Disclaimer: Questa storia, che è il frutto della mia fantasia ed ha il solo scopo di divertire, è stata scritta con tutto il rispetto per Orlando Bloom, attore che apprezzo molto.
Nota: Abbiate pietà, è la prima storia che scrivo su una persona realmente esistente, è la prima storia che scrivo sul nostro caro OB ^^
Dedica: Dedico questa fanfic a tutti coloro che avranno il fegato di leggerla ^^ e soprattutto a Mami che ha dato il via per scrivere queste storie su Orlando Bloom. (Anche se non è la storia che le avevo detto perché su quella ci sto ancora lavorando e spero di poterla pubblicare al più presto ^^)
—IL MIO EROE—
Guardai quelle
ultime scene del film rannicchiata nella mia poltrona, con le gambe portate
al petto e le braccia a circondarle. I miei occhi fissi su quello schermo senza
perdere una singola parola, una singola scena, ogni SUA singola espressione...
Certo, stavo guardando il film, quel bellissimo capolavoro di Jerry Bruckheimer:
"The Pirates of Caribbean". Certo, stavo guardando la bravura di Johnny
Depp. Certo stavo guardando... ma chi volevo ingannare? O forse stavo solo cercando
di convincermi... In realtà l'unico motivo per il quale avevo noleggiato
quella cassetta, oltre al film in sé, era stato per LUI. Volevo vederlo.
Mi mancava. Già, chi poteva credere che una ragazzina impacciata e timida
come me potesse conoscere il grande attore Orlando Bloom?! Ed invece era proprio
così!
Orlando ed io ci conoscevamo da una vita. Come mi definiva lui, da piccoli ero
"la sua amichetta del cuore". Ed era vero. Eravamo inseparabili. Ma
poi eravamo cresciuti, lui era cresciuto, più in fretta del previsto
e... e aveva fatto carriera..
Ormai era da quasi un anno che non lo vedevo. In quel momento era in Nuova Zelanda
con il cast di "The Lord of the Rings" per girare il terzo e ultimo
episodio della saga di J.R.R. Tolkien.
Non lo avrei rivisto ancora per molto tempo...
A questo pensiero sospirai, ma tornai immediatamente a guardare il film, portandomi
una mano alla bocca. Vi ho detto, no, che stavo guardando le ultime scene, ecco,
proprio l'ultima in cui compare Orlando, proprio quella del bacio... Cos'era
quella che sentivo? Gelosia, forse? Ma era solo un semplicissimo e stupidissimo
finto bacio che non so cosa avrei dato per esserci io al posto di Keira Knightley!
Ok, dovevo calmarmi. Tanto ormai ero conscia dei miei sentimenti. Ormai sapevo
che avevo fatto la cosa più stupida del mondo: mi ero innamorata di un
attore famoso, ma quello che era peggio era che nello stesso tempo, innamorandomi
di Orlando, mi ero anche innamorata del mio migliore amico! Diavolo! Orlando
mi considerava la sua migliore amica! Ed io lo "tradivo" in questo
modo?! Ma cosa potevo farci io se era terribilmente sexy, se aveva quel caratteraccio
odioso che tanto amo e se il suo fascino non mi era per nulla indifferente?!
Qualche volta mi veniva da odiarlo per quella sua perfezione in tutti i suoi
difetti. Oh, perché Orlando ne aveva di difetti, sì che ne aveva!
Forse era tutto un difetto... ma l'unica cosa che sapevo è che ai miei
occhi era la perfezione fatta persona!! L'unica cosa che sapevo era che, nei
suoi difetti, era semplicemente perfetto..!
Scena finale, e via. Il film era finito. Lo schermo si scurì, facendomi
rimanere immersa nell'oscurità della stanza, sola. Sola con i miei pensieri.
Scuotei la testa come per far volare via tutti i bei ricordi che erano collegati
ad Orlando, perché sapevo che sarebbero rimasti tali. Solo dei ricordi.
Sapevo che non avrei passato altri momenti fantastici come quelli passati nell'infanzia
asieme a lui. Sospirai. Erano bei ricordi.
Feci girare il mio sguardo su tutta la stanza finché questo non si fermò
su una fotografia. Mi alzai e presi la cornice fra le mani fissando quella foto
che mi ritraeva assieme ad Orlando. Avevamo dieci anni ed eravamo appena usciti
dal cinema. Avevamo visto un film su Superman. Già, Superman... sorrisi
al ricordo. A quel tempo gli avevo rivelato di preferire Clark Kent a lui...
Gli avevo detto che Clark era un eroe, che era Superman mentre lui era solo
Orlando. Ero solamente una bambina a cui piaceva immaginare le cose più
incredibili e Superman riassumeva ciò che mi piaceva di più. A
quella rivelazione Orlando ci rimase malissimo. Voleva che fosse lui il mio
eroe! E così si decise ancora di più a voler diventare un
attore, per interpretare tutti quei personaggi che anche a lui piacevano un
sacco!
Rimasi a fissare quella foto e a sorridere come una stupida, per un bel po',
a quel ricordo. Chissà se anche Orlando si ricordava di quell'episodio!
A distrarmi da quei pensieri fu il suono metallico del campanello che mi fece
sussultare. Spostai lo sguardo sull'orologio, le undici. Chi poteva essere a
quell'ora della sera?
Mi avvicinai alla porta e guardai dallo spioncino, rimanendo di sasso. Cosa
ci faceva lì Orlando? Orlando doveva essere in Nuova Zelanda in quel
momento! Perché ora era davanti alla mia porta d'ingresso che suonava
il campanello ormai per la ventesima volta!? Lo guardai ancora una volta dallo
spioncino, mentre si passava una mano fra i capelli e con un'espressione imbronciata
si dirigeva verso le scale sedendosi sul primo gradino. Cosa stava facendo?!
Aprii lentamente la porta fissando, stupita, la sua schiena. Stupita, sia per
il fatto che fosse lì, davanti ai miei occhi, sia perché si era
seduto sulle scale dell'ingresso del palazzo dove si trovava il mio piccola
appartamento. Sempre lentamente, cercando di non balbettare lo chiamai -Orlando...?!-
Immediatamente lui si alzò e si girò con un sorriso furbo dipinto
in volto, quel sorriso che tutte le volte mi faceva morire... Feci un respiro
per cercare di calmarmi e guardarlo negli occhi senza sciogliermi come un budino
di cioccolata. Piegai la testa da una parte per ammirare tutta la sua bellezza.
Indossava un paio di jeans scoloriti con sopra una camicia bianca lasciata aperta
ad intravedere un'attillata maglia nera che metteva in risalto i suoi muscoli
ben scolpiti. I capelli castani scuri leggermente mossi erano lasciati in un
voluto disordine che, assieme a quegli occhi da cucciolo e allo stesso tempo
vispi e furbi, gli conferivano un fascino tutto suo... gli conferivano quell'aria
di cui mi ero, come una stupida, tanto innamorata.
-Orlando, cosa ci fai qui? Tu non dovresti essere in Nuova Zelanda?!- chiesi
mentre lui mi si avvicinava. Come tutta risposta si chinò su di me scoccandomi
un bacio sulla guancia e facendosi spazio per entrare in casa.
Chiusi la porta, per poi tornarlo a guardare, si era fermato sulla soglia del
salotto e stava osservando tutto intorno. Continuai a guardarlo stupita, quando
se ne accorse abbozzò un sorriso -Scusa, è tardi-
Sgranai gli occhi, quello non era Orlando. Orlando non si sarebbe mai scusato
con me per una cosa del genere! Mi rassegnai a capire il suo comportamento e,
facendo spallucce, accesi la luce rimanendo per qualche attimo abbagliata, dato
che fino ad allora ero rimasta nel buio più totale. Socchiusi gli occhi
e lo vidi dirigersi verso la televisione. -Stavi guardando qualcosa?-
-Uhm..- mugugnai prendendo la custodia della cassetta, non facendogli vedere
il titolo del film scritto su una costola. Non so. Penso che lui se ne accorse,
o meglio, penso che avesse capito che non volevo fargli sapere cosa stavo guardando
poco prima. Velocemente raggiunse il videoregistratore sfilando la cassetta
e guardandola attentamente -Non c'è il titolo- disse alla fine
Sbuffai. Perché riusciva sempre a fare ciò che non volevo che
facesse?! Perché riusciva così bene ad incastrarmi?! Allungai
una mano verso di lui sperando che mi rendesse l'oggetto, ma naturalmente non
lo fece e, mentre sul suo volto compariva un sorrisetto malizioso, disse -Il
titolo-
Lo fulminai con gli occhi facendo aumentare il suo divertimento. Già,
perché si divertiva a sapere che aveva raggiunto il suo obbiettivo: stuzzicarmi!
Picchiettò con le dita sulla cassetta girando attorno al divano e stravaccandosi
sulla poltrona su cui prima ero seduta. Sapeva benissimo che era la mia preferita.
Sapeva che ne ero molto gelosa. Già, quello era un mio grande difetto:
attaccarmi troppo alle cose e soprattutto alle persone, così come avevo
fatto con lui.
Rassegnata mi sedei sul divano, incrociando le gambe come un indiano e poggiando
la custodia su di queste. -Come mai sei qua?- chiesi nuovamente, continuando
a guardare la cassetta che lui stava rigirando fra le mani.
Si guardò attorno, forse un po' spaesato, non saprei. Poi tornò
a guardare l'oggetto che le sue lunghe e affusolate dita stavano toccando -Non
vuoi proprio dirmi che film stavi guardando, eh?!-
Sorrisi furbamente, allora anch'io avevo trovato un argomento che lui voleva
tenermi nascosto! -Non stavate girando il capitolo conclusivo di "The Lord
of the Rings"?-
-Ho avuto un permesso...- disse alla fine -...e non mi andava di andare a casa..-
Il mio sorriso si allargò ancora di più, si era fregato da solo...
Con molta calma, misurando le parole e con un pizzico di malizia, feci finta
di pensare a voce alta -E... e sei ugualmente venuto a Londra...- da me..?!
Lo vidi passarsi una mano sul volto e poi a scompigliarsi i capelli. Il mio
cuore ebbe un sussulto. Possibile che anche con quei semplici gesti mi scombussolasse
in quel modo?! Cercai di respirare normalmente, chiudendo gli occhi. Quando
li riaprii lo trovai in piedi davanti a me con un sorriso angelico stampato
in faccia. Lo guardai un po' meravigliata, e solo dopo mi accorsi che, con una
mossa repentina, mi aveva preso la custodia della cassetta che avevo sulle gambe.
-"The Pirates of Caribbean"...- mormorò osservando, fintamente
stupito, l'oggetto e mettendo al suo posto la cassetta.
L'avrei ucciso. Lo odiavo quando faceva così. Comunque non c'è
che dire, è un grandissimo attore, anche nella vita di tutti i giorni...
No, lui è sempre così... naturale...
Mi alzai, trovandomi a pochi centimetri dal suo corpo. Cercai di controllarmi
e alzai lo sguardo sui suoi occhi così magnetici. Strinsi in un pugno
una mano, per riuscire a non sembrare in imbarazzo o comunque sopraffatta dai
miei sentimenti... -E' un bellissimo film!- sentenziai, prendendogli la cassetta
dalle mani e andando verso il mobile per metterla assieme allo scontrino della
videoteca così da ricordarmi di riportarla in tempo. Sentii i suoi occhi
su di me. Sorrisi e restando così, dandogli le spalle, continuai -Johnny
Deep è veramente stupendo!-
Lo sentii spostarsi verso di me. Rimasi immobile finché non sentii una
sua mano sul mio fianco e il suo petto contro la mia schiena: a quel contatto
sussultai. Non potevo vederlo ma ero certa che quel suo sorrisetto malizioso
che allo stesso tempo odiavo e amavo si fosse nuovamente dipinto sul suo volto.
Inghiottii a fatica, chiudendo gli occhi e facendo un leggero respiro profondo,
tanto per riuscire a riprendere il controllo di me stessa. -Sai..- mormorai
cercando di sembrare il più seria possibile, dato che pensavo tutto il
contrario di ciò che stavo per dire -...l'attore che interpreta Will
Turner lascia un po' a desiderare...- ma non vi riuscii perché poco dopo
una piccola risata si liberò dalle mie labbra.
Sentii il suo corpo attaccarsi di più al mio e lo vidi allungare una
mano e prendere la foto che poco prima stavo osservando. -Non posso dare il
meglio di me...- cominciò -...aspetto di interpretare la parte di Superman
per quello..- Sospirò mentre passava un dito sulla mia figura nella foto
-Sai, devo ancora diventare l'eroe di qualcuno- disse con malizia
Avvertii che le mie guance stavano prendendo colore e lo spinsi un po' indietro
per staccarmi immediatamente dal suo corpo. Appoggiai la schiena al muro, abbozzandogli
un sorriso. Rimasi in silenzio, così come lui. Si passò una mano
fra i capelli -Te lo ricordi?- disse poi per rompere quella situazione.
-Ah... sì..- balbettai portandomi una ciocca di capelli castani dietro
l'orecchio ed evitando di guardarlo in quegli occhi da cucciolo così
magnetici. Restammo in silenzio per un po', finché battei una mano sul
muro per darmi forza. Era ora che sapessi il motivo di questo suo comportamento.
In fondo per scoprirlo non importava che gli rivelassi i miei sentimenti con
la conclusione di farlo allontanare da me. -Ora hai scoperto che film stavo
guardando- parlai lentamente -Ora sta a te dirmi il perché sei qua-
Mi guardò sorpreso -Te l'ho detto, avevo un permesso- mi si avvicinò
-Un permesso che ti ha fatto giungere a Londra ma non dalla tua famiglia?- domandai
nervosamente
Mi sorrise malizioso, con quella sua aria da bambino viziato, avvicinandosi
a me e portando un mano a stringere un lembo della maglia del pigiama che portavo,
e poggiando l'altra mano al muro, imprigionandomi fra le sue braccia. Mi spostai
un po' con la schiena, spengendo, involontariamente, la luce, dato che l'interruttore
era proprio al mio fianco. Non ne sono certa ma mi sembrò che quel gesto
l'avesse fatto sorridere. Socchiusi gli occhi per abituarmi nuovamente a quel
buio. Non ci stavo più con la testa, non riuscivo a connettere ciò
che stava succedendo. Diavolo, Orlando era lì davanti a me, con un'atteggiamento
che non avevo mai visto sulla sua persona, o meglio, che non avevo mai visto
rivolto a me!
Lo sentii inumidirsi le labbra, facendo perdere un battito al mio povero cuore,
ormai già molto provato da quella situazione. Calibrò le parole
-Un permesso... che mi ha permesso di vedere... te..-
Mi irrigidii di colpo, mentre le parole di Orlando mi rimbombavano nella testa...
Di vedere te... Non poteva essere... Orlando non poteva ricambiare i
miei sentimenti... Orlando non poteva! Io ero solo una stupida ragazzina, oltrettutto
anche timida e bruttina! Invece lui... lui era ormai divenuto una star, lui
era un bravissimo e bellissimo attore, lui era l'idolo di un sacco di ragazze,
lui era il sogno delle ragazze!
-Or... Orlando...- balbettai, ma lui non mi diede il tempo di parlare: mi posò
una mano sulla guancia, accarezzandomi con il pollice le labbra -Sssh..- Appoggiò
la fronte alla mia. Potevo sentire il suo respiro sul mio volto. Inghiotii e
chiusi gli occhi. Non so per quanto restammo così, a mescolare i nostri
respiri, i battiti dei nostri cuori..
-Io..- incominciò, poi, lui rompendo il silenzio -Io non mi arrenderò
finché non interpreterò quella parte... la parte di Clark Kent...-
Sorrisi e quando lo sentii allontanarsi da me subito aprii gli occhi e lo tirai,
con tutte e due le mani, per il colletto della camicia, nuovamente verso di
me. -Non voglio che interpreti quella parte...- mormorai facendolo stupire.
Aspettai ancora qualche attimo prima di spiegarmi. Piaceva anche a me stuzzicarlo!
-Voglio essere solo io la tua Lois, la tua Lois Lane..-
Sul suo volto comparve un sorriso e andai direttamente in paradiso quando sentii
le sue labbra sfiorarsi con le mie.. Mi passò le mani sui fianchi a stringermi
fra le sue braccia. Sentii la sua lingua insinuarsi dolcemente fra le mie labbra
e mi aggrappai alla sua schiena rispondendo a quei morbidi tocchi di quel profondo
e passionale bacio fatto di dolcezza...
Quando ci staccammo un poco, rimanendo con le fronti unite, sorrisi affondando
una mano nei suoi capelli ribelli. -Ti amo..- mi mormorò sulle labbra
prima di farle unire nuovamente alle sue e portarmi delicatamente sul divano,
intrappolandomi fra i morbidi cuscini e il suo corpo... Mi coccolò con
la stessa passione e la stessa dolcezza con cui io lo ricambiai, e così
passammo la notte insieme... facendo l'amore...
Quando mi svegliai lo trovai sdraiato accanto a me, sul divano, che mi accarezzava
i capelli. -Buongiorno...- sorrise baciandomi la punta del naso. Portai le mani
sulle sue guance, per poi farle passere sui suoi capelli e lo avvicinai al mio
volto -Lo sai già, vero...?- mormorai piano.
-Di essere il tuo eroe?- mi disse dolcemente anche se con un pizzico di malizia
nella voce calma.
-Sì...- gli sussurai prima di baciarlo ancora una volta e ancora una
volta... La nostra storia era appena iniziata e sarebbe durata per molto tempo,
anche con gli ostacoli del suo lavoro perché ormai la nostra già
profonda amicizia era diventata qualcosa di ancora più profondo e intenso...
—Fine—