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Autore: SakuraBlitz    10/12/2010    1 recensioni
Per un attimo a Yao sembrò che il tempo si fosse fermato ed osservò le morbide labbra di Alfred tese all’insù, i suoi occhi limpidi sorridergli da dietro gli occhiali dalla montatura leggera, i capelli biondi come il miele ricadergli soffici sulla fronte ed infine le grandi mani tendergli il sacchetto di hot dog. Il suo cuore si riempì di gioia e di tranquillità, abbandonando almeno momentaneamente la tristezza e l’angoscia.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Cina/Yao Wang
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un tuono più forte degli altri fece vibrare i vetri delle finestre.

Nella stanza illuminata semplicemente dalla luce tremolante della candela, una figura smilza ed affusolata era rannicchiata nel soffice divano di pelle. Questa macchia scura infossata nella seduta apparteneva a Yao Wang, un giovane ragazzo cinese che si era recentemente trasferito a Brooklyn . Accoccolato in un maglione un po’ troppo grande e con i capelli corvini stranamente non legati in una stretta coda ma sciolti in modo che ricadessero sulle spalle, Yao tremava leggermente. Cos’era tutta quella paura? Infondo era un semplice temporale come tanti, un semplice fenomeno atmosferico che quell’anno sembrava ricorrere spesso. Tuttavia, dopo quel giorno, ogni temporale faceva affiorare nella sua mente tristi e macabri ricordi. Non restava altro che restare lì, al sicuro dentro casa, ad aspettarne la fine. Anche se ormai era cambiato, anche se ormai condivideva la stanza con un coinquilino americano, non riusciva ad evitare la fredda solitudine che gli attanagliava lo stomaco.

Concentrato su dettagli insignificanti come i granelli di polvere che fluttuavano nella stanza e l’odore del vecchio divano, Yao non si accorse che il suo coinquilino, Alfred, era appena rincasato. Il cinese sentì qualcosa (che poi collegò ad una mano) sfiorargli la testa con tocco leggero ma allo stesso tempo deciso; sobbalzò e sentì  mancargli il fiato, ritrovandosi un vivido flash back davanti agli occhi, che venne però interrotto da una risata cristallina inconfondibile: -Ahahah! Ehi, Yao, rilassati! Non sono mica un assassino! …. Approposito, cos’è questo buio? Se n’è andata un’altra volta la corrente?- 
Yao, ancora con gli occhi spalancati per la sorpresa, fissò quelli azzurri come il mare di Alfred cercando di ritornare alla realtà. Dopo due respiri affannati  riuscì finalmente a comporre una risposta: -S-si, proprio all’inizio del temporale c’è stato un fulmine molto forte e la luce è saltata…- In risposta il coinquilino sbatté due o tre volte gli occhi ed uscì dalla stanza dicendo che sarebbe andato a controllare il contatore.  In quel minutino che ci volle per fare il quadro generale della situazione, il cinese pensò a com’era stato stupido a sorprendersi così tanto della carezza di Alfred:  “Dopo tutto chi voleva essere…?”  Pensò molto più rilassato. I suoi ragionamenti furono bloccati dall’americano: -Ahahaha great!  Staremo senza luce per un bel po’!-  Yao sbuffò, ed accorgendosi che qualcosa non andava, Alfred gli chiese se era tutto ok: -Si si non ti preoccupare… va tutto bene,- Sussurrò l’asiatico stringendo leggermente i grandi occhi a mandorla. 
Senza dire niente l’americano scompari nuovamente dietro la porta tornando con una bustina di carta, che dall’odore sembrava contenere hot dog. Alfred accese la televisione che si trovava proprio davanti al grande sofà, inserì un DVD e si mise a sedere di fianco a Yao, porgendogli il sacchetto con un sorriso affettuoso.
Per un attimo a Yao sembrò che il tempo si fosse fermato ed osservò le morbide labbra di Alfred tese all’insù, i suoi occhi limpidi sorridergli da dietro gli occhiali dalla montatura leggera, i capelli biondi come il miele ricadergli soffici sulla fronte ed infine le grandi mani tendergli il sacchetto di hot dog.  Il suo cuore si riempì di gioia e di tranquillità, abbandonando almeno momentaneamente la tristezza e l’angoscia.
Con mani incerte afferrò il sacchetto unto mentre l’americano si rigirava e premendo un tasto del telecomando fece partire il film: -Ahah questo giorno è ideale per vedere un horror!- Disse con voce squillante, ma al tempo stesso sembrava leggermente teso… -Non è che per caso hai paura di questo genere di film…?- chiese Yao. –C-chi? Io?! Ahahah questa si che è bella! Come fa un eroe come me ad avere paura di un film?!- 
Tuttavia Yao si accorse che stava mentendo e questo lo fece sorridere perché, proprio come lui, quel giorno anche l’americano aveva provato (anche se a grandi linee) gli stessi sentimenti di ansia e tensione. Aprì il sacchetto e porse un hot dog al suo compagno di divano, avvicinandosi fino a sfiorare la felpa  “I Love NY” di Alfred con il braccio.

–Here we go!- esclamò Yao con un forte accento orientale.





 

  
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