Non so come mi sia
venuta l'ispirazione per questa fic, che tra l'altro si preannuncia lunghissima
e che non so quanto mi ci vorrà a finirla...So solo che me la sono sentita
nascere e crescere dentro,e che man mano che scrivevo
mi ritrovavo a vivere in prima persona i pensieri dei vari personaggi. Spero
che vi piaccia...lo so che ne ho aperte un mucchio ma
non potevo continuare senza poter esprime tutto quello che provo in questa fic.
Grazie a tutti e
buona lettura!! -Lyoko-
Remember the lovely
snow
-Capitolo 1: Partenze e
ricordi-
Fujisawa,23 dicembre
Primo giorno di vacanza dopo l’anno
scolastico.
Una ragazza infila
l'ultima maglia nella propria valigia, e la richiudo. Fuori
dalla finestra il sole non si vede ancora, la luna è circondata da
numerose stelle che appaiano come dei semplici puntini.
Dallo scaffale
cade e rotola sul pavimento un pallone da calcio.
La ragazza lo
osserva,e per un istante ripercorse con la memoria gli
ultimi anni della sua vita, e ripensa a quanto quel piccolo,insignificante
pallone abbia avuto tanta importanza per lei.
E' soltanto un
oggetto,ma che è arrivata prima ad amare e poi ad
odiare con tutte le sue forze, per poi ogni volta che lo vede, provare solo un
senso di nostalgia profonda.
Si alza dal
pavimento e si avvicina allo specchio.
Ed ecco la sua
immagine, una ragazza dai capelli scuri, lisci, lucenti... I grandi occhi neri,una maglia bianca e rossa, non certo di quelle enormi che
metteva una volta, e i jeans... Da quanto tempo non metteva dei
"veri" jeans? Di quelli elasticizzati? Di quelli che non sono 3
taglie in più?
Era ovvio che non era più
- Cosa devo fare con Oliver? Innanzitutto,
non posso permettere di essere ferita... Giusto? Sono stata
ferita a sufficienza...- pensò tra se Patricia Aston.
Il giorno dopo
avrebbe rivisto Oliver Atton, Holly, e non solo avrebbe passato, con lui ben
quindici giorni!
- Ma cosa ci ha portato a questo?- Si chiese ancora una volta
Patty.
- Vorrei avere la risposta,
ma non ce l'ho. Non ho neanche il tempo, per pensarci.
So soltanto, che se non lo farò ora, non potrò più farlo.
Dovrei parlare a Oliver, O almeno provarci. Ma
dirgli cosa? Non ne ho idea!-
Patty guardò
l'orologio: era ora di uscire e prendere l’aereo!
Si portò dietro la
valigia e salì in macchina.
Tokyo.
Il cielo era
incredibilmente limpido, quel mattino gelido.
Fuori
dal finestrino della
macchina che la stava portando al aeroporto era buio.
Le luci dei
lampioni le illuminavano il volto, mentre i suoi occhi scuri era
distratti, immersi, nei più profondi pensieri.
Lei era sempre
stata fragile, ma per lui si faceva forza.
Spesso rimaneva a guardarlo mentre lui dormiva tranquillo vicino a lei in quel
letto d’ospedale, e in cambio non aveva mai ottenuto, nulla. Ma lei non lo
faceva per ottenere qualcosa in cambio, no lei lo
faceva per amore.
Era
passato un sacco di tempo da quella volta, ora si sentiva strana.
Dopo tutto quello
che aveva passato tornava alla vita… Allora perché sentiva quel peso sul cuore?
Perché quando tutto sembrava sorriderle lei , che
aveva sempre un sorriso per tutti , non riusciva a mostrarsi felice, a … Non lo
sapeva neppure lei: cosa doveva fare? Cosa si
aspettava da Julian? E soprattutto , perché si sentiva
così?
Di certo era
felice di rincontrare le sue vecchie amiche, ma il fatto di passare il tempo
con Julian non la rendeva felice come una volta, ora era tutto cambiato, tutto…
Tra lei e Julian
le cose non erano più le stesse da quando comparve
Alice.
Cosa ci poteva fare? Aveva accettato la scelta
di Julian, ma se doveva essere sincera, non era così, aveva solo pensato di
allontanarsi per lasciare spazio a Alice.
Ma Julian, lui non aveva fatto più nulla, ma
aveva lasciato che Kris entrasse tra loro, e tutto era cambiato.
E ora l’idea di tornare a
occuparsi di Julian la spaventava tantissimo, aveva paura di non riuscire a
occuparsi di lui come una volta. Aveva paura che tra loro non ci fosse più
dialogo…aveva solo paura.
Aereo
Appena salite sul aereo. Patty e Amy iniziarono una conversione, che per
loro non era affatto facile.
-Dev'essere durissimo per te-,commentò
tristemente Patty.
-Mi sento...una
nullità capisci?Come se non contassi più niente!-sbottò Amy
-Hai provato a
parlargli?-
- No, ogni volta
c’è sempre Kris o Alice che sono sempre in mezzo!-
- Già, pensavo che
Kris sarebbe venuto anche lui…-
- Hum, no ha preferito rimanere in Giappone!-
- Alison, ci
rimarrà male!-
Amy annui.
Milano .
Amily Hilton,
Jennifer Woods, Patricia Aston e Alison Snowy, erano amiche d’infanzia erano
cresciute insieme a Fujisawa, ma poi Amy, Jenny e Alison si erano trasferite,
Amy era finita nella capitale, Jenny prima ad Hokkaido
e poi a Parigi e Ally prima a Londra e poi ad
Amburgo.
Da allora, si
erano viste in varie occasioni, ma queste era speciali,
infatti da li a poco sarebbe stato Natole dopo cinque giorni scadeva, quel
triste anniversario.
Anche se era difficile,
Alison, aveva deciso di tornare nella sua villetta in Inghilterra, e viste le
circostanze aveva deciso che era ora di affrontare il
paese.
Erano passati due
anni, dall’ultima volta che era stata in Inghilterra, quel ritorno era pesante
per lei. Ma i doveva farlo, doveva farlo per Maggie.
Avrebbe
voluto tornarci con
lei, ma poi era successo l’inevitabile e poi apparve Dawn.
Dawn ora aveva un anno e quella piccola e dolce bambina ora dormiva nella
stanza accanto.
- Sarebbe tutto
più facile, se due anni fa, non avessi chiuso i ponti con Benji…Comunque è tutta colpa sua! Sei lui non
avesse…Basta! Io mi piango sempre addosso, ma questa volta no! Questa volta
voglio subire le conseguenze dei miei fatti, senza versare nemmeno, una
lacrima! Questa volta voglio ricominciare da zero!-
Erano passati due
anni da quando aveva visto Benji per l’ultima volta, e
il fatto di rivederlo così di punto in bianco non l’aiutava di certo a dormire,
sonni tranquilli.
Improvvisamente si
ricordò che a forza di
pensare al passato, non aveva fatto ancora le valigie.
Si alzò
lentamente, per non fare troppo rumore, che avrebbe potuto svegliare la piccola, usci dalla stanza, e prima di dirigersi in
soffitta passò per la stanza che una volta era di sua sorella.
Nel lettino dormiva
quieta Dawn, la sua aurora.
Le accarezzò
dolcemente la testa e poi uscì lentamente.
Parigi
Philip, l’unica parola nella mente di Jenny....
Lo avrebbe
incontrato da lì a poche ore.
Cosa gli avrebbe detto?
Non lo sapeva. Non
sapeva neppure cosa avesse fatto in questi due anni!
Da quando era
tornata a Parigi, non lo aveva più ne viste ne
sentito.
Però in quella occasione lei aveva sentito parlare di una certa
Greta e Amy quando le telefonava, non le dava belle notizie.
Quando era tornata
in Giappone due anni non voleva più tornare e Parigi,
ma poi fu costretta.
Fu costretta dal
fatto che Philip non era lì ad Hokkaido, era andato in
vacanza con Greta, la cosa la deluse molto, troppo.
Ma ora voleva solo vederlo e chiedergli
spiegazioni.
Voleva sapere chi
era Greta per lui, chi era LEI per lui.
Forse non aveva il
diritto di farsi queste domande, ma tuttavia gli anni che
avevano passato insieme li legavano.
Da quando era arrivata
in Francia e aveva lasciato Philip, aveva iniziato a dipingere.
Veramente lo sapeva
già fare, ma aveva smesso per un po’.
Dipingeva
quando era triste, solitamente,
ma con Philip non era mai triste e così aveva smesso.
Il
giorno prima però aveva
dipinto ed era felice.
Forse era perché era
felice di poter finalmente rivedere Philip e tutti gli altri.
Anche se visto l’occasione non c’era da star felici.
+++++++++++
Ok finalmente, la versione
ufficiale è finita, almeno per questo capito!
Mi scuso, con chi ha
letto la versione precedente, e di cui non ne è soddisfatto,
bhe non lo sono nemmeno io!
Mi scuso, anche se
questa versione non è il massimo, ma io ho dato del mio meglio!
Mi scuso anche se non ho messo l’ora, ma non volevo dire
sciocchezze e quindi, lascio a voi i calcoli, pensate, che dovranno essere
tutte a Londra per le 8.30 e fate i conti!!!!
Bacioni Lyoko
P.S.: lo so che le mie note iniziali sono uguali
a prima, ma mi piacevano, e non avevo voglia di cambiarle!!!