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Autore: Alchimista    12/12/2010    6 recensioni
Stringi istintivamente le tue grosse braccia intorno al petto. Ottobre è giunto con tutto il freddo possibile e la neve già copre abbondantemente le strade deserte, imbiancando marciapiedi ed alberi già stanchi di quel peso eccessivo.
Storia classificatasi settima allo "Shakespeare Contest" di Gigettina e vincitrice dei premio "Miglior Canzone"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lontano dal tuo sole

 

Piove ma io qualche cosa farò

Per sentire ancora

Tutto il calore che ora non ho

E avere un po’ di pace che ora non ho

E luce nei miei occhi che ora non ho

Una direzione giusta che ora non ho

Che ora non ho

 

 

Stringi istintivamente le tue grosse braccia intorno al petto. Ottobre è giunto con tutto il freddo possibile e la neve già copre abbondantemente le strade deserte, imbiancando marciapiedi ed alberi già stanchi di quel peso eccessivo.

Hogsmade è irriconoscibile: solo poco tempo prima avresti potuto vedere ragazzini correre felici tra dolciumi e scherzi magici, mentre uomini conversavano amichevolmente dei nuovi provvedimenti del Ministero o dell’ultima vincitrice del torneo di Quidditch e le donne parlavano degli ultimi vestiti alla moda o si vantavano dei voti dei figli che frequentavano Hogwarts. Ora invece la desolazione spadroneggia in ogni luogo, signora incontrastata, generata dalla paura che fredda si è insinuata in ogni abitante di quel villaggio e di tutto il Mondo Magico.

Cammini con lentezza, quasi riluttanza per lo sforzo o per il gesto che stai facendo. Perché quello segnerà una svolta decisiva e tu ne sei più che consapevole: un conto è patteggiare segretamente per le schiere del Signore Oscuro, un altro – decisamente un altro – è tradire i propri amici determinandone la sicura morte.

È così che deve andare, è questo che vuole il destino ti ripeti, continuando a camminare.

Ed è una scusa che a prima vista potrebbe anche reggere: in fondo se Sirius non avesse cominciato ad essere paranoico e a sospettare di Remus, non avrebbe mai deciso di cambiare all’insaputa di tutti il Custode Segreto del rifugio dei Potter, affidando a te un simile compito. E dato che la sorte ti ha offerto su un piatto d’argento una simile opportunità, non puoi sprecarla… è troppo perfetta per poter essere gettata al vento.

E quindi hai deciso, sei sicuro di quello che stai per fare e non farai passi indietro. Il Signore Oscuro ti attende, aspetta la tua conferma, la certezza di avere in pugno l’unica persona in grado di contrastarlo, quell’essere che solo con la sua giovanissima presenza pare un insulto alla forza che ha mostrato di avere.

Harry, il piccolo Harry, lo stesso bambino con lui stavi giocando poche ore prima, ora sei pronto a condannare a morte certa.

O me o lui ricordi a te stesso per darti forza.

Ma come sei arrivato a quella situazione? Come sei finito a tradire quelli che erano i tuoi migliori amici, i tuoi fratelli? Un tempo non passavi un istante lontano da loro, lontano da tuo sole ed ora invece sei così distante da esso che non ricordi più neanche come sia fatto il calore che emanava. Freddo, solo, solo come nessuno era mai stato prima, come non credevi saresti mai potuto stare. Ormai la solitudine è la tua unica compagna, quella che non ti lascia mai, che puntualmente ti ricorda ogni singolo passo che hai compiuto voltando le spalle agli altri Malandrini.

Non è così: non ho scelta! Se avessi un’altra possibilità, solo una…

Cosa faresti? Se potessi tornare indietro tu cosa faresti? Eviteresti di allearti con i Mangiamorte e con il Signore Oscuro? Rimarresti fedele ai tuoi compagni?

No. Cruda verità che la coscienza ti sputa nella mente senza nessun riguardo. Perché in fondo potresti avere altre cinque o dieci chance, non cambierebbe nulla: saresti nello stesso punto che ora stanno calpestando i tuoi piedi, formulando gli stessi pensieri. Perché in verità non è solo necessità quella che ti spinge a tradire, non è solo paura: sai che in un modo o nell’altro stavolta il bene non vincerà, che in ogni caso sarà il male a trionfare – è troppo forte per poter soccombere – e allora tanto meglio trovarsi sul carro dei vincitori quando questi saranno proclamati tali dai fatti, tanto meglio prevenire.

E in fondo se è solo il piccolo a dover essere ucciso non tutto è perduto ti consoli.

Un altro ragionamento a prima vista più che logico. Nessuno dei tuoi compagni morirà, non sono loro a costituire la minaccia che Colui-che-non-deve-essere-nominato teme e pur se perdenti potrebbero essere risparmiati: potresti chiedere perdono a tutti e ricostruire quell’amicizia che ora non esiste più, nessuno ti negherebbe il perdono ed il primo a sorriderti sarebbe Remus – ha un cuore troppo buono per odiarti e conosce troppo bene la solitudine per poter rinunciare ad un amico. Sirius ti urlerebbe contro la tua idiozia, ma alla fine capirebbe: in fondo non è tanto diverso da te, anche lui sta tradendo l’amicizia del mannaro accusandolo ingiustamente. Lily e James… perderanno il loro bambino e sarà un colpo duro da sopportare e superare, ma il tempo cura ogni ferita ed anche loro presto o tardi andrebbero avanti.

Non cambierebbe nulla. Non cambierà nulla.

Ma allora cos’è questa risata che senti rimbombare nella testa? Pare voler farla scoppiare, come un martello che picchia forte, senza sosta e tu stringi gli occhi ed istintivamente tappi le orecchie come se potessi attutire quel rumore. Eppure la risata non proviene dall’esterno, ma dal suo petto o forse dalla sua mente: è la coscienza che ride, divertita. Lei – fredda, distaccata, superiore – ti conosce meglio di chiunque altro e sa quante menzogne, quante scuse stai creando per nasconderti dalla verità, per giustificarti ai suoi occhi limpidi. Perché la verità è la verità, sempre la stesso, fino all’infinito e per quante parole tu possa pronunciare, per quante giustificazioni tu possa creare non potrai mai nascondere la sua evidenza.

Hai paura. È questa la verità. Hai così tanta paura da preferire quella che al momento è la parte più forte all’amicizia di sempre; preferisci l’illusione di un possibile pentimento futuro ad una presa di posizione decisa e fedele. L’utile per la salvezza momentanea: è questa la tua vigliacca filosofia e pur essendone pienamente consapevole neghi la tua posizione convenzionalista, crei l’imposizione per giustificare la mancanza di scelta. “Ho dovuto, mi hanno costretto” sarà il tuo motto, il motto di un santo coatto, la cui coscienza è silenziata da un potere troppo forte per essere contrastato da solo.

Solo. Sei solo. Quella è la tua condizione: combatti da solo una battaglia troppo grande per un semplice uomo e chi crede il contrario è semplicemente folle. Ma è solo un momento, Peter, non è così? È solo un momento e presto passerà. Presto tornerà tutto come prima ed una guerra simile non sarà che un brutto ricordo, la cui unica forza si trova negli incubi delle notti più buie.

Presto troverai tutto il calore perso, la luce dei tuoi compagni che da sempre ha illuminato la tua strada e quella spensierata pace che da tanto tempo ti ha lasciato solo a combattere con i morsi del freddo e della paura – troppo simili in quel momento.

Che vita è la tua, Peter? In questo momento che vita è la tua? Guardati… mentire a te stesso è la cosa più patetica a cui saresti potuto arrivare: è il fondo che hai toccato ed hai deciso di far diventare nuova dimora della tua esistenza. Davvero i tuoi amici ti perdoneranno? Ne sei davvero certo?

Remus preferirà rimanere solo piuttosto che con te. Sirius non potrà mai paragonare le sue scelte alle tue, mai. James e Lily neanche ti guarderanno più. Fare i conti con queste verità è troppo per te, vero Peter? E allora chiudi gli occhi. Così, da bravo: fa che non esistano, fa che siano solo noiosi moniti dall’improbabile realizzazione. Quando si realizzeranno potrai sempre dire che non te l’aspettavi, che erano assurde idee, che avevano a mala pena sfiorato la tua testa: nuove scuse zittiranno i tuoi rimorsi e ancora una volta tu sarai quel santo costretto ad agire in un particolar modo dalle maledette circostanze, niente di più.

«Sei qui, Minus»

La sua voce gela il tuo sangue nelle vene e i tuoi pensieri nella mente. Non c’è più tempo per i dubbi, non c’è più tempo per le tue contrastate elucubrazioni: ora è il momento, a te la decisione.

«Mio Signore…» saluti con in inchino.

«Dunque?» chiede lui, diretto e spietato.

«Black si è deciso, mio Signore: a breve saprò e potrò riferirvi dove sono, forse anche tra qualche giorno» sentenzi, senza neanche renderti conto della decisione appena presa.

Voldemort allarga un sorriso sul suo volto serpentino, un sorriso che stona con l’aria malvagiamente perversa dei suoi occhi. Rabbrividisci inevitabilmente.

«Perfetto, Minus. La tua paura è fedele servitrice»

Anche lui sa, Minus si compiace la tua coscienza, superiore.

Tutti sanno, Minus. Tutti tranne te, che ti rifiuti di aprire gli occhi, forse per non renderti conto di quanto tu sia lontano dal tuo sole, di quanto la tua orbita abbia pericolosamente ed irrimediabilmente deviato su una nuova gelida rotta, una rotta di tradimento e di morte.

E di nuovo Hogsmade piomba nel silenzio, di nuovo la tua figura è sola, di nuovo la tua coscienza ha campo libero per nuove, furiose, taglienti riflessioni.

Silenzio.

Non hai più nulla da dirmi, ora? ti chiedi, quasi sprezzante di sfida.

Ancora silenzio.

Perché stupirsi, Peter? Cos’altro potrebbe dirti quella ragione martire delle tue scelte? Ormai hai fatto il passo fatidico: il burrone è sotto di te e stai scivolando al suo interno sempre più man mano che gli istanti trascorsi da quel dialogo aumentano.

E respiri, quasi sollevato di quella presa di posizione: la tua vita è momentaneamente salva e tanto t’importa, nulla più.

Una simile situazione troverà presto fine ti consoli tutto tornerà alla normalità ed avrò la possibilità di dimenticare ogni mia scelta.

Muovi stanchi passi nel villaggio vuoto, apprestandoti a tornare a casa, mentre l’ansia e la paura ti seguono come segugi. Sai già che ogni tua illusione sarà presto smentita, eppure continui ad mentirti senza ritegno, come se fosse l’ultima cosa rimasta da fare – ed in fondo è così, Peter.

La tua figura si perde nella nebbia e nel freddo. Una frase aleggia come monito volutamente inascoltato: la verità è la verità, sempre la stessa, fino alla fine.     

 

 

 

 

 

 

 

~~~~~~~~~~~~~~~~

 

Ok, non avrei mai creduto di scrivere qualcosa incentrata su Peter Minus e soprattutto negli anni dopo Hogwarts. Ma i contest fanno brutti scherzi e dopo averne scritta una su Raptor, ecco una Shot su quel traditore è____é

E se poi esce che ha fatto settima allo “Shakespeare Contest” di Gigettina… oh, beh, nulla può farmi più felice. La canzone è “Lontano dal tuo sole” di Neffa e credetemi, mi ci sono dovuta applicare per farla entrare nella storia! Ma lascio a voi il giudizio ^^

Intanto ecco cosa me pensa la giudicIA.

 

7 Classificata: Alchimist@ 
“Lontano dal tuo sole”
 

Grammatica e forma: 8,75/10 
Caratterizzazione dei pg: 5/5 
Originalità: 5/5 
Utilizzo dei prompt: 9/10 
Stile: 9,75/10 
Gradimento personale: 10/10 
Bonus: 2/2 
Totale: 49,5/52 

Cosa dire? E’ stupenda. Il personaggio non era facile, e sicuramente è uno dei più odiati. Il Malandrino traditore. Eppure con questa tua storia potrei dire di averlo amato. No, che parolona grossa, l’ho apprezzato molto. Il tema è sviluppato molto bene, non ci sono errori gravi e l’introspezione è qualcosa di veramente stupendo. 
L’immagine di una Hogsmade silenziosa e coperta dalla neve che permette a Peter di perdersi tra i suoi pensieri viene trasformata, ad un certo punto, in una sorta di prigione perché non c’è nessuno con cui confrontarsi. Peter è solo con se stesso e intrappolato nelle sue scelte. Scusa eri tu che dicevi di aver scritto qualcosa di orrendo? Bah. 
Grazie per aver partecipato.

 

- Miglior canzone: Alchimist@ 

 

Ringrazio Gigettina per il contest e faccio i complimenti a tutte le altre partecipanti. A voi che leggete, recensite, preferite o ricordare un grazie speciale.

 

Alla prossima. Un bacio

Alchimista  ~ 

   
 
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