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Autore: Giuka    08/12/2010    9 recensioni
La cosa peggiore era che stare con lei peggiorava tutto il suo tormento interiore, invece che arginarlo. Troppo spesso, negli ultimi tempi, i suoi amici lo avevano sorpreso dopo un litigio con lei ad osservare il vuoto con gli occhi spalancate e spiritati, fumando una sigaretta dopo l’altra e quasi strappandosi i capelli a furia di tormentarli. Zabini e Nott gli dicevano sempre di chiudere subito quella relazione, prima che si portasse via, oltre alla sua anima, anche la sua sanità mentale: ripetevano che le relazioni normali non sono così, non ti logorano il cervello e il cuore, ma lo migliorano.
Ma quando si è in una relazione con Lily Luna Potter, nulla può essere normale.

Scorpius Malfoy e Lily Potter: una relazione che dura ormai da più di un anno, un amore logorante e logorato, ormai in pezzi. Ma Lily e Scorpius, nonostante tutto, non possono smettere di amarsi.
I Classificata al concorso "Vicarious Living: Lily&Scorpius Contest" indetto da LyndaWeasley, RobertaBibi e sunflower.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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And right now there's a steel knife in my windpipe

 

 

 

La stanza era buia, illuminata scarsamente da luci colorate e intermittenti che puntavano verso il pavimento, rendendo la folla di ragazzi e ragazze che si scatenavano a tempo di musica una massa nera e confusa.
La Sala Comune di Serpeverde non era mai stata così affollata, nonostante i tanti anni di festini clandestini organizzate dalle Serpi ad insaputa, o meno, dei professori: sembrava che tutta Hogwarts si fosse riunita lì, Tassorosso e Grifondoro compresi, gli unici che solitamente venivano volontariamente esclusi dalla lista degli invitati. Ma quello non era un festino qualsiasi: quel giorno era il compleanno del loro Re, e tutti i sudditi erano accorsi a festeggiare. Scorpius Malfoy festeggiava i suoi diciotto anni e i suoi amici avevano organizzato per lui una festa memorabile, che si sarebbe tramandata di generazione in generazione, di padre in figlio, di fantasma in studente come la più colossale sbronza di gruppo che Hogwarts avesse mai avuto.
La festa era iniziata da nemmeno un’ora, ma gran parte degli invitati erano già completamente preda dei fumi dell’alcool. Ballavano tutti, muovendosi come forsennati a tempo di musica, indistinguibili l’uno dall’altro.
L’unico a non divertirsi era proprio Scorpius. Stava immobile al centro esatto della pista, fumando una sigaretta con lo sguardo perso nel vuoto. Il viso era sciupato, ma non per la stanchezza, e l’espressione perfettamente vuota contribuivano a conferirgli un aspetto quasi inquietante. Aveva i capelli disordinati e i vestiti che indossava non erano affatto quelli che avrebbe indossato Scorpius Malfoy fino all’anno prima: jeans babbani, stretti e logori, una comunissima maglietta nera, scarpe stringate rotte e ricoperte di scritte che il vecchio Scorpius non avrebbe usato nemmeno per pulire escrementi di Snaso a Cura delle Creature Magiche.
La prima scritta era stata apportata da lei, ovviamente.
Era una canzone Babbana: Come up on different streets, they both were streets of shame, both dirty, both mean, yes, and the dream was just the same. And I dreamed your dream for you and your dream is real*.
Scorpius non le aveva mai detto che quella frase era quanto di più bello gli fosse mai stato dedicato: si era limitato a borbottare, acido, che quella era l’ultima volta che le permetteva di rovinargli un paio di scarpe che “probabilmente costavano quando lo stipendio annuo dei suoi zii”. Non era vero, naturalmente: non era l’ultima frase che le permetteva di scrivere. Quelle scarpe erano ormai completamente ricoperte da parole scritte da lei, di suo pugno: alcuno belle, altre stupide, altre perfino dolorose. Dopotutto, tutto quello che lei aveva voluto lui gliel’aveva concesso e quelle scarpe non erano certo l’unica cosa che mostrasse quanto Scorpius fosse cambiato.
Innanzitutto stava fumando: non l’avrebbe mai fatto fino all’anno prima. Odiava le abitudini dei Babbani, e le sigarette non facevano certo eccezione, ma non era riuscito a impedirsi di cominciare a fumare, dato che sembrava essere l’unica cosa capace di tenerlo a bada. Nemmeno le bellissime ragazze Serpeverde, bionde, Purosangue e perfidamente intelligente gli facevano più alcun tipo di effetti e questo, almeno secondo Zabini, Nott e Rosier, era stato il cambiamento peggiore.

Scorpius Malfoy era diventato un’altra persona, e tutta Hogwarts sapeva perché.

 

 

***

 

 

 

Il mondo di Scorpius non aveva bisogno di essere cambiato. Era cresciuto in una famiglia più che benestante, con una madre affettuosa ed un padre che, seppur freddo, non era mai stato distante, circondato da amici del suo stesso rango: Zabini, Nott, Grengrass, Rosier, Baron. I suoi migliori amici erano anche eredi delle più ricche famiglie nobiliari. I suoi luoghi di gioco erano stati ville più simili a regge, i suoi vestiti capi realizzati su misura per lui, cameriere e maggiordomi avevano reso la sua vita facile e comoda.
Scorpius era viziato, pungente ed ironico, bastardo al punto giusto e per giunta bellissimo, con lisci capelli biondo scuro e occhi grigio chiaro, eredità rispettivamente della madre e del padre, uniti ad un fisico mozzafiato. Un meraviglioso esemplare di maschio diciassettenne in piena crisi ormonale, circondato da ragazze ed amici, senza un solo problema ad occupargli la mente se non quello di godersi gli ultimi anni ad Hogwarts tra festini clandestini e scopate occasionali.
Poi era arrivata lei.
Non era riuscito a prevederlo, quello. Non aveva visto arrivare quella ragazzina dai capelli rosso cupo, le lentiggini e gli occhi così marroni. Non aveva mai nemmeno pensato che una come lei potesse interessargli, figuriamoci piacergli, figuriamoci farlo innamorare, ma era successo: una parola, un litigio, un bacio, una scopata, e poi, quasi da un momento all’altro, si era trovato immerso e sopraffatto da un amore incontrollabile, velenoso, distruttivo. Le scopate erano continuate, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, e tutto era diventato così dannatamente intenso: improvvisamente stare con lei era l’unica cosa giusta al mondo, l’unica cosa che permettesse al suo cuore di pompare il sangue nelle vene. Dalle scopate erano passati ad una relazione stabile, iniziata ormai un anno, cinque mesi e ventinove giorni prima.
Poi tutto era cominciato.
Scorpius non era mai stato un romantico, ma non riusciva a credere che l’amore dovesse essere così. L’amore non doveva impedirti di mangiare, di dormire, di respirare. L’amore non doveva essere così distruttivo da cancellarti e ricostruirti in funzione dell’altra persona, da costringerti a fumare per non spaccarle la faccia a furia di schiaffi -perché sì, lei ti fa incazzare da morire due giorni su tre e tu devi davvero fare qualcosa per non picchiarla-, da allontanarti dagli amici e dalla tua famiglia perché loro non capiscono e non capiranno mai.
Era stato sempre peggio: all’inizio stare con lei lo rendeva più felice, migliore: poi aveva cominciato a stare male senza di lei, e a sentirne la mancanza fisica.
Durante la terza fase aveva odiato tutti gli attimi in cui era costretto a stare senza di lei, e si era reso conto che la soluzione era non lasciarla mai.
Dalla quarta fase era iniziata la sua caduta libera, che lo aveva portato ad essere totalmente drogato di lei, a non poterne fare a meno, ad impazzire se un altro ragazzo osava anche solo rivolgerle la parola.
La cosa peggiore era che stare con lei peggiorava tutto il suo tormento interiore, invece che arginarlo. Troppo spesso, negli ultimi tempi, i suoi amici lo avevano sorpreso dopo un litigio con lei ad osservare il vuoto con gli occhi spalancate e spiritati, fumando una sigaretta dopo l’altra e quasi strappandosi i capelli a furia di tormentarli. Zabini e Nott gli dicevano sempre di chiudere subito quella relazione, prima che si portasse via, oltre alla sua anima, anche la sua sanità mentale: ripetevano che le relazioni normali non sono così, non ti logorano il cervello e il cuore, ma lo migliorano.
Ma quando si è in una relazione con Lily Luna Potter, nulla può essere normale.
Già accostando i loro nomi si spiegava il perché di tutto quel tormento, di tutta quella follia: Potter e Malfoy. Non servivano altre parole.
Ovviamente le rispettive famiglie non ne erano al corrente. Scorpius non sapeva in che modo Lily avesse convinto il Clan Potter-Weasley di Hogwarts a non spifferare tutto, ma di fatto i loro rispettivi genitori erano ancora all’oscuro della loro relazione. Se già i fratelli e i cugini di Lily e gli amici di Scorpius non approvavano che il loro rapporto, sicuramente non lo avrebbero fatto nemmeno i coniugi Malfoy e Potter.
Zabini gli ripeteva sempre che, anche se suo padre o Potter l’avessero scoperto, non doveva aver paura delle conseguenze.

<< Tanto >>, diceva << Ci penserete tu e la Potter a distruggervi a vicenda, quindi non aver paura di suo padre. Anzi, forse sarebbe meglio se Potter lo scoprisse e ti facesse fuori: almeno moriresti dal punto di vista fisico, e non da quello mentale.>>

 

 

 

***

 

 

 

Paradossalmente, Scorpius si rese conto di essere realmente e totalmente innamorato di Lily quando si tradirono reciprocamente per la prima volta.
Era il 23 Novembre dell’anno precedente. Lui e Lily si frequentavano regolarmente da quasi un mese e mezzo e Scorpius -adesso era abbastanza maturo da ammetterlo- era fottutamente spaventato dalla miriade di sensazioni che provava quando era insieme a lei. Lui, che non aveva mai più avuto una storia seria dall’età di tredici anni, usciva regolarmente con una ragazza di due anni più piccola, vergine e assolutamente intenzionata a conservare la propria virtù ancora per un bel po’, e Scorpius non le aveva mai fatto pressioni. Non riusciva a credere di essere riuscito a non toccare una ragazza in quel modo da quando usciva con Lily. Stava aspettando, paziente e comprensivo, perché Lily lo rendeva davvero felice.
Era così spaventato all’idea di innamorarsi di Lily che l’aveva tradita. Con sua cugina. Senza premeditarlo, senza pensarci due volte. Aveva semplicemente afferrato la cugina di Lily per le spalle e l’aveva sbattuta al muro. In senso letterale e figurato, ovviamente.
Il giorno dopo aveva confessato tutto, ma non per senso di colpa: sperava che Lily avesse più fegato di lui e chiudesse quella relazione che lo spaventava tanto. Per questo era stato brutale e cattivo come non lo era stato mai.
Le si era avvicinato sorridendo come al solito e Lily, ignara di tutto, lo aveva guardato con le labbra socchiuse e l’espressione adorabilmente felice, sollevandosi sulle punte per baciarlo.

Scorpius aveva sorriso a sua volta, ma non si era chinato per baciarla. << Ieri mi sono scopato tua cugina. >>, aveva detto invece, senza smettere di sorridere.

Lily era impietrita istantaneamente. Si era portata una mano alle labbra tremolanti e aveva barcollato, con gli occhi sgranati. Per un attimo, ma solo per un attimo, era impallidita come un fantasma ed aveva smesso di respirare. Poi, con lentezza esasperante, lo aveva guardato negli occhi, senza che le labbra smettessero di tremarle.

<< Dimmi che stai scherzando. Dimmi che è uno scherzo ed io ti crederò. >> aveva mormorato, guardandolo supplicante.

Scorpius non aveva risposto e, imperterrito, aveva continuato a sorridere, cercando disperatamente di trattenersi dal buttarsi ai piedi di Lily e supplicarla di perdonarlo.
Lily non aveva urlato, non lo aveva schiaffeggiato e non aveva pianto. Così come un attimo prima si era sbriciolata di fronte ai suoi occhi si ricompose, deglutendo rumorosamente e riassettandosi i capelli. Lo aveva guardato a lungo, intensamente, senza battere ciglio. Poi si era voltata e, senza parlare, si era incamminata verso la torre di Grifondoro.
Due giorni dopo, Lily era andata a letto con il suo migliore amico.
Mentre si dirigeva furioso verso il Lago Nero, Scorpius non ricordava di essere mai stato così infuriato in tutta la sua vita. Picchiare il suo migliore amico a sangue non gli era bastato. Voleva trovare Lily e distruggere anche lei, annientarla. Oppure baciarla. Non era sicuro di cosa volesse fare, ma voleva davvero trovarla.
Finalmente l’aveva vista. Era sulla riva del Lago, sola, con lo sguardo perso nel vuoto e un’espressione dura sul viso che non le apparteneva e che Scorpius non aveva mai visto.

<< Potter! >> aveva ringhiato Scorpius, avvicinandosi velocemente al Lago.

Lily non si era voltata nella sua direzione, ma doveva aver riconosciuto la sua voce, perché si era alzata in un attimo e stava già scappando verso in castello prima ancora che Scorpius finisse di parlare.

<< Potter! >>, urlò nuovamente Scorpius, cominciando a correre verso di lei.

La raggiunse in poche falciate e le afferrò brutalmente un braccio. 

Quando Lily si voltò Scorpius non la riconobbe. I suoi occhi, di solito caldi e avvolgenti, soprattutto se rivolti a lui, erano freddi e cattivi, senza alcuna traccia della luce buona che li aveva sempre illuminati.

Lily lo fissò inespressiva a lungo. << Cosa vuoi, Malfoy? >>, chiese poi, senza alcuna particolare inflessione della voce.

Scorpius sentì il sangue ribollirgli e le stritolò il braccio. << È vero? >>

<< Cosa, Malfoy? Non riesco a capirti. So che per te è piuttosto difficile collegare bocca e cervello, ma sforzati di farlo. Sai, non leggo nella mente. >>

<< Non scherzare Potter, non sono dell’umore! Sai a cosa mi riferisco. >> le sibilò in faccia, senza lasciarla andare.

Lily si dipinse sul viso un’espressione fintamente sorpresa. << Oh, forse ti riferisci al fatto che finalmente ho scopato anche io? Sì, è proprio vero. Finalmente non sono più una bambina! Non sei d’accordo, Scorpius? >>

Lui le aveva lasciato il braccio, schifato. << Sei solo una troia. >>

<< No, non lo sono. Ho solo imparato a divertirmi. Me lo hai insegnato tu! >> urlò Lily, perdendo definitivamente quell’espressione distaccata che lo faceva imbestialire.

<< Bene, divertiti allora. Ti scoperai tutti i miei amici adesso? >>

Lo schiaffo di Lily non lo sorprese più di tanto. Le parole che seguirono, però, scatenarono in lui una reazione del tutto inaspettate.

«Non sono affari tuoi! Stai alla larga da me, Malfoy, se non vuoi che ti Cruci!».

Lily aveva sibilato quelle parole con rabbia. Stava piangendo, adesso: le lacrime scendevano sente sulle guance, senza però addolcire la durezza della sua espressione.

<< È finita. >>

Era ciò che Scorpius voleva: che Lily rompesse con lui. Ma, nel momento in cui la ragazza lo aveva finalmente fatto, si era reso conto di volere esattamente l’opposto. Voleva Lily, e la voleva tutta per sé.
Così l’aveva afferrata e baciata. Senza dire nient’altro, senza indugiare, senza ripensamenti. Lily, dopo aver tentato piuttosto debolmente e con scarsa convinzione di opporsi, lo aveva ricambiato impetuosamente.

<< Perdonami. Perdonami Lily >>, aveva sussurrato Scorpius quando si erano staccati.

Lily piangeva ancora e non aveva un’espressione felice. << Non sarà così semplice per me perdonarti, Scorpius. >>, rispose, senza perdere quella nuova luce fredda e dura che le incupiva gli occhi.

<< Aspetterò. Ti aspetterò per tutto il tempo necessario. E questo è l’ultima volta che ti tradisco. Lo giuro. >>

Balle. I tradimenti erano stati tantissimi, da quel giorno, da entrambe le parti. Scorpius aveva una spiegazione razionale anche a questo: amava Lily così tanto da non potersi staccare da lei, e al tempo stesso la odiava con un’intensità tale da volerla ferire. L’aveva tradita in tutti i modi possibili: da sobrio, da ubriaco, da drogato, con le sue migliori amiche, con le sue cugine. Lei aveva fatto anche di peggio: aveva donato la sua prima volta al suo migliore amico, aveva lasciato ripetutamente Scorpius per poi diventare la ragazza fissa di tutti i suoi amici. Era stata lei, dopo quel primo tradimento di Scorpius, a tradirlo o lasciarlo sempre per prima, e lui aveva cominciato a fare lo stesso, dando inizio ad una catena infinita. Lily lo aveva ferito a sangue così tante volte che Scorpius aveva davvero perso il conto.

 

 

 

***

 

 

 

È in ritardo, la stronza.

Scorpius ghigna amaramente, pensando che la sua ragazza è ritardo di quasi tre ore alla festa per il suo diciottesimo compleanno, nonostante non gli abbia ancora fatto gli auguri. Non erano riusciti a vedersi nemmeno per un attimo quel giorno: Lily aveva detto di dover studiare ma, come gli avevano fatto notare i suoi amici, che odiano la ragazza molto più di quanto non faccia lui stesso, si tratta probabilmente dell’ennesimo dispetto fatto per infastidirlo e ferirlo ulteriormente.
Ma poi, finalmente, Lily arriva alla festa.
Non è la classica scena da film, in cui improvvisamente un fascio di luce bianca illumina l’amata del protagonista, fasciata da un abito principesco e bellissimo, mentre entra nella sala, la musica si ferma e tutti, estasiati dalla bellezza eterea della ragazza, si fanno da parte per permetterle di raggiungere il suo cavaliere dall’armatura splendente.
Non è niente di tutto questo. Innanzitutto perché Lily non indosserebbe mai un abito: lei è perfetta così, con indosso la sua maglietta preferita, maschile e nera, con il simbolo di un rock band Babbana che Scorpius non conosce, calze a rete nere e anfibi sformati, con i capelli spettinati e un trucco appena accennato, probabilmente vecchio di ore. Cammina guardando dritto davanti a lei, l’espressione dura e splendente, strascicando i piedi resi pesanti dagli stivali. Nessun fascio di luce la illumina, la musica non si ferma e tutti gli invitati continuano a ballare quando Lily entra. Lei, ovviamente, non fa nulla per attirare l’attenzione su di sé: non ne ha bisogno. Scorpius sa benissimo che, non appena qualcuno farà caso alla presenza della ragazza, gli occhi di tutti i presenti saranno puntati su di loro, come se fossero l’ultima attrazione di un parco divertimenti o un animale raro in uno zoo.
Ma nel momento in cui incrocia gli occhi cioccolato di Lily, Scorpius decide che non gli importa: non solo degli sguardi altrui, ma di tutto. Semplicemente non gli importa. È sempre così, con lei: si incazzano, si insultano, si dicono addio, e poi basta uno sguardo per farlo capitolare ai piedi di Lily, per fargli dimenticare i loro litigi, i tradimenti di entrambe le parti, l’avversione delle loro famiglie. Dimentica tutto quando la guarda negli occhi. È un processo automatico, non volontario. Come il mondo non può sottrarsi alla luce del sole, Scorpius non può fare a meno di restare abbagliato da Lily. Le nuvole possono attenuarne lo splendore, possono rendere il sole sembrare meno luminoso, ma prima o poi dovranno andarsene, ed allora la luce tornerà, perfino più abbagliante di prima.
Lily continua a camminare verso di lui, ravvivandosi i lunghissimi capelli con una mano proprio nel modo in cui sa di farlo letteralmente impazzire. Quando è a pochi passi da lui tende le mani ad afferrare la sua maglietta e Scorpius allarga le braccia in automatico, avvolgendole attorno alla morbidezza dei suo fianchi. La sente sospirare e fremere, mentre gli si poggia completamente contro, strusciando i loro corpi l’uno sull’altro, ma senza malizia. Quando i loro sguardi finalmente si perdono l’uno nell’altro, non c’è bisogno di parlare: il marrone delle iridi di Lily riempie la testa di Scorpius di tutte le parole non dette e di cui lui non ha comunque bisogno. Tutto ciò che lo rende felice è lì: è il corpo di Lily contro il suo, il profumo della pelle della ragazza nelle narici e quegli occhi marroni puntati su di lui.
Scorpius si china a sfiorare le labbra carnose della ragazza senza baciarla. Le accarezza piano con le proprie, scendendo poi a percorrere con la bocca l’incavo tra spalla e collo, lasciato scoperto dalla maglietta troppo grande. Lily lo lascia fare, reclinando la testa sulla sua spalla e mordicchiandogli piano il lobo.

<< Buon compleanno, Malfoy >>, sussurra piano, circondandogli il collo con le braccia.

Scorpius ringhia, arrabbiato, contro il suo orecchio. << Il mio compleanno era ieri, stronza >>, sibila << Avresti potuto venirmi a cercare oggi. Oppure arrivare puntuale stasera. >>

Lily assottiglia gli occhi e apre le labbra in un sorriso quasi compiaciuto. << Ho avuto di meglio da fare. >>, dice semplicemente.

Scorpius sente la rabbia divampargli nel petto. La spinge ringhiando contro la parete della Sala, facendole sbattere la testa contro il muro. Lily, arrabbiata, cerca di divincolarsi dalla sua presa, ma lui non glielo permette e, afferrandole i capelli, li strattona senza delicatezza e la costringe a piegare la testa all’indietro, per poi tuffarsi furiosamente sulle sue labbra. Bacia, morde e lecca, afferrando le sue mani e inchiodandole contro la parete per impedirle, come succede tutte le altre volte, di prendere il comando anche mentre si baciano: non sopporta l’ascendente che Lily ha su di lui, ma quando lo guarda con quegli occhi così marroni Scorpius non riesce a negarle niente.
Ovviamente Lily trova il modo di farlo capitolare, anche con le mani bloccate: allaccia la gamba destra al fianco di Scorpius e lo spinge contro di lei, eliminando il poco spazio rimasto tra i loro corpi. Scorpius sospira di piacere e avverte il sorriso soddisfatto di Lily sulle labbra. Le lascia andare le mani per portare le sue dietro al collo della ragazza, avvolgendole la testa con le mani e baciandola ancora, ma stavolta più lentamente.
Lily porta le braccia dietro alla sua schiena e si preme contro di lui, ricambiando il bacio con un’intensità che fa tremare Scorpius. È in questi momenti, in questi baci, che Scorpius capisce perché, nonostante tutto, non riesce a lasciare Lily una volta per tutte.
Quando si staccano, la ragazza gli sorride radiosa e soddisfatta di essere stata perdonata. Scorpius si limita a guardarla inespressivo, ma non smette di tenerle il viso tra le mani e accarezzarle i capelli.

<< Non sarai ancora arrabbiato, vero? >> chiede Lily, senza smettere di sorridere.

Scorpius non le risponde, ma assottiglia gli occhi, fissandola gelido.
Naturalmente Lily non si lascia intimidire: è abituata a reazioni ben peggiori di un semplice sguardo, come urla, insulti e, in occasioni fortunatamente molto rare, spintoni capaci di farla cadere per terra.

<< Ho un regalo per te >>, dice invece e, portandosi le mani dietro al collo, slaccia una catenina che Scorpius non aveva notato ed estrae da sotto la maglietta un ciondolo in argento, ovale e luccicante. Scorpius abbassa automaticamente la testa e Lily glielo fa passare attorno alla testa.

È una collana bellissima, ovviamente. Lily si impegna veramente tanto nel fare la stronza, ma Scorpius sa quanta cura impieghi ogni volta nello scegliere un regalo per lui: è un modo strano e fin troppo materiale per mostrargli quanto bene lo conosca.
Il guscio del ciondolo è liscio e ben levigato, con un’elegante cornice intrecciata a delimitarne i bordi, ma è l’interno ad essere spettacolare.
Sul lato destro c’è una loro foto, risalente a pochi mesi prima. Incredibilmente entrambi sorridono, abbracciati, con una naturalezza che raramente fa parte del loro rapporto. Gli occhi di Lily sono così felici e luminosi che, nonostante si tratti solo di una foto, Scorpius sente un distinto pugno all’altezza dello stomaco. È una foto magica, quindi è anche animata: dopo aver sorriso all’obiettivo, entrambi si girano l’uno verso l’altra e, accarezzandosi reciprocamente una guancia, si baciano con tenerezza a fior di labbra, per poi staccarsi, sorridere e tornare a guardare l’obiettivo.
Ma, nonostante la foto sia davvero bellissima, non è quella a rendere il regalo perfetto: all’interno dell’altro guscio Lily ha fatto incidere una piccola frase che ha la forza di scaldargli il cuore.

<< Ti piace? >>, gli chiede Lily, torturandosi il labbro nervosamente: per un attimo Scorpius rivede in lei la bambina dolce e ingenua che, un anno e mezzo prima, l’aveva fatto perdutamente innamorare di lei. Sa di essere stato lui a cambiare quella bambina per sempre, trasformandola in una quasi donna stronza, vendicativa, troppo sicura di sé e maledettamente acida, ma per fortuna si è innamorato anche di questa nuova Lily e, nonostante tutto, non è ancora pronto a smettere di combattere.

<< Ti amo, Lily >>, risponde, abbracciandola per la prima volta dopo davvero troppo tempo e immergendo il viso nei suoi capelli profumati.

Lily ricambia con dolcezza, stringendosi forte al suo petto. << Non sono ancora pronta a lasciarti andare, Scorpius, e non lo permetto neanche a te. >>, sussurra al suo orecchio, per poi zittirsi e lasciarsi cullare dal suo abbraccio.

 

È tutto come al solito: Lily fa la stronza, lui si incazza, si baciano, litigano, fanno pace, lui le dice di amarla e lei non risponde. Scorpius dovrebbe davvero decidersi a lasciarla, per una buona volta. Poi ripensa alla frase che Lily ha fatto incidere sul medaglione, e decide che, dopotutto, ne vale ancora la pena.

 
Ieri, oggi, domani e per sempre. S&L.

 

 

 

*”Romeo and Juliet”, Dire Straits

 

 

 



***

 

 

 

Prima classificata.
Ancora non ci credo, a dirla tutta. Questo è il primo concorso a cui partecipo, e non mi aspettavo certo di vincere, ma sono davvero, davvero FELICE!
Il contest prevedeva l’utilizzo di una delle quindici frasi/dialoghi proposte dai giudici da inserire in una fanfiction di qualsiasi genere e rating, fatta eccezione per il genere demenziale e il rating rosso. Ecco la griglia che doveva precedere la storia:

 
-Nick autore: Giuka (su forum e su EFP)
-Titolo: And right now there's a steel knife in m
y windpipe

- Personaggi: Scorpius Malfoy e Lily Potter.

-Frase scelta: «Non sono affari tuoi! Stai alla larga da me, Malfoy, se non vuoi che ti Cruci!»
-Genere: Introspettivo, malinconico
-Rating: Giallo
-Avvertimenti: One-shot
-Introduzione: Scorpius Malfoy e Lily Potter: una relazione che dura ormai da più di un anno, un amore logorante e logorato, ormai in pezzi. Ma Lily e Scorpius, nonostante tutto, non possono smettere di amarsi.
-NdA (Note dell’Autore): Volevo raccontare una storia d’amore in cui tutto è sbagliato, a partire dai due protagonisti: Lily Potter e Scorpius Malfoy. Nella relazione che ho descritto tutto è alla rovescia, tutto è enfatizzato e esasperato, ma volutamente: come può un amore tra Potter e Malfoy essere tradizionale? Se è vero che le colpe dei padri ricadono sui figli, allora tra i due ci sarà davvero tanto, tantissimo odio, ma questo non preclude la nascita di un amore travolgente. 
Un’ultima cosa: non ho mai indicato i personaggi marginali con il loro nome (al massimo con il cognome). Anche questo è stato voluto. Volevo sottolineare come, a poco a poco, per Scorpius tutto sia svanito lentamente, per lasciare spazio a Lily, il cui nome invece ricorre in modo quasi ossessivo, specie nell’ultima parte. Spero di essere riuscita a esprimere questo concetto, che era ben chiaro nella mia testa.
Il titolo è ispirato alla canzone “Love The Way You Lie” di Eminen e Rihanna.

 

Mentre questi sono i giudizi espressi dai tre giudici:

Grammatica: 9,45/10
Stile e lessico: 10/10
Utilizzo frasi: 15/15
Originalità: 20/20
Giudizio personale: 3,5/5
Per un totale di 57,95 punti.

Una storia davvero interessante, anzi, affascinante. Molto angst, ma niente da riprendere siccome si parla di Lily e Scorpius. C’è da dire che sei assolutamente riuscita a scrivere, come volevi, una storia d’amore dove tutto è sbagliato. Davvero interessante il modo in cui hai raccontato la loro storia, dimostrandoti in grado di tenere il lettore sulle spine e con il fiato sospeso, di stregarlo addirittura. Sei riuscita a rendere davvero realistici i pensieri e i sentimenti di Scorpius, descrivendoli in maniera tale da far sentire persino chi legge un po’ intossicato dall’amore distruttivo che c’è tra i due. Punteggio pieno nell’originalità perché una storia d’amore così non può essere che originale, se non particolare. Niente da dire sullo stile e il lessico se non un “guancie” al posto di “guance” – probabilmente un errore di battitura. Il massimo punteggio anche nell’utilizzo della frase – niente da precisare a riguardo – e nel giudizio personale. Davvero tanti complimenti!



Grazie ai tre giudici, Lin, Robs e Niki, per il lavoro che hanno fatto e per aver giudicato così positivamente la mia fanfiction.
Spero che la fanfiction vi sia piaciuta,
un bacio
Giuka

  
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