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Autore: aphs91    12/12/2010    2 recensioni
A volte non è il cuore a giocare dei dannati tiri mancini, bensì l'orgoglio che impedisce alle persone di vivere i propri sentimenti correttamente. Ecco, perchè qualcuno ha inventato il Natale – pensò, rammaricata, Lily. - Natale a casa Potter.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Lysander Scamandro | Coppie: Lily Luna/Lysander
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nel pieno dell'adolescenza non c'è niente di peggio del Natale. Quando si ha sedici anni ed una famiglia numerosa, è la festività peggiore dell'anno. O almeno Lily Luna Potter la pensava così.
Quell'anno, per la fatidica cena di Natale, i suoi cari genitori avevano deciso di invitare tutti i loro amici a casa. Mentalmente, Lily continuava a cercare di contarli, ma invano. Erano troppi, come sarebbero entrati tutti nel salotto? Questo era il dilemma che affliggeva la giovane Potter, quel pomeriggio di vigilia.
- Lilian! Vieni ad aiutarmi col tacchino! - la richiamò nonna Molly, dalla cucina. La rossa sospirò e distogliendo lo sguardo dal caminetto perennemente acceso si trascinò, controvoglia, nella stanza accanto.
Sua nonna Molly, una donna robusta e sempre indaffarata in cucina, le sorrise. James – il maggiore – stava pulendo le castagne per il ripieno.
- Asciuga il tacchino di dentro, tesoro. - la invitò, dolcemente, a fare la donna. Lily sbuffò ed afferrando uno strofinaccio lo infilò all'interno del tacchino, riluttante. Lei era una frana in cucina.
Mentre 'aiutava' nonna Molly, riprese a contare i presunti invitati. Zia Hermione e zio Ron, con Rose e Hugo, scontati; zio George ed zia Angelina, con Roxanne e Fred, ovviamente; zio Bill e zia Fleur... No! Loro, per fortuna, erano in Francia dai genitori di lei. Eliminò mentalmente cinque persone dalla lista. Zio Percy e zia Audrey, con Molly e Lucy sarebbero venuti sicuramente quell'anno. Fece una somma veloce... Erano in diciannove. Tutto sommato non sarebbe stato così 'catastrofico'.
Tranquillizzata da questa splendida notizia, passò il tacchino a sua nonna, quando Ginny Potter – sua madre – irruppe in cucina frenetica.
- Oh Merlino! Tutto questo cibo non basterà! - esclamò la donna, nel panico. Molly la guardò perplessa, insieme a Lily.
- Perchè mai? - chiese Molly. La donna sospirò, lasciando ondeggiare i suoi lunghi capelli rossi.
- Mi ha chiamato Luna... E... Vengono anche loro! - sbottò, presa dal panico. La nonna tirò un respiro di sollievo, era abituata a sfamare un esercito – letteralmente – qualche persona in più non le sarebbe di certo pesata. Ma quella ad essere di diversa opinione era Lily, ovviamente.
- Cosa!? Gli Scamandro vengono qui, stasera? - domandò, come se sua madre non si fosse espressa a dovere. La donna annuì.
La rivalità tra Lily e Lysander – uno dei gemelli Scamandro – era conosciuta in tutta l'Inghilterra ed era certa che oltre a sopportare Rose crucciarsi perchè il suo amato Scorpius era a Malfoy Manor, lontano da lei, avrebbe dovuto resistere anche sotto la pressione di Lysander. Il punto, però, era un altro: oltre ad essere rivali, nascondevano un segreto e quella sarebbe stata l'occasione giusta per rivelarlo, a parer di Lily – cosa che non le andava affatto a genio.
- Non preoccuparti, cara. Faccio anche la zuppa inglese, sarete così pieni da non poter neanche mangiare il Christmas Pudding. - asserì pacatamente la donna, riprendendo a cucinare.
Lily rimase immobile con lo strofinaccio bagnato in mano a contemplare la porta dalla quale sua madre era appena uscita, cercando di non farsi prendere dal panico. Del resto sarebbe stata solo una cena, niente di drammatico. Peccato che si trattasse della cena più lunga dell'anno.
- Ehi, Lils! Così viene anche il tuo amato Lysander, eh? - domandò, retorico, suo fratello James, prendendola in giro. La ragazza si girò repentina e scagliò lo strofinaccio contro quello, prima di abbandonare la cucina e mandare Al ad aiutare.
Quello sarebbe stato il Natale peggiore di sempre!


Erano quasi le sei del pomeriggio, quando qualcuno iniziò a suonare alla porta dei Potter. Al si precipitò ad aprire.
- Ciao Al! - salutò zio Ron, porgendo una busta piena di pacchi incartati. Il ragazzo sorrise, scansandosi dalla porta e permettendo alla famiglia Weasley di entrare.
Lily si affacciò dalle scale e fissò sua cugina Rose in attesa che la notasse.
- Lily! Cosa ti è successo? - domandò zia Hermione, notando il volto crucciato della ragazza. La rossa scosse le spalle e riuscì ad intercettare lo sguardo di Rose.
La ragazza si liberò del cappotto e seguì Lily al piano di sopra, nella sua stanza. Poteva far credere a sua zia che non fosse successo nulla, ma non a lei, l'insopportabile Rosie.
- Sentiamo, quale è la catastrofe di quest'anno? - chiese la ragazza, più grande di lei di un anno e qualche mese, accomodandosi sul letto.
- Oltre alla nostra settima generazione, ci saranno anche gli Scamandro! - sbottò, fuori di sé, la rossa.
Rose, che da sempre era stata un'ottima ascoltatrice e pronta risolutrice di problemi altrui, rimase in silenzio, regalando quel sentimento di pathos che Lily sembrava cercare così disperatamente.
- Non dici niente? - chiese dopo un po' la sedicenne, nervosa. Solo a quel punto Rose sorrise, maliziosa.
- Allora mi sa che dobbiamo farci belle, Lils. - commentò con malizia, prima che sua cugina iniziasse a dare di matto e rovinasse sul letto, chiedendo di tornare una tenera ed innocente bambina che voleva, per Natale, una bambola, invece di vivere serenamente i suoi turbolenti sedici anni.

Finita la crisi isterica di Lily, Rose prese in pugno la situazione, come sempre. Sebbene si lamentasse spesso ed il più delle volte si mostrasse al mondo come un'insopportabile saccente, era la migliore amica che si potesse desiderare.
Fuori aveva iniziato a nevicare e l'odore della Burrobirra che nonna Molly aveva deciso di preparare aveva invaso casa Potter.
- Non fare la stupida, Lils. Come tu non vuoi sconvolgere i tuoi genitori, lui non vorrà fare lo stesso. Ci perderebbe. Quindi, rendiamo le cose più interessanti e difficili... Per lui! - asserì euforica Rose, aprendo l'armadio della rossa. Lily si rifiutava ancora di credere che i suoi genitori e la sua madrina avessero potuto permettere tutto questo.

Il segreto che entrambi dividevano non era poi così terribile, il problema era il loro dannato orgoglio che nessuno dei due avrebbe voluto mettere da parte. A volte non è il cuore a giocare dei dannati tiri mancini, bensì l'orgoglio che impedisce alle persone di vivere i propri sentimenti correttamente. Ecco, perchè qualcuno ha inventato il Natale – pensò, rammaricata, Lily.
Dopo una mezz'oretta, la sedicenne – e sedicente – Lilian Luna Potter era pronta a vivere la serata più lunga ed assurda della sua vita.

La porta di casa Potter iniziò ad aprirsi e chiudersi parecchie volte, finchè il piano di sotto si riempì di membri della famiglia – o tribù – Weasley. Lily salutava tutti, affabile ed estroversa come sempre, cercando di non pensare al fatto che fra pochi minuti sarebbe iniziato il suo incubo peggiore.
Quando il campanello suonò per, probabilmente, l'ultima volta, fu proprio la rossa a precipitarsi alla porta senza rendersi conto di ciò che stava facendo. Quando aprì la porta si ritrovò davanti i gemelli Scamandro che la studiarono, sorpresi.
- Ciao Lily! Stai benissimo! - esclamò Lorcan, salvando suo fratello – inconsapevolmente – dall'imbarazzo. La ragazza sorrise, salutando l'ultima famiglia che le avrebbe affollato la cucina.
Gli ospiti – amici e parenti – chiacchieravano tra loro, amabilmente. Lily non era più costretta a fare la 'padrona' di casa, così si rifugiò in un angolo del salotto, vicino il camino. Trasse un respiro di sollievo, notando che tutto sommato la serata non era iniziata nel peggiore dei modi, a lei concepibili mentalmente. Purtroppo, la rossa aveva tratto le sue conclusioni presto.
- L'hai fatto apposta, vero? - domandò una voce bassa, al suo fianco. Lysander Scamandro, bello come sempre, con i capelli biondi in disordine, era apparso al suo fianco, magicamente quasi.
- Cosa? E' la sera di Natale. - disse lei, evasiva, senza guardarlo e sforzandosi di sorridere.
- Bugiarda. Sapevi che sarei venuto ed hai avuto la bella idea di metterti in tiro, non provare a negarlo. - incalzò il ragazzo, insopportabile come sempre. Lily sbuffò.
- No, non te lo nego, anche perchè se ci provassi sarebbe inutile, quindi ti lascio certo delle tue stupide convinzioni... Adesso, se permetti, devo aiutare mia nonna a portare le cose a tavola. - asserì contrariata la ragazza, prima di scostarsi dal camino ed avviarsi in cucina. Questa Rose gliela avrebbe pagata. Ed anche Lysander.

Il tavolo del salotto era pieno di pietanze buonissime e, come previsto, nonna Molly avrebbe potuto sfamare un esercito con tutto quel cibo. Quando tutti gli invitati si accomodarono, vi fu un gran applauso per la donna che arrossì e si sedette vicino suo marito, rossa in volta. Lily sorrise ed assaggiò un po' di tutto, persino la Burrobirra che per la prima volta nonna Molly preparava in casa. Tutti chiacchieravano fra di loro e nessuno sembrava minimamente intenzionato a darle il relativo tormento di sempre. Tutti a parte qualcuno. Lysander, che per ironia della sorte era seduto di fronte a lei, non distoglieva un attimo lo sguardo su essa, causandole non poco imbarazzo. Gli chiese, con lo sguardo, che accidenti avesse da guardare, ma quello si limitò a farle un occhiolino, alquanto malizioso. Per tutta risposta, la ragazza decise di distogliere lo sguardo ed ogni volta che poteva scappava in cucina a portare o prendere delle cose. Quella serata non sarebbe più terminata di questo passo.

Quando arrivarono al dolce, Lily ringraziò il cielo di essere sopravvissuta fino a quel punto. Tra la zuppa inglese ed il classico budino di Natale, stavano per scoppiare tutti, ma almeno Ginny era felice e rilassata.
Lentamente gli invitati iniziarono ad alzarsi da tavola e molti aiutarono Molly – sebbene lo avesse proibito a tutti, Lily compresa – a sparecchiare.
La ragazza ne approfittò per rifugiarsi cinque minuti in camera sua, il tempo materiale di tranquillizzarsi. Rose le chiese con le scale dove stesse andando, non appena la vide imboccare le scale di casa. Lily si limitò ad alzare frettolosamente le spalle e sparire di sopra.
Una volta nella sua stanza, la rossa tirò un respiro di sollievo. Finalmente era sola e non doveva sopportare lo sguardo di Lysander su di sé, cosa che l'aveva messa in imbarazzo tutta la serata.
Si avvicinò allo specchio e si guardò, forse veramente, per la prima volta quella sera. Adesso il motivo per cui il ragazzo non le toglieva gli occhi di dosso era più che palese ed evidente a tutti. Era bella. Il viso, esile e leggermente scavato, era incorniciato elegantemente dai lunghi capelli rossi che Rose le aveva appena legato sulla testa, evitando l'effetto 'tendina' di sempre. Il vestito, sebbene non eccessivamente scollato, mostrava abbastanza per mettere a disagio qualcuno, come Lysander.

Persa nel contemplare la sua 'bellezza', non si accorse della porta che veniva aperta e non appena vide la figura del ragazzo aggirarsi per la sua stanza, riflessa dallo specchio, sobbalzò.
- Chi ti ha dato il permesso di entrare? - chiese voltandosi e tenendo una mano sul cuore che le batteva all'impazzata un po' per la presenza di lui, un po' per lo spavento.
- Non ho mai dovuto chiedere il permesso per fare qualcosa, mi sembra. - rispose Lysander, evasivo. Lily sbuffò.
- Siccome non sei stato invitato ad entrare, puoi anche uscire. - asserì tagliente come una lama, lei. Ma il biondo non sembrava dello stesso parere, poiché iniziò a curiosare tra le sue cose, tranquillamente.
Lily lo osservò un po', spazientita, battendo nervosamente un piede a terra. Quando capì che l'intenzione del ragazzo era tutt'altro che uscire dalla stanza, si avvicinò a lui e lo prese per un braccio cercando di cacciarlo fuori. Ma lui, più veloce e più forte di lei, oppose resistenza e la bloccò davanti a sé, sorridendo malizioso.
- Se fossimo ad Hogwarts, non mi chiederesti di lasciare la stanza, giusto Lils? - domandò, retorico e malizioso.
- Fottiti Scamandro. - sibilò lei, ma non poté aggiungere altro, poiché le sue labbra vennero prontamente serrate da quelle di lui che tanto amava e conosceva.
Era questo il loro piccolo, sporco, segreto. Erano attratti l'uno dall'altra, come due calamite; o forse si amavano. Poco importava, dato che quando le loro labbra si sfioravano, il mondo spariva.
Come se non aspettasse altro da tutta la serata, Lily affondò le mani nei suoi capelli, attirandolo a sé. Non dovevano farsi scoprire, non potevano restare in quella stanza per molto, lo sapeva bene; eppure in quel momento non le importava.
Lysander ricambiò con lo stesso impeto il bacio, quasi non ne potesse fare a meno. Era quello che stavano aspettando da tutta la serata, del resto. I gusti, mischiati nelle loro bocche, che si fondevano. Il sapore di cioccolata di lui, mischiato a quello di panna di lei. Era... Sbagliato, eppure tutto ciò che desideravano.
Quando Lily allontanò il suo volto da quello di Lysander aveva il fiato corto.
- Piantala, non devono scoprirci. - disse, con voce malferma, cercando di riprendere il controllo del suo cuore, invano. Il biondo sorrise, malizioso come sempre.
- Ma era quello che volevi da tutta la sera, no? Avresti potuto chiedere. - ironizzò lui; la rossa lo fulminò con lo sguardo, prima di riprendere a baciarlo, come se non potesse aver bisogno d'altro se non di lui.
Magari aveva ragione Lysander, era ciò che desiderava da tutta la serata, ma non lo avrebbe mai ammesso. Dentro di sé, nella sua lettera per Babbo Natale, sapeva di aver scritto un nome solo, al centro del foglio. Lysander. Era lui che voleva per Natale, era lui il suo peggior incubo e la migliore cura. Era tutto e niente; pericoloso e sicuro. Era il suo dannato e maledetto opposto.
- Lils! Scendi, è quasi mezzanotte! - la richiamò prontamente Rose, staccando quasi definitivamente quei due.
La rossa sospirò, tenendo entrambe le mani sul petto di lui.
- E' meglio scendere... - mormorò contrariata. Lysander sorrise, annuendo. Lily si allontanò da lui e si avvicinò alla porta, ma lui le afferrò nuovamente un polso e la fece voltare verso sé.
- Buon Natele, Lils. - mormorò lui al suo orecchio; la rossa sorrise.
- Buon Natale, Lysander. -
Del resto, avere sedici anni e passare il Natale in famiglia non era poi così catastrofico.


~ s lies and writes
Premettendo che questa one-shot nasce una notte buia e tempestosa nel mio letto, in attesa di restare sola e poter scrivere. E' dedicata ad Eliathes, la mia gemella, mia musa, che approva tutte le mie trovate fuori logica – e norma – ma che comunque mi appoggia.
A lei, a cui non so mai cosa regalare, dato che lei mi da tutto.
xoxo.

   
 
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