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Autore: Ulissae    08/12/2010    1 recensioni
Fanfiction partecipante all'iniziativa 2010 a year together, indetta dal Collection of Starlight.
[Ambientata nel 1700]
Erano anni che a casa di Austria l'atmosfera che si respirava era diversa.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Nord Italia/Feliciano Vargas, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sproloqui: è un'orrendissima storia che è uscita da non so neanche io dove.
L'ho pensata durante l'ora di storia, in cui parlavamo dei sovrani Illuminati. L'Austria mise in moto un governo illuminato che le permise di far prosperare il suo paese e anche il Nord Italia -sotto il suo dominio- con iniziative quali per esempio il catasto.
Inoltre, in Austria fu vietata la servitù della gleba. Tale proposito si tentò di metterlo in atto anche in Ungheria, ma gli aristocratici dello stato non lo permisero, iniziando a ostacolare ogni iniziativa austriaca e sollevano numerose sommosse.
La Prussia, al contrario, ufficialmente abolì tale servitù, ma in pratica non ci furono molti miglioramenti. Federico II di Prussia fu a sua volta un sovrano illuminato.
La storia partecipa al l'iniziativa 2010: a year together indetta dal Fanfiction contest con il prompt 313. Sinfonie spezzate

Sinfonie Spezzate

Erano anni che a casa di Austria l'atmosfera che si respirava era diversa: nell'aria sembravano risuonare nuove melodie; ai muri i quadri appesi traboccavano spensieratezza e gioia; i pensieri declamati da voci più allegre e sicure.
Lui stesso, insieme all'aiuto dei suoi regnanti, sembrava avesse a cuore solo questo: illuminare con le sue azioni la giornata del suo popolo.
Per questo motivo usciva ogni mattina, prendendo per mano Italia, e passeggiando per i piccoli paesi e per i villaggi faceva notare al piccolo in che modo andasse aiutato il prossimo: si chinava a raccogliere il fazzoletto della contadina, ad asciugare il sudore del pastore, a comprare un libro a giovane promettente senza soldi.
Una volta a casa, Italia, si sentiva entusiasta, illuminato da queste strane, nuove e magnifiche idee.
Così chiedeva il permesso a Roderich di uscire e andava nelle sue città, urlando a voce alta tutto quello che aveva imparato.
Qualcosa era riuscito pure a trasmetterlo nella testa dura di Romano -anche se con scarsi risultati, forse dovuti alla sua mancanza di pazienza e diligenza.
Comunque, sembrava che tutto fosse perfetto.
Austria non vedeva come le cose potessero andare in un modo migliore -perfino Prussia, alcuni giorni, sembrava più docile e allegro del solito.
Così Roderich passava molte delle sue giornate a comporre, spensierato e gioioso, sinfonie, che suonava senza sosta tutto il giorno.
Ungheria lo osservava e sorrideva, nascosta dietro una libreria da spolverare o dell'argenteria da lucidare, ma appena poteva iniziava a fischiettare, allegra a sua volta.
Quando Austria se ne accorgeva, faceva sì che la musica si riempisse ancora di più di calore, e lasciava che ogni nota parlasse alla dolce Elizabeta.
Un giorno, quando la vide più affaticata del solito, le chiese di sedersi accanto a lui, sul piccolo sgabellino che lo teneva legato al suo pianoforte. Lei arrossi, ma si avvicinò.
Roderich le sorrise dolcemente e le sciolse la bandana dalla testa, lasciando che i capelli castani si liberassero fluenti.
«Sei stanca?» le chiese.
Lei annuì, sempre imbarazzata, e posò lo sguardo in basso.
«Allora suonerò per te» sussurrò, sorridendo, anche lui piuttosto impacciato con le questioni romantiche.
Suonò ininterrottamente, tutto ciò che aveva composto in quei giorni lo rese suono e lasciò che lei si emozionasse nel sentirlo.
Chiacchierarono e anche lei scoprì quanto buono fosse diventato Austria, quanto gentile e illuminato, rispetto a queste sue nuove idee.
E come Italia ne rimase folgorata.
Quando calò la sera tornò a casa sua e come una pazza ne parlò a tutti, emozionata e trascinata in questo vortice di pensieri nuovi e freschi.
Ma vide solo sguardi tetri davanti a lei, visi scuri che si stringevano nelle spalle, quasi schifati da ciò che diceva.
E prima che potesse accorgersene questi ricchi e assurdi despoti la rinchiusero in casa, iniziando a ostacolare ogni iniziativa del povero Roderich.
Austria, da quel giorno in poi, non fece altro che suonare sinfonie rotte e spezzate, che arrivate a metà del loro clamore si infrangevano nel silenzio, in lacrime lente che scendevano sulle sue guance al pensiero di ciò che avrebbe potuto creare ma che, in effetti, non arrivò mai.



Angolo autrice:
niente da dire (:
Ho deciso di farmi un account facebook per chiunque mi volesse aggiungere e fare una chiacchierata Ulissae EFPaggiungetemi (:
Se avete un livejournal, questo è il mio: [info]ulissae
Idem per anobii (ha trovato il giochino, la bimba): Ulissae anobii
 

Se invece volete farmi una qualsivoglia domanda, ecco il mio formspring: Ulissae
 


   
 
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