Teresa sbuffò. Era il giorno di Natale. E lei era sola, come sempre del resto. Ma il fatto che quel giorno fosse Natale era particolarmente deprimente. Era accoccolata sul divano a guardare un vecchio film in bianco e nero, e intanto si ingozzava di gelato al cioccolato. Patetica pensò sconsolata. 

Proprio mentre portava l'ennessima cucchiaiata di gelato alla bocca il telefono squillò. 

La scritta "Patrick" brillava luminosa sul display. E ora? Che cavolo voleva? L'agente sbuffò per la milionesima volta e rispose alla chiamata. 

-Patrick! Che vuoi?- Domandò secca.

-Hey Lisbon! Senti... devi passare al CBI...- Disse l'uomo allegro.

-Oh no! Adesso che cazzo hai combinato?- Esclamò Teresa perdendo quel piccolo briciolo di pazienza che le aveva fatto rispondere al telefono. Ma Patrick aveva già riattaccato.

La donna si rese presentabile, afferrò il cellulare e le chiavi e corse al CBI. Toccava sempre a lei risolvere i casini di Patrick Jane eh?

-Buon Natale!- L'agente Lisbon era sbalordita. C'erano Cho, Van Pelt, Rigsby, e quello che sicuramente era l'ideatore di tutto: Patrick Jane, che sorrideva compiaciuto.

-Oh ragazzi... non dovevate!- Esclamò la donna profondamente commossa.

-Non ti preoccupare, ci fa piacere festeggiare con il nostro amato boss!- Disse Cho con la sua suadente voce, e senza smettere di sorridere nel vedere la faccia sbalordita del capo.

-E abbiamo anche un regalo per te! Da parte mia, di Cho e di Rigsby! Patrick ha detto che ha una sorpresa per te, e che te la darà più tardi...- Disse a bassa voce Van Pelt per non farsi sentire dal mentalista, ed estraendo una busta. Il regalo era un viaggio per la Florida!

Teresa ringraziò con le lacrime agli occhi, felice di avere atorno a sè tutti i suoi amici.

Passarono una bella serata, ridendo e scherzando. A mezzanotte tutti erano tornati a casa, e Patrick e Teresa si incamminarono insieme verso le rispettive auto. Patrick da vero gentleman le aprì la portiera.

-Quest'anno il mio regalo te lo sei dimenticato veramente,giusto?- Domandò Teresa sorridendo,- anche se un po’ delusa - prima di entrare in auto.

-Ovvio che non l’ho dimenticato sciocchina!- Esclamò ridendo e dandole un buffetto sul naso.

-Davvero?- Disse scettica la donna.

-Sì! Ora chiudi gli occhi e lo riceverai.- Disse Patrick ridendo.

Teresa sbuffò.- Non me lo puoi semplicemente dare in mano come tutte le persone normali?- Nonostante tutto, però, era curiosa, per cui obbedì.

Patrick non le diede retta.- Chiudi bene!- Ordinò.

L’agente chiuse gli occhi, e sentì che il mentalista si avvicinava, più vicino, più vicino… fino a baciarla. Teresa trasalì sorpresa, ma le forti braccia di lui la inchiodarono all’auto, e il bacio continuò. Sembrava un sogno. Sembrava di essere in paradiso. Il mondo esterno non contava più nulla. Il centro di tutto era Patrick. Lo toccava, lo sentiva, lo guardava... in quel momento capì di essere sua e di nessun altro.

Il mattino dopo…

Teresa si rigirò tra le coperte, e vide che Patrick la osservava sorridente, con tutti i capelli arruffati.

-Buon Natale Teresa.- Mormorò baciandola.

Che dolce Natale…

Spazio autrice: Ok, dato che il Natale si avvicina ho deciso di scrivere questa piccola flashfic senza pretese, mi sembrava giusto donare un dolce regalo a Teresa e uno a voi, amanti del Jisbon e di The Mentalist!
Un bacio!

Anna