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Autore: I Walk With Shadows    13/12/2010    9 recensioni
-Perchè guardi fuori?
-Sta arrivando una tempesta.
Robert sarà anche stato ritardato, ma nessuno avrebbe capito questa affermazione. Insomma, il cielo era così azzurro come non lo era mai stato a dicembre, almeno a Vegas.
-Max... Sei sicuro di stare bene? Guarda che bel tempo che c'è!
Il bassista sorrise, infilandosi una maglietta e dei pantaloni.
-Non parlo del tempo, Rob.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Max Green , Robert Ortiz , Ronnie Radke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non dedico questa FF solo al compleanno di Ronnie e Max.

La dedico soprattutto al primo, che è uscito di prigione il 12 di questo mese. C'è riuscito, dopo due anni che lo aspettavamo.

Lo dedico a chi, come me, ha sempre fatto il tifo per lui.

Lo dedico a chiunque mi abbia seguito in questi, ormai, due anni. Ammetto di essere molto migliorata col tempo, ma no, non sono ancora brava.

Non credo in me stessa e non credo nelle mie FF, non lo farò mai, ma ringrazio tutti quelli che lo hanno fatto, fin dal principio.

Grazie a tutti.

Happy birthday, guys!



Storm


Come ogni mattina, da due anni a quella parte, Max ascoltava la radio.

Non le canzoni che trasmettevano, ormai noiose e semplici, ma le notizie iniziali. Si dà il caso, infatti, che ogni giorno alle 7.30 su quel canale radiofonico trasmettessero le notizie del nuovo giorno, come ad esempio chi usciva di prigione.

Era il 12 dicembre 2010. Nonostante questo, il cielo era splendente, senza una nuvola, con un sole abbastanza accecante per quel periodo invernale.

Si preparò il caffè, un succo di frutta e un piatto di biscotti alle mele, pronto a buttarli al minimo accenno del passo strascicante di Craig -non voleva che mangiasse quella roba, era da bambino, e l'unico che l'aveva sempre trattato da bambino era lui- e accese prontamente la radio.

...Le dichiarazioni del presidente Obama saranno riportate sul telegiornale di questo pomeriggio...”

Non era molto in anticipo, erano solo le 7.29.

...Ancora qualche speranza per questa tragedia avvenuta qualche mese fa...”

D'altra parte, perchè si ostinava ancora ad ascoltare la radio? Erano passati due anni, avrebbe dovuto arrendersi, era una cosa stupida, Craig glielo aveva sempre fatto notare. Iniziava a pensare che avesse ragione, ormai. Quest'oggi, aveva deciso, avrebbe ascoltato quella trasmissione per l'ultima volta, poi avrebbe lasciato stare, tanto non sarebbe mai cambiato niente: quella era la situazione e quella sarebbe rimasta.

...Ronald Radke, detenuto 1023230 della High Desert State Prison è stato rilasciato stamattina per buona condotta, arrestato nel 2008 per omicidio di Michael Cook, diciotto anni, morto nel...”

...Aspetta.

Si diede un pugno sul petto per fare uscire quel biscotto che era entrato direttamente nei suoi polmoni.

Aveva sentito bene?

Alzò il volume.

...maggio dell'anno prima. L'uomo, ex cantante di una band di Las Vegas, è ora libero e non ha rilasciato dichiarazioni...”

Ok, aveva sentito bene.

-Ciao Max...

Si voltò di scatto, spaventato, pronto a mettere via i biscotti.

-Ehi, calmati, sono io.

Robert aveva i capelli più scomposti che mai, due grossi solchi sotto gli occhi e la bocca allargata in un immenso sbadiglio.

-Uhm, ciao...

-Tutto bene?

Annuì velocemente, abbassando il volume della radio.

-Ascolti ancora quella roba?

-Già.

-Forse è ora che ti arrendi, Max, dai. Neanche oggi niente, vero?

Si allontanò, prendendo un biscotto e tenendolo tra le labbra, mordicchiandolo per poi lasciarlo sul tavolo.

Robert lo seguì fino alla finestra, dalla quale il bassista cominciò a guardare fuori, con sguardo sognante.

Lo conosceva bene, ormai, ma non capiva quello che stava pensando.

Doveva conoscerlo meglio?

No, meglio di no, troppi segreti, troppi pensieri strani risiedono nella testa di Max Green.

-Perchè guardi fuori?

-Sta arrivando una tempesta.

Robert sarà anche stato ritardato, ma nessuno avrebbe capito questa affermazione. Insomma, il cielo era così azzurro come non lo era mai stato a dicembre, almeno a Vegas.

-Max... Sei sicuro di stare bene? Guarda che bel tempo che c'è!

Il bassista sorrise, infilandosi una maglietta e dei pantaloni.

-Non parlo del tempo, Rob.

Dopo questa frase il batterista divenne ancora più ritardato di prima.

-Esco,- disse Max, mettendosi una felpa pesante e il cappuccio -dillo anche a Monte e a Craig. Può essere che non torni entro sta sera. E metti via i biscotti, per favore.

-Va bene...

Detto questo, prese le chiavi, e con uno strano sorriso nascosto dal cappuccio uscì.

L'altro era rimasto immobile.

-”Sta arrivando una tempesta”... bah, il suono del basso deve fargli male.


Entrò nella caffetteria qualche minuto dopo, si tolse la felpa e si sedette al bancone.

Starbucks brulicava di gente da ogni parte, e l'attraente donna al bancone gli si avvicinò, ignorando probabilmente tutti gli altri clienti.

-Salve. Desidera?

-Un caffè, grazie.

Si era ricordato che come colazione aveva mangiato un biscotto e mezzo. Stava per cadere dal sonno.

L'uomo accanto a lui era seduto in modo strano, con la barba folta e sulla quarantina. Lo osservò per qualche secondo, prima che lui se ne accorgesse.

-Che hai da guardare?!

-Uhm, niente...

-Questi ragazzini...- continuò -non hanno alcun rispetto per i più grandi!

L'amico, che era seduto alla destra dell'uomo, annuì, fulminando Max con lo sguardo.

-Piuttosto... hai sentito di quello che è stato liberato?

Il bassista drizzò le orecchie, ascoltando attentamente, mentre gli veniva portato il caffè,

-Sì... che stupidi.

-Già, avrebbero dovuto tenerlo ancora dentro, quel bastardo! Conosco fin troppo bene la madre di Michael, era distrutta. E' un assassino, ecco cos'è! Mia figlia ascolta anche il suo ex gruppo, ed è innamorata follemente del bassista,- “come tutti”, pensò Max, e sorrise nel capire che stava tornando come ai vecchi tempi -ci è rimasta veramente male quando ha sentito di quello che quel ragazzo ha fatto. Che gran figlio di put...

-Dovreste essere meglio aggiornati sui fatti, signori.

Max si girò, guardando il ragazzo alla sua destra, ovvero colui che aveva parlato. Aveva un cappuccio che gli ricopriva la testa, completamente.

-E tu cosa ne sai?

Sentì una risata soffocata provenire da sotto la felpa:-Di sicuro più di voi. E' stato dimostrato che non aveva un arma, quando il ragazzo è morto.

-Balle, tutte balle, avrà pagato il giudice per...

-No, ripeto che dovreste informarvi meglio prima di criticare.

-Sta il fatto che l'hanno fatto uscire prima del tempo! Ora tornerà a drogarsi, come prima... Sai, Phil, ho sentito che sua madre l'ha lasciato quando era piccolo. Che figlio di puttana!

La risata dell'uomo coprì quello che Max invece sentì distintamente: il ragazzo col cappucciò graffio rumorosamente il legno del bancone, lasciando il segno.

-Tu invece di criticare tanto- fece il verso l'uomo -dovresti toglierti il cappuccio, siamo in un posto coperto, lo sai?

Detto, fatto. Mostrò gli occhi scuri che fulminarono colui che aveva parlato poco prima.

E che si zittì subito dopo.

-Tu... sei...

-Ronald Radke, “detenuto 1023230 della High Desert State Prison”, già.

Max non riuscì a non farsi scappare una risatina, prima che i due uomini, vergognandosi talmente tanto da diventare peperoni in un batter d'occhio, uscirono talmente velocemente da pagare una somma smisurata per quei due cappuccini.

Ronnie sorrise, e finalmente il bassista riuscì a sentire di nuovo il suo profumo.

Finì il suo caffè e, pagando il conto, uscì.

Max non esitò a seguirlo.

E lo continuò a fare fino a quando non si fermò in mezzo ad una piccola strada, vuota.

-Da quanto tempo continui a seguirmi?

-Da quando sei uscito da Starbucks.

Sorrise, lasciandosi sfuggire un sospiro:-Lo immaginavo.

-Ti... Ti ricordi di me?

-Certo, come posso dimenticarmi di te, Maxie...

Si girò, avvicinandosi sempre di più.

-Il mio amico di infanzia...

Max sorrise.

-Il mio migliore amico, il mio ex ragazzo, il mio bassista...

Il sorriso di Max, ad ogni termine, si faceva più largo.

-...E infine colui che mi ha tradito.

Mentre il sorriso del più piccolo si spegneva, Ronnie gli tirò un sonoro schiaffo sulla guancia, facendolo quasi squittire dal dolore.

-Mi hai fatto male!

Sorrise e lo abbracciò. Max non seppe fare altro, e lo strinse ancora più forte, appoggiando la testa sulla sua spalla.

-Anche tu mi hai fatto male, due anni fa.

-Mi siete mancati, tu e il tuo sarcasmo.

-Anche tu e la tua pancia obesa.

Si guardarono e scoppiarono a ridere, poco prima di riavvicinarsi e abbracciarsi di nuovo. Ronnie scostò la testa e gli diede un bacio, piccolo e casto. Fece per staccarsi ma non ci riuscì.

Max lo trascinò ancora verso di sé, sorridendo, baciandolo e giocando con la lingua dell'altro, che lo prese, sbattendolo contro il muro dietro.

-Promettimi che non mi lascerai mai più.

-Te lo prometto, ma promettimi che non prenderai più roba.

-Te lo prometto.

-Giuralo, giuralo su qualcosa di importante.

-Lo giuro su di te.

E con le mani intrecciate l'una nell'altra, iniziarono una nuova vita.



***Walks' Angle.

Ma augurissimi, Ronnie e Max! Ve li faccio con due giorni d'anticipo perchè mi metto in mezzo tra i due grandi eventi: l'uscita di Ronnie, risalente a ieri, e il loro compleanno, dopodomani.

Questa FF non mi è venuta molto male, lo ammetto. Sono felice di come è venuta! E sono troppo felice per deprimermi e dire che fa schifo, come sono invece di solito.

Bene, spero che sia gradita, e spero in tantissime recensioni, di grandi e piccini (??) e ripeto, grazie a tutti, davvero!

Peace, love and Mannie .

Walks.

  
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