{Perché un Gangster Non Ha Paura;
L’indumento
verde sbiadito gli ricadeva impacciato sulle gambe, facendolo sentire decisamente ridicolo.
Non aveva mai avuto così paura in
vita sua.
Osservò
le pareti azzurrine dell’ospedale, che contribuivano pesantemente a stressarlo.
Si
osservò le braccia, le mani, le dita dei piedi per distrarsi, sperando che
nessuno potesse in qualche modo riconoscerlo. Sarebbe stata un’onta
insopportabile, per lui.
Distolse
l’attenzione, quando sentì una mano sfiorargli la spalla.
Si voltò.
Era suo
padre.
-Ehi,
vecchio.- Wocky fissò suo padre negli occhi, con un’espressione indecifrabile
sul volto; poi, le sue labbra si incresparono in un
breve sorriso –Andrà tutto bene.- perlomeno lo sperava, anche perché le gambe
non gli reggevano più dal terrore. Il sorriso mutò in una sonora risata
–Tranquillo, tranquillo! Tuo figlio ha la pellaccia dura e affronterà la cosa
come un vero Gangster! Ahahahah!!-
rise nervoso dando ripetute pacche sulla spalla del più anziano. Non ci poteva
pensare. Di lì a poco qualcuno lo avrebbe aperto come una cozza per rimuovergli
un dannatissimo proiettile che minacciava seriamente la sua vita.
Non
sapeva se avere più paura di quel coso arrugginito o dell’operazione (che tra
l’altro, aveva già subito invano).
Malloppo
scrutò il figlio con occhio critico, e quest’ultimo smise
subito di ridere -… Vecchio…- la voce gli tremolò incredibilmente.
… Un
Gangster non poteva permettersi di…!
Il filo
dei suoi pensieri venne bruscamente interrotto da un
possente abbraccio, da cui Wocky tentò di sottrarsi, indignato, senza alcun successo.
-Signor…
Kitaki? La sala operatoria è pronta, dobbiamo procedere con l’anestesia.-
l’arrivo di un’infermiera eliminò ogni traccia di
calma dal volto del giovane, che impallidì, spiaccicato com’era dalle braccia
abnormi del suo vecchio.
-Ci
vediamo dopo, Wocky.- Malloppo si divise dal figlio, sorridendo appena con
quegli occhi da “cane bastonato” che si ritrovava che sembravano dire “affronta
il tuo destino come un vero Gangster!”. O almeno così l’aveva inteso Wocky, che
annuì deglutendo a vuoto, lievemente rassicurato.
-Signore…-
l’infermiera prese per una spalla il ragazzo, che si divincolò all’ultimo
momento per puntare un dito inquisitore contro il padre –Non ti libererai di me così facilmente, vecchio! Sappi che dopo
questa dannatissima operazione riporterò
Poi,
Wocky sparì in una sala operatoria, a
testa alta.
Perché
un Gangster come Wocky non ha paura.
Perché un
Gangster come Wocky affronta sempre e comunque il
proprio destino come un vero uomo.
Perché
un Gangster come Wocky ha una tradizione familiare da portare avanti.
E suo padre sarebbe stato fiero di lui.
*
Ook! Bene.
Cos’è
questo?
Ecco, si…
c’è da dire che... Io ADORO Wocky *^* xD
Ieri ho
finito il secondo caso di AJ, e mi è venuto in mente
questo piccolo sclero.
Il
personaggio del giovane Kitaki mi piace molto, e mi piace
molto anche il suo rapporto con il padre, che ammira ed odia allo stesso tempo.
E quindi
è uscita questa piccola Flash, che spero sia stata di
vostro gradimento *_*
La mia
prima fic nella sezione Ace Attorney
*O*! YEEEEEEEEH! *sparisce saltellando*.
Greta.