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Autore: michiyo1age    10/12/2010    7 recensioni
"Si rigirò nel letto matrimoniale che avevano appena comprato.
Non è che ci stesse scomodo, ma non era il suo letto.
Sull'altro, molto più piccolo e malridotto, si era creato l'habitat perfetto per uno come lui. La giusta tana dell'orso che va in letargo. C'era una buca in cui lui era costretto a rannicchiarsi perché, piccolo o no, il letto rimaneva fin troppo corto per le sue gambe." Partecipante all'evento "All I want for Christmas is black"
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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All happened in bed



Si rigirò nel letto matrimoniale che avevano appena comprato.

Non è che ci stesse scomodo, ma non era il suo letto.

Sull'altro, molto più piccolo e malridotto, si era creato l'habitat perfetto per uno come lui. La giusta tana dell'orso che va in letargo. C'era una buca in cui lui era costretto a rannicchiarsi perché, piccolo o no, il letto rimaneva fin troppo corto per le sue gambe.

Di solito lui e la seccatura trovavano la giusta posizione semi fetale identica ,così che, appena uno dei due si fosse girato, l'altro si sarebbe beccato ginocchiate barra, gomitate, dove fa più male.

Ma c'era anche da contare però il fattore affettivo: quel letto sapevo da loro, che ci avevano dormito, fatto l'amore, urlato, consolato.

Ora tutto sparito: un bel lettone grande grosso tanto da contenere un milione di Nara troppo grossi per dividere uno spazio con un altro essere umano.

A Shikamaru piaceva la tradizione, capiva che c'era bisogno di un cambiamento visto che ora Temari aveva scassato per abbastanza tempo, ma il suo lettuccio rimanevaa un amore.

Sette lunghi anni di attesa gli avevano detto: “Shika abituati, il lettone non lo vedrai mai”

E ora che c'era se ne lamentava. Non sarebbe Shikamaru Nara se no.

In quel momento al ciglio opposto di quell'immensa distesa di coperte non poteva neanche più percepire Temari . Non ne sentiva il calore, l'odore, ma solamente percepiva le deboli strattonate alle coperte che anche involontariamente faceva, per far capire chi era il capo in casa anche durante il sonno.

Avrebbe voluto abbracciarla in quel momento, ma avrebbe anche dovuto rotolare per due o tre volte prima di raggiungerla.

Fatto sta che, per la frustrazione, si girò un'altra volta.

La milionesima, ecco cosa stava pensando Temari alle 7.38 di un mattino d'inverno che preannunciava una giornata stancante.

Sapeva che di sicuro qualcuno sarebbe venuto a svegliarla troppo presto per i suoi gusti visto che la sera prima aveva dovuto lavorare fino a tardi per concludere un lavoro urgente per l'indomani mattina. Inoltre i suoi fratelli erano venuti da Suna per festeggiare e scommetteva che gli amici di Shikamaru, scevri da ogni lavoraccio serale, sarebbero venuti a trovarlo tutti allegri e pimpanti.

Non avevano mica una famiglia come ce l'aveva lei.

Maledetti abitanti di Konoha con famiglie di figli unici.

Shikamaru prese l'occasione dell'imprecazione mentale della moglie per girarsi un'altra volta.

Stava per darsi la forza di rotolare, ma a metà della sua impresa aveva rinunciato. Troppo fatica.

Ma quell'ameba non era sempre troppo stanco per tenere il cervello in funzione? Perchè cavolo doveva rompere proprio quella mattina!

Chissà che problema aveva stavolta. Temari si rannicchiò ancora di più dalla sua parte del letto fregandosene se l'ameba dovesse andare in bagno e stesse soppesando quanto freddo e fatica avrebbe dovuto beccarsi per andare a svuotare la vescica.

Stiracchiò le gambe: un buon riscaldamento ai muscoli prima del balzo. Si preparò mentalmente: “Sono solo 45 cm, Shikamaru, puoi farcela.” e ancora “Hai sopportato di peggio”.

La ragazza ormai sveglia, pimpante ed incazzata, in quattro semplici mosse si trovò sopra al marito con il pugno alzato e gli occhi fiammeggianti.

-La vogliamo smettere?-

-Mmm- ci sarebbe voluto un'ulteriore fatica per riabilitarsi all'uso della parola, pensò Shikamaru sconsolato.

-Io sarei, ero, ancora un po' assonnata sai. Non è che sono come un certo signorino che più di stare a tavola o sul divano non fa. Io lavoro e vorrei avere il mio meritato riposo, eh?-

Ecco che ricomincia.

-Quale cavolo è il problema ora, mio piccolo cerbiatto dalla volontà di gomma? Il cuscino ti è caduto e non sai come riprenderlo? Hai freddo, ma sei troppo poco uomo per tirare n po' le coperte? Dimmelo su! La facciamo finita e cerco di riposare ancora un po'-

In tutti questi anni non aveva ancora trovato il pulsante di accensione, ma lei partiva da sola quindi non lo interessava, ma purtroppo anche quello di spegnimento gli era oscuro.

Iniziava a parlare e non si fermava più: prendere una Temari stanca, nervosa e probabilmente con ciclo, shakerate bene ed ecco qui un disco rotto su uno stereo con manopola del volume che va all'incontrario.

Più tentava di abbassare più si alzava il volume.

E blablablabla bla, blablabla bla...

Questa volta lui non avrebbe ribattuto.

Per una volta che “faceva uno sforzo per lei”.

O per lui, visto che era lui che la voleva abbracciare.

Cavolo, era di nuovo nel torto.

Ma non era possibile essere così seccante anche nella sua testa.

-Blabbla- stava pensando che dicesse Temari -blabla-

Ma aspetta un secondo, ragazzo mio. Si interruppe Shikamaru.

Lei è, dopotutto, a cavalcioni e lui era lì con un desiderio di farla sua donato da una notte in un letto troppo grande.

Raggiunse le sue labbra senza riscaldamento preparatorio e liberò le braccia dalle coperte per cingerle il volto senza un'adeguata preparazione all'urto del freddo.

Trovo anche l'energia nell'arco di due secondi di fare forza sul bacino e rovesciare le loro posizioni portandosela sotto di sé.

Cominciò piano piano, senza staccarsi da quelle labbra troppo soffici per non baciarle, a sfilare ogni bottone, di quel pigiama mascolino, dalla propria asola facendo così scoprire ancora piano piano la pelle ambrata di quell'irresistibile donna.

Dal canto suo Temari non ribatté: era da tanto tempo che non se lo concedevano e l'idea che la “fatica” di Shikamaru fosse questa la lusingava. Dopo tutto quello che era successo, valere ancora per lui uno sforzo, era notevole.

Cercò di togliergli la maglietta quando sentì due coppie di tonfi ai bordi del letto.

Anche Shikamaru si era arrestato e rotolato a lato e si accorsi qual era la causa di tutti i suoi mali.

-Mamma, papà buon natale!- disse Shikashi dall'alto dei suoi sette anni saltando addosso al padre.

-Auguiiii- strillò invece Arumi fiondandosi nel seno di sua madre.

I genitori si guardarono esasperati, poi i bambini contemporaneamente urlarono: -Andiamo ad aprire i regali?-

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Salve a tutti gente!

Spero che vi siate annerite dall'ultima volta che ci siamo viste! Allora sempre partecipante all'evento nero dei neri 

Qui ho seguito il prompt "auguri" anche se sembra che non c'emtri molto con tutto il resto. Vi consiglio di andare a rillegrevela, scoprirete che tutto riguardava il Natale, ma ho tentato di nasconderlo.^^

Non ho altre baggianate da dire quindi concludo ringraiando coloro che mi hanno recensito la scorsa volta (appena avrò tempo risponderò a tutte) e naturalmente dedico tutto alle mie compagne nere del forum!

Buon divertimento!

   
 
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