And right now there's a steel knife in my
windpipe
La
stanza era buia, illuminata
scarsamente da luci colorate e intermittenti che puntavano verso il
pavimento,
rendendo la folla di ragazzi e ragazze che si scatenavano a tempo di
musica una
massa nera e confusa.
La Sala Comune di Serpeverde non era mai
stata così affollata, nonostante i tanti anni di festini
clandestini
organizzate dalle Serpi ad insaputa, o meno, dei professori: sembrava
che tutta
Hogwarts si fosse riunita lì, Tassorosso e Grifondoro
compresi, gli unici che
solitamente venivano volontariamente esclusi dalla lista degli
invitati. Ma
quello non era un festino qualsiasi: quel giorno era il compleanno del
loro Re, e tutti i sudditi
erano accorsi a festeggiare. Scorpius Malfoy festeggiava i
suoi diciotto anni e i suoi amici avevano organizzato per lui una festa
memorabile, che si sarebbe tramandata di generazione in generazione, di
padre
in figlio, di fantasma in studente come la più colossale
sbronza di gruppo che
Hogwarts avesse mai avuto.
La festa era iniziata da nemmeno un’ora,
ma gran parte degli invitati erano già completamente preda
dei fumi dell’alcool.
Ballavano tutti, muovendosi come forsennati a tempo di musica,
indistinguibili
l’uno dall’altro.
L’unico a non divertirsi era proprio
Scorpius. Stava immobile al centro esatto della pista, fumando una
sigaretta
con lo sguardo perso nel vuoto. Il viso era sciupato, ma non per la
stanchezza,
e l’espressione perfettamente vuota contribuivano a
conferirgli un aspetto
quasi inquietante. Aveva i capelli disordinati e i vestiti che
indossava non
erano affatto quelli che avrebbe indossato Scorpius Malfoy fino
all’anno prima:
jeans babbani, stretti e logori, una comunissima maglietta nera, scarpe
stringate rotte e ricoperte di scritte che il vecchio Scorpius non
avrebbe
usato nemmeno per pulire escrementi di Snaso a Cura delle Creature
Magiche.
La prima scritta era stata apportata da lei,
ovviamente. Era una canzone Babbana: “Come up on different streets,
they both were streets of shame,
both dirty, both mean, yes, and the dream was just the same. And I
dreamed your
dream for you and your dream is real*”.
Scorpius
non le aveva mai detto che quella frase era quanto di più
bello gli fosse mai
stato dedicato: si era limitato a borbottare, acido, che quella era
l’ultima
volta che le permetteva di rovinargli un paio di scarpe che
“probabilmente
costavano quando lo stipendio annuo dei suoi zii”. Non era
vero, naturalmente:
non era l’ultima frase che le permetteva di scrivere. Quelle
scarpe erano ormai
completamente ricoperte da parole scritte da lei, di suo pugno: alcuno
belle,
altre stupide, altre perfino dolorose. Dopotutto, tutto quello che lei
aveva
voluto lui gliel’aveva concesso e quelle scarpe non erano
certo l’unica cosa
che mostrasse quanto Scorpius fosse cambiato.
Innanzitutto stava fumando: non
l’avrebbe mai fatto fino all’anno prima. Odiava le
abitudini dei Babbani, e le
sigarette non facevano certo eccezione, ma non era riuscito a impedirsi
di
cominciare a fumare, dato che sembrava essere l’unica cosa
capace di tenerlo a
bada. Nemmeno le bellissime ragazze Serpeverde, bionde, Purosangue e
perfidamente intelligente gli facevano più alcun tipo di
effetti e questo, almeno secondo
Zabini, Nott e Rosier,
era stato il cambiamento peggiore.
Scorpius
Malfoy era diventato un’altra
persona, e tutta Hogwarts sapeva perché.
***
Il
mondo di Scorpius non aveva bisogno
di essere cambiato. Era cresciuto in una famiglia più che
benestante, con una
madre affettuosa ed un padre che, seppur freddo, non era mai stato
distante,
circondato da amici del suo stesso rango: Zabini, Nott, Grengrass,
Rosier,
Baron. I suoi migliori amici erano anche eredi delle più
ricche famiglie
nobiliari. I suoi luoghi di gioco erano stati ville più
simili a regge, i suoi
vestiti capi realizzati su misura per lui, cameriere e maggiordomi
avevano reso
la sua vita facile e comoda.
Scorpius era viziato, pungente ed
ironico, bastardo al punto giusto e per giunta bellissimo, con lisci
capelli
biondo scuro e occhi grigio chiaro, eredità rispettivamente
della madre e del
padre, uniti ad un fisico mozzafiato. Un meraviglioso esemplare di
maschio
diciassettenne in piena crisi ormonale, circondato da ragazze ed amici,
senza
un solo problema ad occupargli la mente se non quello di godersi gli
ultimi
anni ad Hogwarts tra festini clandestini e scopate occasionali.
Poi era arrivata lei.
Non era riuscito a prevederlo, quello.
Non aveva visto arrivare quella ragazzina dai capelli rosso cupo, le
lentiggini
e gli occhi così marroni. Non aveva mai nemmeno pensato che
una come lei
potesse interessargli, figuriamoci piacergli,
figuriamoci farlo innamorare, ma era successo: una parola, un litigio,
un
bacio, una scopata, e poi, quasi da un momento all’altro, si
era trovato
immerso e sopraffatto da un amore incontrollabile, velenoso,
distruttivo. Le
scopate erano continuate, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana,
e tutto
era diventato così dannatamente
intenso:
improvvisamente stare con lei era
l’unica cosa giusta al mondo, l’unica cosa che
permettesse al suo cuore di
pompare il sangue nelle vene. Dalle scopate erano passati ad una
relazione
stabile, iniziata ormai un anno, cinque mesi e ventinove giorni prima.
Poi tutto era cominciato.
Scorpius non era mai stato un romantico,
ma non riusciva a credere che l’amore dovesse
essere così. L’amore non doveva
impedirti di mangiare, di dormire, di
respirare. L’amore non doveva essere così
distruttivo da cancellarti e
ricostruirti in funzione dell’altra persona, da costringerti
a fumare per non
spaccarle la faccia a furia di schiaffi -perché
sì, lei ti fa incazzare da
morire due giorni su tre e tu devi davvero fare qualcosa per non
picchiarla-, da
allontanarti dagli amici e dalla tua famiglia perché loro non capiscono e non capiranno mai.
Era stato sempre peggio: all’inizio
stare con lei lo rendeva
più felice,
migliore: poi aveva cominciato a stare male senza di lei,
e a sentirne la mancanza fisica.
Durante la terza fase aveva odiato tutti
gli attimi in cui era costretto a stare senza di lei,
e si era reso conto che la soluzione era non lasciarla mai.
Dalla quarta fase era iniziata la sua
caduta libera, che lo aveva portato ad essere totalmente drogato di lei, a non poterne fare a meno, ad
impazzire se un altro ragazzo osava anche solo rivolgerle la parola.
La cosa peggiore era che stare con lei
peggiorava tutto il suo tormento
interiore, invece che arginarlo. Troppo spesso, negli ultimi tempi, i
suoi
amici lo avevano sorpreso dopo un litigio con lei
ad osservare il vuoto con gli occhi spalancate e spiritati,
fumando una sigaretta dopo l’altra e quasi strappandosi i
capelli a furia di
tormentarli. Zabini e Nott gli dicevano sempre di chiudere subito
quella
relazione, prima che si portasse via, oltre alla sua anima, anche la
sua sanità
mentale: ripetevano che le relazioni
normali non sono così,
non ti
logorano il cervello e il cuore, ma lo migliorano.
Ma quando si è in una relazione con Lily
Luna Potter, nulla può essere normale.
Già accostando i loro nomi si spiegava
il perché di tutto quel tormento, di tutta quella follia:
Potter e Malfoy. Non
servivano altre parole.
Ovviamente le rispettive famiglie non ne
erano al corrente. Scorpius non sapeva in che modo Lily avesse convinto
il Clan
Potter-Weasley di Hogwarts a non spifferare tutto, ma di fatto i loro
rispettivi
genitori erano ancora all’oscuro della loro relazione. Se
già i fratelli e i
cugini di Lily e gli amici di Scorpius non approvavano che il loro
rapporto,
sicuramente non lo avrebbero fatto nemmeno i coniugi Malfoy e Potter.
Zabini gli ripeteva sempre che, anche se
suo padre o Potter l’avessero scoperto, non doveva aver paura
delle
conseguenze.
<<
Tanto >>, diceva <<
Ci penserete tu e la Potter a distruggervi a vicenda, quindi non aver
paura di
suo padre. Anzi, forse sarebbe meglio se Potter lo scoprisse e ti
facesse
fuori: almeno moriresti dal punto di vista fisico, e non da quello
mentale.>>
***
Paradossalmente,
Scorpius si rese conto
di essere realmente e totalmente innamorato di Lily quando si tradirono
reciprocamente per la prima volta.
Era il 23 Novembre dell’anno precedente.
Lui e Lily si frequentavano regolarmente da quasi un mese e mezzo e
Scorpius -adesso
era abbastanza maturo da ammetterlo- era fottutamente spaventato dalla
miriade
di sensazioni che provava quando era insieme a lei. Lui, che non aveva
mai più avuto
una storia seria dall’età di tredici anni, usciva
regolarmente con una ragazza
di due anni più piccola, vergine e assolutamente
intenzionata a conservare la
propria virtù ancora per un bel po’, e Scorpius
non le aveva mai fatto
pressioni. Non riusciva a credere di essere riuscito a non toccare una
ragazza
in quel modo da quando usciva con Lily. Stava aspettando, paziente e
comprensivo, perché Lily lo rendeva davvero felice.
Era così spaventato all’idea di
innamorarsi di Lily che l’aveva tradita. Con sua cugina.
Senza premeditarlo,
senza pensarci due volte. Aveva semplicemente afferrato la cugina di
Lily per
le spalle e l’aveva sbattuta al muro. In senso letterale e
figurato,
ovviamente.
Il giorno dopo aveva confessato tutto,
ma non per senso di colpa: sperava che Lily avesse più
fegato di lui e
chiudesse quella relazione che lo spaventava tanto. Per questo era
stato
brutale e cattivo come non lo era stato mai.
Le si era avvicinato sorridendo come al
solito e Lily, ignara di tutto, lo aveva guardato con le labbra
socchiuse e
l’espressione adorabilmente felice, sollevandosi sulle punte
per baciarlo.
Scorpius
aveva sorriso a sua volta, ma
non si era chinato per baciarla. << Ieri mi sono scopato
tua cugina.
>>, aveva detto invece, senza smettere di sorridere.
Lily
era impietrita istantaneamente. Si
era portata una mano alle labbra tremolanti e aveva barcollato, con gli
occhi
sgranati. Per un attimo, ma solo per un attimo, era impallidita come un
fantasma ed aveva smesso di respirare. Poi, con lentezza esasperante,
lo aveva
guardato negli occhi, senza che le labbra smettessero di tremarle.
<<
Dimmi che stai scherzando.
Dimmi che è uno scherzo ed io ti crederò.
>> aveva mormorato, guardandolo
supplicante.
Scorpius
non aveva risposto e,
imperterrito, aveva continuato a sorridere, cercando disperatamente di
trattenersi dal buttarsi ai piedi di Lily e supplicarla di perdonarlo.
Lily non aveva urlato, non lo aveva
schiaffeggiato e non aveva pianto. Così come un attimo prima
si era sbriciolata
di fronte ai suoi occhi si ricompose, deglutendo rumorosamente e
riassettandosi
i capelli. Lo aveva guardato a lungo, intensamente, senza battere
ciglio. Poi
si era voltata e, senza parlare, si era incamminata verso la torre di
Grifondoro.
Due giorni dopo, Lily era andata a letto
con il suo migliore amico.
Mentre si dirigeva furioso verso il Lago
Nero, Scorpius non ricordava di essere mai stato così
infuriato in tutta la sua
vita. Picchiare il suo migliore amico a sangue non gli era bastato.
Voleva
trovare Lily e distruggere anche lei, annientarla. Oppure baciarla. Non
era
sicuro di cosa volesse fare, ma voleva davvero trovarla.
Finalmente l’aveva vista. Era sulla riva
del Lago, sola, con lo sguardo perso nel vuoto e
un’espressione dura sul viso
che non le apparteneva e che Scorpius non aveva mai visto.
<<
Potter! >> aveva
ringhiato Scorpius, avvicinandosi velocemente al Lago.
Lily
non si era voltata nella sua
direzione, ma doveva aver riconosciuto la sua voce, perché
si era alzata in un
attimo e stava già scappando verso in castello prima ancora
che Scorpius
finisse di parlare.
<<
Potter! >>, urlò
nuovamente Scorpius, cominciando a correre verso di lei.
La
raggiunse in poche falciate e le
afferrò brutalmente un braccio.
Quando
Lily si voltò Scorpius non la
riconobbe. I suoi occhi, di solito caldi e avvolgenti, soprattutto se
rivolti a
lui, erano freddi e cattivi, senza alcuna traccia della luce buona che
li aveva
sempre illuminati.
Lily
lo fissò inespressiva a lungo.
<< Cosa vuoi, Malfoy? >>, chiese poi, senza
alcuna particolare
inflessione della voce.
Scorpius
sentì il sangue ribollirgli e
le stritolò il braccio. << È vero?
>>
<<
Cosa, Malfoy? Non riesco a
capirti. So che per te è piuttosto difficile collegare bocca
e cervello, ma
sforzati di farlo. Sai, non leggo nella mente. >>
<<
Non scherzare Potter, non sono
dell’umore! Sai a cosa mi riferisco. >> le
sibilò in faccia, senza
lasciarla andare.
Lily
si dipinse sul viso un’espressione
fintamente sorpresa. << Oh, forse ti riferisci al fatto
che finalmente ho
scopato anche io? Sì, è proprio vero. Finalmente
non sono più una bambina! Non
sei d’accordo, Scorpius? >>
Lui
le aveva lasciato il braccio,
schifato. << Sei solo una troia. >>
<<
No, non lo sono. Ho solo
imparato a divertirmi. Me lo hai insegnato tu! >>
urlò Lily, perdendo
definitivamente quell’espressione distaccata che lo faceva
imbestialire.
<<
Bene, divertiti allora. Ti
scoperai tutti i miei amici adesso? >>
Lo
schiaffo di Lily non lo sorprese più
di tanto. Le parole che seguirono, però, scatenarono in lui
una reazione del
tutto inaspettate.
«Non
sono affari tuoi! Stai alla larga da me, Malfoy, se non vuoi che ti
Cruci!».
Lily
aveva sibilato quelle parole con
rabbia. Stava piangendo, adesso: le lacrime scendevano sente sulle
guance,
senza però addolcire la durezza della sua espressione.
<<
È finita. >>
Era
ciò che Scorpius voleva: che Lily
rompesse con lui. Ma, nel momento in cui la ragazza lo aveva finalmente
fatto,
si era reso conto di volere esattamente l’opposto. Voleva
Lily, e la voleva
tutta per sé.
Così l’aveva afferrata e baciata. Senza
dire nient’altro, senza indugiare, senza ripensamenti. Lily,
dopo aver tentato
piuttosto debolmente e con scarsa convinzione di opporsi, lo aveva
ricambiato
impetuosamente.
<<
Perdonami. Perdonami Lily
>>, aveva sussurrato Scorpius quando si erano staccati.
Lily
piangeva ancora e non aveva
un’espressione felice. << Non sarà
così semplice per me perdonarti,
Scorpius. >>, rispose, senza perdere quella nuova luce
fredda e dura che
le incupiva gli occhi.
<<
Aspetterò. Ti aspetterò per
tutto il tempo necessario. E questo è l’ultima
volta che ti tradisco. Lo giuro.
>>
Balle.
I tradimenti erano stati
tantissimi, da quel giorno, da entrambe le parti. Scorpius aveva una
spiegazione razionale anche a questo: amava Lily così tanto
da non potersi
staccare da lei, e al tempo stesso la odiava con
un’intensità tale da volerla
ferire. L’aveva tradita in tutti i modi possibili: da sobrio,
da ubriaco, da
drogato, con le sue migliori amiche, con le sue cugine. Lei aveva fatto
anche
di peggio: aveva donato la sua prima volta al suo migliore amico, aveva
lasciato ripetutamente Scorpius per poi diventare la ragazza fissa di
tutti i
suoi amici. Era stata lei, dopo quel primo tradimento di Scorpius, a
tradirlo o
lasciarlo sempre per prima, e lui aveva cominciato a fare lo stesso,
dando
inizio ad una catena infinita. Lily lo aveva ferito a sangue
così tante volte
che Scorpius aveva davvero perso il conto.
***
È
in ritardo, la stronza.
Scorpius
ghigna amaramente, pensando che
la sua ragazza è ritardo di quasi tre ore alla festa per il
suo diciottesimo
compleanno, nonostante non gli abbia ancora fatto gli auguri. Non erano
riusciti a vedersi nemmeno per un attimo quel giorno: Lily aveva detto
di dover
studiare ma, come gli avevano fatto notare i suoi amici, che odiano la
ragazza
molto più di quanto non faccia lui stesso, si tratta
probabilmente
dell’ennesimo dispetto fatto per infastidirlo e ferirlo
ulteriormente.
Ma poi, finalmente, Lily arriva alla
festa.
Non è la classica scena da film, in cui
improvvisamente un fascio di luce bianca illumina l’amata del
protagonista,
fasciata da un abito principesco e bellissimo, mentre entra nella sala,
la
musica si ferma e tutti, estasiati dalla bellezza eterea della ragazza,
si
fanno da parte per permetterle di raggiungere il suo cavaliere
dall’armatura
splendente.
Non è niente di tutto questo. Innanzitutto
perché Lily non indosserebbe mai un abito: lei è
perfetta così, con indosso la
sua maglietta preferita, maschile e nera, con il simbolo di un rock
band Babbana
che Scorpius non conosce, calze a rete nere e anfibi sformati, con i
capelli
spettinati e un trucco appena accennato, probabilmente vecchio di ore.
Cammina
guardando dritto davanti a lei, l’espressione dura
e splendente, strascicando i piedi resi pesanti dagli
stivali.
Nessun fascio di luce la illumina, la musica non si ferma e tutti gli
invitati
continuano a ballare quando Lily entra. Lei, ovviamente, non fa nulla
per
attirare l’attenzione su di sé: non ne ha bisogno.
Scorpius sa benissimo che, non
appena qualcuno farà caso alla presenza della ragazza, gli
occhi di tutti i
presenti saranno puntati su di loro, come se fossero l’ultima
attrazione di un
parco divertimenti o un animale raro in uno zoo.
Ma nel momento in cui incrocia gli occhi
cioccolato di Lily, Scorpius decide che non gli importa: non solo degli
sguardi
altrui, ma di tutto. Semplicemente non gli importa. È sempre
così, con lei: si
incazzano, si insultano, si dicono addio, e poi basta uno sguardo per
farlo
capitolare ai piedi di Lily, per fargli dimenticare i loro litigi, i
tradimenti
di entrambe le parti, l’avversione delle loro famiglie.
Dimentica tutto quando la
guarda negli occhi. È un processo automatico, non
volontario. Come il mondo non
può sottrarsi alla luce del sole, Scorpius non
può fare a meno di restare
abbagliato da Lily. Le nuvole possono attenuarne lo splendore, possono
rendere
il sole sembrare meno luminoso, ma prima o poi dovranno andarsene, ed
allora la
luce tornerà, perfino più abbagliante di prima.
Lily continua a camminare verso di lui,
ravvivandosi i lunghissimi capelli con una mano proprio nel modo in cui
sa di
farlo letteralmente impazzire. Quando è a pochi passi da lui
tende le mani ad
afferrare la sua maglietta e Scorpius allarga le braccia in automatico,
avvolgendole
attorno alla morbidezza dei suo fianchi. La sente sospirare e fremere,
mentre
gli si poggia completamente contro, strusciando i loro corpi
l’uno sull’altro,
ma senza malizia. Quando i loro sguardi finalmente si perdono
l’uno nell’altro,
non c’è bisogno di parlare: il marrone delle iridi
di Lily riempie la testa di
Scorpius di tutte le parole non dette e di cui lui non ha comunque
bisogno.
Tutto ciò che lo rende felice è lì:
è il corpo di Lily contro il suo, il
profumo della pelle della ragazza nelle narici e quegli occhi marroni
puntati
su di lui.
Scorpius si china a sfiorare le labbra
carnose della ragazza senza baciarla. Le accarezza piano con le
proprie,
scendendo poi a percorrere con la bocca l’incavo tra spalla e
collo, lasciato
scoperto dalla maglietta troppo grande. Lily lo lascia fare, reclinando
la
testa sulla sua spalla e mordicchiandogli piano il lobo.
<<
Buon compleanno, Malfoy
>>, sussurra piano, circondandogli il collo con le
braccia.
Scorpius
ringhia, arrabbiato, contro il
suo orecchio. << Il mio compleanno era ieri, stronza
>>, sibila
<< Avresti potuto venirmi a cercare oggi. Oppure arrivare
puntuale
stasera. >>
Lily
assottiglia gli occhi e apre le
labbra in un sorriso quasi compiaciuto. << Ho avuto di
meglio da fare.
>>, dice semplicemente.
Scorpius
sente la rabbia divampargli nel
petto. La spinge ringhiando contro la parete della Sala, facendole
sbattere la
testa contro il muro. Lily, arrabbiata, cerca di divincolarsi dalla sua
presa,
ma lui non glielo permette e, afferrandole i capelli, li strattona
senza
delicatezza e la costringe a piegare la testa all’indietro,
per poi tuffarsi
furiosamente sulle sue labbra. Bacia, morde e lecca, afferrando le sue
mani e
inchiodandole contro la parete per impedirle, come succede tutte le
altre volte,
di prendere il comando anche mentre si baciano: non sopporta
l’ascendente che
Lily ha su di lui, ma quando lo guarda con quegli occhi così
marroni Scorpius
non riesce a negarle niente.
Ovviamente Lily trova il modo di farlo
capitolare, anche con le mani bloccate: allaccia la gamba destra al
fianco di
Scorpius e lo spinge contro di lei, eliminando il poco spazio rimasto
tra i
loro corpi. Scorpius sospira di piacere e avverte il sorriso
soddisfatto di
Lily sulle labbra. Le lascia andare le mani per portare le sue dietro
al collo
della ragazza, avvolgendole la testa con le mani e baciandola ancora,
ma
stavolta più lentamente.
Lily porta le braccia dietro alla sua
schiena e si preme contro di lui, ricambiando il bacio con
un’intensità che fa
tremare Scorpius. È in questi momenti, in questi baci, che
Scorpius capisce
perché, nonostante tutto, non riesce a lasciare Lily una
volta per tutte.
Quando si staccano, la ragazza gli
sorride radiosa e soddisfatta di essere stata perdonata. Scorpius si
limita a
guardarla inespressivo, ma non smette di tenerle il viso tra le mani e
accarezzarle i capelli.
<<
Non sarai ancora arrabbiato,
vero? >> chiede Lily, senza smettere di sorridere.
Scorpius
non le risponde, ma assottiglia
gli occhi, fissandola gelido.
Naturalmente Lily non si lascia
intimidire: è abituata a reazioni ben peggiori di un
semplice sguardo, come
urla, insulti e, in occasioni fortunatamente molto rare, spintoni
capaci di
farla cadere per terra.
<<
Ho un regalo per te >>,
dice invece e, portandosi le mani dietro al collo, slaccia una catenina
che
Scorpius non aveva notato ed estrae da sotto la maglietta un ciondolo
in
argento, ovale e luccicante. Scorpius abbassa automaticamente la testa
e Lily
glielo fa passare attorno alla testa.
È
una collana bellissima, ovviamente.
Lily si impegna veramente tanto nel fare la stronza, ma Scorpius sa
quanta cura
impieghi ogni volta nello scegliere un regalo per lui: è un
modo strano e fin
troppo materiale per mostrargli quanto bene lo conosca.
Il guscio del ciondolo è liscio e ben
levigato, con un’elegante cornice intrecciata a delimitarne i
bordi, ma è
l’interno ad essere spettacolare.
Sul lato destro c’è una loro foto,
risalente a pochi mesi prima. Incredibilmente entrambi sorridono,
abbracciati,
con una naturalezza che raramente fa parte del loro rapporto. Gli occhi
di Lily
sono così felici e luminosi che, nonostante si tratti solo
di una foto,
Scorpius sente un distinto pugno all’altezza dello stomaco.
È una foto magica,
quindi è anche animata: dopo aver sorriso
all’obiettivo, entrambi si girano
l’uno verso l’altra e, accarezzandosi
reciprocamente una guancia, si baciano
con tenerezza a fior di labbra, per poi staccarsi, sorridere e tornare
a
guardare l’obiettivo.
Ma, nonostante la foto sia davvero
bellissima, non è quella a rendere il regalo perfetto:
all’interno dell’altro
guscio Lily ha fatto incidere una piccola frase che ha la forza di
scaldargli
il cuore.
<<
Ti piace? >>, gli chiede
Lily, torturandosi il labbro nervosamente: per un attimo Scorpius
rivede in lei
la bambina dolce e ingenua che, un anno e mezzo prima,
l’aveva fatto
perdutamente innamorare di lei. Sa di essere stato lui a cambiare
quella
bambina per sempre, trasformandola in una quasi
donna stronza, vendicativa, troppo sicura di sé e
maledettamente acida, ma per
fortuna si è innamorato anche di questa nuova Lily e,
nonostante tutto, non è
ancora pronto a smettere di combattere.
<<
Ti amo, Lily >>,
risponde, abbracciandola per la prima volta dopo davvero troppo tempo e
immergendo il viso nei suoi capelli profumati.
Lily
ricambia con dolcezza, stringendosi
forte al suo petto. << Non sono ancora pronta a lasciarti
andare, Scorpius,
e non lo permetto neanche a te. >>, sussurra al suo
orecchio, per poi
zittirsi e lasciarsi cullare dal suo abbraccio.
È
tutto come al solito: Lily fa la
stronza, lui si incazza, si baciano, litigano, fanno pace, lui le dice
di
amarla e lei non risponde. Scorpius dovrebbe davvero decidersi a
lasciarla, per
una buona volta. Poi ripensa alla frase che Lily ha fatto incidere sul
medaglione, e decide che, dopotutto, ne vale ancora la pena.
Ieri,
oggi, domani e per sempre. S&L.
*”Romeo and
Juliet”, Dire Straits
Prima
classificata.
Ancora
non ci credo, a dirla tutta.
Questo è il primo concorso a cui partecipo, e non mi
aspettavo certo di
vincere, ma sono davvero, davvero
FELICE!
Il contest prevedeva l’utilizzo di una
delle quindici frasi/dialoghi proposte dai giudici da inserire in una
fanfiction di qualsiasi genere e rating, fatta eccezione per il genere
demenziale e il rating rosso. Ecco la griglia che doveva precedere la
storia:
-Nick
autore: Giuka (su forum e su EFP)
-Titolo:
And right now there's a steel knife in my windpipe
-
Personaggi: Scorpius Malfoy e Lily Potter.
-Frase
scelta: «Non sono affari tuoi!
Stai alla larga da me, Malfoy, se non vuoi che ti Cruci!»
-Genere: Introspettivo, malinconico
-Rating: Giallo
-Avvertimenti: One-shot
-Introduzione: Scorpius Malfoy e Lily
Potter: una relazione che dura ormai da più di un anno, un
amore logorante e
logorato, ormai in pezzi. Ma Lily e Scorpius, nonostante tutto, non
possono
smettere di amarsi.
-NdA (Note dell’Autore): Volevo
raccontare una storia d’amore in cui tutto è
sbagliato, a partire dai due
protagonisti: Lily Potter e Scorpius Malfoy. Nella relazione che ho
descritto
tutto è alla rovescia, tutto è enfatizzato e
esasperato, ma volutamente: come
può un amore tra Potter e Malfoy essere tradizionale? Se
è vero che le colpe
dei padri ricadono sui figli, allora tra i due ci sarà
davvero tanto,
tantissimo odio, ma questo non preclude la nascita di un amore
travolgente.
Un’ultima cosa: non ho mai indicato i
personaggi marginali con il loro nome (al massimo con il cognome).
Anche questo
è stato voluto. Volevo sottolineare come, a poco a poco, per
Scorpius tutto sia
svanito lentamente, per lasciare spazio a Lily, il cui nome invece
ricorre in
modo quasi ossessivo, specie nell’ultima parte. Spero di
essere riuscita a
esprimere questo concetto, che era ben chiaro nella mia testa.
Il titolo è ispirato alla canzone “Love
The Way You Lie” di Eminen e Rihanna.
Grammatica:
9,45/10
Stile e lessico: 10/10
Utilizzo frasi: 15/15
Originalità: 20/20
Giudizio personale: 3,5/5
Per un totale di 57,95 punti.
Spero che la fanfiction vi sia piaciuta,
un bacio
Giuka