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Autore: LizB    14/12/2010    4 recensioni
I love you.
Perchè non te l'ho detto, Gas? Perchè non ho detto l'unica cosa che mi riempiva il cuore, l'unica che davvero avesse importanza? La ragione dietro ad ogni mio gesto, ogni gesto stupido era per te. Per avere la tua attenzione. Allora perchè, in mezzo a quel mare di lacrime, ho detto tutto il resto? Credi davvero che me ne importasse del rap, dell'hip hop? Di tutte quelle cose che ti dicevo, di quelle idee che sostenevo? Non me ne importava niente. Avremmo potuto fare blues o metal ... o qualsiasi altra cosa, purchè tu mi guardassi con amore. Perchè non ho avuto il coraggio di fissarti in viso e di dirtelo, che ti amavo così tanto? Me lo sono chiesto un milione di volte. Dovevo dirtelo. Che volevo solo la tua considerazione, la tua stima, il tuo amore. Il tuo amore soprattutto. Tu che eri così intelligente, così speciale. Così dotato. Così bello, per Dio. Volevo solo che ti accorgessi di me.
Te lo dico adesso, che ti amo tanto.
Ho quindici anni di ritardo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NB: da questo studio è stata tratta una vera storia con pairing ROB & GAS, che è Dejavù, di cui sono autrici La Cath e la sottoscritta

NB: ho appena visto, dopo aver scritto la storia, 'Look back, don't stare' con sottotitoli in italiano. Si parla anche del testo di Eight Letters e nell'ambito di una piccola discussione tra Jay e Rob, viene fuori che il verso "I thought I'd go before you leave me", è espressamente e dichiaratamente al singolare ("ho pensato di andarmene, prima che mi lasciassi"). Inutile dire che la cosa sia per me pucciosissima. NB.2: chiedo scusa per la lunghezza, vi conviene stamparla XD; NB.3: mi farebbe piacere se mi faceste sapere cosa ne pensate; NB.4:per chi fosse curioso, nel mio canale trovate diversi video sul rapporto tra Robbie & Gas http://www.youtube.com/user/lizbennetgenova


http://img202.imageshack.us/img202/3...gdx1qbhl4v.gif


Robbie Williams è alla finestra, sta fumando. Sul tavolo, fogli sparsi. E' il testo di Eight letters.

Dedicato a Gary Barlow.
L'ho messo nero su bianco. Mi riesce difficile crederci, ma l'ho fatto.

Siamo diventati la parata per le strade che un tempo pulivamo
Mercenari che sorridono a tutto
Cresciuti con la sensazione che la nostra vita avrebbe avuto un significato, alla fine
Una volta eravamo la risposta e poi scopri che sei soltanto una cosa dopo l'altra
E qual era la domanda...e perché la lezione è stata così assordante?


Perchè abbiamo dovuto soffrire tanto? Siamo arrivati entrambi ad un passo dalla morte.
Drogati, ubriachi, obesi  e soli. Tu perchè hai perso. Io perchè ho vinto troppo. E troppo in fretta.
Io perchè ho perso te, tu perchè hai perso me.

L'abbiamo pagata cara.

Questo è tutto ciò che conta ora
E questo è tutto ciò che è successo in qualche modo
Puoi guardare indietro, ma non ti fissare
.

Se ci fermassimo davvero a guardare al passato, verremmo sommersi dal dolore che ci siamo causati a vicenda. Perderemmo gli anni che ci restano ad indagare il perchè ed il percome. Chi non accettava chi. Chi non si fidava di chi. Chi non ha detto 'ti amo', chi non l'ha voluto abbastatanza, chi l'ha voluto in modo sbagliato e chi ha negato tutto.

Non ne vale la pena.

Forse posso amarti fuori di qui

Dimmi di sì. Oggi, dimmi di sì.

Posso amarti fuori di qui. Fuori dal  circo.

Quante volte me lo sono ripetuto, in questi anni. Quante volte me lo sono ripetuto, da quando sono scappato da quello che provavo per te. E  da quello che tu non provavi per me.

Quando sono andato via, mi ripetevo ogni giorno che ti avrei chiamato, che te l'avrei detto. Che ti avrei costretto a prendere una posizione. Definitiva.

Ma non ho fatto niente. Non ho detto niente.  E intanto tu eri sempre più lontano. Ti sognavo ogni notte, ma non ti vedevo. Prendevo il telefono, ma non ti chiamavo. Mi toccavo pensandoti. Ma non ti ho mai riabbracciato. Per quasi due anni.

Fino a quella sera, quel concerto nel dicembre del '97. Mi drogavo, stavo male e non avevo alcuna voglia di fingere che me ne importasse qualcosa di fare della stramaledetta beneficenza. Mi avevano dato una lista degli ospiti, ma non l'avevo neppure guardata. E quando sono arrivato, ti ho visto lì. Dio, mi è mancato il respiro. In quel momento, proprio in quel momento e solo in quel momento, ho realizzato la misura esatta di quanto mi fossi mancato. Di quanto volessi te. Te ... e nessun altro.
Mi veniva da piangere. Non ho mai più sentito una gioia come quella. Come quella di rivederti così, inaspettatamente, di nuovo nella mia vita. Ma non ero pronto. Non ho retto, non respiravo. Mi sembrava impossibile, mi sembravi finto. Annaspavo. Ti fissavo mentre cantavi, mentre salutavi, mentre guardavi altrove.

Ecco, appunto. Guardavi altrove, come sempre. E' stato atroce.

L'orgoglio mi imponeva di ignorarti.

Ma non ce l'ho fatta.

Ho lasciato il  microfono, ho lasciato il mio posto, per abbracciarti. Lo so che mi hanno guardato tutti.  L'ho vista la telecamera. Lo so che la presentatrice era perplessa, che gli altri ospiti mi fissavano, il pubblico applaudiva. Ma non ce la facevo, ad averti lì, ad un passo da me, senza poterti neppure toccare. Avevo i brividi, sentivo il sangue raccogliersi lì, eppure ... era più gioia che eccitazione. Neppure gioia. Era la sensazione di essere completo. Mi sono avvicinato, ti ho baciato vicino all'orecchio, l'altra mano sul tuo collo. E tu hai sorriso. E io mi sono sentito a casa. Mi sono sentito pieno, felice, eccitato, tutto. Ho pensato che tutto sarebbe tornato come prima, meglio di prima, che fosse il giorno più bello della mia vita. Non sapevo che fare, non volevo tornare al mio posto, volevo stare con te... dovevo inventarmi qualcosa ... ho esagerato, come sempre. Ti ho morso un polso, non so se tu fossi infastidito, scherzavi ... fingevi che ti avessi fatto male. E io pensavo 'ora glielo dico, gli dico che lo amo ... che non scherzo, che lo amo ancora'.  Ma le parole mi sono morte in bocca. Non uscivano.

E quando è finito lo show, è finita anche la tua attenzione per me. E mi sono chiesto se la tua gioia nel rivedermi non fosse fasulla. Show must go on.

Eri felice di vedermi? Tu, sempre così misurato ... come faccio a capire quello che pensi. Aiutami. Mi hai davvero perdonato, per essermene andato? Per essere sparito? Per avere sporcato una cosa che tu avevi costruito pulita, per aver inceppato una macchina che avevi programmato perfetta? Per averti imposto di fare i conti con ... beh, per tutto il resto? Forse no.

Non riuscivo ad interpretare il tuo sguardo. Non vedevi che boccheggiavo al tuo cospetto? No? O forse lo vedevi, ma facevi finta di non saperlo.

Non avrei dovuto inseguirti mentre rilasciavi quell'intervista. Ho sbagliato. Ma volevo ancora un secondo con te, volevo solo sentire di nuovo il tuo profumo prima di andare via, senza neppure sapere quando ti avrei rivisto, senza averti detto niente, col cuore gonfio... confuso. Enormemente confuso. Ti ho seguito. Ho messo il naso tra i  tuoi capelli, la lingua a un millimetro dal tuo orecchio. Se non ci fossero state le telecamente, Dio non so come sarebbe finita. Forse te l'avrei detto, forse finalmente te l'avrei detto. Mi mancavi così tanto, che forse davvero te l'avrei detto.

Ma le telecamere c'erano. Le luci anche. Il pubblico, i giornalisti. Tutti, come sempre.

Io ho indossato la mia maschera spavalda. E tu, con quell'aria seria. Con quell'aria composta. Con quell'aria da adulto accondiscendente alle mie bizze. Hai sentito il mio naso, la mia lingua, il mio calore, ti sei girato stranito, quasi infastidito, per vedere chi si accostasse con tanta impudenza al tuo orecchio ... ma poi hai visto me. Ed hai detto solo "oh, Mr. Williams". Ridendo.
http://www.youtube.com/watch?v=CWEGt0Mph8k

Ti conosco. Se al mio posto, ci fosse stato un tuo pari, ti saresti arrabbiato per quell'intrusione indebita.  E per quella lingua ... così fuori posto durante una serata di beneficenza.

Invece niente. Perchè allarmarsi, è solo Williams. Il piccolo, infantile, sciocco Williams. Cioè nessuno.
Avrei preferito che ti arrabbiassi, che mi dicessi qualcosa, una cosa qualsiasi, che mi insultassi.

Invece ... nessuna considerazione, mai, per me. Indifferenza totale. Avevo il petto che mi faceva male, da tanto dolore sentivo. Quel giorno ho giurato che non avrei più versato una sola lacrima per te. Che ti avrei dimenticato. Che ti avrei distrutto per non soffrire più. Ed è quello che ho fatto.

Ho scritto ogni sorta di cattiveria.


L'unica giustificazione che ho, è il dolore che provavo. Il tuo rifiuto ha condizionato tutta la mia vita. Se solo io non avessi avuto la smania della rivincita, se fossi stato più saggio, se solo ci fossimo riavvicinati prima che il solco diventasse troppo profondo.
Invece il mio Ego cresceva di pari passo con il tuo fallimento. Prendevo in giro il tuo Ego ferito ... e non mi accorgevo di quanto abnorme fosse divenuto il mio.

Scrivevo, in 'Ego a go go': "Dov'eri,  quando rubavi il mio orgoglio, hai mai avuto la percezione che qualcuno fosse morto, mentre eri nascosto nella tua torre d'avorio? Ti facevo ridere, quando facevo il clown? ed ero il cane che prendeva le tue briciole; rompi dolcemente, rompi piano, rompi... così non ho più posto dove andare, vivendo un ricordo, dove tu eri in ritardo ... e mi odi ancora? potresti offrirmi delle scuse ... ahaha vattene, ahah svanisci nel grigio. Io spero che tu ti sia smarrito ... dov'eri quando il party è finito, ti stavi ricucendo le ferite che avrei avuto bisogno di medicarmi io? Il parco dei divertimenti è caduto al suolo, il circo se ne è andato e tutto quello che è rimasto sono i clowns. Ti ho spezzato il cuore quando ho rubato il tuo fragore? C'era un tarlo, nel tavolo sotto cui stavano i tuoi piedi ... Ego a go go ... e sì mi odi, Ego a go go "

Una canzone crudele ... di cui mi vergogno.

'Killing Me': "Tutti loro dicevano che sono troppo irrequieto, ma le parole tagliano nel profondo quando sei senza difese, e mi stanno uccidendo, ma uccidendo lentamente, c'è stato un tempo in cui stavamo bene e potevo tollerarti, credo che tu dovresti andartene, perchè sono arrivato ad odiarti. Dovrei essere debole e porgere l'altra guancia perchè ho paura di cadere. Ma io non ti conosco e tu non conosci me. Mi hanno detto che l'amore è una celebrazione, ma ho perso la fede a causa della frustrazione, e questo mi uccide, ma mi uccide lentamente. Tu hai dipinto la mia foto di nero, lo scherzo riguarda me ed io non voglio ridere. Ricordo i bei tempi, non vorresti riportarli indietro un giorno, in qualche modo. Non mi preoccuperebbe sentirmi male, se potessi sorridere come fai tu, e questo mi uccide, mi uccide lentamente, non posso andare avanti da solo ... ... "


Dio, che vergogna.

Disperato all'idea che non mi amassi, mi accanivo su di te.

Distruggerti: detto, fatto.

Ma ho mentito, a me stesso ed agli altri. Perchè non c'è stato giorno che non ti abbia pensato. Ti volevo morto, ma ti volevo mio.

La verità, è che la foto che ci hanno scattato quel giorno del '97, mentre avvicinavo la lingua al tuo orecchio, con la punta del naso a sfiorare, apposta, i tuoi capelli biondi - sento ancora quel profumo, se ci penso - l'ho guardata così tante volte. Non ho bisogno di dirti come io l'abbia usata.
E quando sono andato via, quello che ho dimenticato di dire
Era tutto quello che avevo da dire
Otto lettere, tre parole, un significato


I love you.

Perchè non te l'ho detto, Gas? Perchè non ho detto l'unica cosa che mi riempiva il cuore, l'unica che davvero avesse importanza? La ragione dietro ad ogni mio gesto, ogni gesto stupido era per te. Per avere la tua attenzione. Allora perchè, in mezzo a quel mare di lacrime, ho detto tutto il resto? Credi davvero che me ne importasse del rap, dell'hip hop? Di tutte quelle cose che ti dicevo, di quelle idee che sostenevo? Non me ne importava niente. Avremmo potuto fare blues o metal ... o qualsiasi altra cosa, purchè tu mi guardassi con amore. Perchè non ho avuto il coraggio di fissarti in viso e di dirtelo, che ti amavo così tanto? Me lo sono chiesto un milione di volte. Dovevo dirtelo. Che volevo solo la tua considerazione, la tua stima, il tuo amore. Il tuo amore soprattutto. Tu che eri così intelligente, così speciale. Così dotato. Così bello, per Dio. Volevo solo che fossi disposto ad amare me.

Te lo dico adesso, che ti amo tanto.


Ho quindici anni di ritardo.

E  forze esterne non lo rendavano facile.
Così ho pensato di andarmene prima che tu mi lasciassi.

Forze esterne.

Non mi riferisco solo all'alcool ed alla droga.

Mi riferisco allo star system. Alla nostra ambizione. Ai nostri managers.

E' quello che ho scritto in 'Making Plans For Nigel'. Ed in 'Our love': "tutti quesi sogni, tutte queste bugie, tutto questo dormire in giro, stanze vuote ... possiamo renderti famoso, perchè non vienei con noi? Siamo crudeli?Non è tutto crudele? le cose che facciamo con amore e le cose che facciamo senza amore...".

Due Take That non possono avere una relazione tra loro. Due Take That devono strizzare l'occhio al pubblico gay ma non essere gay. Devono essere virili per il pubblico femminile, generi perfetti per le mamme, bombe sexy e mariti ideali per le figlie. Eterosessuali. Non gay. Non bisessuali. Eterosessuali, per aspirare ad una carriera di successo.

Tu la volevi quella carriera. E te la saresti meritata.

Le tante donne che avevi, ti aiutavano ad illuderti, a credere di non volere niente, da me.

La tua famiglia perfetta, quella dei tuoi genitori, ti spingeva lontano da me. La tua educazione conservatrice, ti spingeva lontano da me. La tua ambizione per il futuro, ti spingeva lontano da me. Il tuo manager, ti spingeva lontano da me. Le mie droghe, i miei eccessi, le mie sfuriate, ti spingevano lontano da me.

Ma tutto quello che io vedevo allora, era il tuo respingermi. O almeno credevo, che mi respingessi.

Perchè volevi una famiglia normale, come quella dei tuoi genitori, che ti facesse da sostegno nella tua scalata al successo. Tanti bambini biondi ed una bionda moglie ed una carriera splendente.

Mi scacciavi perchè minavo l'equilibrio del gruppo. Tristemente vero.

Ma mi scacciavi anche perchè minavo il tuo, di equilibrio. Avevi paura. Perchè lo sapevi che ti volevo ... e tanto. Perchè in cuor tuo mi volevi anche tu. Tu, che fino ad allora mai avevi avuto un dubbio, incredulo per il tuo essere turbato da me. Io, che in cuor mio so di essere gay, mi fingo etero da tutta la vita, per essere accettato come un pari dagli etero che amo e cui di solito rinuncio per essere integrato. Ho fatto di tutto per attirare la tua attenzione. Nel modo sbagliato. Ma ci ho provato. E più sbagliavo più mi scacciavi, più ti volevo più mi allontanavi, più mi drogavo più tu facevi palestra per diventare la stella perfetta del pop.
Tu non contemplavi neppure l'idea, di poter esser attratto da un uomo.

Io ho passato la vita lottare con me stesso, incapace di accettare la mia sessualità.

Un'artista della menzogna, con tutte le donne della mia vita.

Freedom: "penso che ci sia qualcosa che devi sapere. Penso sia tempo che te lo dica. C'è qualcosa nel mio profondo, c'è qualcun altro che devo essere, spero solo che tu capisca. A volte l'abito non fa l'uomo. Tutto quello che dobbiamo fare ora è prendere queste bugie e farle diventare vere, in qualche modo. Tutto quel che dobbiamo realizzare è che io non ti appartengo e tu non appartieni a me".

Love Cheat: "Penso che ci sia qualcosa che dovresti sapere. Ho mandato ai mei ragazzi un ordine, tramite Interflora. Ti dice bugie come "I love you" and "I adore you". Penso che ci sia qualcosa che dovresti sapere, sono un baro in amore ... e tu sei così dolce, prendi casa con me ... amami, ragazza, sono un bugiardo ... penso sia tempo per me di non tornare a casa solo ... ti conosco appena, ma amo la tua figura, suppongo di aver letto di te su The Mirror, penso che ci sia una cosa che tutti dovrebbero sapere, sono un bugiardo... amami ragazza, tu hai bisogno di me, tu mi ami ... e io sono un bugiardo".

Chissà Gas.

Chissà come sarebbe andata. Forse se tu mi avessi detto di sì a cuore aperto, avrei vissuto tutto diversamente ... avrei vissuto la nostra relazione come una cosa bella, come una cosa naturale ... forse per te, per noi, l'avrei detto a tutti. Magari ti avrei sposato un giorno ... che invidia. Elton ha sposato il suo compagno. Ed io ho mentito a tutti, il più possibile a me stesso. Lui all'altare ... ed io a piangere in bagno, con la fidanzata che mi aspettava fuori e si chiedeva perchè impiegassi tanto.

Gas.
Le volte che mi hai ceduto, le volte che abbiamo fatto sesso, era come in pubblico se te ne vergognassi.

La passione e l'urgenza erano enormi. Da parte mia, ovviamente ... ma anche tua. Anche tua, amore. Sudo freddo ancora adesso, se ci penso. Era bellissimo. Era come se fosse l'ultima volta sempre.

Solo che poi io imploravo la tua considerazione. E tu scappavi nella tua stanza, nel tuo letto, a colpevolizzarti per non essere quel che avresti dovuto essere, per aver fatto quello che non avresti dovuto fare ... e non parlavi mai del nostro futuro.

Così io mi colpevolizzavo per averti reso infelice ... e speravo che prima o poi riconoscessi al nostro rapporto la dignità di un rapporto d'amore.

Quando ci siamo sepatati, te l'ho gridato in tutti i modi.

Che vedevo il Paradiso, con te. Che se tu avessi voluto, avrei rischiato.

Contro tutto, contro tutti.

Heaven from Here: "Non aver paura, io sarò ancora qui domani. Continua a parlarmi, io non andrò via. Sei un amore, perchè versi lacrime? Non aver paura, tu vedrai il paradiso da qui. Io ti proteggerò, fai bene a piangere. E anche tu mi aiuterai, perchè la fiducia in mè stesso è ormai esaurita. Noi siamo innamorati e io voglio solo tenerti stretto. Non aver paura, vedremo il paradiso da qui. Io vedo vero amore nei tuoi occhi e mi si riempiono gli occhi quando tu inizi a piangere. Voglio solo tenerti stretto. Noi vedremo il paradiso da qui. Beh, sembra tutto irraggiungibile. Io mi prenderò la colpa, se questo servirà per la pace. Vorrei che loro la rendessero più facile da capire ... Noi siamo innamorati, non lasciare che questo cada su orecchie sorde. Adesso è chiaro che noi abbiamo visto il paradiso da qui".

Ma tu non volevi rischiare.

Non ero abbastanza, per te?

E ti colpevolizzavi pensando che io bevessi solo per causa tua.  Bevevo anche, per causa tua.

La tua famiglia mi detestava. Avevano capito, ovviamente. Ero quello che traviava il loro figlio perfetto, quello che andava allontanato, quello che gli avrebbe impedito la scalata al successo. Tua madre non mi ha mai sopportato. Non ti passava le mie telefonate.
Non scherzavo, nel dirlo in 'Stalker's Day Off (I've Been Hanging Around)' .

"Ti giro attorno, nel caso che tu ti innamori di me. So che hai dei dubbi, ti ascolto quando urli. Perchè io ti capisco, vedi. Io ero inquieto quando tu dicevi che avresti preferito svegliarti morto, piuttosto che spendere un giorno con me. So che non sei tu, lo so ... e so che è vero. Loro non ti capiscono come so fare io. (parlato: Ciao. Sono di nuovo io... se tu potessi solo .. tira su il telefono, devo parlarti, per favore! ) ... Quest'amore non è un sogno, è osceno. Le telefonate che ho lasciato a tua madre. Ti giro intorno, nel caso che tu ti innamori di me. So che hai dei dubbi, ti ascolto quando urli, perchè io ti capico, vedi, anch'io ti amo. E forse un giorno potremo incontrarci faccia a faccia, questa volta. Mi dispiace per  la lettera che ti ho mandato, i ritagli di giornale, la robaccia ed il sangue".

Speravo che mi mentissi. Che mi dicessi "ti amo e staremo sempre insieme", anche se non era vero.

Te l'ho perfino detto, quando ci siamo separati. Mentimi. Mentimi amore ... e mentendo inizierai a crederci.

'Deceiving is believing': "Mentimi. Avevo sempre la visione che l’amore ci avrebbe sostenuti, ma che senso ha desiderare, se i miei sogni dipendono da te? Ho bisogno di aiuto adesso, i tuoi amici posso radunarsi intorno a te e puoi raccontare loro delle storie su come ti ho deluso ... Mentimi. Ingannare è credere. Sono davvero troppo giovane per essere cinico, sei tu che mi rendi infelice, puoi dire una bugia con un sorriso? Nel letto ci allontaniamo sempre ed io sono quello che viene troppo tardi, queste cose sono nascoste nella mia mente. Mentimi, mentimi, ingannare è credere, credere, credere, credere. Credici"

Dio, pensavo di morire in quei giorni.

In tutta quella confusione, quello che so  è che non mi hai mai detto ti amo.

Neppure una volta. Nemmeno io te lo dissi, ma avrei tanto voluto. E tu? Avresti voluto dirmelo? E' difficile rispondere ... non lo ammetteresti mai.

Te l'ho rinfacciato, il tuo scansare la verità.

In 'Ghosts' ... "eccomi qui, vittorioso, l'unico uomo che ti ha fatto venire, quando hai pianto, l'hai fatto per noi e quando siamo morti, sei morto da solo ... ho fatto quel che ho potuto, per uno di noi, ho sempre pensato che fosse per te quando ho mentito, l'ho fatto per noi, perchè tu non hai mai ascoltato la verità ... sono qui, steso da solo ... siamo fantasmi (di tanto tempo fa), sembrava che potessimo farcela, baby, siamo fantasmi (di tanto tempo fa) io e te, siamo fantasmi (di tanto tempo fa) ... Guarda il tempo che c'è voluto per allontanarmi da quel che era stato detto, 'non ti lascerò mai', 'ti amerò per sempre', tu sai che tutte quelle parole sono morte, sotterrate nelle tue notti, fatti da parte, ti sto portando a casa ... non ho bisogno di te, ma sono perso sono perso senza di te ... siamo fantasmi".

E soprattutto, in 'One fine day'.

"Amo ricordare il tempo che non abbiamo avuto. Un libro che nessuno ha letto. Un film che non mi ha mai reso triste. E tu mi ricordi il posto in cui non sono mai stato. E qualcosa che nessuno ha detto, quando avevo 17 anni. Un bel giorno, nel mezzo della notte, ti renderai conto. Ma probabilmente, non vorrai ammetterlo. Ricordi ... Un amore nel quale non siamo mai caduti. Per favore, non ricordarmi di dimenticare. Perchè il perdono è un posto al quale non sono ancora abituato ... tutto quello che io abbia mai voluto, era di illuminare la tua casa. Ma suppongo non abbia importanza. Perciò vieni, ricorda il tempo che non abbiamo avuto, ho sentito che c'è il sequel di quel film che non ti ha mai reso triste. Non riscrivere la mia storia, perchè non saprai mai quanto tu non avessi importanza per me".

Perchè non sono riuscito a smettere di recriminare? Perchè non riuscivo a smettere di volerti ferire, di volerti colpire, perchè non potevo fare a meno di essere sarcastico? Perchè ti amavo ancora.

Patetico.

L'istinto di autoconservazione non è la spiegazione per nulla

Davvero. Non voglio giustificarmi. Ma seriamente, ho pensato che sarei morto, continuando a starti accanto, ogni giorno, senza poterti più avere. Dopo il nostro litigio. A vederti scopare con ragazze di cui non ti importava nulla, a guardarti mentre mi facevi capire che non valevo niente, per te. Ho pensato che un taglio netto fosse la soluzione. Mi illudevo che, come per magia, sarei stato più felice. Che, sparita la tensione, ti avrei dimostrato di valere qualcosa. Di valere più di quel che tu pensassi. Ti avrei dimostrato che me la meritavo, la tua considerazione. Che me lo meritavo, il tuo amore. Tutto si sarebbe aggiustato. I miei problemi sarebbero scomparsi. Non mi sarei più drogato. Ed avrei avuto te ... e me stesso in uno.

Ovviamente, non è andata così.

Niente è andato come avevo pensato.

Ed ero distrutto dalla consapevolezza di averti perso.

Ritenevo di essere stato frainteso. Misunderstood, cantavo. Ed in parte è vero. Ti davo la colpa ("Non lo sai, sei colpevole comunque.."). Dimenticando che la metà di quella colpa ... era mia. Ti rinfacciavo i tuoi problemi: "sei troppo basso per mettere su peso". Come se non sapessi che se eri triste, la colpa era anche mia.

Scrivevo: "Non è strano il modo in cui non parliamo la lingua dell'amore?".

Questo era il punto, ovviamente.

Cantavo 'No Regrets' ... e mi contraddicevo da solo. Il fatto stesso che ti dedicassi una canzone era la prova del fatto che, alla faccia del titolo, di rimpianti ne avevo eccome. Basterebbe l'incipit, a dimostrare che ti rivolevo indietro. "Raccontami una storia, dove cambieremo tutto. E vivremo le nostre vite insieme e non da stranieri".  Imperativo. Raccontamela. Ti prego, raccontamela. Cambiamo tutto. Volevo che lo facessi. Volevo che bussassi alla mia porta. Ma il mio orgoglio di amante ferito mi ha portato ad insultarti. Il tuo orgoglio di artista ferito ... a non rispondermi.

Scrivevo "non sei potuto restare a vedermi piangere.. non ne avevi il tempo".

Era vero. Mi hai abbandonato. Ma io ho fatto di tutto, perchè tu lo facessi. Ti ho sfidato in ogni modo. Ti ho insultato in ogni modo. Ti ho mentito. Ti ho amato tanto ... ma non ho saputo dimostrartelo.

Scrivevo: "qualunque cosa volessi essere, ogni volta che mi allontanavo, ogni volta che mi dicevi di andarmene ... io volevo solo rimanere. E ogni volta che mi guardavi, ed ogni volta che sorridevi, mi sentivo così vuoto quando mi trattavi come un bambino. Amo come ridevamo, amo come sorridevamo, spesso mi siedo a pensare a te, per un po'... e poi mi passa. E penso a qualcun altro. Suppongo che l'amore che un tempo provavamo sia ufficialmente morto".

Questo testo ... lasciava intendere più di quel che avrei voluto. Non sono le parole di un amico tradito. Sono, palesemente, quelle di un cuore ferito. Questo testo trasuda letteralmente amore per te. Trasuda l'odio che nasconde il dolore di una relazione finita. Trasuda vendetta, da parte di chi è stato respinto ed ha un'occasione per rifarsi su chi non l'ha voluto. Volevo farti soffrire, come ho sofferto io quando ho saputo che sei andato a letto per la prima volta con quella ballerina che poi hai sposato.
Chissà in quanti, leggendo tra le righe, mi hanno capito. Chissà se tu, hai capito.

Quel "mi trattavi come un bambino" ... questa è la parte più dolorosa. Non ero degno di te ... questo è il messaggio che mi arrivava forte e chiaro da parte tua, sempre. Avrei fatto qualsiasi cosa per avere davvero un'occasione. Per avere la tua approvazione. La tua stima alla pari.

Non so che dire per quella frase ... "il nostro amore è ufficialmente morto" ... per Dio, è evidente ... mentivo.

Non si pensa tutto il giorno ad un amore morto. Non si scrive una canzone per recriminare verso qualcuno di cui non ci importa. Volevo ferirti perchè hai ferito me, punto. Perciò ho scritto "è solo un punto di vista, ma dicono che me la sto cavando bene"... Dio, che stronzo. 
"Cantami una canzone d'amore". Ironizzavo. Credo.

"Scrivimi qualcosa"... sarcastico, in apparenza. Ma dicevo sul serio. Considerami. Scrivi ad un giornale che sono uno stronzo, bussa alla mia porta, scrivimi una canzone piena di veleno, ma ti prego di non stare ancora una volta zitto. Non ignorarmi.

E invece, nulla. Nessuna risposta. Perchè? Perchè stai male, stai male anche tu? Fisicamente, o per quello che ho scritto? O non rispondi perchè ignorarmi è l'unica arma che ti resta, l'unico modo certo che hai per farmi soffrire ancora? O per tutti questi motivi insieme?

Qual'è il confine tra presunzione e timidezza? Tra alterigia e riservatezza? Su quale sponda del fiume sei seduto? Un egocentrico come me, non riesce a capirlo.

E tu mi mancavi, mi mancavi da morire.

Mi mancavi così tanto, da rendermi insopportabile l'idea di condividere il cielo con te, sapendo che non avremmo condiviso altro. Mi risolsi ad andarmene dall'Inghilterra ...

'Better day': "Ti scriverò una lettera, penso prima sarà meglio sarà. Perchè è il momento di trovare un giorno migliore. Sono un giovane uomo arrabbiato... Uomo, vorrei essere un ragazzo. Le parole che non abbiamo detto l'altra notte, avrebbero fatto fremere il mondo dal profondo... non avevamo niente da dire, l'altra notte. Ci siamo detti tutto prima. E io dico che i tempi solitari e le lacrime solitarie si dissolveranno, quando tu scomparirai. E' tempo per me di trovare un giorno migliore, sto per lasciare il paese ... dando senso al mio passato, ora amerò solo quando voglio, perchè è il momento giusto per trovare un giorno migliore. Forse non ti avessi amato, forse tu avessi amato lei di meno.. avresti preferito, se io avessi indossato il vestito? "

Ma poi seppi che avevi deciso di andartene tu. E restai.

Ed ho cercato di fare ammenda, per tutte le parole crudeli che ti avevo detto.

Ci ho provato, almeno. Ti ricordi che ci ho provato? Con 'Hurting me'. Con 'Often'.

"Spesso, non mi accorgo se sbaglio ... e boy, ho sbagliato. Spesso, non mi rendo conto di avere bisogno di una cosa, finchè non è andata, ma oramai è andata. Spesso, prendo le decisioni peggiori. Dico che è grandioso e so che non lo è, succede così, spesso ... non vorrei svegliarmi dal sogno, tu sai che amo sognare. Spesso, non difendo quello in cui credo, non è rimasto niente in cui credere ... spesso, vorrei che tu fossi qui".

Ed ancora, con 'Don't say no'.
 
"quando avevamo solo 17 anni e siamo stati scaraventati nella società, quella è stata la fine di voi e me, da quel che avrebbe potuto essere...se non ci siamo mantenuti in contatto, presumo che non ci importasse abbastanza, non abbiamo mai capito quelle cose ma adesso ho bisogno di voi. Non ho mai vuluto lasciarvi andare, ma lasciarvi andare era facile. Non vi ha spezzato il cuore, forse sono io troppo bisognoso, qualcuno di voi ha ancora bisogno di me, nelle vostre vite, nel tuo cuore ...? non dite di sì solo per farmi piacere, se voi siete ancora voi, alla fine non vorrete ... ma non ditemi di no. Abbiamo combattutto insieme, riso insieme, detto cose che ci sembravano intelligenti; il pensiero di sentire la vostra mancanza per sempre mi fa piangere, ed adesso che voi siete diventati adulti, tanto da essere un ricordo sdolcinato, siete ancora voi stessi come io sono ancora me stesso? Alla fine, spero di sì... era il nostro tempo di morire ... così, cosa fate, dove andate, è stato bello o anche voi siete sopravvissuti scottati come me?"

Tanti bei plurali, ovviamente, per mascherare il fatto che parlavo con loro ... e con te. Che mi importava di tutti loro ... ma soprattutto di te. Ed a chi altro avrei potuto riferirmi, nel dire "non dite di sì solo per farmi piacere, se voi [tu] se tu sei ancora voi [tu], alla fine non vorrete [vorrai], ma non ditemi [dirmi] no". Chi era, ad avermi scacciato, a non parlarmi per giorni, a non avere alcuna considerazione di me? Ovviamente tu. Di chi potevo sentire la mancanza sino alle lacrime, se non di te? Per fortuna che, in inglese, 'you' vale per il singolare e per il plurarle, per il maschile e per il femminile.



Ho dovuto aspettare fino al 2006, per leggere i tuoi sentimenti tra le righe di 'Beautiful World'.

La tua autobiografia ... quella non la considero neppure. Ci sono scritte tante cose vere, di scarsa importanza ... e mancano tante cose vere, quelle davvero importanti. Come nella mia. E' solo spazzatura. Tranne quella frase, naturalmente. Quella in cui hai scritto che io "excelled at being free". La stessa frase che hai scritto in Back for good. Ci pensavi ancora? MI pensavi ancora?

Il giorno in cui ho iniziato a sperare in un futuro per noi? Quello in cui ho letto il testo di 'Like I never loved you at all'.

C'era tutto, lì... "secrets we had, now in the past" ... sì, avevamo segreti, sepolti nel passato ... il nostro rapporto era tutto un segreto.

Scrivevi: "dimmi come abbiamo fatto a perdere la strada, è difficile ricordare tutto quello che abbiamo condiviso, ora entrambi abbiamo vite separate, da amanti ed estranei, ora da solo non c'è nessuno ad arrestare la mia caduta, nessuno ad ascoltare la mia chiamata, è come se non ti avessi mai amato".

Ti rispondo: non lo so più, come ci siamo persi. Ma mi si spezza il cuore a pensare che tu ti senta solo, che ti senta non amato. Che tu ti senta solo, come se non mi avessi mai amato (mi amavi, allora?!). Io ti amo da sempre. Se solo avessi saputo dirtelo.
Ancora, scrivevi: " le notti che abbiamo pensato...se questi muri potessero parlare."

Anche tu ci pensavi. Mi pensavi. Ho perso il conto delle volte che mi sono immaginato a fare l'amore con te. Credevo che tu non ci pensassi mai. Che non mi pensassi mai, neppure in quelle poche mezz'ore rubate. Che, in fondo, non mi volessi neppure.
Sbagliavo, allora?

Ti chiedi: "Così adesso è lui che ti da amore... oh, sono solo io che quello che ripensa a quello che avevamo, a quello che eravamo ... ti è mai importato? Baby, sono mai stato lì?".

Parli di me e Max Beesley, ovviamente. O sei geloso di Johnny e me? Non riesco a crederci. Non dovrei, ma la tua gelosia mi lusinga, mi ridà speranza. Dunque non sono il solo, a soffrire. Solo che io l'ho fatto esplodendo, come sempre. Tu in silenzio, come sempre. Ma allora ti importa. Se ti importa ancora adesso, dopo tanti anni .,. vuol dire che ti è sempre importato. Ma mi chiedo ... come puoi essere geloso?

Davvero non sai che tutti quanti, per me, non sono stati altro che la personificazione della tua assenza?


Quello che ho sentito e sento per chiunque altro, non è neppure paragonabile a quello che sento per te. Da tutta la vita. Anche se non ti vedo da anni. Anche se non ti sento da anni. Se accendo la radio e ti passano, il cuore mi balza in gola. Se accendo la tv e ti vedo, mi si stringe lo stomaco. Se ascolto il vostro disco prima di dormire, ti penso tutta la notte, mi sveglio ancor più eccitato.

Come puoi chiederti se sei tu, l'unico che ripensa a quel che c'è stato tra noi. Io ci penso continuamente. Sempre. Mi manchi sempre.

Rendermi conto che soffri è stato devastante. Dicevo di volerlo ... di volerti in ginocchio ... ma adesso che ti ho visto in ginocchio davvero, sto talmente male da non riuscire a respirare, a parlare, la saliva è amara e mi rimbombano le orecchie.
Quanto devono averti fatto male le mie offese. Quante notti hai passato insonni per colpa mia? Tesoro, mi dispiace per quello che ho detto.

E poi ho pianto.

Quando ho letto "I'd wait for life", ho pianto.

Per te, per me, per noi ... per la generosità di quelle parole.

"non so da che parte iniziare, non so come proseguire, ma so che ti amo ancora; se mai ti volterai indietro, se mai cambierai idea, se la strada davanti a te diventerà troppo ripida da scalare, se qualcosa nel tuo cuore ti dirà di fermarti .. oh, per stringerti forte stanotte.. aspetterei tutta la vita".

Volevo correre da te in ginocchio.

Ho preteso troppo da te. Anche tu eri giovane, anche tu avevi paura. Anche tu non sapevi cosa fare, come farlo.

Volevo riabbracciarti. Chiederti scusa. Ma come sempre, non sapevo che fare.

Stavo con un altro, beh con altri ... il tuo Ego, il tuo orgoglio ... mi avrebbe perdonato? Ti ho offeso gravemente, mi avresti perdonato? Mi avresti accettato di nuovo nella tua vita, avendo oramai le responsabilità di un padre?

Ero paralizzato dal timore di un tuo no. Tremavo all'idea che mi dicessi.. 'sì, ti volevo bene ... ti ho amato forse, oggi ti penso, ma è il passato. E' solo un ricordo. Sono felice di avere finalmente pace, ma niente cambierà tra noi'.

Avevo il terrore di ricevere una risposta come questa.

E  così, ancora una volta, sono rimasto muto.

Ho chiesto di te a Mark. Chissà se te l'ha detto. Penso di sì. Perchè di nuovo, in musica, hai risposto ai miei dubbi con le tue scuse e le tue speranze.

Ma la verità è più di quello che noi comprenderemo

Quanti sarebbero, ad elencarli, i sentimenti che ci sono tra noi? E quali sono? Come si sono intrecciati, dove ci hanno portato? Non so se riusciremo mai a capirlo.

Quello che so, è che la tua onestà ha spezzato la mia arroganza.

In musica, ovviamente. Ho ascoltato l'intero album 'The Circus'.

Inizialmente il tuo dolore sordo mi ha di nuovo ferito. Davvero è  'Said it all' ?

Hai scritto: "quando le lacrime sono state sparse e non ci si parla più, non c'è più niente da rompere che non sia già rotto, fissi il vuoto ... ci siamo detti tutto, non c'è nient'altro da dire, niente che abbia importanza, non ne abbiamo sentite abbastanza? ci siamo detti tutto, non resta altro da dire che importi.. non importa più ... con tutte le migliaia di parole che ci siamo detti, tutte le frasi, non abbiamo trovato il tempo per dirci tutto? Ci siamo detti tutto".

Mi sono sentito morire.

Ma poi ho ascoltato 'The Circus'.

E' stato, senza paragoni, il momento più bello della mia vita. La risposta a quel che ti dissi in 'One fine day'. Ti diedi del vigliacco. Ti dissi che non avresti mai ammesso i tuoi sentimenti per me, nè a te stesso nè ad altri. L'hai fatto. L'hai fatto e non sai quanto ti amo per questo.

Hai scritto, nero su bianco: "silenzio, per favore, che ho qualcosa da dire, e sto girando a vuoto ogni giorno, più noi cadiamo in basso più dovremo risalire, ora che te ne sei andato, oramai che te ne sei andato ... sì, a tutti piacciono gli spettacoli da circo, e io sono il solo clown che conoscerai, ed adesso puoi applaudire al mio più grande errore, perchè "ti amo" erano troppe parole da dire ... "ti amo" erano troppe parole da dire".

Le parole che ho aspettato tutta la vita.

Che avrei voluto sentire allora.

Che avrei voluto dirti allora.

Le hai dette.

Dio mio, le hai dette.

Tesoro, le hai dette.

Piangevo di gioia senza fare rumore, senza un fiato, mentre ascoltavo la tua voce triste dire la verità.

Non so per quanto tempo io abbia pianto. Un'eternità, mi è parso.

Ed ho ballato sulle note di 'Hold Up a light'... dice "tu puoi ballare, se ti piace, tu puoi cantare ogni verso di ogni canzone. No, non devi rubare la scena, era tuo lo spettacolo, tutto il tempo".

Mi chiedo come possa un uomo essere così severo con se stesso, così disarmante nel mettere a nudo il proprio fallimento, così spietato nel vedere i propri difetti, come tu sai essere. Io non sarei capace di farlo, non lo sono mai stato. Tu sei sempre stato quello 'tutto d'un pezzo', io quello a pezzi. Ti ho sempre ammirato tanto, ti ammiro tanto per questo.

Ho continuato ad ascoltare ... E mi sono sentito confuso.. speranzoso e confuso.

'The Greatest Day ' ... "stanotte potrebbe essere la migliore notte della nostra vita...ricominciamo daccapo, troviamo il nostro futuro, riesci a vederlo? lo vedi nei miei occhi? lo senti adesso? riesci a stringerlo tra le braccia?"

Amore, parli con me? E' con me che parli?

Ed a questo punto, ho pianto di nuovo. Ho la lacrima facile, oramai. O forse sei tu, che sei dannatamente bravo.

Dice 'You': "dai a me il tuo dolore, se stai soffrendo .. raccontami i tuoi segreti, li terrò al sicuro, dammi il tuo amore, insieme col peccato, ogni parte di ogni cosa sei tu.. sei tu ... d'ora in poi fino alla fine, d'ora in poi fino alla fine, d'ora in poi fino alla fine, è un momento di gloria, il mio solo ed unico ... sei tu".

E dunque ti dico che il mio segreto te l'ho confessato. E' il mio amore per te. E lo hai da sempre. Il peccato, sempre che peccato sia ... ne porteremo il peso insieme. Il momento di gloria ... è quella stessa glory che celebravi nel testo di 'Back for good'? Per quel rapporto "che non doveva essere". Mi volevi "back for good"? Non l'ho mai capito.

In ogni caso, allora celebravi gloria solo "in un angolo della ... mente". Oggi, invece, riconosci il tuo amore per me a viso aperto.

Oggi scrivi "è un momento di gloria, il mio solo ed unico ...sei tu". Stai parlando di me, del mio successo, del fatto che tu creda di vivere della mia luce riflessa. Perchè tutti i giornali hanno parlato, per anni, solo di me ... e di te solo in relazione a me. E' per questo che amare me, che avere me, sarebbe il tuo unico momento di gloria? Che idiota, che sei. Non sai che talento e successo non vanno sempre di pari passo? Io lo so bene. Questo tuo riferimento è figlio di quell'umiltà che impara solo chi cade rovinosamente. E che anche io ho imparato a riconoscere, cadendo più tardi e in modo diverso. Magari, tesoro, fossi io il tuo unico momento di gloria. Ti devo dividere con il tuo Talento. Con la tua musica. Con il tuo pianoforte e con i tuoi spartiti. Con tanti premi. Con il riconoscimento quale Best English Songriter Ever. Con i tuoi bellissimi figli.

Sono orgoglioso, di te.


E 'Reach out'... quella è sicuramente nostra: "se le nostre braccia si stessero cercando, se le nostre parole potessero colmare il dubbio, perderemmo questa possibilità di nuovo? Strade strane, segni diversi ... non so nemmeno dove ci siamo separati ... sei mio amico o nemico? perchè io non ti conosco e tu non conosci me, il sole che sorge è lo stesso, noi tutti guardiamo lo stesso cielo, se solo provassimo, potremmo far funzionare la cosa in qualche modo ... se tu non conosci me ed io non conosco te, come facciamo a combatterci? Siamo tutti connessi, è vero, cercandoci l'uno con l'altro, è solo l'amore che ci può salvare. Noi tutti ci affliggiamo in modi diversi, se solo una lacrima potesse lavare via tutto il dolore. Siamo tutti liberi di aver fede in quel che crediamo... sì, il mondo dorme in orari diversi, con un giro il tuo giorno è ora la mia notte, noi tutti viviamo condividendo l'aria che respiriamo ... Cercandoci, allungandoci al cielo, toccandoti, toccandomi".

E' un messaggio di pace. Puro e semplice. Mi stai chiedendo di deporre le armi, una volta per tutte. Voglio farlo, amore.

E ancora 'Here'... anche 'Here'  è nostra .. "su e giù, il nostro amore è un saliscendi, tu sei andato per la tua strada, io per la mia ... nè bianco nè nero, come un cristallo, una notte nuvolosa ... viaggiando nel nome della solitudine, era 'casa' solo quando mi abbracciavi ... sì, c'è voluto un inferno, un inferno di tempo, per emergere dalle ombre ... sì c'è voluto un inferno, un inferno di tempo, per bussare alla mia porta"

Davvero anche per te era così? Ho passato anni a pensare che i tuoi abbracci fossero falsi. Che tu non sentissi quello che sentivo io. Che tu non tremassi vedendomi come io tremavo vedendo te. Perchè io sono così ridondante ... e tu così ellittico. Quanti fantasmi ... hai ragione, ci è voluto un inferno di tempo per scacciarli tutti. Insieme alle droghe di cui ci siamo imbottiti, all'alcool che abbiamo ingoiato, alla depressione che ci ha colpiti, alla solitudine che ci ha accompagnati. Alla tua invidia per la mia carriera. Alla mia gelosia per la tua famiglia.

Hai impiegato 12 anni, per bussare di nuovo, per la prima volta, alla tua porta. Ma finalmente l'hai fatto. E quello che è straordinario ... è che io ho vinto rimorsi e paure e ti ho aperto, quel giorno.

Certo, il nostro amore sfugge ad ogni logica.

In 'Ain't no sense in love' scrivi "tu non sei quello di cui ho bisogno, sei solo quello che voglio. Ha perfettamente senso per me".
E' così. Non c'è niente di più vero. Era così allora, è così adesso.

E' così semplice, se ci pensi.

Sei quello che voglio. Nè più, nè meno.

Ed io lo sono per te.

Ora so , finalmente, che lo sono per te.

Due anni fa, tu hai scrittto in 'Trouble with me': "se amarti mi fa soffrire, dammi il dolore".

L'anno scorso, io ho scritto lo stesso ... e di più,  in Elastik.

Ho bisogno della tensione che c'è tra noi, come dell'aria che respiro... "Want you to Push stronger / I need your elastic for tension".
Niente più istinto di autoconservazione, al diavolo tutto ...

"No self-preservation / Pull me into shape / Stretch me to the maximum / 'Till I feel alright / Since you put your hand then / In the pocket / I've been rubberbandin' / I can't stop it / Stretch it to the distance / Don't you get it? / Makin' no resistance /Please don't let me go / My testimony never fails / Like a metronome, on the nail / First thing in the morning / Late at night / Stretch me to the maximum / 'Till I feel alright / Want you to push stronger / I need your elastic for tension / Wait longer / I need to release your potential / I want you to / I want you to /I  want you to ... I need your elastic for tension / It's your intervention / So demanding / Feel my surface tension /I'm expanding / Step into the same shape / Where I started / For your fascination / Elasticate my soul ... "

Sì , lo so ... è' un testo che si presta ad una lettura spinta. L'ho fatto apposta? Sì. Assolutamente sì. E' proprio quello che intendevo. Quello che spero.

Ho appena iniziato a capire, amico mio
Tutto di quella distanza, perchè mi innamorai del nemico.


Dio, l'ho detto a tutti. Mi innamorai del nemico.

Ti amo ancora, Gas.

Te lo ripeterò finchè non mi ascolterai.

Mi hai già ascoltato, invero. Quella notte del 2008 che sai.

Ma voglio che lo ascoltino tutti. Anche se non posso dir loro la verità.
Dirò che è un plurale.

Dirò che quelle 8 lettere, quelle 3 parole, quella frase, "I love you", sta per "vi voglio bene".

E tutti ci crederanno, perchè è quello che si aspettano.

E nessuno si chiederà perchè, allora, io abbia scritto "amico mio".. e non "amici miei". Perchè abbia scritto che sono andato via "prima che tu mi lasciassi"

Perchè la verità ... è che questa canzone è per te. E' per dirti quanto mi dispiace. E quanto ti amo.

Questo è tutto ciò che conta ora

L'unica, l'unica cosa che conta è averti con me.

E questo è tutto ciò che è successo in qualche modo
Puoi guardare indietro, ma non ti fissare


E' presto per dirlo. Ma forse ce la possiamo fare. Precari, ma ottimisti. Basta non guardare indietro, non più.

Forse posso amarti fuori di qui

Dimmi di sì.

Ah, dimenticavo. Quel tatuaggio che porto dietro all'orecchio.

Quella B dedicata 'a mia nonna Betty'.  Dicevano in giro fosse dedicata al mio "amico" Benji Madden. Dio, non mi farei un tatuaggio per quell'idiota di Benji. Smettere di scopare con Benji è stata una delle poche cose intelligenti che io abbia fatto nella vita. La B è davvero per mia nonna ... ma non solo.

Quella B è anche tua, Barlow. Lo sapevi, scommetto. Ti sei mai chiesto il perchè di quel carattere ottocentesco, di quella linea sottile, che ha ben poco a che vedere con il mio gusto, con i miei tatuaggi. Quella B non ti sembra simile, così tanto simile ... diciamo pure quasi identica, a quella che è sulla tua carta da lettere? Quella carta sulla quale hai scritto tutti i tuoi testi, compreso quello di 'Back for good'?

http://cdn.umg3.net/takethat/media/25414/gary%20barlow.jpg


http://www.virginmedia.com/images/tattoo-robbie_williams-431x.jpg

Chissà se la usi ancora, quella carta. Spero di sì.


Mi sono dimenticato di dirtelo, quella notte, in cui abbiamo vomitato tutto.

E con questo, ho chiuso. Oggi sai davvero tutto ... tutta la verità. E sai quello che sento.

Dimmi solo di sì.

E quando sono andato via quello che ho dimenticato di dire
Era tutto quello che avevo da dire
Otto lettere, tre parole, un significato

E quando sono andato via quello che ho dimenticato di dire
Era tutto quello che avevo da dire
Otto lettere, tre parole, un significato


I love you, I love you, I love you.

Finalmente ci possiamo incontrare nella terra di nessuno
Solo orme nella sabbia
Ci incontriamo nella terra di nessuno, finalmente


E' tutta la vita che aspetto di ritrovarti. E adesso che ti ho di nuovo, non ti lascio più. 

Ora che ti ho con me, non voglio altro.

Quel finalmente ... è tutto per me. Vuol dire 'dopo tanto penare'... ma anche 'da qui alla fine'. Per tutto il resto della vita.
Non ti costringerò a mettere in discussione la tua vita. Non ti chiederò un divorzio improbabile. Non minerò la stabilità della tua famiglia, la serenità dei tuoi figli.

Difenderò il mio successo meschino. Perseguirò la serenità, anzichè la felicità; la stabilità, senza la quale non potrei cercare con successo la passione ... ho capito, in fondo, il valore egoistico che può avere un matrimonio, anche per gli ipocriti come noi. E farò del mio meglio per meritare la persona che ho accanto. Anche se non potrò mai amarla. Figli ... ne avrò di miei. Cercherò di essere un buon padre.

Ma in tutto ciò, voglio sorridere accanto a te, lavorare con te, godere godere godere della tua compagnia, della tua intelligenza, della tua ironia, della tua stima. Dei tuoi occhi blu. Del tuo sorriso. E del tuo amore.



Perchè adesso leggo chiaro nei tuoi occhi che anche tu mi ami, e tanto ... ed ho imparato a mie spese che avere questo, è avere così tanto ... che mi basta, oggi.

E quando sono andato via quello che ho dimenticato di dire
Era tutto quello che avevo da dire
Otto lettere, tre parole, un significato
E quando sono andato via quello che ho dimenticato di dire
Era tutto quello che avevo da dire
Otto lettere, tre parole, un significato
Un significato, un solo significato


E così ... questa è la mia risposta a The Circus.

Se "I love you" erano troppe parole da dire, per te, un tempo, oggi non lo sono più.

E non lo sono più per me.
Non c'è modo di sfuggire all'alchimia dell' attrazione, alle leggi della fisica.

L'abbiamo scritto insieme, in Affirmation: "è solo una frazione di tempo, prima che ci muoviamo tornando indietro sui nostri passi? riesco a sentire la pressione sulle nostre menti, sull'intero universo ... è una questione di forza? una legge metafisica? abbiamo combattutto questa battaglia miliardi di volte, non eravamo mai arrivati qui prima; non ho più la forza di combattere , non voglio più morire, ho bisogno di una conferma, voglio vederti ancora, ancora ancora ... non ho più la forza di combattere e non so perchè ti sto combattendo, ho bisogno di una conferma ... puoi vedermi, come io vedo te? ... ho bisogno di una conferma, voglio riempirti d'amore, voglio vederti sopravvivere, prenditi un momento per conoscere te stesso per il resto della tua vita, siamo ad un passo dal posto nel quale vorremmo stare, non stiamo davvero cadendo a pezzi, siamo solo incompleti...".

Non ci sono più segreti. Almeno non tra noi.

Lo abbiamo scritto e cantato insieme, in Wait: "le parole ci renderanno liberi ... aspetta, c'è qualcosa che vorrei dire. Qualcosa che abbiamo nascosto, qualcosa che vorrei cambiare.  Queste parole non avevano mai lasciato la bocca. Non avevamo mai avuto modo di farle uscire. Comunicazione non consentita. Qualcosa di cui non si parla".

I love you.
 
La sigaretta è finita.
Robbie schiaccia il mozzicone nel portacenere. Infila il cappotto ed esce.
Lascia sul tavolo il testo di

Eight Letters
We became the parade on the streets that we once cleaned
Expendable soldiers smiling at anything
Raised on a feeling our lives would have meaning eventually
We were once the answer and then you discover
You’re actually just one thing after another
And what was the question and why was the lesson so deafeaning?
This is all that matters now
And that was all that happened anyhow
You can look back, don’t stare
Maybe I can love you out of there
And when I went away what I forgot to say
Was all I had to say
Eight letters, three words, one meaning
And outside forces didn’t make it easy
So I thought I’d go before you leave me
Self-preservation was no explanation for anything
But the truth is more than we’ll ever comprehend
I’m just starting to understand, my friend
All of that distance, ‘cause I fell in love with the enemy
This is all that matters now
And that was all that happened anyhow
You can look back, don’t stare
Maybe I can love you out of there
And when I went away what I forgot to say
Was all I had to say
Eight letters, three words, one meaning
And when I went away what I forgot to say
Was all I had to say
Eight letters, three words, one meaning
At last we meet on no man’s land
Just footprints in the sand
We meet on no man’s land, at last
And when I went away what I forgot to say
Was all I had to say
Eight letters, three words, one meaning
And when I went away what I forgot to say
Was all I had to say
Eight letters, three words, one meaning
One meaning, just one meaning

 
  
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