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Autore: Mellorine    11/12/2010    2 recensioni
[pair:Daemon Spade x Alaude] I Vongola organizzano un ballo e Daemon ne approfitta per chiarire la sua relazione con Alaude.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alaude, Daemon Spade
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il valzer suonava allegro facendo rimbombare la vasta sala da ballo ornata a festa ormai da un po'.

Daemon aveva già concesso diversi balli alle donne più belle della festa. “è da molto che sta lì a vorticare,eh?” Alaude torturava dei gamberetti all'interno del piatto,mentre non riusciva a distogliere lo sguardo da Daemon che concedeva l'ennesimo ballo alla bella donna di turno. “che c'è Alaude,sei geloso per caso?” ridacchiò G per prenderlo in giro. “NO!” Alaude lo fulminò con lo sguardo “mi chiedo solo come faccia a ballare da così tanto senza stancarsi,è proprio un idiota...solo lui poteva essere contento di una cosa del genere...” “veramente io mi sto divertendo molto!” esclamò Lampo tornando a sedersi in quel momento “ogni tanto è nostro dovere anche organizzare celebrazioni di questo tipo,ricaricano lo spirito!” aggiunse alzando un calice di vino e bevendolo in pochi sorsi come per sottolineare il suo entusiasmo. “sì sì...però sarebbe meglio se non coinvolgeste ogni volta tutti in queste stupidaggini...” replicò ancora irritato il guardiano della nuvola. “e dai Alaude! Dobbiamo esserci tutti almeno per l'arrivo di Giotto,poi potrai fare quello che vuoi,ok? Nel frattempo però cerca di rilassarti!” Asari cercò di calmarlo con tono amichevole. “mpf...d'accordo,tanto ormai sono qui e sono anche vestito in questo modo fastidioso,tanto vale aspettare con pazienza che tutto finisca...” sbuffò Alaude tornando a rivolgere lo sguardo alla folla danzante. Dopo pochi secondi accigliò lo sguardo. “mh?dov'è finito Daemon?” G espresse i suoi stessi pensieri,seguendo la linea del suo sguardo. “...non lo so,non mi interessa.” commentò con tono lapidario lui alzandosi dal tavolo “vado a farmi un giro.” “cioè vai a cercarlo?” tradusse subito G “...pensa agli affari tuoi...” Alaude gli lanciò un'altra occhiataccia e si allontanò. Percorse un lato della sala a grandi passi tenendo lo sguardo fisso sul centro di questa,dove innumerevoli coppie di invitati vorticavano in una elegante danza ininterrotta. Colse per un istante la figura di Daemon che si chinava leggermente davanti ad una donna baciandole la mano. Fece un veloce passo in avanti,sentendo la rabbia che iniziava ad infuocargli dentro ma subito si fermò di scatto accorgendosi di aver perso di nuovo l'uomo di vista. Restò immobile,spiazzato dall'improvvisa scomparsa dell'altro. come diavolo faceva ad essere così abile a farlo  arrabbiare in continuazione!?

Ricominciò a guardarsi intorno lanciando rapide occhiate in tutte le direzioni,e quando guardò di nuovo davanti a sé si sorprese nel trovarlo di fronte a lui che gli veniva incontro con fare disinvolto e sorridente come sempre. “eccoti.” disse semplicemente quando Daemon gli fu vicino,guardandolo accigliato. “mmm,mi cercavi?” chiese l'altro con tono ironico,mentre lo afferrava per una mano e lo trascinava all'interno della calca di gente che danzava. “eh..!?ma che fai?” Alaude lo fissò sgomento e allarmato,mentre Daemon avvolgeva un braccio intorno alla sua vita,e con l'altra mano teneva la sua. Alaude reagì guardandolo sconvolto “ma sei impazzito!?” “mh?non volevi ballare?” gli sorrise l'altro mentre iniziava a danzare con assoluta naturalezza. “m-ma,assolutamente no!” il biondo,evidentemente imbarazzato,arrossì di colpo,il che creava uno strano effetto sulla sua faccia seria e corrucciata. “lo sai benissimo che odio questo genere di cose,e poi...poi siamo due uomini!” cercò di resistere all'istinto di guardarsi intorno per la paura di vedere gli sguardi degli altri che li stavano sicuramente osservando trovandoli strani. “mmm,tranquillo,non ci sta guardando nessuno.” sospirò Daemon “e poi che ti importa di quello che pensano gli altri?” lo guardò con uno sguardo serio,mentre continuava a trascinarlo in una continua danza con la forza. “e poi questo valzer non è ancora finito,vorrai mica lasciarmi senza compagnia?” sorrise,in quel suo modo strano che non lasciava mai capire se ti stesse prendendo in giro o se volesse davvero esprimere qualcosa. “...e chi ti avrebbe detto di fermarti?perché non continui con una di quelle donne...?” Alaude cercò di non guardarlo,sapeva che se fosse caduto vittima di quello sguardo,si sarebbe perso in quegli occhi e in quel sorriso come al solito. “oh,andiamo...sì che lo hai detto.” rispose l'altro con una nota di disappunto nella voce “quei tuoi sguardi mi stavano davvero stancando.” Alaude non rispose e fissò lo sguardo sulla giacca fatiscente di Daemon,mentre si dava dello stupido da solo. E così se ne era accorto...male,molto male...

prima che se ne accorgesse la musica cessò,e tutte le coppie intorno a loro si fermarono per separarsi dopo un saluto formulato con un elegante inchino. Alaude restò abbracciato a Daemon,incapace di trovare il coraggio di alzare lo sguardo e guardarlo,magari di dovergli persino parlare... “Alaude...” Daemon lo allontanò leggermente da sé,scostandolo con gentilezza. “sì...ora vado.” rispose velocemente dandogli le spalle e avanzando un passo per dirigersi al tavolo,al sicuro. “no.” Daemon lo bloccò stringendogli un braccio “abbiamo una cosa da chiarire,adesso andiamo a parlarne.” il tono e la fermezza della sua voce lasciavano intendere senza mezzi termini che quello era un ordine. Ecco che era tornato,Daemon,con i suoi modi di fare contrapposti che ti facevano impazzire,con la sua gentilezza inaspettata che seguiva ad un atto violento,o una frase egoista e fastidiosa che seguiva ad una dimostrazione di dolcezza,tutte quelle cose di lui che formavano il suo ambiguo carattere e che pure lo rendevano ciò che era,e ciò di cui,tutto sommato,Alaude si era innamorato. Staccò la presa sul suo braccio,sapeva con certezza che lo avrebbe seguito,e gli diede le spalle incamminandosi verso una delle ampie uscite della sala,che dava su un piccolo ingresso deserto e scuro. Mentre varcavano l'ampia volta,la musica in sala riprese a suonare,e con essa le danze allegre e spensierate dei partecipanti. Un muro e una spessa tenda rossa li separavano da quel chiasso. “allora...” cominciò Daemon,che senza troppi complimenti lo immobilizzò contro un muro parandoglisi di fronte. “ sei libero di cominciare come vuoi,ma rispondi una volta per tutte seriamente a questa domanda: cos'hai in mente?” gli piantò uno sguardo serio negli occhi. “...di che stai parlando...?” Alaude lo guardò senza capire.“andiamo,Alaude!” il suo tono di voce divenne chiaramente irritato “mi hai stufato con questo comportamento. È tutta la serata che non fai altro che guardarmi con disappunto,si può sapere che ti sei messo in testa?” “ah,è per quello...” “sì,è per quello! Pensavo che il nostro rapporto fosse sempre stato molto chiaro fin dall'inizio,o devo ricordartelo in continuazione?” ormai era arrabbiato,era riuscito a farlo arrabbiare davvero,soltanto con degli sguardi... “io...non posso farci niente Daemon..” il biondo abbassò lo sguardo “se tu ti comporti in quel modo...” “mmm,in che modo? Io mi comporto semplicemente come preferisco,lo sai. Se ti dà fastidio è un problema tuo.” lo guardò un po' e,non ottenendo alcuna risposta,continuò “se voglio ballare con una bella donna lo faccio,se voglio portarmela a letto perché così mi va lo faccio. Anche se voglio stare con un uomo lo faccio. Questo ti dà fastidio,per caso?” disprezzo,la sua voce era diventata puro veleno che esprimeva il disprezzo che Daemon provava per lui in quel momento. “e guardami!” concluse furioso,costringendolo ad alzare il volto spingendolo per il mento con uno scatto improvviso. “...sì. E lo sai perché.” cercò di apparire il più possibile distaccato,ma era evidente che Alaude fosse in difficoltà per la situazione. “mmm,insisti con questa storia,eh? lo sai che non me ne faccio niente dei tuoi sentimenti.” gli sorrise con il chiaro intento di umiliarlo. “lo so...ma non posso farci niente...”si ripetè Alaude e chiuse gli occhi,non riuscendo a reggere il contatto con quello sguardo che gli esprimeva tutto il ribrezzo che l'altro aveva per ciò che lui provava. Daemon lo osservò per un po' con un volto inespressivo “bene.” disse infine allontanandosi da lui “sai che ti dico?mi hai stufato,ho preso una decisione.” gli diede le spalle e si incamminò verso la sala “sono stanco di te e di questa situazione,da oggi all'infuori del lavoro non cercarmi più.” “che...che vuoi dire? Aspetta!” Alaude,nonostante fosse allarmato,non riuscì a muoversi di un centimetro. L'altro voltò appena la testa verso di lui,giusto per lanciargli uno sguardo che mostrasse la sua decisione “che non devi cercarmi più,non ho intenzione di dedicarti altro del mio tempo,se devi montarti la testa in questo modo e darmi fastidio.” rispose secco,e rientrò nella sala con passo deciso,a dimostrargli che la questione era conclusa una volta per tutte.

Dopo quasi un minuto,Alaude si accorse di aver smesso di respirare,prese un profondo respiro e si accasciò a terra poggiando la testa al muro. La alzò verso il soffitto,cercando di ricacciare indietro le lacrime che tentavano a tutti i costi di uscire. Era davvero finita,se mai fosse iniziato qualcosa,ormai era del tutto finita. Avevano discusso molte volte,ma persino Daemon non gli aveva mai parlato in quel modo. Faceva sul serio,non aveva più bisogno di lui e non gli avrebbe più permesso di stargli vicino,in fin dei conti non gli era mai importato veramente nulla di lui, lo aveva saputo sin dall'inizio. Trovò la forza di rialzarsi e affrontare gli altri e tornò anche lui nella sala principale.  Raggiunse il gruppo di colleghi al tavolo mentre si infilava sbrigativamente il cappotto,evitando di guardare il centro della sala per non incontrare lo sguardo Daemon che probabilmente era tornato a danzare con una delle tante donne che si erano fatte promettere un ballo. “chiedete scusa a Giotto da parte mia,ma io vado.” annunciò una volta raggiunti G e Asari,gli unici rimasti al grande tavolo rotondo. “ma ormai manca poco,siediti e sta' tranquillo!” replicò subito G,mentre Asari lo osservava con volto preoccupato “è successo qualcosa?” “no.” rispose secco “non è successo nulla,sono solo stanco. Adesso vado.” spiegò in fretta e senza aspettare alcuna replica si allontanò dal tavolo diretto verso l'uscita principale della sala.

Daemon nel frattempo accompagnava una giovane ragazza nella danza,e seguì con lo sguardo la figura di Alaude che lasciava la sala.  Spinse il ballo verso la parete della sala che affacciava all'esterno ed era costellata da enormi finestre. Fissò l'esterno a lungo fin quando non scorse  Alaude che saliva sulla sua automobile e andava via. Senza accorgersene si era fermato,pestando anche un piede della ragazza che lanciò un lamento che lo destò dalla sua rabbia segreta. “mi perdoni signorina,mi è tornato in mente un impegno.” si giustificò appena e si allontanò da lei senza nemmeno guardarla. Raggiunse i suoi colleghi al tavolo,e  G non appena lo vide arrivare gli disse prima ancora che riuscisse a sedersi “hai fatto arrabbiare Alaude ed è andato via,adesso lo spieghi tu al boss.” Daemon si sedette di fronte a lui e lo guardò con fare interrogativo “che vi ha detto?” “ovviamente niente,ma è ovvio che è colpa tua.” concordò Asari “oh,grazie...bhè,dite a Giotto che mi dispiace,ma io devo andare.” “cosa!? Anche tu adesso?” “sì,tanto non è niente di importante,non c'è mica bisogno della prima classe dei Vongola al completo per un discorso.” Daemon concluse con un occhiolino che non fece altro che far irritare maggiormente G e si rialzò alla svelta così come si era seduto.

Ci mise un po' a raggiungere casa di Alaude, dato che questi aveva preso la sua auto per andare via,lasciandolo a piedi. Quando finalmente arrivò era ormai notte fonda ed infatti per quanto bussasse,l'altro non gli apriva. Dopo un po'  si arrese all'idea di dover scavalcare il cancello ed entrare dalla finestra. Sbuffò a l'alto cancello che dava nel piccolo giardino “ma tu guarda che mi tocca fare...”

 quando fu finalmente dentro percorse il corridoio che portava alla camera da letto urlando “Idiota,mi devi le chiavi della macchina e un completo nuovo!” con non poco stupore non ottenne alcuna risposta,strano, Alaude aveva il sonno leggero. Aprì la porta della camera da letto e scoprire che l'altro era sveglio lo irritò ancora di più “ma si può sapere perché non mi hai aperto!?...Alaude?” avvicinandosi  al letto notò che l'altro era strano e a fianco a lui c'era una bottiglia di alcool vuota. “Alaude! Ma si può sapere che ti prende?” un po' allarmato si chinò su di lui e lo scrutò con attenzione. Il biondo parve finalmente accorgersi di lui,e quando lo guardò negli occhi esplose in lacrime “...Daemon!” fu tutto ciò che riuscì a dire,prima di alzarsi di scatto e barcollare rischiando di cadere. Daemon lo prese al volo per le spalle “oh,perfetto... si può sapere perché diavolo ti sei messo a bere se sai benissimo che non reggi l'alcool!?” “i-io...” ancora una volta l'altro non riuscì a parlare,e si allontanò da lui per dirigersi di corsa in bagno a vomitare,rischiando svariate volte di cadere. Daemon restò a guardarlo un po' esasperato,infine andò a raccoglierlo da terra e lo costrinse a sciacquarsi la faccia.

Aiutandolo a reggersi lo rimise a letto e dopo aver lasciato che si stendesse tornò a guardarlo serio. “hai minimamente idea di chi tu sia in questo momento?” sbuffò. “mh...so anche chi sei tu,se è per questo.” borbottò l'altro massaggiandosi le tempie,come se rispondere gli costasse una grande fatica. “ottimo...” seguì qualche minuto di silenzio,dopodiché Alaude riprese a parlare con tono delirante e lamentoso “che ci fai qui?” “mi hai lasciato senza auto,idiota.” rispose  secco Daemon guardandolo appena. “ah...l'ho parcheggiata a casa tua...mi dispiace” piagnucolò l'altro. Daemon lo guardò chiedendosi se trovarlo più stupido o patetico “non fa niente,stanotte resto qui. Non mi va di tornare a casa a piedi,e già che ci sono mi accerto pure che tu non vada in coma etilico...” “mi dispiace...” ripeté con tono lamentoso Alaude. “ti ho detto di non pensarci... piuttosto,si può sapere perché ti sei conciato in questo stato?” gli lanciò un'occhiata di disappunto. “ma tu...tu avevi detto che non dovevo più cercarti...” Daemon alzò un sopracciglio “e questo è un motivo per ubriacarsi in questo modo?” “ma io...io non voglio stare lontano da te!” Alaude ricominciò a piangere. “mmm,che seccatura...ti ha preso la sbronza triste,eh?” si sedette sul letto affianco a lui e lasciò che l'altro si gettasse tra le sue braccia. “non dirmi più che non devo cercarti!” supplicò Alaude tra i singhiozzi,soffocando le lacrime contro il petto di Daemon. “io...non ho mai desiderato legarmi a qualcuno,mi sono sempre creduto libero ed indipendente...però....però...”si strinse di più contro Daemon,non riuscendo a calmare il respiro irregolare per i singhiozzi. “io ormai ho bisogno di te.” sussurrò infine velocemente,sperando quasi che l'altro non lo sentisse. Daemon sospirò e lo abbracciò con forza “...e va bene,ti perdono perché sei in questo stato,tanto domani nemmeno ricorderai di aver bevuto...” con una mano iniziò ad accarezzargli la testa,facendo sussultare l'altro al contatto inaspettato. Prese un respiro profondo e continuò “...anche io sono in qualche modo...legato a te,ormai. Non ti vorrei mai veramente fuori dalla mia vita.” “Daemon...” “e poi è piacevole essere amati,tutto sommato,finché non pretendi che io ti dica lo stesso...” Alaude si staccò dal suo petto per guardarlo “quindi...accetterai quello che provo per te senza più arrabbiarti...?” chiese un po' speranzoso ed insicuro. “mmm,sì.” rispose Daemon asciugandogli gli occhi e le guance dalle lacrime. Alaude finalmente sorrise felice “ti amo,Daemon!” “mpf...mi sta bene,infondo è conveniente per me. Posso usarla come voglio,una persona che mi ama.” gli sorrise nel suo solito strano modo,ma l'altro non si lasciò abbattere l'entusiasmo “e poi...anche io sono affezionato a te,in un certo senso...”aggiunse sbrigativamente prima di baciarlo. Alaude ricambiò il bacio con trasporto prima di riaccasciarsi sulla spalla di Daemon. “allora...non è vero che ti sei stufato di me e non vuoi vedermi più...?” “ma no,tranquillo... dopo un po' mi annoierei,senza di te.”sbuffò Daemon. “adesso dormi su,ubriacone.” aggiunse in fretta senza permettergli di replicare,costringendolo a stendersi. “no,se no tu poi te ne vai!” si lamentò l'altro tornando a delirare per l'alcool. “ma dove vuoi che vada che sono a piedi? Ti ho detto che resto,stupido...” Daemon sospirò esasperato e si stese al suo fianco,abbracciando l'altro che subito si strinse vicino a lui. “fai il bravo adesso,buonanotte...”  non ottenendo risposta dopo qualche secondo si voltò e notò che Alaude si era già addormentato. Rimase a guardarlo un po',sorridendo nel trovarlo stupido e tenero,e si addormentò anche lui.

  
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