La stanza era buia, solo un piccolo raggio di sole filtrava dalla finestra. Loro se ne stavano lì, su quella mensola impolverata, immobili. Le mura della stanza erano bianche ma non si capiva molto..Ogni angolo di quella stanza infatti,era coperto. Da foto di lei con gli amici, di lei a cavallo. Di poster di J.Ax  e la foto con lui di quando l’aveva incontrato al suo concerto..E ovviamente non potevano mancare i poster di loro. Parvati non si era ancora svegliata, e non avrebbe voluto, se non prima delle dieci e mezza, ma appena sentì aprire la porta fece un sussulto e pensò “Ca***, di già?”
“Parvati è tardi, sono le sette e cinque!” “Sisi papà mi sto alzando..” 
[…]
Sembrava uno zombie che attraversava il corridoio. “Pà, ricordati che oggi alle 4 ho equitazione e dopo devi accompagnarmi in fumetteria.” “Ma scusa a 15 anni vuoi ancora essere accompagnata? Prendi l’autobus!” “Papà! Te lo scordi! Il tempo che arriva l’autobus passano anni e io non posso tardare, in più quando torno devo studiare psicologia, sennò quella troia mi incula” “PARVATI! MA CHE LINGUAGGIO E’?” “sisi pà hai ragione scusa..”
[..]
“Hei hei ningen fucker, aa ningen ningen sucker,
wath’s up people? Fuuck you!” 
L'Ipod suonava a tutto volume..Stava piovendo, ma per Parvati non era un gran problema, lei amava la pioggia. Quando arrivò a scuola, la sua massa di capelli ricci e biondi erano diventati lisci e scuri a causa della pioggia, e quando camminava spruzzava acqua dalle sue converse con la pelliccia all’interno, che oramai era tutta inzuppata.
“Parv!   Ma che ti è successo? Sei caduta in una pozzanghera?” “Ehi Dudy..No, è vero che ho i piedi storti, e inciampo sempre, però no fino a questo punto!” “E allora perché sei bagnata fradicia?” “Non avevo ombrello..” *Paola, alias “Dudy” Cioè Dudonga, aprì la tasca piccola dell’eastrapak di Parvati*
“E questo cos’è?” “Su, Paola mettilo via, mi seccava aprirlo!” “Naaaah, tu ti vergogni a venire a scuola con un ombrello arancione, e bè certo ti capisco, vieni sempre a piedi..” “Embè? Ti senti privilegiata che tu vieni in macchina? E poi sul serio dico, non mi andava di aprirlo, tutto qui!” “Aaaaah Parv Parv mia, tu sei tanto strana!” “E tu sei tanto pulla!” “IIIIIOOOO PULLA?” “No, e chi, mia nonna?” “Stronza! Manuel, Umberto, Emanuele e Antonio.. Hai sgamato con tutti questi! Io dall’inizio dell’anno non mi sono mai baciata con nessuno e tu con tutti questi e adesso fai l’innamorata persa per Bred!” Già, Bred.. dopo quel ragazzo Parvati non era più la stessa.. aveva un vuoto dentro di se, che nessuno ancora, era riuscito a colmare. “Ma zitta che con Manuel non mi ci sono baciata! E poi sei tu quella che piace a tutti!” “Si, e a chi?”  “Shhhh! Ma sempre che parli sei? Zitta!”  E così, si avviarono dentro la scuola..
“La diatesi medio passiva si forma per i verbi in omega aggiungendo al tema verbale la vocale tematica omicron davanti a mi, ni e epsilon e le desinenze…”
Disegnava, disegnava e disegnava con furia, con passione ma disegnava. Aveva imparato due anni fa a disegnare manga, le piaceva da morire, lo faceva in continuazione tutti i suoi libri erano pieni di disegni.. Specialmente erano pieni di Rem e Elle i suoi personaggi preferiti del suo manga preferito, ovvero Death Note. La sua stanza era piena di poster di tutti i personaggi, le mensole erano piene di modellini di ogni tipo, e poi.. la cosa che amava di più era il suo tatuaggio. Si, si era fatta tatuare Rem nell’avambraccio, di nascosto dai suoi genitori, infatti portava sempre felpone per nascondere non solo il tatuaggio, ma anche se stessa. E così, in quell’ora di greco lei se ne stava lì a disegnare i suoi manga, con le gambe sulla sedia incrociate, la sua felpona di inizio novembre e il cappuccio tirato su.
“Parvati, chi hai disegnato questa volta?” “Rem.” Rispose senza nemmeno alzare gli occhi. “Chi è questo Rem,Parvati?” “E’ una femm..” Alzò gli occhi.  Eccola, quella ciccona della professoressa di greco, vestita tutta di rosa con un cappello piumato e quella sua faccia, con quei porri che incutevano terrore. “Stavi dicendo?” “Ehm.. si, beh.. Rem è femmina..” *Prese il foglio* “Ma è un mostro!” “Veramente è uno Shinigami” “Un che?!” “Uno Shinigami, ovvero un Dio della morte” “….Credo che tu abbia qualche problema Parvati..” *Risata della classe*  Parvati arrossì, come era suo solito fare quando c’era qualcosa che non le piaceva, quando si sentiva a disagio, o quando veniva umiliata.  “Io non ho nessun problema prof.” “Ehi signorina, non chiamarmi ‘prof’ non ti stai rivolgendo a una tua amica, e poi non è normale che disegni ‘sti ‘dei della morte’ *enfatizzando* anzicché seguire!” “Ma tanto sto cambiando scuola..” “Non mi interessa, stai zitta e segui!” “Ok, prof.” “Allora stavo dicendo..” “Ah, prof! Posso andare in bagno?”
[Continua..]