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Autore: Shizue Asahi    09/12/2010    1 recensioni
Con la coda dell’occhio cogli un movimento alle tue spalle e poi un mugugno sommesso. Giri la testa e osservi i tuoi amici aggrappati alla groppa di Appa. Serri la mascella e involontariamente ti mordi la lingua.
Ebbene, visto che è da un po’ che non posto una fic seria in questa sezione, mi redimo e cerco di rimediare ùù La fic è ispirata a “sing” dei My chemical romence ** che sto sentendo a palla da un paio di giorni o giù di lì.
Genere: Guerra, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aang, Katara, Momo, Sokka, Toph
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene, visto che è da un po’ che non posto una fic seria in questa sezione, mi redimo e cerco di rimediare ùù La fic è ispirata a “sing” dei My chemical romence ** che sto sentendo a palla da un paio di giorni o giù di lì. Inoltre, visto che, giustamente mi ha fatto presente Kurucchia,  è in astinenza da “avatar-fic’’  questa la dedico a lei e tento di farla un po’ più corposa del solito xD

 

 

 

You’ve got to be what tomorrow needs

 

 

Sing it out,
Boy, you’ve got to see what
tomorrow brings.
Sing it out,
Girl, you’ve got to be what tomorrow needs
.

 

Stringi gli occhi mentre un rivolo di sudore disegna una linea morbida sulla tua tempia e poi giù, sulle guance e poi nella curva del collo per poi sparire tra le pieghe dei tuoi vestiti.

Arricci il naso e stringi le labbra producendo un basso grugnito mentre Momo ruota la testa verso destra fissandoti. I tuoi occhi incontrano quelli grandi, sporgenti e tondi del lemure volante. All’improvviso tiri fuori la lingua e fai una boccaccia. Momo sobbalza e si dilegua con un guizzo della coda sottile e affusolata. Ti porti le braccia attorno alle ginocchia e, dondolando, inizi a ridere.

For every time
that they want to count you out,
and use your voice
every single time you open up your mouth

Ti stringi nelle spalle. Due ombre scure ti segnano gli occhi mentre le palpebre, di quando in quando si chiudono. Per qualche secondo ti lasci cullare dalla piacevole sensazione che precede il sonno, ma poi fai scattare le palpebre, strabuzzi gli occhi e li strofini con forza. Ti morbi il labbro inferiore avvertendo il sapore acre del tuo stesso sangue e il pulsare insistente del taglio che ti percorre lo zigomo sinistro. Sobbalzi al rumore del tuono e istintivamente stringi le redini di Appa e lo costringi a scendere di quota.  

Con la coda dell’occhio cogli un movimento alle tue spalle e poi un mugugno sommesso. Giri la testa e osservi i tuoi amici aggrappati alla groppa di Appa. Serri la mascella e involontariamente ti mordi la lingua.

Katara, la treccia disfatta, i vestiti lacerati e sporchi, i capelli che le sferzano il viso lasciando piccoli segni rossi, stringe convulsiva Momo. Il piccolo lemure, con i grandi, sporgenti e tondi occhi chiusi, le orecchie piegate verso il basso si abbandona mollemente all’abbraccio della ragazza. Lo osservi bene e una stretta allo stomaco ti coglie quando una vocina ti dice che sembra che non respiri.

Sposti velocemente lo sguardo su Sokka e quando incontri il guizzo azzurro dei suoi occhi apri istintivamente la bocca. Sai che devi dire qualcosa, che loro si aspettano questo da te, tu sei l’Avatar. Ma riesci solo a produrre un verso strozzato e disarticolato.

Richiudi la bocca e di volti.

-Ip, ip!- inciti Appa facendo schioccare le redini e lui ruggisce e aumenta la velocità.

Sing it for the boys, sing it for the girls
every time you that you lose it sing it for the world
Sing it from the heart
Sing it till you’re nuts
Sing it out for the words that’ll hate your guts
Sing it for the death
Sing it for the blood
Sing about everyone that you left behind
Sing it for the world
Sing it for the world

Il fuoco scoppietta e la fiamma trema sotto il soffio del vento minacciando di spegnersi.

Ti passi una benda attorno al braccio andando a coprire via via la vistosa bruciatura che lo percorre per tutta la sua lunghezza. Storci il naso avvertendo una fitta di dolore scuoterti.

Al tuo fianco Appa sbadiglia, Katara e Sokka dormono protetti dal calore del soffice pelo del bisonte e Momo sonnecchia tra le loro teste.

Osservi una goccia scarlatta scenderti per la spalla e scontrarsi con la benda candida che subito la assorbe e si macchia di rosso. Una piccola ruga si disegna tra le tue folte sopracciglia attribuendoti un’aria troppo matura e pensierosa per un bambino di soli dodici anni. Ma tu non sei un bambino come gli altri, no? Ti si contorce lo stomaco al solo pensiero, eppure sei l’Avatar e sembra che solo tu non te ne renda conto. Loro si aspettano qualcosa di troppo grande per le tue esili spalle, ma non ti tiri indietro e intanto continui a collezionare delusioni e sconfitte.

Finisci di fasciarti e poi sorridi nella consapevolezza che quella sarà solo un’altra cicatrice.

 

Sing it out, boy they’re gonna sell what tomorrow means
Sing it out girl, with all the kill what tomorrow brings
You’ve got to
make a choice,
if the music drowns you out.
And raise your voice,
every single time they try and shut your mouth.

 

Piccolo nuvole di polvere si alzano ad ogni tuo passo. Storci il naso sentendolo pizzicare e poi starnutisci producendo un getto d’aria che ti solleva da terra, gonfia i tuoi vestiti e ricopre i tuoi amici di terra. Tutti e tre ti fissano crucciati, la bocca di Sokka penzola spalancata, Katara stringe le labbra sottili e gli occhi perlacei di Toph sembrano trafiggerti. Poi scoppiano tutti e tre in una risata e tu li imiti. Il sorriso ti si allarga tanto che quasi riesce a sfiorare entrambe le orecchie. Momo ti salta su una spalla e strofina la testolina pelosa sulla tua, calva e lucida.

Ti volti e continuate a camminare mentre le case diventano sempre meno rade e i segni degli insediamenti umani si palesano ai vostri occhi.

Toph si ferma di colpo. Socchiude le labbra e le sopracciglia sottili le si crucciano e tra di loro appare una piccola ruga. Punta i piedi per terra e poi ne sbatte uno con violenza.

Stringi le mani sul tuo aliante e lo punti davanti a te mentre vedi un dominatore del fuoco alzarsi a mezz’aria. Ti metti in posizione, ti pieghi sulle ginocchia e ti prepari a combattere, ancora.

 

Should’ve reckoned nothing
Nothing ’bout a dance
Burning down the white tree
I am not the singer that you wanted,
but a dancer,
I refuse to answer
Talk about the past, son,
Rolling for the ones who want to get away

Ti stringi la testa tra le mani e una lacrima ti solca la guancia. Avverti gli occhi pizzicare e non riesci a fermare il fremito che ti scuote. Senti un vociferare accorato e una mano piccola e bianca ti si posa gentile sulla spalla. Un braccio sottile e abbronzato ti cinge i fianchi e la coda pelosa di Momo ti si attorciglia attorno al collo.

Strizzi gli occhi e lo sguardo ti si annebbia ancora di più. Senti il calore familiare del corpo di Katara e di quello di Toph e quello inquietantemente freddo di Sokka. Sposti lo sguardo e in lontananza vedi un albero bruciare.

Keep running!

 

 

 

 

 

...

 

Assolutamente priva di senso, lo so ùù Le vicende non sono neanche collegate tra di loro, però mi piace .-.’’

   
 
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