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Autore: Aly92    08/12/2010    9 recensioni
Sono passati duecento anni da quando Edward ha lasciato Isabella.
Ma se duecento anni dopo si rincontrassero? E se i Cullen non riconoscessero Bella? Quale sarà la sua natura? E se lei avesse due nuovi fratelli?
Quando entreranno in scena i Volturi, Bella uscirà allo scoperto facendosi riconoscere per difenderli? Ne sarà in grado?
Se volete delle risposte, seguite la mia storia ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao gente :)

Ringrazio tutti di cuore per le recensioni che mi avete lasciato :) e anche chiunque legga questa storia :)

Capitolo 10.

POV Bella.

Sono seduta sul mio letto con la testa tra le mani … dopo le sue parole mi sono alzata e me ne sono andata sussurrando un semplicissimo ‘no’ … nessuna spiegazione, nessun’altra parola …

Due semplici lettere che mi permetteranno di mantenere integro quella piccola parte di cuore che sono riuscita a ricostruire dopo che se ne sono andati …

L’ho lasciato lì, in mezzo al boschetto con lo sguardo perso … non so se si sia mosso o se si trova ancora nello stesso punto e nella medesima posizione … non lo voglio sapere …

La mia ‘uscita di scena’ mi ha tanto ricordato il suo abbandono … e di nuovo qualcosa dentro mi si è spezzata …

Dopo quel ‘no’ avrei voluto dirgli anche che ormai, volente o nolente, nella mia vita ci sono … che mai se ne sono andati … ma non posso permettergli di avvicinarsi a me ancora di più di così …

Non capisco … sono una creatura parecchio forte, eppure solo loro sono in grado di uccidermi con una parola, uno sguardo o un semplice gesto … da quanto sono riapparsi i sentimenti e le sensazioni che avevo imparato a non mostrare, ad eliminare dal mio essere, sono tornate … e sono più forti di quanto ricordassi …

Osservo bosco che si estende al di fuori della mia finestra … ma non lo vedo realmente … nuovamente i ricordi di quella parte della mia vita in cui loro erano presenti … un dolore lancinante dove dovrebbe esserci il mio cuore che credevo scomparso … ma è ‘tornato’ con loro …

“Isy … Isy stai bene?” mi accorgo ora che Alec e Jane sono dietro di me, chissà da quanto tempo sono lì che mi osservano … ho le lacrime agli occhi … come posso stare bene? Come posso pensare di stare bene quando il mio amore perduto mi ha chiesto di fare ancora parte della mia vita?

Annuisco … un po’per tranquillizzarli, ma più che altro per non far sapere loro che questa cosa mia ha completamente scombussolato … non voglio sappiano che il mio equilibrio psichico è andato a farsi un giro alle Bahamas …

“Sei sicura? Con noi puoi parlare liberamente, lo sai … non potremmo mai giudicarti, sei la nostra sorellina e salvatrice …” un lieve sorriso increspa le mie labbra alle parole così piene d’affetto di Alec, che senza aspettare una mia risposta si fionda ad abbracciarmi … cadiamo sul letto ridendo … finalmente mi sento un po’meglio …

“Ehi!!! E io chi sono?!?!?! La scema di turno?! Le voglio anch’io le coccole!!!” povera Jane …

Rielaboro subito il mio pensiero non appena ci si lancia addosso … certe volte questa vampira ha la grazia di un elefante in un negozio di cristalli … grazie al cielo sono resistente o con questi due mi ritroverei con una dozzina di lividi al giorno!!!

Anche tra le loro braccia, i miei pensieri mi assalgono … racconto loro del mio incontro con Edward, ora il suo nome non è difficile da pronunciare …

Quando finisco di parlare arrivano i loro commenti …

“Non so cosa dirti Isy … non vuoi che rientrino nella tua vita eppure non sei pronta a farli uscire … per me dovresti fingere che questo incontro con loro non ci sia mai stato e andare avanti con la vita che avevamo fino a poche settimane fa …” Jane … lei vorrebbe solo che io non soffrissi, ma non posso lasciarli nelle mani dei Volturi facendo finta di non sapere del pericolo … io non sono così …

“Non posso Jane … ragiona … i Volturi li vogliono e io dovrei fingere di non sapere che loro sono in pericolo e che potrebbero rovinargli l’esistenza?! Non lo posso permettere”

“Isy ha ragione … potremmo … allontanarli da noi e allo stesso tempo proteggerli senza che se ne accorgano …”

Soddisfatti di questo piano per mantenere integra me e loro andiamo a fare un giro per il bosco … anche se non si può definire giro … dopo qualche chilometro quelle due pesti mi abbandonano per andare a caccia, così li aspetto seduta su un masso …

Sono tranquilla … almeno finché non sento una presenza dietro di me …

 

POV Edward.

No.

Mi ha detto di no.

Nessun’altra parola.

Nessun altro segno o gesto.

Un sussurro che mi ha distrutto più di qualunque dolore provato fino ad ora, ma la posso capire … l’ho lasciata come lei ha appena lasciato me … ha esattamente fatto la stessa cosa che ho fatto io secoli prima … capisco perfettamente il suo odio … soprattutto nei miei confronti …

L’aria fredda sferza con forza il mio corpo granitico, ma la mia pelle non rabbrividisce, è come un dolce solletico che culla le mie membra morte … sembra quasi voglia lenire la mia sofferenza.

Rimango fermo mentre il tempo scorre … per tutti … ma a me il tempo è indifferente … i secondi passano ed ogni cosa, essere vivente o meno, va avanti … ma io resto fermo …

Piove … ogni goccia che mi sfiora è una lacrima che non posso versare …

Per la prima volta in trecento anni mi sento stanco … vorrei sdraiarmi qui e lasciarmi morire, ma la mia natura non me lo permette.

Volevo sapere. Ho saputo. Mi ha raccontato.

Volevo vivere. Ho vissuto. Quando lei era con me.

Non volevo morire. Sono morto. Al suono di ogni parola pronunciata dalle sue labbra.

Ora invece, mi basterebbe solo sentire il mio corpo sgretolarsi per cessare di esistere definitivamente.

Non so quanto tempo sia passato, ma davanti a me una ragazza … la conosco? Si. Chi è? Alice. Mi interessa? No.

“Edward?” da quanto è qui che mi chiama? Non ha importanza. “Edward, per favore” la sua è ormai una supplica, punto il mio sguardo vuoto, vitreo nel suo … così vivo e pieno di dolore. Per me. Per lei. “Ti prego fratello … proviamo a darle tempo … proviamo a … non lo so … per la prima volta nella mia esistenza non so cosa fare … mi sento così inutile … è … è come se tutto mi stesse sfuggendo di mano. Come se tutto intorno a me si stesse sgretolando” i singhiozzi le mozzano il respiro e non le permettono di continuare … erano così unite una volta e io, io ho rovinato tutto! Merito questo dolore. Ma loro no. È colpa mia se la mia famiglia soffre. È colpa mia se lei ha sofferto.

È giusto che non mi voglia più. È giusto che lei abbia superato il mio abbandono.

È giusto che io ora muoia di dolore.

Delle esili braccia mi avvolgono e un piccolo corpicino si stringe al mio. Io rimango rigido ed immobile. All’improvviso non sento più la terra sotto i piedi e l’aria diventa più forte e fredda, ma nemmeno così il dolore non si allevia.

Mi ritrovo all’improvviso nella mia stanza con tutta la mia famiglia al completo. Sono tutti lì, pronti a condividere il mio dolore.

Oggi abbiamo definitivamente perso una parte di noi. È rinata ed è morta in un battito di ciglia.

“Sei sicuro di averla persa per sempre?” “Secondo me ci vuole ancora bene … non credi?” le parole e i pensieri di Emmet sono seri, come da troppo tempo ormai. Ma ha ragione, magari ci vuole ancora bene … magari … non lo so … non lo so!

“Per favore … uscite … ho … bisogno di … restare solo” mi prendo la testa tra le mani e inizio a ciondolare avanti e indietro …

Ma le parole di mio fratello continuano a rimbombarmi nella testa … devo solo trovare la forza di fare in modo di attirare la sua attenzione.

Ho bisogno di lei … della sua presenza, perché è il mio ossigeno … mi basta un suo sorriso, sospiro o un semplice sguardo per avere un io un alito di vita.

Avrò la sua attenzione. A qualunque costo. Tornerà a fare parte della mia famiglia, anche a costo di doverla trattare da sorella, ma mai il mio amore per lei si spegnerà.

La porta della mia stanza si spalanca producendo un rumore simile ad uno sparo ed Alice con uno sguardo che fa paura entra con la potenza di un uragano.

“Cosa significa? Ed … cosa vuole dire la visione che ho appena avuto?” è agitata … lo capisco … in fondo vedere Bella nel nostro salotto con un sorriso l’ha sconvolta …

“Ho intenzione di convincerla a rientrare nella nostra famiglia, a qualunque costo … non ha importanza come … sono disposto a trattarla come una sorella pur di riaverla al nostro fianco … devo attirare la sua attenzione in qualunque modo …” un urlo spaventoso arriva dal piano di sotto … e anche gli altri sono contenti dopo le mie parole … ma il pensiero di tutti i miei fratelli è lo stesso “Sarà nostra sorella e la tua compagna” magari … vorrei fosse vero … ma non ci credo.

***

Jazz: Non ce la faccio più ... sto impazzendo ... siete cattivi!!! ç_ç *Jazz va nell'angolino e si rannicchia e viene avvolto da una nuvola nera*

Marika: Che succede piccolo Jazz???

Jazz: Mi fanno tutti impazzire!!! Ma trattenersi un poco ... uffy ... nessuno ci pensa che tutte le emozioni che gli altri provano mi stancano ... e ora Alice ce l'ha con me!!!

Marika: Cosa è successo cucciolotto???

Jazz: Allora ... tutte le emozioni di cui mi caricano gli altri ... io mi destabilizzano e non appena con Alice ... si insomma ... quando noi stiamo per ...

Marika: Cosa? O.o

Jazz: Ho ... qualche problemino ... cioè ... ogni volta che stiamo per giocare a monopoli qualcuno arriva e mi riempe di emozioni e io ... lo so è assurdo ... ma senza volervo ... io ... dio com'è imbarazzante!!! Io ... Ballo ... cioè ... capisci???? Una volta la macarena -_-''' e ora Alice è arrabbiata e vuole ... oddio non lo riesco a dire ...

Marika: Oh mio dio Jazz ... mi dispiace tanto ... ma vedrai supererai questa cosa ...

Jazz: Lo so ... ç_ç

Alice: Ammmooooooreeeeee??? *.*  tesoruuuuuucciooooo ???? è ora!!!!

Jazz: Nuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ... *Alice trascina via un Jasper agonizzante*

Marika: Buono Shopping!!! ^^-

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