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Autore: Prof    12/12/2010    5 recensioni
Sono tanti i fattori che determinato la buona riuscita di una missione: le abilità dei ninja, il tipo di strategia adottata, la bravura del comandante, gli armamenti, e, non ultime, le provviste.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Titolo: Questione di Sopravvivenza
Fandom: Naruto
Personaggi: Shikamaru, Temari
Genere: comico
Rating: verde
Prompt: Frutta (meme)
Avvertimenti: oneshot
Disclaimer: di Masashi Kishimoto
Note: frutta messa a random; nessuno farà caso ai tempi di maturazione, vero? ^^''
Riassunto: Sono tanti i fattori che determinato la buona riuscita di una missione: le abilità dei ninja,  il tipo di strategia adottata, la bravura del comandante, gli armamenti, e, non ultime, le provviste.





Questione di Sopravvivenza




“E questa che roba sarebbe?!”
Il dito accusatore di Temari sottolineò con forza ogni singola parola, battendo impietoso sulla superficie consunta del tavolo.
Shikamaru, seduto al lato opposto, la faccia poggiata di traverso sul palmo della mano, con la coda dell'occhio osservò l'incedere del dito inquisitore, apparentemente non curante della situazione in cui si era cacciato; la verità, invece, è che già conosceva quel tono di voce rabbioso, e quel dito che batteva come un martello sull'incudine lo faceva desistere dal portare lo sguardo sul volto della kunoichi. Non era del tutto sicuro che non sarebbe stato incenerito, nel caso avesse alzato gli occhi quel tanto che bastava.
Lo schiantarsi improvviso di due mani sul tavolo ove era poggiato provocò un discreto sisma, che gli fece perdere l'equilibrio per mezzo del quale il braccio sosteneva la testa.

“Sto aspettando una risposta!” e qualcosa nel tono dichiaratamente minaccioso di Temari fece desistere Shikamaru dalla continuazione dell'atteggiamento di resistenza passiva.

Sempre senza guardarla, pena l'incenerimento coatto, si arrischiò nel formulare la risposta più neutra che fosse possibile dare.
“Frutta.” e si sarebbe fermato pure lì, se un basso ringhio proveniente dall'altro lato del tavolo non lo avesse incitato a continuare: “Mele, pere, arance... Kiwi... Frutta. Si mangia.”

Un movimento appena percepito al limite del suo campo visivo e Shikamaru seppe con certezza che le mani della kunoichi dal tavolo si erano spostante sui fianchi della stessa, formando con le braccia angoli di novanta gradi che non promettevano nulla di buono.
“Lo vedo anch'io, che è frutta.” e il tono sommesso fece rabbrividire nel profondo il ninja della Foglia; la calma prima della tempesta, gli urlava una saggia vocina nascosta in qualche angolo del cervello.

“Quello che sto chiedendo, - proseguì Temari, cercando, non con troppo successo, di nascondere quel pochetto di furia che le stava scorrendo per le vene – è se questa roba corrisponda alla nostra cena!”
E la parola “cena” venne calcata con una particolare inflessione che sapeva di minaccia, condanna e promessa della più terribile e dolorosa morte.

Shikamaru deglutì a vuoto, quasi senza accorgersene. Aveva due strade: mostrare l'autorità di cui era stato investito come capo-missione, e dunque farsi ubbidire senza tante storie, oppure dare una semplice, secca, risposta affermativa dimostrandosi per nulla impaurito dalla malcelata furia della collega.
Scelse la seconda opzione, un bel “sì” forte e deciso.
“...Sì.”
Peccato che l'intonazione con cui uscì dalla sua bocca assomigliò più ad una dichiarazione di resa che ad una di forza.

Temari ringhiò.
“Mi sta dicendo, signor Nara, – e a quella formalità il signor Nara cominciò a sudare freddo – che dopo una giornata di estenuante marcia, in cui non ci si è fermati per un solo, e dico un solo, attimo, se non per qualche combattimento all'ultimo sangue contro stormi di nemici puzzolenti, una giornata in cui si è mangiato poco e niente perché qualcuno è stato di braccine corte con le provviste... Mi sta dicendo che la mia cena è composta solo ed esclusivamente da inutile, insipida e senza alcuna sostanza... frutta?!”

A quel punto Shikamaru si costrinse a voltarsi completamente verso la compagna di missione ma, sempre per un vago sentore di pericolo, fermò i suoi occhi sulla cena in questione, che stava giusto al centro del tavolo, e sospirò.
“La frutta fa bene. Non fa ingrassare, non appesantisce e depura la pelle. Inoltre contiene un sacco di vitamine.”
Shikamaru incrociò le braccia al petto, e fece un breve cenno del capo come a convincersi in prima persona della saggezza della sue parole.
Temari non disse nulla, né emise un solo fiato.
Se avesse in quel momento alzato gli occhi, davvero sarebbe stato incenerito.
Rimasero entrambi in silenzio per un lasso di tempo che al ninja della Foglia sembrò dilatarsi impietosamente. Per qualche straniante momento, gli sembrò di sentire le rotelle nella testaccia della kunoichi girare vorticosamente.

Neanche a dirlo, fu Temari a prendere l'iniziativa.
“Bene. - sentenziò. - Bene. Benissimo! Se la frutta ti piace tanto, testa ad ananas, mangiatela pure tutta tu! Ti do la mia parte! E mentre tu ti abbuffi, io scendo al villaggio qui vicino e vedo di andare in un ristorante come si deve!”
E la ragazza uscì dal rifugio di fortuna sbattendo con forza la porta alle sue spalle.

Shikamaru allora alzò prima gli occhi alla porta, in parte stupito e in parte ringraziando il cielo che una mela non gli fosse stata lanciata contro, poi verso quella stessa frutta oggetto di contesa. Afferrò distrattamente un'arancia, se la rigirò fra le mani e ne osservò la superficie imperfetta e colorata.
Che schifo, la frutta.


   
   
 
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