“Troppo rovinato per essere amato
Troppo debole per cantare a lungo
Ti consolerò amico mio
Aiutandoti a
Soffiarlo tutto via”
 
Dom stava ascoltando Matt che cantava.
Una voce stupenda, meravigliosa.
Come faceva ad esserci un suono così bello?
Melodia nelle note, storia nella poesia.
Aveva già immaginato il ritmo, gli assoli di batteria, e anche qualche riff di chitarra per Matt (che di certo non avrebbe detto, per paura di essere buttato al muro come un moscerino).
Lui adorava Matt.
Ma non poteva ammetterlo, ne a se stesso, ne agli altri, quanto meno che a lui.
Era una cosa davvero buffa.
Lui lo amava, lui lo voleva, ma non poteva rischiare di perderlo.
No, perché lui era il sole di mezzanotte: rischiarava tutto, e sempre; e anche se fossero scese le tenebre, quello spicchio di sole rimaneva perennemente.
Matt si stese sul divano.
Dom lo osservava, senza farsi notare, leggero e sognatore.
-Dom-, disse Matt, -mi prenderesti una birra, per favore?-
-Certo-.
Dom andò in cucina, aprì il frigo, prese una bella birra fredda, e lo richiuse.
Faceva lentamente, come se non volesse ritornare in salotto.
Si mise a cercare l’ apribottiglie, sempre con infinita sensazione di lentezza addosso.
Non lo trovava da nessuna parte.
-Matt, non trovo l’ apribottiglie!- urlò.
-Arrivo, ti aiuto a cercarlo-. Rispose.
Dom sentì qualcosa alla pancia.
Possibile? Possibile che in tutti gli anni che sono stati insieme, Matthew Bellamy gli faccia sempre lo stesso effetto?
Sempre, sempre.
Incontrollabile, indimenticabile, ma impassibilmente normale.
Come si fa? Come si fa ad amare una persona che non sa nemmeno l’ amore che gli viene segretamente donato?
-Amore amaro che ama chi dell’ Amore non è conscio-, sussurrò Dom.
-Sarebbe una bella frase per una canzone-.
-Che frase?- domandò la voce di Matt.
Dom sussultò, sorpreso. Non credeva che potesse aver sentito.
-Nulla. Una cavolata-
-No, dai, voglio sapere! Magari diventerà il successone del nostro prossimo album!- insistette Matt.
-Amore amaro che ama chi dell’ Amore non è conscio-. Disse, quasi disperato.
-Ah-,si sorprese, -bella-.
-Già, è venuta spontanea-
“Matt, Matt! Perché non capisci che cosa ti sto dicendo? Perché? Sei tutto per me!” si urlò dentro Dom.
-Chi è questo Amore non corrisposto?- la voce di Matt era tremante. Dom si accigliò, non capì perché. Forse Matt aveva paura di far del male a lui, ricordandogli qualche ragazza.
Dom non rispose.
-Hai.. hai trovato l’ apri bottiglie?- chiese tralasciando la domanda.
-Si… Eccolo- Matt glielo lanciò, e Dom o prese al volo e aprì la bottiglia.
La porse a Matt, senza guardarlo in faccia e si andò a sdraiare in salotto.
Matt lo seguì e si sdraiò anche lui sull’ altro divano.
-Dom, che c’è?- chiese sbuffando Matt.
-Nulla, nulla-
Matt si alzò, e andò a sedersi sul divano dove era sdraiato Dom.
Matt lo guardò. Era preoccupato, molto preoccupato.
Sorseggiò la birra piano piano, per poi finirla completamente.
-Dom-, disse fissando l’ incredibilmente interessante pavimento, -hai presente il sole di mezzanotte? Ecco, quello illumina le mie giornate, da molto tempo- disse Matt.
-Anche per me, Matt-