
-E questa?! Che sarebbe?!
-Aspetti! Non è come sembra!
-Lo sapevo! Solo perchè non sono tua madre non vuol dire che non possa avere autorità su di te! L'hai frugata nella spazatura , ed è li che ritornerà!
-NO!
In un lampo la bambina tentò di riprendere Molly nelle sue mani. Molly voleva gridare , aiutare la sua mica ,ma era inerme. Ed improvvisamente i motori della nave ripartirono e lo scossone fece perdere equilibrio alla donna che cadde per terra. La bambina non prese in tempo Molly e alla fine cadde  al di fuori della nave. Una fortuna fu per la povera Molly , riuscire ad essere atterrata sul legno  che divideva il porto dal mare.
Molly vide la nave alontanate tra i pianti della bambina , che gridava per la perdita della sua piccola amica. Molly pianse di nuovo.
Si sentì persa e sola...terribilmente sola. Lei più che mai desiderava la morte.
Ma la felicità sarebbe arrivata finalmente per lei.
Il panno in cui era avvolta era corroso ormai dai giorni di salsedine passati li e dall'acqua che l'aveva toccato.
Fu in un giorno di sole che incontrò lui.
Stava ancora fissando dove la bambina era sparita quando sentì qualcosa afferrarla.
-Alfred che fai mettila giù!
-Ma dai Iggy! Che vuoi che ci sia dentro?
-Sei disgustoso! Almeno lavati le mani!
Quando il panno fu del tutto aperto Molly vi trovò davanti un viso di un giovane uomo con degli splendenti occhi azzurri e dagli scintillanti capelli dorati. Portava gli occhiali e le forti mani che la tenevano evitavano qualuqnue caduta.
-WOW! Iggy guarda è una bambola!
Un altro uomo si avvicinò e si notarono degli occhi verdi e delle enormi sopracciglia.
-Bloody hell....guarda com'è ridotta....
-HAHA! Sono l'eroe io e aiuterò questa giovane bambola!
-Prima di tutto quella altro che giovane avrà ... non so...una ventina d'anni !
-Secondo me ne ha anche di più! Comunque io la porto ad aggiustare!
E il sopracciglione non potè finire la frase che il ragazzo dagli occhi di cielo era già partito.
Fu così che Molly fu portata in un posto ,come un laboratorio simile a quello di suo padre e li fu aggiustata. Ci vollero mesi per ristabilire tutto come alla sua creazione ma ci riuscirono alla fine.
Quando il ragazzo l'andò a riprendere rimase sbalordito.
-Noi siamo riusciti solo a ricreare il corpo e ad allisciare i capelli come quando erano al principio ma la bambola stessa è stata creata così come l'abbiamo fatta ritornare. Di certo era un maestro portentoso.
-Lo vedo! La ringrazio molto!
Disse il ragazzo dagli occhi di cielo prima di sparire.
Da quel giorno Molly stette da lui. La mise sul suo davanzale , mettendole dietro un cuscino per evitare cadute. Indovinò anche il suo nome!
-Ummmm...voglio darti un nome....ummmm....quasi quasi...Molly! Secondo me è un nome grazioso!
Disse così e Molly quasi rivide suo padre in quei gesti.
Un giorno venne uno simile a lui  , ma con i capelli più lunghi e gli occhiali più tondi , con in mano un orsetto.
Fissò Molly per un po finchè si voltò verso al ragazzo dagli occhi di cielo.
-Mi piace molto!
-Anche a me ma.....
Cominciò a pensare poi andò di sopra e tornò giù con un nastro dello stesso colore del vestito di Molly , che lui stesso aveva cambiato sostituendolo il vestito bianco con uno azzurro. Gli legò i capelli in un delizioso fiocco che scopriva i delicati lineamenti e gli occhi verd'astri.
-Non mi aspettavo che avessi un tale senso della estetica!
-Volevo solo scoprirle il volto e...ma...
Il ragazzo dagli occhi di cielo la guardò per un po.
-Che c'è?
-Ecco...non mi sembrava che la piccola Molly sorridesse....sembrava quasi che piangesse quando l'ho trovata...
-Saranno stati i riparatori a darle un sorriso così.
-Non lo so ma credo che questo sorriso...voglia dire che è felice!
Il ragazzo dagli occhi di cielo non seppe mai la verità , ma una cosa era vera :Molly aveva trovato la felicità e all'interno del suo cuore sentì che finalmente poteva sorridere.
  
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