Ci pare evidente che gli Avenged Sevenfold NON ci appartengono, se così non fosse non
saremmo certo qui a partorire deliri su di loro, ma a flirtare con loro in modo
palesemente osceno. Nessuno ci paga per questa cosa, e mi pare normale: chi
sano di mente lo farebbe?!
Anche se per il momento ancora non si nota ci saranno scene slash più avanti, non molto più avanti, e ci saranno anche
scene etero, un po’ più avanti, ma non troppo. Che gran casino!
Pov Zacky
Ero sempre stato convinto che Matt non fosse altro che un ammasso di
muscoli senza cervello: ora ne avevo la conferma. Non poteva decidere di
cacciare il nostro bassista proprio il giorno del nostro primo concerto. Okay,
sarebbe stato in un locale del cazzo nella periferia di Huntington
Beach, ma rimaneva comunque il nostro prima,
sacro concerto: non poteva sputtanarcelo così. Dopo circa mezz’ora che lo
fissavo male, Matt si decise a reagire.
« Allora, si può sapere che cazzo vuoi? » Sibilò, voltandosi verso di me
con aria scocciata. « La finisci di guardarmi male? »
« Perché cazzo hai cacciato Deamon? Ti informo
che stasera abbiamo un concerto, in caso non ti avessero avvertito.. »
Esclamai, stizzito.
La professoressa di biologia mi lanciò un’occhiataccia, ma non disse nulla
e continuò a fare lezione.
Matt sbuffò.
« Si comportava da stronzo, lo sai benissimo anche tu. » rispose soltanto,
prendendo a dondolarsi sulla sedia.
« Okay, lo so, anch’io non lo potevo più vedere... ma proprio oggi lo
dovevi fare?? Non potevi aspettare domani? O magari farlo un mese fa, almeno
avremmo avuto il tempo di cercare qualcun altro! » mi dovetti trattenere per
non alzare la voce: non mi fregava un accidente della lezione, ma non avevo
alcuna intenzione di passarmi il pomeriggio in punizione.
« Senti, ormai quel che è fatto è fatto: stasera suoniamo senza il basso,
poi da domani cominciamo a cercare qualcuno che lo sostituisca. E smettila di
rompere, non credo proprio che questo sarà il concerto più importante della
nostra vita. In quel pub squallido sarà già un miracolo se ci saranno 5 persone
a sentirci... »
« Aah, fuck. » stupido, pragmatico, realista e
rompicoglioni.
Scossi la testa e tornai a scarabocchiare su un foglio, infilandomi una
cuffia nell’orecchio. Accesi l’iPod, mettendolo in
riproduzione casuale.
Pov Brian
Entrai in classe con aria terribilmente scazzata, tirandomi giù il
cappuccio della felpa e lanciando appena un’ occhiata veloce ai miei nuovi
compagni di classe. Mi fermai accanto alla cattedra ed aspettai che la prof mi
notasse. Era una donna piuttosto anziana, con l’aria di avere la testa
completamente tra le nuvole. La cosa fu confermata dal fatto che dovetti
aspettare almeno 5 minuti senza che mi cagasse di striscio, prima di schiarirmi
la gola con fare eloquente. Lei si voltò e, vedendomi, sussultò.
« Salve prof, io sarei il nuovo alunno: Haner,
Brian Haner. »
Lei mi sorrise, abbassandosi appena gli occhiali per guardarmi meglio,
anche se avevo la sensazione che, occhiali o no, quella non ci vedesse un cazzo
comunque.
« Benvenuto signor Haner... può sedersi in quel
posto, accanto alla finestra. Io sono la professoressa di filosofia, mi chiamo Spruce. » mi rispose cordialmente la donna, indicandomi un
posto in fondo all’aula.
Era simpatica, ma inquietante: sembrava stesse per tirare gli ultimi da un
momento all’altro.
Andai a sedermi, notando che il banco accanto era vuoto. Bell’inizio.
La lezione era iniziata da un quarto d’ora, ed io stavo già per
addormentarmi, quando la porta della classe si spalancò, facendomi svegliare
con un sussulto. Un ragazzo che sarà stato alto un metro e novanta, con i
capelli biondi sparati ed un’aria completamente folle, entrò in classe
trafelato, corse alla cattedra e si buttò in ginocchio davanti alla prof.
« La prego non lo faccia! Non mi metta l’ennesimo ritardo! La sto pregando
in ginocchio, non può farlo! » ululò, facendo sorridere appena gli altri
ragazzi: evidentemente erano abituati a scene del genere.
Io, però, non lo ero, quindi mi limitai a guardarlo con gli occhi spalancati
ed un’espressione a metà tra l’ebete ed il perplesso.
« Per cortesia, Sullivan, vai al tuo posto... »
sospirò la professoressa, con aria esasperata.
« Lei però non mi mette il ritardo, vero? » domandò il ragazzo, facendo
palesemente gli occhi dolci alla prof. Dio, che scena disgustosa! Parve però
funzionare, perché quella sospirò nuovamente e annuì in sua direzione,
facendogli cenno di andarsene.
Il gigante si rialzò festante da quella umiliante posizione, e venne verso
di me, lanciando la sua cartella sul banco accanto al mio.
Bene, prevedevo che in quella scuola avrei trovato di che divertirmi.
Pov Matt
Quello
fu il pomeriggio peggiore della mia vita. Quella sera si sarebbe tenuto il
nostro primo concerto. Il primo concerto della nostra vita, cazzo. E io avevo
cacciato il nostro bassista. E non perché ne avessimo otto a disposizione, no,
ma perché mi aveva veramente frantumato i coglioni quella mattina. Zacky aveva passato tutto il tempo in classe a fissarmi
male, odiandomi con gli occhi. E aveva ragione, cazzo. Iniziavo ad odiarmi
anch’io.
Quel
pomeriggio provammo ininterrottamente per 3 ore, e io passai quelle 3 ore con
il cellulare in tasca, cercando di resistere alla tentazione sempre più forte
di correre in bagno, chiamare Deamon e implorarlo di
tornare da noi.
Ma
come cazzo avevo potuto cacciarlo quella mattina?
Io
odiavo dare ragione a Zacky, ma in quel caso aveva
proprio ragione. Avrei potuto cacciarlo il giorno dopo, un mese prima, tutto,
ma non quella cazzo di mattina. E tutto perché? Perché era uno stronzo! Mi
stava sul culo! Mi era sempre stato sul culo! Si, ma era anche l’unico bassista
che avessimo a disposizione.
Quello
fu il pomeriggio più lungo e stressante della mia vita. Facevo il duro, quello
coi contro coglioni, che se ne sbatteva del fatto che avremmo dovuto suonare
senza il bassista, del fatto che era il nostro primo concerto, ma in realtà
passai il tempo a maledirmi per i miei attacchi di incazzite
acuta, uno dei quali mi aveva posseduto quella mattina.
Zacky persisteva nel
guardarmi male, Jimmy suonava con aria abbastanza rassegnata, e io pregavo che
quella sera non ci fosse quasi nessuno a vederci. Assurdo, era il primo concerto
e già mi auguravo un fallimento. E tutto per quel coglione di Daemon. Mi stava proprio sul cazzo.
Sapevo
perfettamente che Zacky in quel momento pensava che
non fossi altro che un ammasso di muscoli senza cervello, anche spinto da un
po’ di invidia, visto che io, i muscoli, a differenza sua, almeno li avevo, ma
proprio non riuscivo a trovare ragioni per smentire questa sua idea. Anch’io
era un po’ che mi chiedevo dove cazzo era finito il mio cervello quella
mattina, se per caso non si fosse smarrito nella strada verso la scuola. Non
avevo ancora trovato una risposta. E, mentre ci pensavo, cantavo facendo finta
di essere sicuro di me. Grande attore.
<<
Cazzo Matt! Ma come cazzo facciamo! Ma quanto cazzo ci hai sputtanati per
stasera! >>
Lo
sapevo che sarebbe sbottato di nuovo, ne ero certo. Conoscevo quell’uomo come
le mie tasche.
<<
Baker, non stare sempre lì a rimuginare su stronzate! Sii produttivo! >>
<<
AH! Io produttivo? Io sono produttivo, e infatti non ho mai pensato di cacciare
il bassista il giorno del concerto! >>
<<
Ma senti, ne abbiamo già parlato oggi! Stava sul cazzo a tutti, andava fatto!
>>
<<
Si, ma NON oggi! Ma sei troglodita?! >>
Avremmo
potuto andare avanti le ore così, insultarci e accapigliarci era la cosa che
sapevamo, e sappiamo anche ora, fare meglio in assoluto. E ci divertivamo pure
un mondo.
<<
Ragazzi cazzo ho la soluzione! >>
Ci
girammo entrambi verso Jimmy. Che?
<<
Si si! Alcol a tutti! A noi, ma soprattutto al
pubblico! Li sbronziamo, così non si accorgono che manca qualcosa! >>
Cazzo,
era un’idea grandiosa. Il mio batterista era un genio!
<<
Matt, non fare quella faccia! Non è un’idea geniale, e non negare che lo stavi
pensando, perché so che lo stavi facendo. Riprendiamo a suonare, razza di mongoloidi. >>
Ok,
se io conoscevo Zacky come le mie tasche, bisognava
riconoscergli che lui conosceva me come le sue. O mi leggeva nel pensiero. È un
dubbio che tuttora mi attanaglia.
***Autrici***
Perdonate
il linguaggio dei nostri personaggi, sono 4 cretini, e non sono molto fini;
assomigliano più a degli scaricatori di porto, in realtà.
Questo
è il nostro delirante esordio, speriamo vi sia piaciuto!
Tanto
ammmore. (slash e non)
R&A