Ebbene, visto che è
da un
po’ che non posto una fic seria in questa sezione, mi redimo
e cerco di
rimediare ùù La fic è ispirata a
“sing” dei
My chemical romence ** che sto
sentendo a palla da un paio di giorni o giù di
lì. Inoltre, visto che, giustamente
mi ha fatto presente Kurucchia, è
in
astinenza da “avatar-fic’’
questa la
dedico a lei e tento di farla un po’
più corposa del solito xD
You’ve got to be what tomorrow needs
Sing
it out,
Boy, you’ve got to see what tomorrow
brings.
Sing it out,
Girl, you’ve got to be what tomorrow needs.
Stringi
gli
occhi mentre un rivolo di sudore disegna una linea morbida sulla tua
tempia e
poi giù, sulle guance e poi nella curva del collo per poi
sparire tra le pieghe
dei tuoi vestiti.
Arricci
il
naso e stringi le labbra producendo un basso grugnito mentre Momo ruota
la
testa verso destra fissandoti. I tuoi occhi incontrano quelli grandi,
sporgenti
e tondi del lemure volante. All’improvviso tiri fuori la
lingua e fai una
boccaccia. Momo sobbalza e si dilegua con un guizzo della coda sottile
e
affusolata. Ti porti le braccia attorno alle ginocchia e, dondolando,
inizi a
ridere.
For
every time
that they want to count you out,
and use your voice
every single time you open up your mouth
Ti
stringi nelle spalle. Due ombre scure ti segnano gli occhi mentre le
palpebre,
di quando in quando si chiudono. Per qualche secondo ti lasci cullare
dalla
piacevole sensazione che precede il sonno, ma poi fai scattare le
palpebre,
strabuzzi gli occhi e li strofini con forza. Ti morbi il labbro
inferiore
avvertendo il sapore acre del tuo stesso sangue e il pulsare insistente
del
taglio che ti percorre lo zigomo sinistro. Sobbalzi al rumore del tuono
e
istintivamente stringi le redini di Appa e lo costringi a scendere di
quota.
Con
la coda dell’occhio cogli un movimento alle tue spalle e poi
un mugugno
sommesso. Giri la testa e osservi i tuoi amici aggrappati alla groppa
di Appa.
Serri la mascella e involontariamente ti mordi la lingua.
Katara,
la treccia disfatta, i vestiti lacerati e sporchi, i capelli che le
sferzano il
viso lasciando piccoli segni rossi, stringe convulsiva Momo. Il piccolo
lemure,
con i grandi, sporgenti e tondi occhi chiusi, le orecchie piegate verso
il
basso si abbandona mollemente all’abbraccio della ragazza. Lo
osservi bene e
una stretta allo stomaco ti coglie quando una vocina ti dice che sembra che non respiri.
Sposti
velocemente lo sguardo su Sokka e quando incontri il guizzo azzurro dei
suoi
occhi apri istintivamente la bocca. Sai che devi dire qualcosa, che
loro si
aspettano questo da te, tu sei
l’Avatar. Ma
riesci solo a produrre un verso strozzato e disarticolato.
Richiudi
la bocca e di volti.
-Ip,
ip!- inciti Appa facendo schioccare le redini e lui ruggisce e aumenta
la
velocità.
Sing
it for the boys, sing it for the
girls
every time you that you lose it sing it for the world
Sing it from the heart
Sing it till you’re nuts
Sing it out for the words that’ll hate your guts
Sing it for the death
Sing it for the blood
Sing about everyone that you left behind
Sing it for the world
Sing it for the world
Il fuoco
scoppietta e la fiamma trema sotto il soffio del vento minacciando di
spegnersi.
Ti passi
una
benda attorno al braccio andando a coprire via via la vistosa
bruciatura che lo
percorre per tutta la sua lunghezza. Storci il naso avvertendo una
fitta di
dolore scuoterti.
Al tuo
fianco
Appa sbadiglia, Katara e Sokka dormono protetti dal calore del soffice
pelo del
bisonte e Momo sonnecchia tra le loro teste.
Osservi
una
goccia scarlatta scenderti per la spalla e scontrarsi con la benda
candida che
subito la assorbe e si macchia di rosso. Una piccola ruga si disegna
tra le tue
folte sopracciglia attribuendoti un’aria troppo matura e
pensierosa per un
bambino di soli dodici anni. Ma tu non sei un bambino come gli altri,
no? Ti si
contorce lo stomaco al solo pensiero, eppure sei l’Avatar e
sembra che solo tu
non te ne renda conto. Loro si aspettano qualcosa di troppo grande per
le tue esili
spalle, ma non ti tiri indietro e intanto continui a collezionare
delusioni e
sconfitte.
Finisci
di
fasciarti e poi sorridi nella consapevolezza che quella sarà
solo un’altra
cicatrice.
Sing
it out, boy they’re gonna sell what tomorrow means
Sing it out girl, with all the kill what tomorrow brings
You’ve got to
make a choice,
if the music drowns you out.
And raise your voice,
every single time they try and shut your mouth.
Piccolo nuvole di polvere si
alzano ad ogni tuo passo. Storci il naso sentendolo pizzicare e poi
starnutisci
producendo un getto d’aria che ti solleva da terra, gonfia i
tuoi vestiti e
ricopre i tuoi amici di terra. Tutti e tre ti fissano crucciati, la
bocca di
Sokka penzola spalancata, Katara stringe le labbra sottili e gli occhi
perlacei
di Toph sembrano trafiggerti. Poi scoppiano tutti e tre in una risata e
tu li
imiti. Il sorriso ti si allarga tanto che quasi riesce a sfiorare
entrambe le
orecchie. Momo ti salta su una spalla e strofina la testolina pelosa
sulla tua,
calva e lucida.
Ti volti e continuate a
camminare mentre le case diventano sempre meno rade e i segni degli
insediamenti umani si palesano ai vostri occhi.
Toph si ferma di colpo.
Socchiude
le labbra e le sopracciglia sottili le si crucciano e tra di loro
appare una
piccola ruga. Punta i piedi per terra e poi ne sbatte uno con violenza.
Stringi le mani sul tuo
aliante e lo punti davanti a te mentre vedi un dominatore del fuoco
alzarsi a
mezz’aria. Ti metti in posizione, ti pieghi sulle ginocchia e
ti prepari a
combattere, ancora.
Should’ve
reckoned nothing
Nothing ’bout a dance
Burning down the white tree
I am not the singer that you wanted,
but a dancer,
I refuse to answer
Talk about the past, son,
Rolling for the ones who want to get away
Ti
stringi la testa tra le mani e una
lacrima ti solca la guancia. Avverti gli occhi pizzicare e non riesci a
fermare
il fremito che ti scuote. Senti un vociferare accorato e una mano
piccola e
bianca ti si posa gentile sulla spalla. Un braccio sottile e abbronzato
ti
cinge i fianchi e la coda pelosa di Momo ti si attorciglia attorno al
collo.
Strizzi
gli occhi e lo sguardo ti si
annebbia ancora di più. Senti il calore familiare del corpo
di Katara e di
quello di Toph e quello inquietantemente freddo di Sokka. Sposti lo
sguardo e
in lontananza vedi un albero bruciare.
Keep
running!
...
Assolutamente priva di
senso, lo so ùù Le vicende non sono neanche
collegate tra di loro, però mi
piace .-.’’