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Autore: Altariah    13/12/2010    7 recensioni
Era difficile che arrivassero al momento dello scontro impreparati, qualsiasi avversario avrebbero dovuto sfidare. La loro squadra aveva qualche acciacco, ma nonostante tutto riuscivano quasi sempre a svolgere il loro compito.
C’era solo un ultimo, misero, ma talvolta terrorizzante problema che perseguitava Maka. Una domanda che la inseguiva chissà da quanto, ma che lei temeva di affrontare per darle una risposta.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era difficile che arrivassero al momento dello scontro impreparati, qualsiasi avversario avrebbero dovuto sfidare. La loro squadra aveva qualche acciacco, ma nonostante tutto riuscivano quasi sempre a svolgere il loro compito. C’era solo un ultimo, misero, ma talvolta terrorizzante problema che perseguitava Maka. Una domanda che la inseguiva chissà da quanto, ma che lei temeva di affrontare per darle una risposta. Quella era una delle più grandi debolezze dell’artigiana, e, come tutto il resto di quei piccoli nei che vagavano nella sua anima, risiedeva segretamente al buio, nel buio che sperava, nessuno avrebbe scoperto esistere. Una piccola parte di cui la ragazza si vergognava troppo, un lato di lei che le stava davvero tanto scomodo.

I polmoni le si riempivano d’aria fredda, la stessa che le sferzava il volto mentre correva e si precipitava vicino al nemico brandendo quell’arma che era diventata abile tanto quanto lei. Le loro anime si erano ormai conosciute ed affezionate l’un l’altra, il loro suono lieve rimbombava nelle menti di entrambi. Il coraggio e l’ambizione spingevano entrambi i ragazzi a fare del loro meglio, come già succedeva da parecchio tempo.

Maka finalmente sentiva la pressione del corpo del nemico contro la lama, ed affondandola sempre di più nella sua carne si rilassava, capendo finalmente di aver vinto. Un’altra volta. Chiuse gli occhi, e respirò a fondo, mentre il respiro accelerato iniziava a tornare regolare.

Fin da dietro le palpebre chiuse avvertì il bagliore rossastro di quell’anima marcia che avevano appena liberato.

E anche in quell’istante, in cui lasciava la presa dal manico della propria falce e la osservava mutare, sentiva di non provare più quell’orgoglio che la faceva sentire così forte. Quella sensazione era eclissata da qualcos’altro, più prepotente, più fastidioso. Forse sentì anche gli occhi bruciare quando Soul mandò giù quell’anima, che avevano raccolto insieme, faticando, come tutte le altre volte.

 L’abbandono, la tristezza erano le cose che da sempre temeva troppo, ma nessuno aveva il diritto di saperlo.

Si sentì una stronza mentre la sua buki si voltava verso di lei con un sorriso, un sorriso a cui lei non poteva rispondere. Riusciva finalmente a capire Chrona, capiva come fosse difficile sorridere in certe condizioni.

Piegare le labbra in un sorriso poteva essere davvero così complicato, dannazione?

Egoista. Era un’egoista, non riusciva ad essere felice per lui. Perché diavolo, lei non era in grado di pensare a come sarebbe stata la sua vita quando lui se ne sarebbe andato, perché sì, sarebbe successo.

Lui sarebbe diventato la Death Shythe. Maka avrebbe creato l’arma più potente. Quel puttaniere di suo padre avrebbe perso il lavoro.

Non era questo che lei voleva, forse?

 

“Maka, tutto a posto?”

Si accorse solo in quel momento di avere lo sguardo fisso chissà dove, dietro le spalle di Soul. Certo, lui aveva tutta quella cura nei suoi confronti. Lui. Che sarebbe stato disposto a morire per salvarla. Semplicemente la sua falce, a cui non sarebbe importato di diventare l’arma del Dio della Morte, se la sua Meister gli avesse confidato che non era ciò che desiderava. Che era solamente una stronza, infame ed egoista, che si era affezionata troppo a qualcuno che non avrebbe mai dovuto permettere di lasciare avvicinare tanto.

Lei tentò di replicare ma non ne ebbe il tempo. Non ne ebbe la forza. Si accorse solo di stare piangendo, e capì che da quella volta in poi, sarebbe stato davvero difficile sorridere alla propria buki come aveva sempre fatto.

Soul non disse niente. Non chiese la spiegazione di quelle lacrime. Aspettò, fissandola immobile, che accadesse qualcosa.

“Ci sediamo, Maka?”

Irrazionale, illogico, stupido. Era una strada qualsiasi. Era notte fonda. Sarebbero soltanto dovuti andare a casa.

Ma la ragazza non rispose. Continuò a tenere il viso tra le mani, nascondendo quelle lacrime senza senso. Tentando inutilmente di nascondere la propria stupidità già troppo palese.

Lui le si avvicinò e la strinse, accorgendosi e meravigliandosi ricordarla molto meno gracile. Succedeva sempre, il suo carattere era talmente forte da far dimenticare quanto il suo corpo fosse piccolo e giovane. Da una volta con l’altra dimenticava come fosse il contratto tra i loro corpi.

 

Quanto lei gli avrebbe voluto fare quella domanda. Quanto agognava ricordare insieme a lui tutto quello che era loro successo, dal primo giorno in cui erano diventati arma e artigiana. Quanto le sarebbe piaciuto chiudere gli occhi e rivivere all’infinito il momento in cui quel ragazzo dai capelli argentati suonava, dimenticarsi di tutta la propria vita di merda, lasciando che tutto fosse trasportato lontano dalla marea, e rimanere lei sola con quei suoi unici ricordi preziosi e malinconici, assieme alle lacrime.

Ma che diavolo c’era tra loro due? Era sempre stata quella domanda che rimbombava prepotente attorno a loro, ma a cui nessuno trovava una risposta. Chi erano loro due?

 

Forse il primo passo per rispondere è dire che loro due sono semplicemente Soul e Maka.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dio ce ne scampi!!! Una nuova boiata di Altariah!!! =.=’

Questa storia la dedico alla mia migliore amica Irene, l’unica che si sia degnata di leggerla dall’inizio alla fine. È banale, e lo so. Queste sono soltanto tante parole che mi sono uscite di getto ieri sera, mentre sarei dovuta stare appiccicata al libro di storia. Ma chissene!!! ^-^ sono già abastanza Maka nello studio in tutte le altre materie (eccetto matematica, mi pare ovvio), quindi va bene, no?

Non so se tenere questa fic One-Shot oppure farla di diversi capitoli. Sevi va, fatemi sapere pure cosa ne pensate.

Passo al disegno: anche quello in parte è grazie ad Irene che è stato creato. Mi ha consigliato di fare Maka e Soul che mutava forma. Ma, Diocleziano, era troppo difficile quindi l’ho fatto così.

Dopo il caloroso incoraggiamento delle mie amiche ho già capito che questa storia non sia per niente bella. Ma abbiate pietà almeno voi… T.T

 

 

 

 

 

  
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