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Autore: lovinfaber    14/12/2010    0 recensioni
Finale alternativo del film "Hellboy II: the Golden Army". Nuada viene salvato in punto di morte da una ragazza, che rivelerà di essere fuggita dalle grinfie di un'organizzazione criminale.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Principe Nuada, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo XXIII
 
 
Un'atmosfera festosa regnava tra i freddi corridoi del BPRD: Red e Liz avevano annunciato ufficialmente il loro matrimonio, che si sarebbe svolto tre settimane dopo. Sembrava che i futuri sposi fossero impazienti di pronunciare quel fatidico "Si". Gli altri agenti organizzarono in loro onore una festa nella biblioteca. Ovviamente Abe e Johann invitarono anche Selene, Lorcán, i due reali di Beethmora,  e un considerevole numero di elfi, fatine, bogart, troll e goblin. Gli agenti umani provarono un iniziale disagio nel vedere l'intera sala riempirsi di creature magiche, ma dopo un pò riuscirono a rompere il ghiaccio e a conversare con loro. Era da tempo immemore che non si vedevano più umani entrare in pacifico contatto con i figli della Terra.
Nel bel mezzo della folla si fece largo il futuro sposo, prese per mano la sua amata e si recò all'ingresso della biblioteca, salendo sui gradini, in modo che tutti potessero vederlo: " Signore e signori umani e magici!" iniziò, strappando una risatina generale: " Liz ed io siamo felici che siate tutti qui! Non sapete quanto sia bello per noi vedervi tutti, sani e salvi, dopo quella pericolosa situazione che tre mesi fa ha visto coinvolti tanti di noi! Io e Liz stiamo abbiamo preso una decisione importante, bella ma...impegnativa!" stavolta le risate si fecero più forti.  Poi Red continuò: " Ed è un onore condividerla con voi!".
Tutti gli agenti furono sinceramente commossi dal discorso di quel goffo demone: la sua natura semplice e un pò burbera non sempre gli consentiva di tenere discorsi del genere. Ad un certo punto, Red chiese a Liz se aveva qualcosa da aggiungere. Alla negazione della ragazza, Red esclamò ad alta voce: " Allora diamo una scossa a questo mortorio, ragazzi!". Si chinò di lato a raccogliere una delle casse di birra che avevano portato per festeggiare. Ne tirò fuori diverse lattine, che distribuì generosamente a tutti coloro che gli venivano incontro per porgergli i loro auguri. Quando cominciò a bere una discreta quantità di birra, Liz gli strappò di mano la lattina, dicendogli in tono di rimprovero: " Hai già voglia di ubriacarti?"
" Era solo la prima....!" Protestò debolmente Red.
" Non vorrai costringermi dopo a trascinarti di peso in camera da letto...sai bene che non sono in condizioni di farlo!"
" Va bene...non mi ubriacherò! Ma vorrei fare qualcosa...Idea! Potrei rubare il tutù a Manning, mi sa che mi dona il rosa!"
Liz rise, e Red ribattè: " Dico sul serio! Potrei indossarlo alla cerimonia! Farei il mio bel figurone..." disse, mentre accarezzò con la mano sinistra la pancia di Liz, ormai arrotondata.
La ragazza, mettendo da parte lo scherzo, disse in tono ugualmente divertito: " A proposito di Thomas...mi dispiace che lo abbiamo ingiustamente sospettato di essere Edgar. Poverino...".
" Già...è solo un pò stronzo, ma è un brav' uomo!" confermò Red. Poi aggiunse: " Però nel suo appartamento abbiamo scoperto un modo per ricattarlo qualora dovesse romperci le scatole...!"
Risero entrambi alla battuta, guardando proprio verso Thomas Manning, intento a discutere con Fred Simmons, probabilmente per la vecchia stroria della macchina del caffè.
Dall'altra parte della sala, accanto al camino, Abe stava timidamente cercando di parlare con la principessa Nuala riguardo ad una cosa che gli premeva molto. Non aveva avuto molte occasioni di parlare con lei, in quanto il principe Nuada era spesso presente, ma ora poteva approfitare del fatto che era andato a parlare con Selene e suo zio Lorcán.
" Ora che siamo soli, Nuala, volevo parlarti di noi..."
" Dimmi, Abraham". Chiese incuriosita la principessa. Quel giorno era vestita di un meraviglioso abito color lavanda, che evidenziò la sua figura snella e sinuosa. Abe era più incantato del solito dalla sua bellezza, ed ebbe difficoltà ad iniziare il suo discorso.
" Io ti amo, ma....sento che questa situazione non mi basta più".
" Cosa intendi?"
Abe agitò le sue branchie: " Intendo che...desidero fare un passo in più...poiù...ehm...vincolante! Che rafforzi il nostro legame, insomma!"
La giovane elfa restò sorpresa, aveva ormai capito cosa le stava chiedendo Abe.
Prima che potesse rispondere, l'uomo-pesce si inginocchiò dinanzi a lei, le prese una mano e le disse: " Nuala, vuoi sposarmi?" Anche se si stava sforzando di restare calmo, Abe era terrorizzato all'idea di un suo rifiuto, che magari sarebbe avvenuto a causa sua e della sua irruenza.
La principessa tirò la sua mano, facendo in modo che Abe si alzasse, e gli rispose commossa: " Si!"
Abe avrebbe tanto voluto sorridere, ma fisicamente non poteva. Si limitò a carezzarle una guancia e a baciarla teneramente. Poi, colto da un pensiero improvviso: prese una piccola scatolina blu, e la porse a Nuala. La principessa sgranò i suoi occhi, ed Abe le disse, imbarazzato: " Avrei dovuto dartelo prima, quando ero chinato dinanzi a te...". Nuala sorrise intenerita, poi aprì la scatolina, e restò senza fiato per il bellissimo solitario che vi brillava, pegno della solenne promessa di Abe.
"Oh, Abraham, è meraviglioso!" Disse la principessa, abbracciandolo.
Non molto lontano dai due novelli fidanzati, Nuada si era avvicinato con un pò di soggezione a Selene e a Lorcán, che stavano interloquendo con due agenti. Tempo addietro il principe ebbe modo di conoscere personalmente Labhràs: la famiglia reale, infatti, era molto grata a lui per i suoi servigi. Tutta la storia del suo matrimonio segreto con la madre umana di Selene lo lasciò comunque sorpreso, dato che la devozione di Labhràs per il popolo elfico era nota a tutti a Beethmora. Colui che conosceva poco, invece, era il fratello di Labhràs, che era entrato a far parte del consiglio da un decennio circa, quando il principe era ancora in esilio. Gli era stato riferito che la ragazza ormai viveva con lui, non faceva altro che fare domande sui suoi genitori, e lui rispondeva a tutti i suoi interrogativi di buon grado. Ormai Selene non era più sola, non aveva più bisogno della sua protezione. Eppure, chissà come, gli dispiaceva...
Avanzò verso di lei, non dimenticando della presenza di suo zio.
"Buona sera, Lorcán".
" Buona sera, altezza." rispose l'altro elfo, inchinandosi. Anche Selene, che era con lui, fece lo stesso. Tenendo gli occhi bassi. Ormai non si erano più visti da quando la giovane era uscita dall'ospedale
" Bella festa, sire. Non trovate?" disse ancora Lorcán.
" Discreta."
Selene continuò a restare muta come un pesce, non riuscendo a guardarlo negli occhi.
" Come state, miss Wood?" chiese il principe.
" Bene, grazie."
" Le vostre ferite si sono completamente sanate?"
" Si..." poi si guardò intorno: " Se volete scusarmi, altezza, zio, mi stanno chiamando." e si allontanò quasi di corsa con una goffa riverenza.
Il principe Nuada avrebbe dato via un braccio per rincorrerla, prenderle le mani e dichiararle tutto ciò che sentiva per lei. Non sapeva spiegarsi tutto quel cortese distacco con cui lei lo trattava, sapeva solo che gli faceva male.
Fu Lorcán ad interrompere i pensieri di Nuada: " Spero che gli avvenimenti degli ultimi mesi vi abbiano fatto ricredere".
" Riguardo a cosa?" chiese il principe.
" Riguardo agli umani".
Nuada trasse un profondo sospiro: " Non so...non credo che cambierà  mai qualcosa."
" Guardate voi stesso, altezza. Figli della Terra e umani stanno discorrendo pacificamente. Volete veramente stroncare ogni tentativo di riappacificazione?"
" Certo che no. Però esigo che la tregua vada rispettata. Non voglio dare al mio popolo il dolore di un'altra promessa non mantenuta.".
" Sarà difficile costruire un cammino di pace e riportare tutto come ai vecchi tempi. Ma se vorrete ascoltare la mia modesta opinione, credo che valga la pena provare.".
Il principe annuì pensieroso. "Se vuoi scusarmi, mio buon Lorcán...ho anch'io urgenza di allontanarmi".
" Andate da mia nipote, vero?"
Nuada si voltò, meravigliato e anche in leggera soggezione.
" Non mi ha detto niente su voi due, se è questo che credete. L'ho capito da come vi guardavate.".
Il principe non rispose.
" Andate da lei solo se siete certo di farla felice.". tagliò corto Lorcán.
Nuada annuì e andò via di corsa, facendosi strada tra la folla.
 
Selene si era allontanata da un pezzo dalla festa. Camminò nervosamente nel corridoio adiacente alla biblioteca. Aveva in mano un bicchiere di champagne, che abbandonò quasi subito su una mensola. L'incontro con Nuada le aveva fatto battere il cuore all'impazzata. Si toccò entrambe le guance con le mani, ancora avvampate e si rimproverò subito dopo. Avrebbe dovuto essere più razionale, non poteva comportarsi ancora come un'adolescente. "Mi sembra di essere tornata al liceo!" pensò. "Sei una donna, accidenti! Comportati per l'età che hai!". La verità era che quell' incontro le aveva fatto tanto male. Non voleva mai più rivederlo. Sapeva bene cosa voleva da lei, non poteva gettarsi in una relazione che per lui sarebbe stata priva di significato. Avrebbe sofferto, sperato che la considerasse più di una semplice concubina, magari avrebbe pianto vedendolo con altre, sarebbe stata abbandonata non appena lui si fosse stancato di lei... Non voleva correre rischi del genere. La vita le aveva già tolto tanto, l'unica cosa che le restò era il sogno d' un amore vero, eterno.
Scorse Liz che si stava dirigendo verso la sua camera: " Ehi, Selene. Che ci fai qui, tutta sola?"
" Ehm...niente, mi annoiavo." Rispose.
Liz alzò un sopracciglio " Davvero?"
" Si..."
" Non ti credo. Tesoro. E' tutta la sera che ti guardi sempre intorno. Stai cercando di sfuggire al principe, non è così?"
Selene arrossì, stupefatta.
" C...co..come...?"
" E' chiaro a tutti che ti ami, tranne che a te."
Selene scoppiò a ridere, ma dietro la sua risata c'era una punta d'amarezza, oltre che di nervosismo: " Ma dai! Dici così perchè non sai cosa è accaduto".
Liz pensò un pò su prima di rispondere: " Io non so cosa sia successo tra te e lui, ma sappi che...Insomma, non lo conosco molto bene. Ma da quel poco che ho visto ho capito una cosa: il principe Nuada è un guerriero, una persona poco abituata ad esprimere ciò che sente. Magari ha un modo tutto suo per dimostrartelo, ma sono sicura che ti voglia bene.".
Selene scosse il capo, incredula. " Non hai idea di quello che mi ha detto...."
" Credimi, mia cara, lui potrebbe davvero...".
" Liz! Mi ha chiesto di andare a letto con lui! Senza...impegno, capisci?!" Esclamò Selene esasperata.
" Ah!..Questo...cambia un bel pò di cose..." Liz restò sorpresa. Sapeva che quell'elfo era un pò strano e non molto sensibile, ma arrivare a chiedere a Selene di averla come amante era tutto un altro discorso. " Mi dispiace, Selene...ma tu...come ti senti?"
" Non ci vivo bene, come puoi vedere. Ma dovrà passarmi prima o poi..."
" Non pensi che forse ora lui voglia avere una relazione seria con te?"
" Lui?! Figuriamoci! E poi non mi fido.".
Liz continuò: " E se dicesse di amarti?"
Selene chiuse il discorso in modo solenne, ma ironico: " Non gli cascherei tra le braccia nemmeno se mi chiedesse di sposarlo!"
 In quel preciso momento si avvicinò proprio il principe, che avanzò di corsa verso le ragazze.
Si fermò dinanzi a loro, e le salutò con un lieve inchino: " Buona sera Elizabeth. Selene..."
Liz comprese in quel momento di essere di troppo, anche se nè il principe, nè Selene le avevano fatto cenno di allontanarsi, e disse: " Raggiungo subito Red, ci vediamo dopo, ragazzi!". E corse via.
Subito dopo seguì un silenzio a dir poco imbarazzante. Fu Selene la prima a prendere la parola: " Se mi volete scusare, altezza...A quest'ora mio zio mi starà cerncando..." e fece per andarsene. Si sentì afferrare dolcemente una mano. Si voltò come a ribadire la sua volontà di andarsene, ma il principe le sigillò le labbra in un bacio. Dapprima la ragazza cercò di resistergli, spingendolo. Ma vedendo che il principe non demordeva, si arrese a lui, abbandonandosi a quelle stesse emozioni  che aveva già sperimentato tre mesi prima. Quando quell'idillio terminò, il principe le sorrise, proprio come la prima volta che l'aveva baciata. Ritrovò in quell'espressione la stessa tenerezza di quegli attimi tanto rimpianti.
" Non dovete tentarmi così...non voglio darvi ciò che cercate da me...".
Il principe le prese una mano e se la portò alle labbra, baciandogliela, senza svincolarsi da quell'abbraccio: " Sposami".
"...voi volete solo...Cosa avete detto?"
" Sposami, Selene!"
" C...cosa? Cosa...intendi...?" Chiese in un timido sussurro.
" Avevo paura. Paura di me stesso e di ciò che tuttora provo. Ti amo!"
Selene non rispose, i suoi occhi si velarono di lacrime. Tentò di soffocarle con scarso successo. Nascose il suo volto nel petto del principe. Lui le accarezzò il capo, poi le sfiorò il mento, facendo in modo che alzasse il suo viso. I suoi occhi, di solito così cupi e minacciosi, le trasmettevano una sicurezza senza eguali.
" Vi amo anch' io, altezza."
" Ti prego, chiamami Nuada." le disse il principe che, senza perdere altro tempo, la baciò di nuovo, dimostrandole coi fatti ciò che provava.
 
 
 Nel bel mezzo della festa, Thomas Manning volle prendere la parola: " Voglio proporre un brindisi ai nostri due futuri sposi! Vi prego, ragazzi venite qui!"
Red ne fu commosso: " Grazie, Tom! Ma vorrei estendere il mio brindisi ad un' altra bellissima coppia, che si sposerà proprio lo stesso giorno...faremo un'unica grande cerimonia...Augurissimi ad Abe e Nuala!"
Ne seguì un applauso scrosciante, con tantissime persone che davano i loro auguri agli sposi.
" Ci siamo anche noi!" intervenne Nuada, facendosi strada tra la folla, mentre teneva per mano un'emozionatissima Selene.
" Cooosa?!" disse Red, felice ma sorpreso.
" Esatto, signori! Selene ha appena accettato di sposarmi!"
" Alla faccia della coerenza..." pensò Liz ad alta voce, ripensando a ciò che la ragazza aveva detto poco prima. Selene, udendola, scoppiò a ridere: " E' vero, Liz. Hai proprio ragione!"
" Prevedo che padre Joseph avà molto da lavorare quel giorno!" Scherzò Red, accolto da tante risate.
Thomas riprese a parlare: " Bene! Allora brindiamo alle nostre tre coppie, con l'augurio di un matrimonio felice, sereno e...basta!"
Tutti brindarono, piacevolmente sorpresi dalla piega che la serata aveva preso. Nei giorni a seguire si parlò molto della festa in cui si passò da un solo  matrimonio a tre nell'arco di due ore.
 
 


   
 
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