In un paese
freddo vivevano due fratelli con lo stesso
volto e il cuore simile. I due fratelli si volevano molto bene e da
quando
erano venuti al mondo non si erano mai separati. Purtroppo i due
fratelli
tendevano a combinare guai e a fare sbagli, a volte molto grossi e
pericolosi
per chi stava loro intorno.
Dopo
l’ennesimo grave sbaglio, gli altri abitanti del
paese ne ebbero abbastanza dei due fratelli e decisero di dividerli.
Venne
costruito un muro che tagliava a metà il paese,
così alto e resistente che nessuno sarebbe mai riuscito a
scavalcarlo o
abbatterlo. I due fratelli, non avendo né padre
né madre, vennero affidati alle
cure di due persone molto diverse: il fratello minore andò a
vivere con l’uomo
più amato del paese mentre il fratello maggiore
andò a vivere con l’uomo più
odiato del paese.
L’uomo
più odiato del paese era una persona solitaria,
alto come una montagna e spietato come una roccia. Accolse il fratello
maggiore
con un sorriso sulle labbra e il gelo nel cuore.
Come il resto
del paese, il fratello maggiore odiava l’uomo più
odiato del paese ma
vivendo insieme a lui imparò anche a temerlo.
L’uomo era imprevedibile:
capitava spesso che, dopo averlo salutato allegro, cominciasse a
maltrattarlo,
bastonarlo o peggio.
Il fratello
maggiore fu costretto ad imparare
l’obbedienza ma nel suo petto batteva furioso il desiderio di
vendetta.
Il fratello
maggiore visse con l’uomo più odiato del paese per
molti anni. Ad ogni nuovo
anno, contrariamente a come avevano pensato gli altri abitanti del
paese, il
dolore per la lontananza del fratello minore aumentava. Ogni tanto il
fratello
maggiore riusciva a sgattaiolare fuori dall’immensa casa del
suo padrone e ad
andare al muro, su cui si appoggiava a piangere un mare di lacrime. Se
non ci
fosse stato l’uomo più odiato del paese a
costringerlo, il fratello maggiore
avrebbe smesso di mangiare, parlare e respirare.
In un giorno
silenzioso come tanti prima, l’uomo più
odiato del paese prese il fratello maggiore per il bavero della giacca
e lo
alzò di qualche spanna da terra.
- Adesso
basta. Penchè pensare a tuo fratello se tanto
non lo rivedrai mai più? Smettila. - disse l’uomo.
Il fratello
maggiore, che quel giorno era riuscito ad
andare al muro, non aveva più lacrime da piangere,
così rispose con voce ferma:
- Non ci riesco. E non posso. -
L’uomo più odiato del paese lo gettò
sul tavolo e lo picchiò.
Dopo molti
altri anni, il fratello maggiore ancora non riusciva a smettere di
pensare a
suo fratello, ma in compenso non aveva più così
paura del suo padrone. Durante
quegli anni si era irrobustito e quando l’uomo lo picchiava
non gli faceva più
tanto male.
Ad essere
sinceri, al fratello maggiore non sembrava
di essersi irrobustito poi così tanto: era ancora
insignificante rispetto
all’uomo più odiato del paese. Aveva
più l’impressione che fossero le bastonate
dell’uomo ad essere diventate meno violente.
Un giorno di
neve, soddisfacendo uno strano capriccio,
il fratello maggiore espose al suo padrone quel pensiero.
Inaspettatamente
l’uomo gli sorrise, per poi tornare a leggere.
Quella notte
il fratello maggiore scoprì che le mani
dell’uomo fossero fatte anche per le carezze.
Quando
passarono abbastanza anni, il fratello maggiore, che ormai era un uomo
anche
lui, decise che non aveva più bisogno di un padrone. Non
odiava più così tanto
l’uomo più odiato del paese ma il desiderio
d’essere libero e soprattutto di
rivedere suo fratello era troppo grande.
- Voglio
superare il muro. - dichiarò una sera. -
Voglio andare nella metà felice del paese. Voglio rivedere
mio fratello. -
Il volto
dell’uomo più odiato del paese si
deformò in
una smorfia orripilata e in breve il fratello maggiore si
trovò sollevato a
qualche spanna da terra, proprio come quando era piccolo.
- Non te ne
andrai. Tu non mi abbandonerai. -
gli ordinò il suo padrone.
Ormai
però il fratello maggiore aveva deciso di non
avere più un padrone, ma un nemico.
Esasperato
per quel comportamento sconsiderato, l’uomo
più odiato del paese cercò di dissuaderlo.
- Hai detto
che dall’altra parte del muro c’è la
metà
felice del paese, ma non è così. Da quella parte
il rancore, l‘odio, l’invidia
e la sofferenza sono semplicemente vestiti a festa per sembrare
qualcos’altro.
-
Il fratello
maggiore non lo ascoltò.
- Noi due
siamo simili. Entrambi odiati da tutti,
entrambi esiliati lontano: io capisco te e tu capisci me. Siamo
perfetti
insieme. -
Il fratello
maggiore non gli diede retta.
- Tu sei
certo che quando supererai il muro tutto
tornerà come prima ma come te, anche tuo fratello
è cresciuto in questi anni.
Ed è cambiato. Non ti pensa più da tempo;
è troppo impegnato a svolgere il
ruolo di entrambi nel paese. Dall’altra parte del muro tu non
esisti più. Non
sei che un vago ricordo d’infanzia. -
Il fratello
maggiore sapeva che stava mentendo.
-
Perché vuoi andartene da me? Mi odi anche tu, come
tutti? -
…Il
fratello maggiore non rispose.
Le giornate
passavano lente fra i tentativi di superare il muro che divideva in due
il
paese. Il fratello maggiore crebbe ancora e si costruì una
capanna più vicina
al muro e più lontana dalla casa dell’uomo
più odiato del paese. Ormai non
aveva più un padrone e il suo unico nemico era diventato
quel muro grigio di
calce.
Nella notte
dei defunti, l’uomo più odiato del paese
bussò alla sua porta, nero in volto. Dopo aver fatto uscire
il fratello maggiore,
sfiorò il muro con una mano guantata e, come per magia, vi
si aprì una larga
breccia. Dall’altra parte della breccia era ancora sera e il
sole
rosso inondava di luce il paesaggio.
Il fratello
maggiore guardò a bocca spalancata l’angolo di
paese che si vedeva e mosse i
primi passi verso il muro squarciato, ma si fermò. E anche
se sapeva che non
avrebbe dovuto farlo, si voltò indietro.
L’uomo
più odiato del paese sorrideva come quando lo
aveva accolto molti, moltissimi anni prima; ma al contrario di allora,
il suo
cuore batteva. Era un suono leggero come uno sbattere d’ali e
affaticato come
il ticchettio di un vecchio orologio.
Senza dirgli
niente, l’uomo si voltò e tornò nella
sua
immensa casa vuota.
Il fratello maggiore raggiunse il muro, impaziente di rivedere il suo amato fratello minore ed estasiato da quanta luce ci fosse da quell’altra parte. Superò il muro che aveva diviso in due il paese e, silenziosamente, svanì nell’aria.
Rantoli dell'autrice
Ci ho
messo un'eternità a decidere se questa fic dovessi metterla
sotto Hetalia o meno: è vero che mi sono ispirata ad un
video RussiaPrussia (*piange al ricordo*) ma non è
che qui abbia scritto i nomi... Oh bhè!
Il rating è Giallo solo per scrupolo. Io il rating alle
storie non lo so decidere P: