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Autore: Third Moon    10/12/2010    2 recensioni
"Osservava le ombre create dalla luce soffusa proveniente dal camino: le pareti rosse, quasi marroni, rendevano l'atmosfera più calda"
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcun fine di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.

ATTENZIONE: tutti i personaggi di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi ASSOLUTAMENTE casuale.

Ed eccomi qui, con questa piccola storia che ho scritto giorni fa. A dispetto del titolo non è il seguito di In blu; il fatto è che, rileggendola, ho pensato che il rosso fosse un colore adatto al senso di calore che volevo trasmettere.
Prima di lasciarvi alla lettura, devo ringraziare la fantastica Ron84 ( altresì Grazia ) che ha avuto la forza e la buona volontà di farmi da rilettrice ♥ Quindi questa la dedico a te, nella speranza che il tuo lavoro non sia stato del tutto vano ( psss: e comunque, oltre che una bravissima rilettrice, i tuoi commenti sono sempre graditi! :D ).

Che dire? Oltre ad un generoso strato di melassa, buona lettura ;)

***

Harry Potter aveva imparato a non chiedere nulla, forse abituato ai continui dinieghi da parte dei suoi zii durante i suoi primi undici anni di vita, perciò se voleva qualcosa si sforzava per ottenerla autonomamente, senza pesare su nessuno.
L’unica cosa di cui però aveva veramente bisogno, era anche l’unica che si può ricevere solamente in dono: l’affetto, il calore. Quel calore che ti fa sentire al sicuro, protetto nonostante la tempesta: come un piumone che ti riscalda durante le lunghe notti invernali.
Crescendo quel calore lo aveva trovato nei suoi due più cari amici, Ron ed Hermione. Un calore intenso, avvolgente, essenziale: quel calore gli bastava.

Ad un certo punto della sua vita, però, aveva iniziato a farsi viva in lui una grande malinconia. Questo sentimento, che inizialmente era solo un leggero velo di nebbia tra i suoi pensieri, lentamente aveva preso consistenza e li aveva resi più opachi.
In realtà non era sicuro di quale fosse stato l’evento scatenante che aveva portato con sé quel carico di emozioni; ci aveva riflettuto molto e, andando indietro nei ricordi, era risalito a qualche mese prima. Era appena tornato in sala comune quando aveva scorto i suoi due migliori amici seduti sul divano: Hermione aveva appoggiato la testa sulla spalla di Ron e lui le stava dolcemente accarezzando i capelli. La legna nel camino, ormai quasi del tutto carbonizzata, emanava solo una fiamma leggera, che creava delle ombre sulle pareti della sala comune.
Parlavano sottovoce, confidandosi chissà quali episodi della propria giornata ed Harry proprio non se l'era sentita di disturbare quell'armonia.
Così si era messo in disparte, aveva preso carta e calamaio e aveva provato a scrivere qualche riga per chissà quale compito della lezione seguente, cercando di soffocare quell'inquietudine che aveva cominciato a mettere radici.

Avvenne qualche giorno dopo, mentre stava tornando al suo dormitorio. Un vociferare lo aveva distolto dai suoi pensieri ed Harry aveva concentrato la sua attenzione su un gruppo di studenti che parlavano tra loro. Tra questi aveva visto Malfoy, il suo solito portamento altezzoso, come se il titolo di purosangue importasse effettivamente a qualcuno ora che la guerra era finita. Aveva notato che nonostante il suo fare impeccabile il nodo della cravatta era leggermente più lento e un'espressione scettica era apparsa sul suo volto, mentre era ancora intento ad osservarli. In ogni caso aveva continuato a guardarlo finché non aveva svoltato l'angolo insieme ai compagni, diretti alla loro sala comune.
Da quel giorno, il pensiero di Malfoy lo perseguitava come se gli avessero incollato il suo nome nella mente e, al contempo, quella pianta aveva continuato ad aggrapparsi con più ferocia attorno al suo cuore.

Il tempo passava ed Harry aveva raggiunto una consapevolezza più profonda di quello che gli stava accadendo; seduto sullo stesso divano dove pochi mesi prima non aveva voluto disturbare i suoi amici, osservava le ombre create dalla luce soffusa proveniente dal camino: le pareti rosse, quasi marroni, rendevano l'atmosfera più calda.
Calore: ecco cos'era, ecco quello di cui aveva bisogno e lo voleva da Malfoy, senza dubbio.
Lo aveva capito proprio in quel momento, osservando le fiamme alzarsi e spezzarsi all'improvviso; la realizzazione gli aveva tolto il fiato. Lo voleva per sé.
Aveva passato in rassegna i mesi trascorsi e lo aveva travolto il ricordo dei sorrisi che gli nascevano spontanei alla vista di quel cipiglio così serio, quando era intento a preparare una pozione.
Sorrisi che subito si affrettava a far sparire, per paura di scoprirsi troppo.
' Lascia perdere ' si era detto, mentre si affrettava a spegnere il fuoco con un gesto veloce della bacchetta.
Solo che non ha lasciato perdere, è contro la sua natura.

E poi accadde: alza gli occhi e ti sorride. Appena accennato, quasi impercettibile, ma lo noti nonostante pochi istanti più tardi sia già scomparso.
E’ da quel momento che riesci a dare un nome a quello che senti, anche se non lo dici neanche una volta ad alta voce.
Però prendi una decisione: vuoi quel sorriso per te, ogni giorno.

E ci riesci perché, ormai da due anni, puoi svegliarti al suo fianco e toccare quei capelli, accarezzare quelle labbra. Ed è quello che fai mentre dorme: passi l’indice su ogni curva e ogni volta ti stupisci di quanto siano morbide, quelle labbra che ti hanno fatto innamorare.
La bocca che hai sognato da quel sorriso fugace come un battito d’ali. Finalmente riesci a dire ad alta voce quelle parole e non ti stanchi mai di ripeterle.
Lo fai anche ora, mente lo osservi aprire gli occhi, guardarti e sorriderti.

Ti amo.



***

Note conclusive:

Ed eccoci già alla fine. Grazie ancora una volta a Ron e anche a chi spenderà cinque minuti del suo tempo a leggerla e (si spera) a commentarla ;)

Un abbraccio,
Third Moon.

 
   
 
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