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Autore: rrrossi    07/12/2010    4 recensioni
E Come rischiesto, Ho deciso di continuare questa Fan Fiction ! ;) Spero mi seguirete !!
Allora, questa storia è Post-NewMoon. Edward è andato via 2 Mesi prima, e Bella dovrà fare i conti con una gravidanza inaspettata - Ovviamente è di Edward !- completamente umana. ossia durerà 9 mesi, e nascerà normalmente, poi raggiunti i 18 anni la crescita del piccolo si fermerà e diverrà un vampiro. Ora ... Edward tornerà ? E Bella ? Cosa farà ? Ma non solo ! Quì, ci saranno anche Angela e Ben - E' Lui l'altro personaggio ! - Ben è un vampiro, vegetariano ovvio, e Angela umana. Si sosterranno a vicenda le due amiche quando anche Ben andrà via ? I capitoli sono interamente Pov Bella, Qualcuno Pov Edward. Eccezionalmente uno o due, da Angela.
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Angela | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Saaaalve !!! Rieccomi quì con voi !! ^^ Cominciamo: Allora, grazie 1000 per le recensioni !!!! Rispondo con il nuovo metodo !! Siete stupende !!! *.* E Grazie anche a chi ha messo la mia storia nelle seguite, preferite o addirittura da ricrodare !!! Mi fate felicissimaaaaa !!! =D
Ora, passiamo alle News !! Ho deciso di cambiare un po' le carte in tavola .... E Se anche Ben fosse un vampiro appartenente alla Cullen Family ? E Se si mettesse con Angela, ma come Edward, la lasciasse ? Ecco i miei nuovi personaggi. Angela e Ben. Ninete paura !! Saranno solo i personaggi secondari, i protagonisti indiscussi saranno Edward e Bella !! Adoro la loro coppia !!!! *.*  E' solo che mi serviva Anche Angela - Poi Capirete Perchè - E Mettendo lei non potevo tralasciare Ben ! Sero vivamente che questo capitolo vi piaccia !!!! Un bacione ragazze, e vi prego recensiteeeeee !!!!!!! <3 *.*
Buona lettura ! Bells <3


Semplicemente Troppo

Camminavo stretta stretta nel giubbotto, senza nemmeno guardare la strada. Dio mio. Non può essere. Non può essere.  Ripetevo come un mantra nella mia testa quelle 3 semplici parole . Non può essere . Rimasi letteralmente scioccata davanti al dottore.
<< Signorina, … Quando ha avuto il suo ultimo ciclo ? >> . Quella domanda inaspettata mi fece fare due calcoli. 2 mesi. Era saltato per due fottutissimi mesi. Quando Miller pronunciò quella stramaledetta frase, mi era sembrato che il tempo si fosse cristallizzato.
<< Signorina Swan, lei aspetta un bambino. >> . Oddio.
Ancora non avevo metabolizzato il tutto. Non riuscivo a mettere nella stessa frase le parole Io. Ed .Incinta. era impossibile. Cavolo, l’unico ragazzo con cui ero andata a letto era un vampiro !! Non era possibile. Doveva esserci un errore. Mi accorsi solo allora di aver intrapreso il sentiero che portava alla riserva … Poco dopo mi ritrovai a passeggiare sula spiaggia di La Push. Era deserta; Il vento soffiava forte, facendomi rabbrividire mentre io affondavo con le scarpe nella morbida sabbia bianca. Le onde con un gran fracasso, si schiantavano contro gli scogli. E poi crollai. Le gambe cedettero, ed io mi ritrovai con le ginocchia a terra, e le mani sul viso, tra i capelli. Il cappuccio era caduto all’indietro, mentre io sfogavo tutta la sofferenza che avevo dentro con un gran pianto liberatorio, con tanto di singulti. Premetti la mano sulla bocca e strizzai gli occhi . Non ce la facevo più … Non potevo reggere anche a quello. Non potevo … Non ne avevo la forza. La mia mente si rifiutava di capire, il mio corpo di reagire . Mi sentivo stanca, tanto stanca. Ero sola. Sola. Questa consapevolezza mi dilaniò l’anima. Avrei voluto solo una persona accanto a me in quel momento; Ossia la persona che mi faceva stare così male. Masochista ? No, solo innamorata. Come un automa mi tirai su con le poche forze che avevo, tentai di asciugare gli occhi e tirai su col naso. Stringendomi nelle braccia, cominciai a camminare lentamente, fino ad aumentare il passo e poi cominciare a correre. Come se in qualche modo, potesse risolvere i miei problemi. Dopo un po’ capii di essere al parco. Io e Edward venivamo sempre qua … Scossi la testa ricacciando dentro le lacrime che minacciavano di sgorgare. Ancora. Avevo gli occhi rossi e gonfi, quando cominciai a guardarmi intorno; Vedevo soltanto madri e figli . Tanti piccoli marmocchi che giocavano a rincorrersi, ad andare sull’altalena, sullo scivolo. Vedevo le mamme che preoccupate controllavano che il figlio fosse abbastanza coperto, che rimproveravano i piccoli perché correvano rischiando di scivolare o che dolcemente gli pulivano la boccuccia, sporca di zucchero. Fu solo in quel momento che realizzai. Che compresi che dentro di me cresceva mio figlio. Il figlio di Edward. Il frutto del nostro amore, era nel mio grembo  … Portai una mano al ventre, chiudendo gli occhi e sorridendo lievemente. Il mio bambino. Il nostro bambino. Da poche avevo ricevuto quella notizia, eppure non mi ci ero neanche soffermata. La mia povera mente ne aveva subite così tante, che si era rifiutata di capire. Ma in quel momento, era tutto chiaro. E poco importasse che avevo solo diciassette anni, che non ero neanche diplomata, o che Charlie mi avrebbe ammazzata. Stavo per diventare mamma. Una nuova speranza si accese in me. Una speranza di ritornare alla vita. Con il mio bambino. Non mi ero mai vista nei panni della madre … E l’esempio di della mia non era di certo da seguire … Mi prese il panico … Io … Io non ne sapevo niente di pappine e biberon ! E poi … Edward ? Mi irrigidii e strinsi i pugni lungo i fianchi. Non . C’era . Ed io ero lì, ad affrontare una gravidanza da sola, mentre lui era con qualche sua distrazione a svagarsi. Dopo aver scopato con me d’altronde ! Portai con forza le mani nei capelli, provando a scacciare dalla mia testa i ricordi più brutti che avessi. Quelli dove lui la mattina  dopo mi disse che era stato un errore, che non andava bene, che … Che non ero abbastanza. Mi disse che era stato stupendo, che mai avrebbe dimenticato le sensazioni che gli avevo donato, ma che aveva bisogno di qualcuna come lui. Tipico. Ma non ci potevo credere … Non dopo tutto quello che avevamo passato insieme . Non dopo tutte le volte che mi aveva ripetuto “ Ti Amo ” con la sua voce melodiosa. Voce ancora vivida nei miei pensieri … << Mamma ! >> Un bambino mi fece sobbalzare . << Mamma, mamma ! Bua ! >> Ripeteva mentre cominciava a piangere. Era un bambino ci circa 3 anni, molto bello,aveva dei folti ricciolini neri in testa, e le guance paffutelle, arrossate dal freddo e dalle lacrime. Una donna sulla trentina corse incontro al piccolo, seduto a terra che si teneva il ginocchio. Lo guardò con uno sguardo carico d’amore, e gli sussurrava che non era niente, solo un graffio. Gli diede un bacino sulla fronte, scompigliandogli i capelli. Lui smise di piangere, e gli gettò le braccia al collo, stringendola forte. A quella scena quasi mi commossi. Erano tenerissimi. E quella non fu che l’ennesima conferma; Avrei tenuto senza ombra di dubbio il mio piccolo – All’aborto neanche ci pensavo – e l’avrei cresciuta. Sola. Gli avrei fatto da mamma e da papà, dandogli sempre tutto quello di cui avrebbe avuto bisogno. Riposai la mano sulla pancia ancora piatta, e l’accarezzai. Sospirai e m’incamminai verso casa … Per arrivarci però, dovevo passare davanti casa di Angela. Forse lei era l’unica che veramente mi capiva. Ben era andato via con i Cullen . Ironia della sorte,avevamo entrambe un ragazzo vampiro. Facemmo molte uscite a quattro, oppure in gruppo con gli altri. Mi mancavano da morire i vecchi tempi, mi mancava il mio folletto. Sen’era andata anche lei … Respirai profondamente, e attraversai il vialetto di casa Weber. Né io né Angy avevamo mai parlato durante quei famosi due mesi. Era ridotta uno straccio … come me. Non avevamo la forza di parlarne, o di aiutarci a vicenda; Avevamo solo bisogno di sfogare tutto il dolore che portavamo come un macigno nel cuore, crogiolandoci nella nostra personale bolla di sofferenza. Ma adesso dovevamo reagire … Avevo deciso di dire ad Angela del bambino … Ero sicura che mi avrebbe aiutata, e in quel momento ne avevo un disperato bisogno … Mi sentivo così sola … Dopo un altro respiro, bussai . Niente. << Angela ! Sono Bella ! >> Cominciai a urlare, lasciando perdere il campanello, e bussando direttamente contro il legno verniciato di bianco della porta, mi accorsi solo allora che quest’ultima era socchiusa … << Angela … >> Cos’è successo ?!  Mi paralizzai sulla soglia, mentre scorsi, con la testa appena in casa, la mia vecchia amica, riversa in ginocchio, sul linoleum vecchio stile al centro del soggiorno. Singhiozzava, tenendosi le mani sul viso, i capelli disordinati. Accanto a lei, un bastoncino bianco. Un test di gravidanza .  


   
 
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