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Autore: Ely_Van Baust    08/12/2010    2 recensioni
Ed era bellissimo così.. Quel loro patto di sangue..
La loro promessa d'amore.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel patto di Sangue

Quando noi tutti soffriamo qualche pena, cerchiamo conforto dentro a un altro dolore..

cerchiamo di dimenticare quel male facendoci altro male.

-Ben.. – sussurrò con voce roca. –Io ti credevo diverso..

Il biondo gli lanciò un’occhiata, posando poi nuovamente lo sguardo verso la finestra.

-Credevo che saresti cambiato..

Era in quei momenti che poteva esprimere i suoi sentimenti a Ben. Quando, dopo aver fatto sesso, si concedeva un momento per rilassarsi, con la sigaretta tra le labbra e la vista del fiume davanti agli occhi.

Era il momento in cui entrambi potevano parlare liberamente, dove potevano concedersi qualche sprazzo d’affetto.

Il più delle volte però, Jean dava sfogo a tutti i suoi dolori, più di quanto non facesse.
Inveiva contro Ben, urlava, piangeva. Si sentiva ancora una volta usato al solo scopo del piacere dell’altro. Offendeva Ben finché non riceveva uno schiaffo. Continuava finché non veniva malmenato.

Le prendeva quasi ogni sera, piangendo e vomitando finché non usciva sangue dalla sua bocca.

E puntualmente Ben lo osservava.
Con quell’espressione dura, così vuota da essere impenetrabile.

Che solo Jean sapeva varcare.

-La gente delude.. – sussurrò soltanto il biondo, aspirando un’altra boccata della sigaretta.

La gente delude.. Ben aveva deluso.

Jean si morse il labbro inferiore dalla rabbia. –Mi fai schifo.. – sussurrò rabbioso.
Il biondo gli lanciò un’occhiata ammonitrice. –Non sfidarmi..- sussurrò, appena impercettibile.

Il moro sorrise. –Altrimenti che fai? Mi picchi?

Il minore lasciò cadere per terra la cenere della sigaretta, avvicinandosi poi al moro, pronto per punirlo.

Si avvicinò quel tanto per guardarlo negli occhi.

-Ormai sei pratico delle mie botte vero? – chiese poi, guardandolo truce.

Lo sguardo del maggiore non accennava ad abbassarsi. Continuava a guardare il biondo, sicuro di sé.

-Non dovresti essere così impertinente.. – sussurrò quest’ultimo.

Il moro sorrise sfacciato. –Stronzo!

Il primo schiaffo era già partito.

Alzò lo sguardo tremante, guardando Ben con rabbia, quasi con odio.

-Ti odio.. – sussurrò ancora.

Un altro schiaffo.

E la guancia faceva male. Era rossa e pizzicava paurosamente.

I suoi occhi, seppur pieni di lacrime, non abbandonarono mai l’espressione rabbiosa che ogni sera concedeva Ben, dopo che quest’ultimo usciva da lui. Lasciandogli dentro, sangue e tanto dolore.

Non era mai stato dolce, o delicato, nemmeno una volta.

Mai una volta gli aveva sussurrato un “Ti amo”. Mai una volta lo aveva consolato.

Sempre a piangere da solo all’angolo di quel grande letto vuoto, col viso schiacciato nel cuscino e il corpo rannicchiato, che quasi doleva.

Altre lacrime bollenti scesero dai suoi occhi scuri.

-Ne hai abbastanza?

Jean sorrise sornione. –No..

Ed ancora uno schiaffo, e poi un altro. Una spinta, un calcio.

La pancia faceva male, ed anche il volto. Sentiva un sapore ferroso; cos’era sangue?

Chiuse gli occhi, lasciandosi ancora una volta malmenare da Ben, provando un contorto piacere in tutto ciò .

Se per Ben era piacevole picchiarlo, per Jean era piacevole ricevere quelle bastonate.

Ed anche quando la vista si appannava non poteva far altro che sorridere, perché era giusto così.

Si lasciò cadere a terra infine, mentre il suo aguzzino lo guardava torvo.

-Spero tu abbia imparato la lezione.. – sussurrò cupo.

Jean sorrise ancora. –No.. – mormorò, con voce impastata dal sangue.

Il biondo s’inginocchiò, giusto per guardare il maggiore in volto.

Voleva vedere quei lividi, che facevano del moro la creatura più bella del mondo.

Gli sollevò il viso, afferrandolo per i capelli e costringendolo ad alzarsi.

Il suo profilo delicato era inscurito dai lividi neri e dal gonfiore delle guance. Le labbra erano umide, bagnate di sangue e tremanti. Ed era bellissimo così.. quando la sua espressione rassegnata, lasciava spazio al compiacimento, ciò che facevano era giusto. Il dolore che provavano era dovuto. E il male che si facevano era necessario.

Ed era bellissimo così.. con gli occhi umidi e il viso tremante.

-Sei.. bellissimo.. – sussurrò impercettibile.

Jean gli lanciò un’occhiata docile, tutta la sua furia si era placata.

Poi lo baciò, piano, con dolcezza, assaporando quel sapore ferroso che tanto li accomunava.

Stringevano quel patto di sangue, simbolo del loro amore.

Come le lancette che scorrono inesorabili sull’orologio della vita, il loro amore era destinato a mutare. A rafforzarsi e a spezzarsi, per poi ricongiungersi ancora.

Ed era bellissimo così, coi corpi uniti e gli sguardi congiunti. Il sangue sgorgante e le lacrime amare.

Ed era bellissimo così.. Quel loro patto di sangue.

…La loro promessa d’amore.

  
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