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Autore: yori    11/12/2010    6 recensioni
Il Natale si avvicina, ma come lo vivrà Bulma nella sua immensa casa con il Saiyan più scorbutico dell'universo?
1- Prima dell'arrivo dei Cyborg, Bulma organizza una grande festa si Natale alla Capsule Corporation. Sarà un Natale perfetto come lei desidera?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con una nuova fiction di Natale, embé non potevo non scriver nulla. Spero che ne sia una bella versione di un possibile Natale tra Bulma e Vegeta. Questa prima parte è ambientata durante l'attesa dei Cyborg, nel periodo in cui i due stanno cominciando ad aver una relazione, ma è ancor tutto al principio. Ne seguiranno altre due, ambientate in periodi differenti della loro storia. Grazie mille in anticipo a chi leggerà questa fiction!^^ 




-Natale a casa Brief-

Parte uno 

Un Natale perfetto!


I preparativi per la grande festa proseguivano al meglio, gli addobbi natalizi agghindavano la grande casa Breif e Bulma, padrona indiscussa di quel piccolo regno, sentiva di aver fatto un ottimo lavoro. Come sempre del resto, lei non sbagliava mai un colpo! Tutti i suoi amici sarebbero giunti alla sua umile dimora per quella serata memorabile, la grande festa che come ogni anno organizzava per la vigilia di Natale, sarebbe stata la migliore di sempre. Questa volta, si era particolarmente impegnata per ogni cosa: la scelta dei regali, le pietanze per la cena, gli addobbi, l'albero immenso che troneggiava nel mezzo del gran salotto. Le piaceva far le cose per bene, e quel giorno era più carica del solito. Forse perché si era innamorata, forse perché si avvicinava sempre più l'arrivo dei Cyborg, e lei non poteva far altro che segnar i giorni sul calendario di quel lungo calvario, desiderando solo svagarsi e sperar il meglio per la sua vita futura. Poi ora che, beh, ora che stava con Vegeta voleva solo che le cose andassero nel verso giusto, che Goku sconfiggesse i nuovi nemici e magari sperava, anche, di potersi formare una nuova famiglia con il suo nuovo compagno. Forse, esagerava un po' troppo, ma lei era pur sempre una sognatrice.
Si diresse verso la camera gravitazionale, che aveva appositamente costruito, all'interno della casa, per Vegeta;  dopo l'esplosione della Capsule 03, avvenuta tempo prima, aveva fatto terminare la GR. La camera, già in costruzione da tempo, era sicuramente più sicura di una fragile navicella spaziale, costruita di tutta fretta. Insomma: per Vegeta aveva anche rimodellato la sua casa, ma era certa di aver fatto la scelta giusta, aveva questa strana convinzione che fosse davvero quello giusto!
"Vegeta! Puoi venir fuori un attimo?"
Lo chiamò a gran voce battendo forte il pugno sulla porta metallica, che rimbombò. Osservò l'orologio da polso, constatando che, tutto sommato, non l'aveva neppure disturbato era giusto l'ora di pranzo! Difatti la scimmia uscì dalla macchina infernale osservandola di sbieco.
"Quante volte devo dirti ..." Ma fu interrotto dalla scienziata. "Sì, sì, lo so! Non vuoi esser disturbato, ma tanto è ora di pranzo e comunque stavi per uscire da lì, quindi non possiamo proprio dire che tu sia stato disturbato da me! Diciamo più che altro che sono arrivata al momento giusto!"
"Parli sempre troppo per i miei gusti." Lei sorrise, passandogli un dito sul petto muscoloso. "E tu invece sei sempre troppo scontroso, anche se devo ammettere tremendamente invitante." La malizia di quelle parole fecero sorridere lievemente pure lui. I larghi pantaloni della tuta aranciata di Bulma e quella felpa un po' troppo corta, che lasciava intravedere la pancia piatta della ragazza, la rendevano sensuale ai suoi occhi; era una magia che si perpetrava di volta in volta con lei: quando la guardava gli veniva sempre una terribile voglia di portarsela a letto. L'aveva allora afferrata per la vita, tirandola a sé. Lei aveva appoggiato le mani al suo torace, decisamente era quello il momento giusto per vuotare il sacco! Lui aveva ben due buoni motivi per ascoltarla: la fame, la voglia di lei, o di quello che gli poteva dare.
"Comunque sono venuta per dirti che domani è Natale e che verranno tutti i miei amici, proprio questa sera, per festeggiare. Che ne dici di venir anche tu? Tanto si tratta solo di mangiare, quindi è una cosa che sicuramente ti potrà piacere, che ne dici, allora?"
Bene, aveva detto tutto. Ora non le rimaneva che attendere.
"Cosa?!" E l'aveva mollata di colpo. "Primo cos'è il Natale, secondo: cosa?! Verrà quell'idiota di Kakaroth, quel rimbambito del tuo ex, il nanerottolo scemo, e la moglie scriteriata e fastidiosa del babbeo di terza classe e io dovrei far cosa di grazia? Venire? Mangiare con loro? Onestamente preferisco farmi ammazzare da Freezer! E' decisamente più dignitoso." Bulma aveva aperto e chiuso la bocca. Dopotutto se l'aspettava una simile reazione, ma da un lato sperava che il binomio cibo-Saiyan potesse funzionare! Ma, come sospettava, non era affatto così, Vegeta era un uomo, o meglio alieno, immensamente cocciuto e mai si sarebbe abbassato a cenare con i suoi insulsi amici.
"Beh, dai che ti costa. Mi devi solo far un mini-favore, super-mini! Visto tutto quello che la sottoscritta ha fatto per te, me lo dovresti pure!"
"Beh, non conti mai il favore che ti faccio nel mantenerti in vita!"
Nuovamente la donna più loquace e logorroica del mondo aprì e chiuse la bocca.
"Oh, certo lo considero un mio regalo continuo da parte tua. Grazie Vegeta, sei sempre così magnanimo!" Scherzò la ragazza infastidita dalle parole di quello che era il suo compagno.
"Senti non so a cosa alludi, ma mi pare di esser stato molto chiaro con te: sei solo sesso!"
Bulma aggrottò le sopracciglia, abbassando lo sguardo.
"Lo so, non temere. Pensavo solo che dopo tutto quello che è successo tra noi e tutto quello che ti ho dato una cosa avresti potuto accettarla! Non ti sto chiedendo chissà cosa!"
"Tsk."
Braccia incrociate sul petto, come sempre un uomo irremovibile. Non pensava sarebbe andata bene la sua richiesta, dopotutto Goku sarebbe arrivato quella sera, e Vegeta sicuramente non avrebbe voluto vederlo. Sbuffò, tornando ai suoi addobbi.
"Va all'inferno!"
"Già stato, grazie."

I preparativi proseguivano con foga, la voglia di perfezionare ogni cosa, la voglia di non pensare affatto a lui. Quel dannato Saiyan le incrinava sempre l'anima e le impediva di ragionare scientemente.
"Tesoro se continui a girar la pasta per la torta in quel modo romperai la zuppiera!"
Le sorrise la bionda dagli occhi sottili, anche detta sua madre! Bulma la guardò di sbieco poggiando malamente il composto sul ripiano della cucina.
"Bene, allora finiscila tu!"
"Bulma cara è successo qualcosa con Vegeta?"
"Ma che dici mamma, non ci parlo neppure con lui."
Mentì lei, poggiando una mano sullo stipite della porta.
"Beh, non bisogna mica dirsi le cose per forza, quando ci si attrae a vicenda!"
"Ma che diavolo dici. Vegeta non mi piace, come io non piaccio a lui."
Sua madre le sorrise e Bulma scomparve nervosa dalla sua vista. Dannazione se ne accorgeva pure quella svampita di sua madre, e Vegeta invece la trattava come fosse un nulla completo. Si poggiò alla porta della sua camera, dopo averla chiusa alle sue spalle con forza.
"Perché non ci sei rimasto all'inferno."

Bulma era quasi pronta, l'abito rosso le calzava a pennello, i capelli sciolti lungo le spalle erano mossi, ma non vaporosi come li aveva avuti un tempo, e un filo di trucco sugli occhi blu. Si guardò di nuovo allo specchio. Per chi si stava facendo bella? Per gli amici? Per esser guardata? Per esser la più bella? Scese nel salone cercando con lo sguardo lui, ma non vi era neppure l'ombra di quell'uomo oscuro che l'aveva trascinata in un mondo lontano dal suo.
"Bulma!"
Crilin sulla soglia del salone con la sua appariscente fidanzata, Marion che la squadrò con lo sguardo. "Oh, ciao." Bulma le abbozzò un mezzo sorriso, decisamente non comprendeva quale motivazione legasse Crilin a quella che lei riteneva esser una ragazza dai cattivi costumi. La prima volta che l'aveva vista, non le era affatto piaciuta la sua reazione all'altro sesso, anche di fronte al suo ragazzo. Pensò in quel momento a Vegeta, tutto sommato aveva fatto bene a non venire o la ragazzetta se lo sarebbe mangiato con gli occhi.
"Ti trovo ringiovanita." Bulma fece finta di non aver sentito allontanandosi da lei.
Arrivarono pian piano tutti gli invitati: Goku, Chichi, Ghoan, Tienshinan, Rif, Olong, Muten, che le toccò al volo il fondoschiena guadagnandosi un pugno in pieno viso. Infine giunse perfino Yamcha con la sua nuova fidanzata. "Bulma ciao, questa è ...!" Ma Bulma rimosse all'istante il nome della fanciulla, come sempre quando l'argomento non le interessava affatto, come appunto in quel momento. Il ragazzo pareva averlo fatto di proposito, come se volesse farla ingelosire. Ovviamente non sapeva che Bulma aveva ben altro nella sua testa. Poi, non le aveva tolto gli occhi di dosso per l'intera serata, mettendola a disagio, senza distaccarsi, però, dalla nuova ragazza, baciandola di tanto in tanto. Cosa pensava lei fosse ancora li ad aspettarlo?
Di seguito, mentre Goku continuava a lamentar un certo languorino, Bulma aveva dato i suoi regali a tutti i suoi amici. Il più contento era il piccolo Ghoan, che sapeva bene quello sarebbe stato l'unico giocattolo avrebbe ricevuto per quel Natale. Sua madre sicuramente gli avrebbe donato solo ed esclusivamente libri! "Bulma non dovevi, Gohan deve studiare!" Le disse rimproverandola Chichi, facendo innervosire ulteriormente la povera Bulma.
Poi finalmente arrivò l'ora della cena, ma di Vegeta neanche l'ombra. Non si aspettava nulla di differente da uno deciso come lui. Del resto neppure lei si sarebbe scomodata nel far una cosa che non le sarebbe mai piaciuto fare.
"E Vegeta? Non viene?" Chiese Goku al suo indirizzo, facendola arrossire. Sembrava avesse letto il fulcro dei suoi pensieri. "Eh? V ... Vegeta? Beh ... ehm, non ne ho idea. Non credo che venga comunque avrà già mangiato, non temere."
Marion la guardò con malizia, sia Bulma che Chichi. Di tutti i ragazzi li presenti il marito della mora era davvero il più bello, ma ricordava alla perfezione di aver intravisto, una volta, in una visita alla Capsule Corporation con Crilin, il bel fusto ospite della scienziata.
"Oh, sarebbe carino venisse pure lui. Quel bel fusto, no? Più ragazzi ci sono e meglio è per noi. Dico bene Bulma? Poi tu sei pure single, anche se ormai non sei più giovanissima!" E cominciò a ridacchiare. "No, non verrà. E sappi che non sono vecchia! Sono ancora giovane e molto bella ed affascinante!"
"Oh, ragazzi vi ho portato qualcosa da bere!" Sorrise la signora Brief, arrivando con un enorme caraffa con del liquido rosato al suo interno.  
"Dammi qua!" Disse Bulma togliendola dalle mani della madre, per poggiarla sul tavolo.
"Lascia che faccio io Bulma, non volevo affatto offenderti!" Cinguettò la solita Marion, strappandogli la bacinella dalle mani e rovesciandola, inavvertitamente, addosso alla povera Bulma. La donna emise un gridolino infastidito.
"Scusa." Esclamò con un sorriso e tono scherzoso, la giovane dai capelli azzurri. Bulma scostò la sedia con foga, buttandola a terra. E svanì dalla vista di tutti, innervosita.
 
Il vestito era tutto sporco e appiccicoso, non aveva decisamente voglia di cambiarsi, però. Sbuffò. Davvero tutto in quella serata stava andando per il verso sbagliato. Quell'oca di Marion, quel fastidioso di Yamcha con la sua stupida morosa bionda, che continuava a fissarla facendola sentire in parte in colpa, in parte infastidita dal suo atteggiamento ipocrita, e pure Chichi con le sue manie del cavolo! Dio, ma perché aveva organizzato quella sciocca festa. Doveva dargliene atto: Vegeta aveva avuto ragione anche quella volta. Le venne una terribile voglia di prender dell'aria fresca, quando era nervosa le faceva sempre molto bene.
“Perché invece di ammazzarci non ci tieni lo stesso, ti potremmo esser utili, no? Dopotutto tu non hai un pianeta dove andare. Potresti esser il Principe dei Saiyan sulla Terra.” Quanto era stata stupida quella volta, quanto era stata sciocca.
"
Insomma se vuoi puoi restar qui, la casa è grande e … e …”* Si ma cosa sarebbe successo poi con uno che non aveva altro in mente che ammazzare e conquistare pianeti? Eppure, eppure era con lui che si sentiva bene, era con lui che voleva stare anche in quel momento. Salì con fatica gli scalini che la portavano in cima al tetto della grande casa gialla, con le scarpe col tacco non era affatto facile, però! "Brr ... che freddo." Arrivò in cima, sfregandosi le spalle nude e dandosi della stupida per la esser uscita senza coprirsi affatto.
"Ormai penso che tu sia la mia dannazione eterna."
Il suo sguardo ruotò su di lui, che se ne stava sdraiato con le braccia dietro la nuca, proprio lì come quella volta in cui erano ancora tanto distanti. Senza saper nulla l'uno dell'altro, si accorse che però il suo sguardo su di lui era sempre lo stesso: interessato, ammirato, affascinato.
"O tu la mia, dipende dai punti di vista."
"Tsk!"
Si sedette al suo fianco, stendendo le gambe per bene, accavallandole un po' per scaldarsi.
"Come mai qui fuori?"
Vegeta la guardò di sbieco.
"Il nome Kakarorh ti dice nulla?"
Bulma si strinse nelle spalle per il freddo, alitandosi sulle mani per farsi un po' di caldo.
"Sei proprio una ritardata. Come puoi pensar di uscire con quel vestito, per altro indecente, sei senza cervello."
Bulma storse il naso, aveva ragione, in parte, ovviamente, ma non aveva tutti i torti.
"Non è indecente! Come sei antico, non ti intendi proprio di moda. E poi parli proprio tu che te ne vai in giro con quella tuta aderente che, lasciatelo dire, lascia davvero poco all'immaginazione." Vegeta si sollevò prendendole il mento tra le dita e girandola verso di sé.
"Sei forse un po' troppo vogliosa mia cara Bulma." E il suo alito caldo, la fece rabbrividire ancor di più. L'aveva chiamata per nome, già questo poteva esser per lei uno splendido regalo di Natale. Lo baciò lievemente sulle labbra, chiudendo gli occhi. Quel tocco così intimo e per nulla passionale, ma fatto solo con un immenso affetto, lo inebetì per un attimo. Si scostò da lei, tornando ad osservar il cielo stellato.
"Di cosa diavolo puzzi, non sei per nulla invitante." Si distese di nuovo a terra.
"E' una lunga storia. Brr che freddo ..." E d'improvviso sentì un calore strano salirle per il corpo, cos'era? Guardò Vegeta. Ora non aveva più freddo!
"Potresti saperlo fare anche tu. Basta alzare un po' l'aura."
"Grazie, Vegeta."  Sussurrò.
Quello era di sicuro il più bel regalo di Natale avesse mai ricevuto: un dolce bacio, il suo nome pronunciato dalle sue labbra, il calore del suo corpo. Alla fine, quello era, come nei suoi piani iniziali, un Natale perfetto. Forse, semplicemente, l'amore rendeva tutto immensamente meraviglioso.
"Domani ti perfeziono la GR."
"Lo spero bene terrestre. E vedi di non far stupidaggini!"



* Le frasi estratte provengono dal capitolo: 19- Aspettando il verdetto, della mia fiction La rinascita della speranza.









   
 
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