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Autore: Aqua    09/12/2010    2 recensioni
Non esiste via di fuga, non esiste salvezza.
Non c’è pace, non c’è salvezza, solo brama di liquido scarlatto e potere.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad Ale per avermi ispirata con il suo disegno meraviglioso,

e ad Ely, per avermi incoraggiata ancora una volta, chissà perchè.
 

Il cielo s’appresta ad imbrunire, nuvole nere come la pece iniziano ad invadere il solito colorito celeste con lento scorrere in un cielo dai mille colori indefiniti che si mischiano tra di loro.
Solo un piccolo specchio d’orizzonte mantiene il suo colore originale, azzurro chiaro, tutto il resto s’appresta a divenir pece, inghiottendo tutto ciò che trova sul suo cammino.
Rapaci rossi attraversano il cielo, impregnati di sangue scarlatto.
Il becco deformato in una grida senza voce, le ali dischiuse, volano in gruppo, pronti ad uccidere.
Non hanno occhi, una membrana rossa copre il buco che dovrebbe essere riempito da essi, si affidano al sol vento, che soffia appena indicandogli la via.
Volano in picchiata, uno accanto all’altro, veloci, decisi.
 Scendono in direzione obliqua, verso una ragazza ferma al centro di un prato con lo sguardo perso in quel cielo di colori e figure irriconoscibili.
Più si avvicinano, più è possibile riconoscerne le forme, il becco lungo e spalancato, le ali larghe, tutto dello stesso colore.
Sanno dove andare, come se fossero stati chiamati, un richiamo silenzioso e invisibile che li attira verso il corpo della giovane, la pelle diafana e gli occhi azzurri spalancati.
Si allineano, si dispongono a cerchio, come se qualcuno li stesse comandando da un punto sconosciuto nell’universo, continuano a volare in una spirale di forme che vanno intorcigliandosi l’una con l’altra confondendosi appena.
E come se quel comando fosse realmente vero si scagliano verso la giovane donna che in piedi aspetta l’arrivo del temporale, per lavare il suo corpo dalla desolazione che lo affligge da troppo tempo oramai.
Si avventano sulla sua pelle, strappandone lembi con il becco, strappano anche la carne viva procurandole urli e spasmi di dolore, mentre cerca un modo per fuggire da quell’incubo.
Non esiste via di fuga, non esiste salvezza.
Tutto il suo corpo viene devastato dai rapaci, si accascia a terra, urla più forte, senza essere udita, piange lacrime che mischiandosi al sangue bruciano sulle ferite.
Non risparmiano un solo pezzo di lei, tutto viene irrimediabilmente martoriato e devastato da quei becchi aguzzi che strappano con violenza, mangiano, si rinvigoriscono con quel sangue impuro.
Un altro bagno di sangue, che porta alla salvezza, alla redenzione.
Improvvisamente si dispongono nuovamente a cerchio, iniziando a volare velocemente, salendo e creando una spirale che puntava dritta al centro del temporale.
Il cadavere giace a terra, non un solo pezzo del suo corpo riconoscibile, non sembra nemmeno umano, un ammasso di carne sparpagliata, membra, una carcassa senza un volto.
Rosso è il sangue che la ricopre interamente.
Rosso è il colore del cielo che inizia a mischiarsi al nero delle nubi temporalesche, striando il cielo con lunghe strisce scarlatte e sanguinanti.
Non c’è pace, non c’è salvezza, solo brama di liquido scarlatto e potere.
Rosso sangue.                                
 


Copyright: disegno sotto Lady blu dragon.

  
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