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Autore: Doll_    14/12/2010    15 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
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UN GIGOLO' IN AFFITTO – DISCOTECA 

Quel pomeriggio due notizie spiacevoli mi sorpresero.
La prima era che, a pranzo, quando mio padre smise di leggere il giornale, ci annunciò l'imminente visita delle mie sorelle probabilmente fra un paio di fine settimana, e la seconda mi venne detta da Cris che mi chiamò verso le tre e mezza di pomeriggio...

Ehi pigrona! Come procedono le cose?” Mi domandò, stranamente euforica.
Alla grande...” Dissi sarcasticamente, mentre decidevo dei vestiti da mettermi per l'uscita.
Perfetto perchè ho un paio di cose da dirti! Sta sera si va in discoteca!!” Strillò nell'interlocutore, rompendomi quasi un timpano.
Cris... Domani abbiamo scuola. Mio padre non mi farà mai...” Tentai di tergiversare, quando venni interrotta dalla mia amica.
Dirai a tuo padre che verrai a dormire da me! Quindi portati i libri per domani, in quanto a vestiti per sta sera ci penso io! Vedrai che a Luca usciranno gli occhi fuori dalle orbite... o a Zac. Insomma, dipende sempre da chi preferisci tu.” Ridacchiò, beffarda.
Ah, ah, ah.. Davvero divertente.”
Quindi va bene?” Mi chiese con la voce da bambina alla quale, sapeva benissimo, non riuscivo a resistere.
Lei, inoltre, sapeva perfettamente anche che io odiavo -e sottolineo odiavo- la discoteca con tutta me stessa a partire dalla musica, ai balli e alla gente che frequentava abitualmente quel posto.
In più, ciliegina sulla torta, mi sembrava di aver ben capito che anche Zac era stato invitato..
Infondo non poteva non venire! La discoteca senza Zac sarebbe stata come l'inferno senza Diavolo... Quella era la mia giornata no.
Chiusa la telefonata e, quindi, acconsentendo alla decisione della mia amica, andai ad informare Zac che fu più che contento della notizia.
Perfetto. Questo dimostrava ulteriormente quanto io e lui fossimo diversi ed incompatibili. Lui adorava il calcio e si entusiasmava all'idea di andare in discoteca, ed io, invece, ero una rockettara affermata anti-sport dipendente.
Chi cavolo me l'aveva fatto incontrare uno così!?!
Si parlava del Diavolo e...
E quello cos'è?” Mi chiese, entrando in camera mia come se nulla fosse, con una lattina di Coca Cola, mentre mi guardava confuso di qualcosa che non capii.
Cosa?” Mi allarmai, pensando ci fosse un enorme insetto dietro di me o qualcosa di simile data la faccia del mio compagno, schifata al massimo.
Quell'obrobrio che tieni in mano!” Disse come se fosse ovvio che si riferisse ai vestiti che avevo preso dall'armadio e che ero intenta a mettermi.
Ah, ah, siete tutti così divertenti oggi.” Borbottai, ironicamente.
Non sto scherzando, Vic. Quei vestiti farebbero paura anche ad un barbone!” Esclamò convinto, venendomi incontro e levandomi i vestiti dalle mani dopo aver posato la lattina sulla mia scrivania.
Inarcai un sopracciglio contrariata, offesa e infastidita dalla confidenza che si era già preso con me.
E' inutile che mi guardi così, bambolina. Fra un'oretta dovremmo uscire con i tuoi amici ed io non voglio che la mia ragazza indossi certa roba. Mi rovinerebbe la reputazione!” Continuò contro la felpa extra large e i jeans strappati che avevo scelto.
Non capivo ancora cos'avessero di sbagliato quei panni che tanto adoravo per la loro efficacissima comodità, quindi glielo chiesi.
Cos'hanno che non va?” Ripeté lui, alzando i vestiti con una mano, “Vorresti dire: cos'hanno che va...?” Mi chiese ancora più indignato della mia ignoranza sulla moda.
Sono comodi.” Sussurrai, abbassando lo sguardo e iniziando a fissarmi la punta dei piedi, come facevo sempre quando mi sentivo in imbarazzo e non trovavo una buona motivazione per giustificarmene.
Sono orribili. Mi dispiace ma non capisco perchè ti ostini a nasconderti...” Fece lui, apprensivo, venendomi ancora più vicino dopo aver buttato i panni sotto il letto.
Seguii il suo gesto ma non protestai e trattenni le brutte cose che gli avrei voluto dire dettate dalla rabbia evidente.
Alzai lo sguardo fino ad incrociare il suo, intenso e fisso nel mio.
N-nascondermi?” Chiesi confusa.
La felpa non risalta di certo le tue...forme.” Disse con ovvietà.
Ma a me non interessa far vedere le mie forme...” Mi giustificai banalmente. La verità era che mi vergognavo troppo e non mi trovavo a mio agio.
E come pretendi che Luca si avvicini a te se anche i tuoi vestiti gridano: 'Inaccessibile!'?” Domandò sorridendomi gentilmente. Probabilmente aveva capito il mio imbarazzo e stava cercando di tranquillizzarmi ma era vero quello che diceva.. Tutto. Aveva ragione, ero inaccessibile.
Ma ero sempre stata convinta che Luca fosse diverso dagli altri ragazzi che guardavano solo tette e culo...
Stavo per aprire bocca ma Zac m'interruppe posando un dito sulle mie labbra socchiuse.
Shh.. So cosa stai per dire..” E con voce malamente femminile: “'Io mi aspetto che un ragazzo osservi il carattere e non l'aspetto...'” Disse, imitandomi e, nonostante ciò, facendomi ridacchiare dal suo modo buffo di farlo.
E non è una cosa giusta?” Chiesi retoricamente.
Certo che lo è ma noi umani, a maggior ragione maschi, non seguiamo mai veramente ciò che è giusto o sbagliato. Ragioniamo d'istinto e, per esperienza, posso dirti che vestita da suora non avrai mai tante chance col tuo principe azzurro.” Disse annuendo e portando una mano sul mio viso, accarezzandomi la guancia. Stavo per chiudere gli occhi ma mi ripresi.
Sono nelle tue mani.” Quasi gemetti e mi sorpresi del tono sensuale e sussurrato che mi uscii.
Lui restò per un po' a guardarmi poi, sorridendo maliziosamente, rispose a tono: “Se non lo fossi solo retoricamente, non immagini nemmeno quel che ti farei...” Sussurrò anche lui, facendomi tremare dall'emozione.
Cazzo, mi stavo eccitando...
Poi tutto un tratto si staccò da me, allontanandosi e sbirciando nel mio armadio alla ricerca di qualcosa da mettere.
Chiuse il primo e andò ad aprire quello alla fine della stanza dove c'erano, invece, tutti i vestiti che mi avevano lasciato le mie sorelle e, quando cercò fra questi, un fischio di approvazione si sollevò nell'aria.
Accidenti, le tue sorelle ci sapevano fare, eh?” Chiese di spalle a me e di fronte all'armadio.
Quell'esclamazione tanto spinta sulle mie sorelle, però, non m'infastidì nemmeno. Perchè era vero anche quello... Sophia e Giada ci sapevano fare in tutto e, in particolar modo, con i ragazzi e con il sesso.
Dopo mezz'ora di prove estenuanti di vestiti, alla fine mi congedò in bagno con una mini gonna di jeans, dei stivaletti neri, calze color carne, ed una magliettina sempre nera, leggera, in alcuni punti trasparente e scollata che si legava dietro al collo e che, quindi, mi lasciava la schiena nuda, lunga fin sotto -sempre di poco, però- il sedere.
Che schianto...!” Esclamò lui, appena mi feci vedere anche con trucco e capelli sistemati.
Dici? Io mi sento.. Nuda.” Biascicai paonazza.
Hai ragione, qualcosa non va... Mmm.. Togliti la gonna.” Disse, poi, convinto.
COSA!? MA SEI IMPAZZITO?!” Sbottai ancora più imbarazzata di prima.
Io gli dicevo che mi sentivo nuda e lui mi ordinava di togliermi la gonna..!
Vuoi davvero far colpo su questo Luca?”
Ci pensai su per qualche secondo ma alla fine mi decisi.
Luca mi piaceva davvero e sarei ricorsa a tutto pur di farmi notare e di non restare single per altri anni se non, addirittura, morire zitella!
S-sì..”
E allora togliti la gonna.” Ordinò, incrociando le braccia.
Lo feci e la sua espressione da corrugata divenne quasi ammaliata.
Perfetta.”

 “Oh.Mio.Dio!” Esclamò Cris, appena arrivai, mano nella mano con Zac.
Io deglutii nervosamente ma respirando profondamente, avanzai con più decisione ritrovandomi i visi stupefatti di tutti i presenti, ovviamente già pronti anche loro per andare in discoteca.
Grazie a Dio, Zac mi aveva risparmiato i tacchi da dieci centimetri con i quali sarei, sicuramente, caduta rovinosamente a terra.
Buona sera anche a te, Cris.” Sorrisi, ironica.
Zac, intanto, staccandosi da me, posò due baci sulle guance imporporate della mia amica e rivolse un cordiale saluto a tutti gli altri che, subito dopo, mi sbrigai a presentare: “Ragazzi e ragazze, questo è Zachary: il ragazzo di cui vi ho parlato.” Tentai di restare calma ma non mi riusciva affatto. Zac se ne accorse, tanto che iniziò a presentarsi direttamente lui ad ognuno, avvicinandosi a questo e stringedogli la mano.
Prima Susanna, poi Trisha, Jennifer, Jessica, Mara, Stefania, Francesca, Giacomo, Andrea, Michele, Giorgia, Alessio, Fabrizio, Simone ed infine Luca, al quale, però, si soffermò più del previsto, bloccandomi il respiro.
Oooh, tu devi essere il famoso Luca, allora!” Fece il babbuino, ignaro del mio sguardo da peperone-omicida, scandendo bene la parola in corsivo.
Famoso? Io?” Chiese, giustamente confuso, Luca.
Ti prego Signore, prometto che farò la brava d'ora in poi, lo giuro. M'impegnerò di più a scuola, non mentirò mai più a mio padre, non ruberò i dolcetti di Mattia e Marco e non farò più pensieri illeciti fin dopo il matrimonio ma, ti prego, zittisci Zac!!, pensavo disperatamente.
Quest'ultimo, prima di rispondere, fece una lastra completa a Luca e, voltandosi poi verso di me e sorridendomi complice, disse: “Una lunga storia. Nulla d'importante...” Disse, rivenendomi accanto e stringendomi a lui con maggior forza, quasi come a sottolineare che fossi di sua proprietà. Luca rimase a guardarci, ancora stupito.
Avevi promesso che non ti saresti intromesso!” Gli sussurrai fra un falso sorriso, quando gli altri ripresero per un attimo a parlare fra loro.
Hai ragione ma è stato più forte di me... E' un bel ragazzo ma posso batterlo su qualsiasi cosa anche ad occhi chiusi.” Sorrise sornione.
Non sei un po' troppo modesto, Zac?” Domandai, invece, sarcastica.
Dimmi almeno che fa uno sport..” Borbottò con tono quasi esasperato.
Io, dal canto mio, contenta di poter mettere in buona luce Luca, risposi sorridendo veramente: “Sì. Fa baseball.”
Qualche secondo dopo aver compreso meglio la mia frase, Zac scoppiò in una fragorosa, rumorosa e, ahimè, anche contagiosa risata, portandosi entrambe le mani sulla pancia e abbassandosi per lo sforzo.
Gli altri si voltarono a guardarci ma invece di farsi delle domande, anche loro iniziarono a ridacchiare amichevolmente con Zac, infastidendomi.
Cristina mi venne vicino. Inanto Zac si riprese ed iniziò a parlare con tutti i miei amici, asciugandosi ogni tanto qualche lacrima caduta dalla risata di poco prima. Scossi il capo rassegnata.
Piace a tutti.” Mi avvisò la mia amica, improvvisamente accanto a me.
Lo vedo.” Risposi, acida, senza distogliere lo sguardo da lui e il su modo così efficace di far star bene tutta la gente che si ritrova vicino.
L'ho scelto proprio perfetto!” Esultò lei, battendo delicatamente le mani.
La perfezione non esiste e se esistesse, Zac sarebbe uno degli ultimi ad esserne soggetto.” Feci, ancora più amareggiata ora che lo vedevo ridere con Trisha, una sgualdrina che non avevo mai digerito.
Come al solito non si era tirata indietro e si era subito avvinghiata a ciò che mi apparteneva solo per il gusto di far intendere che era meglio di me in tutto.
Sei gelosa?” Mi riscosse Cris, sorridendomi maliziosamente come una che la sapeva lunga quando invece non aveva capito un cavolo.
Di Zac? Ma figuriamoci! Sono infastidita, è diverso.”
Sei acida come uno yogurt scaduto sotto il sole d'Agosto, Vic.” Fece, ancora, con il suo solito poco tatto.
Sono sempre lusingata dai tuoi complimenti.” Sorrisi falsamente.
Però, accidenti, sei uno schianto sta sera! Ed io che credevo che ti saresti messa una delle tue tante felpe da barbona con quei jeans trasandati!” Esclamò tutta eccitata, facendomi rilassare e ridere -malgrado ciò che aveva detto riguardo quel che avrei voluto mettermi- armoniosamente con lei.
Grazie al cielo che c'era Cristina che mi faceva sempre spuntare un sorriso!
Merito di Zac. Ha deciso tutto lui.” Ammisi, rassegnata.
Che Santo!” Scherzò lei, abbracciandomi.
Beh, neanche te sei tanto male, eh!” Sorrisi più a mio agio, facendo fare un giro su se stessa a Cristina. Indossava una gonna nera di seta, un top bianco e scollato, calze a righe e tacchi dodici bianchi. Una vera bellezza anche lei, con i capelli biondi tinti, legati in uno chignon con qualche ciocca lasciata volutamente libera. “Simone sarà impazzito quando ti ha vista!” Continuai io, facendola arrossire maggiormente imbarazzata, fino a quando non mi venne vicino all'orecchio e mi sussurrò: “Calcola che quando è venuto in camera mia per vedermi mi è letteralmente saltato addosso. Lo abbiamo fatto due volte prima di riprepararmi meglio per uscire.” Sghignazzò tutta emozionata, facendomi sentire quasi invidiosa di quella sua vita piena di soddisfazioni e veri batticuori.
A quel pensiero mi voltai istintivamente verso Zac che stava animatamente parlando con i ragazzi di qualcosa di apparentemente serio.
Quel ragazzo, non mi sarei mai stancata di dirlo, era una continua sorpresa. Guardarlo mentre parlava, solo con i miei amici mi scaturì una nuova sensazione che, ovviamente, non seppi riconoscere ma che mi scaldò quasi il cuore, facendomi nuovamente conoscere Zac al di fuori di noi, come quella mattina al parco mentre giocava con il figlioletto di Maria.
Guarda Victoria come si guarda il fidanzato!” Ridacchiò, accanto a me, Susanna a Stefania, facendosi volutamente sentire.
Mi voltai a guardarle e sorrisi smarrita.
I-io.. Ero sovrappensiero...” Borbottai, ancora incantata.
Sì, dicono tutti così.” Fece Susanna, dandomi una leggera spinta.
Fidanzato... Come mai quella parola mi aveva scossa così tanto? Io e Zac non eravamo nemmeno amici, figuriamoci fidanzati! Non saremmo resistiti neanche due giorni insieme. Eravamo troppo diversi ed incompatibili. Ma davanti agli altri eravamo una coppia, quindi dovevo iniziare a fingere di voler davvero bene a quel babbuino e, soprattutto, non dimenticare la scommessa.
Così, senza rispondere alla frecciatina di Susanna, mi avvicinai a Zac, prendendolo per mano e facendolo zittire quasi istintivamente.
Infatti si girò a guardarmi con un'espressione sbalordita sul volto che chiedeva solamente spiegazioni facendosi passare una mano fra i capelli. Bingo: era imbarazzato!
Gli dedicai un sorrisetto malizioso che solo in una recita mi era toccato fare e lui deglutì come a trattenersi di fare qualcosa.
Di cosa stavate parlando?” Chiesi dolcemente, accarezzandogli un braccio. Zac ancora non distoglieva lo sguardo da me.
D-di niente..” Evidentemente avevo scioccato un po' tutti i ragazzi dato il loro groppo in gola e i loro occhi sgranati. Luca si stava allentando la cravatta mentre Alessio cercava di distogliere lo sguardo, invano, dal mio corpo interamente attaccato a quello del mio ragazzo.
Forse vincere la scommessa sarebbe stato più semplice del previsto. Sorrisi fra me e me.
Inanto Zac, che si era finalmente ripreso, mi strinse la mano sussurrandomi un: “Dobbiamo parlare.”
Qualche secondo dopo e ci ritrovammo dietro una delle catapecchie del parchetto. Il tempo era nuvolo e il mio scialle sicuramente non mi avrebbe protetto dalla pioggia imminente. Accidenti a Zac!
Cosa vuoi?” Chiesi falsamente gentile.
Beh...” Rialzò lo sguardo puntandolo nel mio e sul suo viso riaffiorò il classico sorrisetto compiaciuto “Devo farti i miei complimenti.”
C-cosa?” Biascicai. Stavo quasi per strozzarmi dalla sorpresa.
Hai fatto una mossa eccellente! Ti sottovalutavo, bambolina. Devo dire che quando ti ci metti riesci ad essere davvero sexy..” Dovevo arrabbiarmi? Non ci sarei riuscita neanche se avessi voluto. Invece sorrisi imbarazzata come se mi avesse detto che ero la ragazza più bella del mondo e mi sentii lusingata allo stesso modo. Dovevo stare davvero attenta agli sbalzi d'umore di Zac perchè non lo avrei mai fatto capace di qualche complimento ed invece eccolo lì, mentre mi sorrideva soddisfatto, neanche fossi sua figlia mentre faceva il primo passo. Poi compresi. Era orgoglioso, sì. Ma di se stesso, non di me... Si dava il merito di ogni cosa che facevo e questo m'innervosì non poco. Glielo avrei fatto vedere io a quel buzzurro!
E adesso che ti prende?” Mi chiese, poi, notando il mio cambio d'espressione.
Stiamo facendo aspettare gli altri.” Feci neutra, passandogli davanti. Poi ricollegai alcune cose e un dubbio sorse in me. Ma quando mi rigirai mi ritrovai Zac a meno di un centimetro distante da me con una faccia sorpresa.
Victoria, i tuoi cambiamenti d'umore mi stanno facendo venire il mal di testa.” Disse riportandosi una mano fra i capelli. Quella mossa iniziava a piacermi...
Zac io..” Il mio tono era completamente cambiato. Ora ero di nuovo la Victoria timida, insicura ed impacciata che chiedeva aiuto al suo unico punto di riferimento. “Io non so se potrei fare il primo passo con Luca.” Ammisi abbassando lo sguardo.
Lo sentii sospirare poi, prendendomi il mento con due dita, mi rialzò il viso.
Ce la puoi fare.” Mi sussurrò più vicino che mai.
N-non è quello... Il fatto è che dopo passerei per quella poco di buono, che mette le corna al ragazzo appena ne ha l'occasione... Io vorrei farmi vedere così come sono in realtà da Luca.”
Lui sembrò pensarci poi riprese la parola.
Allora facciamo che ho vinto io. Insomma, hai ragione, Vic. Non puoi andare lì da lui e fare la gatta morta quando ormai tutti sanno che stai con me. Devi cambiare completamente tattica.” Fece seriamente.
Avevo gli occhi lucidi dal dispiacere ma a quella esclamazione lo guardai un po' confusa e contrariata. Ero anche arrabbiata dato che era ormai ovvio che lui era stato sicuro sin dall'inizio che la scommessa non avrebbe mai potuto reggere.
E che dovrei fare?” Chiesi in un leggero sussurro.
Vuoi davvero saperlo?” Domandò sorridendo.
Sì!” Esclamai convinta, riacquistando energia.
Dopo la seconda lezione lo saprai.” E così, si staccò da me lasciandomi lì come una tonta mentre tutto sorridente raggiungeva i miei amici.

 Due ore e mezza di viaggio per arrivare alla Discoteca che aveva aperto da soli tre giorni mi avevano totalmente distrutta. Che differenza faceva una discoteca dall'altra? Erano tutte uguali: dei posti caotici, pieni di alcolici e luci colorate, che facevano venire la claustrofobia e con musica tanto forte da romperti i timpani. Ripeto: odiavo le discoteche!
Dev'essere fantastica all'interno...” Borbottò Zac con gli occhi sgranati dallo stupore.
Come se non lo sapessi..” Biascicai io, al suo fianco.
Pensi che ci sia già stato?”
Non è così?” Inarcai un sopracciglio.
Non in questa.” Ammise, sornione.
Non fa molta differenza..” Feci, acida.
Fatti i biglietti, entrammo nell'inferno.
Come avevo immaginato la musica era assordante e c'era così tanta gente da non riuscire nemmeno a respirare. Già volevo andare via.
Zac e gli altri, invece, ridevano e scherzavano tutti felici ed emozionati come non mai mentre io stavo architettando un piano per evadere da quel posto.
Una giornata troppo piena... In più ci si metteva anche la consapevolezza di aver perso la scommessa e quindi di dover accettare tutto nella prossima lezione con quel depravato.
Volevo morire...
Cristina ci orientò verso un tavolo bianco con dei divanetti tutti per noi. Infondo avere un'amica supermiliardaria aveva i suoi vantaggi.
Ma poco prima di potermi stravaccare beatamente sulla poltroncina mi sentii afferrare per la vita da Zac che, invece, non sembrava avere la minima voglia di lasciarmi “riposare” in pace.
Vuoi........con me?” Tentò di chiedermi ma, con quel fracasso, non sentii nulla.
COME SCUSA?” Urlai, allora, per farmi sentire.
VUOI BALLARE CON ME?” E, chissà com'è, avevo già capito che quella era una domanda retorica...
NON SO BALLARE!” Cercai di dissuaderlo.
Lui non rispose subito ma poi, guardandosi attorno, prese un cocktail che avevano appena portato e me lo offrì.
BEVI QUESTO, TI FARA' STARE MEGLIO...” Disse facendomi fare cin-cin col suo.
Bevemmo tutto d'un sorso entrambi e nemmeno qualche secondo che mi ritrovai brilla come non mai.
Infatti mi ero sempre definita astemia proprio perchè appena assaggiavo un sorso anche solo di vino, partivo senza ritorno.
Allora Zac, che sembrava aver capito la situazione già al mio terzo bicchiere, mi riprese per la vita e mi trascinò in pista.
Non ero ubriaca del tutto, infatti ricordavo ogni cosa ed ero abbastanza lucida da rispondere alle domande di chiunque, semplicemente ero brilla, cioè esageratamente euforica e senza vergogna.
Bevevo ad ogni festa noiosa, infatti.
SEI PRONTA A FARE L'AMORE?” Fece tutto sorridente. Anche lui non c'era andato leggero con le bevande ma, ne ero certa, era sicuramente più sveglio di me.
SPERO DI AVER CAPITO MALE!” Dissi scioccata. E se mi avesse portata in uno degli sgabuzzini del locale? No, non sarebbe stato da Zac e, infatti..
LO SAI CHE IL BALLO E' UNO DEI TANTI DIVERSI MODI DI FARE SESSO?” Esclamò facendoci finire direttamente al centro della pista.
C'era tantissima gente ma non era scomodo ballare e ognuno era preso nella propria danza per badare a ciò che facevano gli altri.
Comunque all'accorgimento di Zac rimasi quasi sbalordita ma ovviamente l'alcol non mi fece tirare indietro e, anzi, mi fece ridacchiare nervosamente.
Iniziarono così le note di quella che riconobbi come “Good Times” di Roll Deep e Jodie Connor.
Se capivo bene la voce femminile diceva che non c'era da preoccuparsi perchè avrebbe avuto una buona serata e, infatti, Zac disse: “Sono convinto che anche noi avremmo una bella nottata...” Ammiccò. Aveva sussurrato al mio orecchio ma lo avevo sentito benissimo e quella frase detta in modo così sensuale, mi incendiò ancora di più facendomi finalmente muovere attaccata a lui.
Lui mi teneva stretta a sé con una mano sul mio fianco, quasi a sfiorare una mia natica e l'altra dietro la mia schiena mentre i nostri bacini erano più che attaccati come due pezzi di un puzzle. Mi strusciavo continuamente a lui senza interrompere i nostri sguardi dal guardarsi quasi famelicamente.
Sentivo brividi in ogni dove ed uno strano calore all'interno coscia mentre facevo, sfacciatamente, poggiare continuamente la mia intimità alla sua.
Era come se stessimo effettivamente facendo l'amore con i vestiti addosso.
Un'esperienza fin troppo eccitante...
La musica, allora, cambiò con Maldito Alcohol di Pitbull.. tutte abbastanza azzeccate, eh?
D'un tratto, mentre continuavamo con i nostri movimenti tutt'altro che pudici, sentii impercettibilmente qualcosa di molto duro premere contro il mio ventre e, quando mi mossi, sul mio basso ventre. Quasi istintivamente portai le mie mani dietro il suo collo ad accarezzare la base dei suoi capelli, portando anche una gamba ad avvinghiargli un fianco. Lui, intanto, portò una sua mano ad afferrare i miei capelli stringendoli senza però farmi male, aumentando così la mia e la sua eccitazione.
L'altra sua mano, stupendomi, si insinuò sotto il mio vestitino, sopra le mie mutandine quasi fradice...
Mmm.. Qualcuno qui si è eccitato..” Disse con voce roca e spezzata.
Senti.. Chi.. Parla..” Ansimai, mentre lo sentivo infilare la mano sotto le mutandine accarezzando il centro.
Afferrai con forza i suoi capelli senza preoccuparmi se gli facessi male e, così, insinuò un dito in me.
La musica sembrava un leggero sottofondo ai miei ansiti e gemiti.. Il primo ritornello finì e così cambiammo le posizioni.
Mi voltai di schiena facendo aderire il mio sedere alla sua eccitazione senza che lui togliesse il dito da dentro di me e, anzi, subito dopo ne fece entrare il secondo. Riportai le mie mani dietro il suo collo, piegando di poco il capo. Come se avesse capito, poggiò le sue labbra sul mio collo, baciandolo con enfasi. L'altra sua mano accarezzava un mio seno ed io mi sentii sempre più infuocata. Avrei dovuto protestare, scappare via, vergognarmi dato che lo stavamo facendo davanti a centinaia di persone e, probabilmente se non fosse stato per l'alcol, l'avrei fatto, ma in quel momento desideravo solo venire.. Per merito suo.
Così, dopo varie spinte e gemiti più forti, venni totalmente e mi rivoltai abbracciandolo per sorreggermi, data la forza dell'orgasmo.
Quando rialzai lo sguardo per guardarlo negli occhi, li vidi più chiari del solito, lucidi e vividi, i suoi capelli erano tutti scomposti ma estremamenti sexy, le labbra e le guance rosse. Sicuramente anche io ero nelle sue stesse condizioni, se non più esagerate.
Poi fece una cosa che mi paralizzò e che m'insinuò un'adrenalina più che potente nel corpo... Alzò la mano con cui era entrato in me e la posizionò fra i nostri visi sempre più eccitati.
La vista mi si era leggermente ovattata ma vidi chiaramente quel che fece lui subito dopo, portando le dita sulle sue labbra fino a leccarle assaporandone la sostanza bianca che era uscita da me. Non resistetti e, chissà quale forza mi mosse, presi la sua mano e leccai anche io le sue dita. Sentii così i nostri sapori. Il mio era salato, non cattivo.. Diverso. Il suo era da droga. Dolce ma forte, da vero maschio. Così, all'idea che un suo bacio potessere essere dello stesso sapore se non più potente, gli presi il viso fra le mani portandolo vicino al mio. Lui era ancora scioccato da ciò che avevo fatto ma non protestò e, anzi, quando lo baciai con impeto e passione, ricambiò con ancora più enfasi, stringendomi con forza a sé.
Il nostro primo bacio.
Se solo avessi saputo prima cosa avrei provato solo sfiorando le sue labbra, gli sarei già saltata addosso sul treno, la prima volta che c'eravamo incontrati.
Non mi erano mai piaciuti i baci in sé per sé ma quelli di Zac erano tutt'altra cosa. Sembrava essere capace di portarti su un altro pianeta fantastico mentre con la lingua accarezzava l'interno della tua bocca o mentre mordicchiava il tuo labbro, sempre tenendoti stretta a lui come se fossi la sua unica ancora di salvezza. Un bacio di Zac ti rendeva importante, unica. Ti faceva sentire al centro dell'universo e, in più, chiudeva gli occhi anche lui. Non sapevo perchè ma avevo sempre pensato che i ragazzi che ti baciavano con gli occhi aperti non provassero davvero quello che sentivi tu. Quando un mio ultimo ragazzo mi baciava, infatti, guardava da tutt'altra parte e questo mi faceva sentire come un pupazzo da passatempo. Lo trovavo più che irrispettoso.. Ma con Zac... Con lui c'eri solo tu. Solo voi. Tu e lui... Perchè quando si staccava per riprendere fiato guardava solo te.. E poi ti ribaciava con ancora più passione...
Nulla di più bello, più intenso, più completo...
Mi sentivo compatta, intera. Come se avessero finalmente trovato il pezzo mancante del mio essere... Ed era lui.
Lui che odiavo e disprezzavo, ma che desideravo e bramavo.
Nessun altro sembrava esistere. Come se in quella pista ci fossimo stati solo noi due.. Come se la musica fosse cessata e al posto di questa, si sentiva solo il battere dei nostri cuori che correvano entrambi all'impazzata ma all'unisono. Mi sentivo capita, felice.. Tanto da poter piangere dalla gioia. Sentivo le farfalle nello stomaco e le mani sudare freddo.. Sentivo lui con me e nulla sembrava essere più importante di noi in quel momento.

Avevo fatto un passo avventato perchè, ne ero certa, da quel momento in poi non sarei stata più in grado di sopravvivere senza un suo bacio... Senza che lui mi facesse sentire ancora così tanto importante.

Ho voluto aspettare un po' per vedere se lasciavate altri commenti.. Mi dispiace se la storia non è più di vostro gradimento, comunque io mi accingerò a finirla perchè ci tengo lo stesso. Spero che vi piaccia questo nuovo capitolo. Bacioni e grazie per le visite e per le recensioni...^^
PS: pensate sia ora di mettere il raiting rosso?xD

Ah, quasi dimenticavo.... Sto lavorando su una nuova fanfiction e vorrei farvi almeno leggere il prologo, così mi consiglierete se metterla o meno. Buona lettura!

 Harder Than You Know
Cosa fare quando ci si innamora di un altro a sole quattro settimane prima del proprio matrimonio?
Shane -vent'anni- sta per sposarsi con Will, un famoso ereditiero. Però, proprio un mese prima sarà costretta a passarlo interamente da sola con l'odiosa famiglia di lui dove, inaspettatamente troverà il vero amore nei panni di un venticinquenne terribile, sfacciato, maleducato e vanitoso patito per il rock, nonché fratellastro di lui che riuscirà pian piano a far breccia nel cuore di lei grazie proprio al suo caratteraccio. Riuscirà la ragazza a chiarirsi le idee?

 

   
 
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