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Autore: MissNobody    09/12/2010    1 recensioni
Ciao a tutti, questa non è la prima ff che scrivo, ma è la prima con tema Harry Potter. é il racconto della sera precedente al primo giorno di scuola di Albus Severus e Scorpius, vissuta a casa Potter e a casa Malfoy.
Datele una chance, divertitevi e mi raccomando recensite! :)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, Draco Malfoy, Harry Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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 Ad un solo passo
 
Note:
Ciao a tutti! Questa è la prima FF che scrivo con tema Harry Potter. A dire il vero ho cominciato un bel po’ di tempo fa a visitare questo sito, e ho iniziato leggendo proprio storie su Harry Potter (la mia passione dell’epoca ;)). Così questo sarà un po’ il mio personale tributo a questa categoria.
In questo raccontino (ino ino) è descritta la sera prima della partenza per Hogwarts di Albus Severus Potter e Scorpius Malfoy, al loro primo anno. Ho inserito alcuni elementi che nel libro non sono specificati ma ho comunque cercato di attenermi il più possibile alla Rowling.
Spero davvero che vi piaccia! Fatemi sapere, mi raccomando. Commenti belli o brutti, tutto fa brodo.
D’accordo, con questo concludo e vi lascio alla lettura.
Godetevela.
XOXO                               Miss Nobody
 
 
CAPITOLO 1
31 Agosto,
CASA POTTER
 
“Ragazzi, potete venire un momento?” La signora Potter era ai piedi della scala che portava al piano di sopra, da cui provenivano urletti e risate.
I suoi tre figli scesero velocemente al piano terreno.
“James e Albus, mettete giù quelle bacchette! Quante volte vi devo che è pericoloso? Ora andate in salotto, papà vi deve parlare” Ginny seguì i due maschi in salotto, con Lily in braccio.
“Che c’è papà?” chiese James Sirius, sedendosi sul divano. Il fratello Albus Severus lo seguì a ruota.
L’uomo, che stava fissando un punto indefinito fuori dalla finestra, si riscosse e posò il bicchiere di gin che aveva in mano, girandosi verso i figli.
“Allora ragazzi, domani è un giorno importante, soprattutto per te Albus. Io e tua madre vorremmo farti le stesse raccomandazioni che abbiamo fatto a tuo fratello l’anno scorso”. Ginny mise a sedere Lily a fianco dei fratelli e si spostò vicino al marito.
“Come sapete il mondo magico è grande e meraviglioso, ma nasconde anche delle sorprese. Non c’è bisogno che vi dica di stare attenti. Mi raccomando, non usate mai incantesimi che non conoscete…”
“O che leggete scritti in vecchi libri” Ginny interruppe il marito e gli fece un mezzo sorriso.
“Esatto. E naturalmente dovrai aspettarti delle domande su di noi, Albus, su quello che è successo e sul nome che porti. Sii sempre sincero e non preoccuparti”.
“Preoccupati sì, invece, se finisci a Serpeverde!” ghignò James, un sorriso malizioso sul faccino ancora infantile. Certo era incredibile quanto somigliasse al nonno.
“Non essere sciocco James. Qualunque casa sceglierà il Cappello, per noi andrà più che bene!” disse Ginny lanciando uno sguardo di rimprovero al primogenito.
“Tua madre ha ragione, Albus” disse il capo famiglia. Ma vedendo che la tensione sul viso del figlio non si allentava, si rivolse al primogenito.
“James, perché non porti Lily di sopra e giocate col boccino?” La faccia della signora Potter si deformò dalla preoccupazione alle parole del marito, immaginando i guai che i figli avrebbero combinato e salutando mentalemente i vasi di nonna Molly al piano di sopra. Di certo l’unico tranquillo in famiglia era Albus. Ma capendo al volo l’antifona del marito non lo contraddisse.
“Allora Albus” disse Harry al figlio quando gli altri due si ritirarono “che c’è che non va?”
“Non c’è niente che non va, papà. Sono felice di andare ad Hogwarts, tanto” disse il figlio poco convinto.
“Ma?” lo incoraggiò il padre. Era ben avvezzo a quel tipo di sensazione, preoccupazione e paura di non assolvere alle aspettative. E sapeva bene che Albus Severus era sicuramente più sensibile di James Sirius. In qualche modo i nomi scelti ai suoi bambini li rispecchiavano bene.
“Ma… ho paura. E se James avesse ragione? Insomma, tu e mamma eravate Grifondoro, e anche zio Ron e zia Hermione, e i nonni e anche i tuoi genitori. Persino Jamie è Grifondoro! Però non è detto che lo sia anche io. Le ho sentite le storie che racconta Jamie, e anche Teddy, dicono che a Serpeverde ci finiscono solo i maghi oscuri. E io non voglio”.
“Albus, ti ricordo che il tu porti il nome di due grandi presidi di Hogwarts, uno dei quali un Serpeverde. Severus Piton è stato un grande mago, e ci ha salvati tutti. Non ci vedo niente di oscuro in questo. Quello che importa è che tu sia sempre onesto con te stesso e leale con gli amici e il resto verrà da sé. Sii quello che sei Albus. Io e tua madre ti sosterremo sempre, qualunque cosa accada.” Harry passò una mano tra i capelli scompigliati del figlio.
“ E poi chissà, magari finirai a Tassorosso o Crovonero!” disse Ginny, una mano attorno alle spalle del figlio.
Il bambino sembrò decisamente sollevato dal discorso dei genitori e con un grande sorriso raggiunse i fratelli al piano di sopra.
“Sai che ti brillano gli occhi quando parli di certe cose?” disse Ginny passando le braccia attorno al collo del marito.
“Bhe, se non io chi può parlare di certe cose? Ti ricordi il Cappello?” Harry sorrise e la moglie stava per chiudergli la bocca con un bacio quando un fragoroso crac arrivò dal piano di sopra.
“Cercatori!” disse Ginny, baciando quello che una volta era il Prescelto e che orami era solo un felice padre di famiglia.
Il giorno successivo Albus Severus Potter venne smistato dal Cappello Parlante nella Casa di Serpeverde. Iniziò una brillante carriera scolastica e divenne prefetto dei verde-argento. Anche grazie a lui ad Hogwarts vennero quasi annullati i pregiudizi e vecchi rancori tra le casate. A parte qualche piccola discussione sul torneo di Quidditch con i cugini e gli zii non ci furono problemi in merito alla Casa, e Albus portò sempre i suoi colori con fierezza. Anche se il suo migliore amico Scorpius lo definisce ancora “un Grifone travestito da Serpe”.  
 
 
 
CAPITOLO 2
31 Agosto,
MALFOY MANOR
 
“Allora, ti è piaciuto lo stufato?” Una donna dai capelli biondi chiaro e grandi occhi verdi sedeva sul divano di pelle nera del salotto, lo sguardo amorevole che sondava i grandi occhi grigi del figlio.
“Sì, ma tanto lo so che nonna lo fa cucinare dagli elfi!” disse il bambino con aria furba e un poco strafottente.
“Va bene, ma non diciamolo eh!” la madre depose un leggero bacio tra i capelli di un biondo quasi bianco del bambino.
Intanto, un paio di occhi grigi come quelli del bambino seduto sul divano osservavano la scena. Quelle due pozze gelate avevano solo trasmesso disprezzo e odio, tutta la vita, ma davanti a quella scena non poteva fare altro che sciogliersi come burro al sole. Non l’avrebbe mai ammesso davanti a nessuno o quasi, ma su quell’antico divano di pelle era concentrata tutta la sua vita. La donna che si era scoperto, un po’ per caso un po’ per fortuna, ad amare di un amore a lui sconosciuto, e a fianco il figlio che lei gli aveva dato. Come una seconda chance.
L’uomo uscì dal nascondigli in penombra da qui osservava la sua famiglia e mosse due passi verso il divano, davanti al camino.
“Tua nonna non è mai stata una gran cuoca” disse Draco, sedendosi nella poltrona di velluto verde dirimpetto al divano.
Astoria sorrise e poi si rivolse al figlio:
“Allora, come ti senti Scorpius? Sei nervoso per domani?”
“No, non tanto. So che andrà bene”
Astoria rimaneva sempre stupita dalla somiglianza del figlio con il padre, che andava oltre l’aspetto fisico e si irradiava in una sicurezza e forza interiore che era tipica della famiglia Malfoy, questo lo si doveva riconoscere.
Dal canto suo il padre sorrideva. Sapeva che Scorpius aveva ereditato da lui tanto, ma altrettanto aveva preso dalla madre. Il carisma, l’autocritica, la curiosità e, soprattutto, un sorriso facile e bellissimo. Decisamente non appartenete al gene Malfoy.
“Ho fatto lucidare la Nimbus. Farai una strage sul campo” disse Draco, sorridendo compiaciuto.
“Sì! Vedrai papà, diventerò un grande cercatore!”
“Ecco, vedi solo di non sfracellarti come ha fatto tuo padre spesso e volentieri!” disse Astoria, uno sguardo preoccupato sul viso.
“Non è vero, non mi sfracellavo affatto” rispose il marito, un sorrisino imbarazzato. Quella donna riusciva a metterlo in difficoltà dal giorno in cui si erano conosciuti, a casa di Theo.
“Non vi preoccupate, non ho paura” Scorpius era certo un Malfoy ad hoc.
“Lo so che non ne hai” disse il padre, sottovoce, senza la moglie e il figlio potessero udirlo.
“Farai onore a Serpe…” cominciò Draco.
“Draco!” lo interruppe la moglie.
“Che c’è?” la guardò il marito, avvertendo di essere stato colto in fallo.
“Non ti preoccupare mamma, tanto lo so in che casa devo finire. Ce la metterò tutta per andare in Serpeverde!”
Astoria Greengrass guardò il figlio con aria indecifrabile.
“Tesoro, perché non vai a dar da mangiare al gufo? Io e papà dobbiamo parlare di una cosa”
Gli occhi di Draco guardavano imploranti il figlio, sapendo che rimanendo solo con la moglie non avrebbe portato a nulla di positivo.
“Credevo ne avessimo già parlato” disse la bionda, alzandosi e voltandosi verso il fuoco, le spalle al Malfoy.
“Lo so, hai perfettamente ragione. Ma cerca di capirmi…”
“Capire che cosa? Draco, mio figlio vivrà libero dalle convenzioni e dagli obblighi. Sarà solo sé stesso e sarà amato qualunque scelta faccia”.
“Bhe non mi sembra…”
“Oh Draco lascia stare! Da quando è arrivata la lettera Narcissa ha cucito a maglia quattro sciarpe verdi e argento e tuo padre, a Diagon Alley, voleva fargli già fare la divisa di Serpeverde su misura!” gli occhi della moglie lampeggiavano.
“D’accordo hai ragione. Ma pensaci: entrambe le nostre famiglie sono sempre state serpi” disse il marito sulla difensiva.
“è vero, ma Scorpius è diverso! E qualunque casa sarà la sua, Serpeverde, Corvonero…”
Draco insipirò turbato.
“Tassorosso…”
Draco tossì, disgustato, sentendo salire quel climax di scempio.
“ O Grifondoro…”
“Non lo dire neanche!!” L’uomo si versò un goccio di gin. Sembrava parecchio scosso.
“Eddai! Anche se fosse della… casa dei Puffi o che so io, noi lo sosterremo. Va bene?”
Draco si sedette sul bordo della poltrona e Astoria gli si accovacciò davanti, prendendogli la mano libera dal bicchiere.
Ci fu un attimo di pausa.
“Casa dei Puffi? Certo che quella scuola cade sempre più in basso!” disse l’uomo per sdrammatizzare.
La moglie lo guardò con uno sguardo tra il divertito e l’ammonitore.
“D’accordo” Draco bev ve un sorso di gin. 
 “Pensi di farcela?” gli sorrise la donna.
“ Bha… se diventa Corvonero penso di sì. Per Tassorosso non ti assicuro nulla, anche perché non potremmo andare alle riunioni dei genitori. Ti ricordi gli scherzi che facevamo?” Draco aveva un sorriso antico di anni sulle labbra.
La moglie si lasciò sfuggire una risata al ricordo dei proverbiali ‘gavettoni di fine anno made in Serpeverde’.
“E se fosse un Grifondoro…” Draco deglutì pesantemente “ lo dici tu ai miei”.
La donna vide un bagliore di resa dettato dall’amore per il figlio negli occhi di Draco e lo baciò dolcemente sulle labbra.
In quel momento si sentì un leggero flop e una scatola di cartone apparve sul tappeto del salotto.
Una grande sciarpa verde e argento vi giaceva dentro. L’ultima creazione di Narcissa.
Draco la prese e senza esitare la gettò nel fuoco. Non avrebbe mai pensato di fare una cosa così. Poi prese la moglie e la baciò con passione.
In fondo il prezzo da pagare per la seconda chance di vivere che suo figlio gli stava regalando era irrisorio.
 
Il primo settembre Scorpius Hyperion Malfoy venne smistato dal Cappello tra i Serpeverdi. Una cosa che evitò di dire ai nonni fu che il Cappello, per la prima volta nella storia della stirpe Malfoy, aveva avuto un po’ d’esitazione nel responso…
 Alla notizia Lucius mandò due scatole di cioccorane.
Scoprius crebbe libero di fare le sue scelte e non fu mai forzato da nessuno. Con stupore di tutti i rigidi nonni paterni non si facevano sfuggire un’occasione per viziare il nipote.
Non fecero storie neanche quando Scorpius portò a casa per Natale, al quinto anno, una graziosa ragazza di Tassorosso.
Ma come è comprensibile ancora oggi la sua amicizia con Albus Severus Potter viene tenuta rigorosamente nascosta.
 
THE END
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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