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Autore: absolution    10/12/2010    3 recensioni
Ciò che a volte non si riesce a dire con le parole, ricade su gesti che, inaspettati o no, sono alla base di emozioni intense e complicate. Ma essenziali.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Matt si lasciò cadere sul divano, stanco della sua musica.
Chiuse gli occhi, e pensò ai programmi del giorno dopo:
continuare quella che sarebbe stata nominata Butterflies & Hurricanes (un nome che lo affascinava moltissimo, le farfalle, con il loro volo leggero, delicato, e gli uragani, con il loro avanzare potente e minaccioso, pesante, devastante, ma sempre alquanto affascinante), intervista con MTV, apparizione per una tv sconosciuta, riunione con il manager. Tutte cose noiose, se non fosse per il fatto che dopo queste avrebbe avuto un’ oretta libera per fare shopping.
Ahh, quanto gli piaceva lo shopping: comprare, comprare, comprare i vestiti che voleva, quasi peggio di una teenager americana viziata.
Aveva gia in mente il suo completo perfetto: maglietta bianca, giacchetta di pelle nera e…
-Matt, siamo noi- avvisò Dom.
Le voci interruppero i suoi pensieri.
-Ciao Dominic-. Salutò.
- Stavi dormendo? Scusa se ti ho svegliato!- disse il batterista.
-Oh, no, Dom. Stavo solo riposando-
-Ah, ecco. Volevo presentarti una persona, stasera mangerà da noi, se non ti dispiace. Vieni Emy-
Entrò una bellissima ragazza. Occhi blu come il mare, capelli castani ricci ricci, sorriso smagliante, e tanta di quella vergogna che si percepiva  da un km di distanza.
-Ehm. Ciao. Piacere. Emy-. Sussurrò la ragazza.
Matt sgranò gli occhi.
Non capiva quasi cosa stava succedendo, ma si riprese in tempo per ricambiare il saluto.
-Matthew Bellamy-, solenne e quasi serio.
Ci fu un breve silenzio. Non di tensione, ne di vergogna, ne di gelosia. Era un silenzio di curiosità.
Ognuno studiava l’ altro, come per capire ognuno i pensieri dell’ altro.
-Ehm. Sarà meglio preparare la cena, io vado in cucina-, borbottò Dom.
-Io ti seguo.- Sentenziò Matt.
Salirono le scale e presero la porta della cucina.
Matt se  la chiuse dietro, quasi sbattendola.
-Ma cosa diavolo ti è venuto in mente di portare una ragazza a casa nostra? Sai che io qui ci lavoro. Ci lavori anche tu, ci lavora Chris! E poi… E poi da quanto la frequenti? Da due, tre settimane? E non mi dici niente! E Poi…-
-Matthew! Calmati, e abbassa la voce, per favore!- lo interruppe Dom.
-Dominic! Io, Io…-
Ma non trovava le parole.
Eppure, con tutte quelle che aveva scritto, cantato, pensato e stracciato, doveva venirgli in mente qualcosa. Invece niente. E sentiva gli occhi di Dominic addosso.
-Matthew-
-Dom, Dom, Dom! Come hai potuto?- disse esasperato.
-Matthew!-, urlò Dominic, -con tutte le volte che tu hai portato a casa tua le persone, con tutte le volte che vi ho visto insieme, con tutte le volte mi hai parlato di loro, con toni sheskspiriani, e io sono rimasto zitto, ad ascoltare, a soffrire in silenzio! Ora invece tu vieni qui, mi rimproveri pure! Io non so più cosa fare con te.
Per una volta che trovo una persona che mi accetta non per la star che sono, ma per la persona, tu mi sbraiti contro, quasi volessi uccidermi, e solo perché io voglio amare un amore che non sarà vero amore, perché quello vero credo di averlo perso! E Tu mi dici…-
Silenzio.
“Matt, mio dio, cosa stai facendo” si chiedeva. “Cosa sto facendo?”.
Avvicinò, piano piano, le sue labbra a quelle di Dom.
Ma non si mossero.
Occhi contro occhi, labbra sfiora labbra, pensieri che si intrecciano, tatto senza mano.
Uno sfioramento, un momento.
Ancora silenzio.
 Poi un –Scusa-, sussurrato, da parte di Matt.

E un ricordo. Impresso nel cuore. Dolce, dolce. Essenziale.
   
 
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