Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: AyakoChan    15/12/2010    6 recensioni
Nel pianeta delle due lune, all'Accademia di Magia del Regno di Tristein, Kagome e gli altri studenti del secondo anno si preparano ad evocare il proprio Famiglio, una creatura che ti accompagnerà per tutta la vita. Nel frattempo rimettono piede sul pianeta creature leggendarie ed immortali, come i Flamel e gli Antichi Signori, lasciando incustoditi i propri Regni d'Ombra. Menomale che L'ordine dei Grifoni protegge la famiglia reale, altrimenti accadrebbe sicuramente una vera catastrofe! La sètta segreta di cui fa parte Naraku pianifica la sterminazione di tutti i maghi e degli homines, con lo scopo di ripopolare il mondo con creature vuote, che non provano nessun sentimento, e di governarlo! E quando avverrà l'ultimo arcobaleno delle due lune dell'anno e i Regni d'Ombra si saranno tutti allineati ci saranno finalmente riusciti...
[Ispirata all'anime Zero No Tsukaima; Cross-Over con Nicholas Flamel l'immortale, uno dei miei libri preferiti]
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Watashi Wa Omide Ni Wa Naranaissa :

(Io non sarò mai un ricordo)

 

Pianeta Terra. Tokyo.

Classe 3 Media. Materia attuale: Storia.

 

“No Taisho, stia attento alla lezione! Le ricordo che quest’anno dovrà affrontare gli esami per passare alle Scuole Superiori!” rimproverò una professoressa non molto giovane, capelli scuri legati in una semplice coda, il corpo minuto e gli occhi vigili sull’alunno disattento.

“Mi scusi professoressa Shalaba” rispose annoiato un mezzo-demone,  seduto all’ultimo banco, che faceva tutto fuorché ascoltare la lezione della sua materia tanto odiata.

“E la stessa cosa vale per lei, Tama! “

“Mi scusi professoressa Shalaba” ripetè divertito il compagno di banco dell’hanyou.

“Allora… dove eravamo rimasti? Ah, ora ricordo: l’alchimista immortale Nicholas Flamel” la professoressa di storia continuò a spiegare la lezione, richiamando all’attenzione numerose volte i due alunni, finchè la tanto amata campanella suonò l’inizio dell’intervallo.

“Non dimenticatevi che la settimana prossima c’è la verifica!” avvisò per l’ultima volta l’insegnante, scrivendo nel registro di classe tutti gli assenti della giornata e dirigendosi verso la solita macchina del caffè.

“La lezione di oggi è stata proprio uno strazio, Nicholas Flamel? E chi è? Un'altra invenzione della gente per spiegare l’esistenza dell’alchimia?” commentò un ragazzo che, afferrata la merenda, corse fuori dalla classe per godersi la meritata pausa.

“Juromaru ha perfettamente ragione, come potrebbero mai servirci queste sciocchezze per superare gli esami?” chiese Inuyasha al compagno di banco Hosenki.

“Non ne ho la più pallida idea” rispose l’amico con il solito sorriso beffardo. “Nicholas Flamel? Sembra il nome di un attore!”

“Idiota, quello si chiama Nicolas Cage!”

“Ragazzi la professoressa di Matematica manca anche oggi!” si intromise un altro membro della classe, Kansuke.

“Mi dispiace solo per la professoressa che verrà a farci supplenza!” ghignò malvagio Inuyasha.

“Puoi dirlo forte” concordò Kansuke, dando una pacca amichevole sulla spalla all’amico.

 

 

Pianeta Astrea. Regno Tristein.

Accademia di magia. Classe studenti del Secondo anno.

 

“Congratulazioni per l’inizio del vostro secondo anno di magia! Sono la signora Midoriko, una nuova insegnante qui all’Accademia della Magia di Tristein. La mia specialità è la magia di Terra, e sono anche conosciuta come ‘Midoriko dell’Argilla Rossa’. Nel corso di quest’anno sarò io ad istruirvi sui vari tipi di magie di Terra. Qualcuno sa dirmi quali sono i quattro elementi?”

Una ragazza dai capelli castani, raccolti in un’alta coda di cavallo, alzò la mano.

La professoressa, con un lieve cenno del capo, le fece segno di rispondere alla sua semplice domanda.

“Sono il Fuoco, l’Acqua, la Terra e il Vento…”

“Molto bene signorina…?”

“Hiraikotsu, Sango Hiraikotsu”

“Piacere di conoscerla signorina Hiraikotsu” mormorò l’insegnante, sorridendole.

“Ebbene ragazzi, la magia di Terra è un’importante tipo di magia che governa la composizione della materia. Ora vi mostrerò un esempio di cosa intendo” finito di parlare, l’insegnante Midoriko prese tre sassolini dalla tasca della mantella e, dopo aver afferrato e puntato la sua bacchetta verso i tre piccoli oggetti, sussurrò REL IM YON.

La cattedra iniziò immediatamente a tremare così come i tre piccoli oggetti.

Poi una luce intensa invase l’intera aula, e subito dopo gli alunni si accorsero che c’era qualcosa di diverso.

“Ma quello è oro?” chiese sorpresa una ragazza.

“No mia cara, è ottone”

Dopo essersi levato un coro di ‘Ohhhhhhhhhhh!’ da parte degli alunni,  l’insegnante decise di far provare a qualcuno l’incantesimo appena eseguito.

“Bene, qualcuno vuole provare?” notando con dispiacere che nessuno si era offerto volontario, decise di far provare la ragazza che poco prima aveva risposto alla sua domanda.

“Signorina Hiraikotsu”

La ragazza si alzò dal banco e dopo essersi avviata di fronte alla cattedra della propria insegnante, che nel frattempo aveva preso altri tre sassolini, pronunciò la formula.

All’accademia si sapeva che bastava sbagliare anche una sola lettera per far accadere numerosi incidenti! Ed è proprio quello che accadde: i tre sassolini si trasformarono in puro acido che immediatamente corrose la cattedra.

La signora Midoriko rimase sconvolta:  chi avrebbe ripagato ora la cattedra alla scuola? Non di certo lei che era appena arrivata!

Così, dopo averla incoraggiata dicendole che a tutti può capitare di sbagliare, chiamò un altro ragazzo.

“Per me è un vero onore essere interpellato da lei, Somma Midoriko” detto ciò il dongiovanni Miroku si alzò, dirigendosi di fronte la professoressa.

Il ragazzo estrasse dalla mantella la sua fedele bacchetta a forma di rosa e, agitandola un paio di volte con gesto teatrale, pronunciò l’ormai famosa formula.

L’incantesimo questa volta era stato eseguito alla perfezione infatti i sassolini diventarono color dell’oro, trasformandosi in ottone.

“Ben fatto, signorino Miroku” si congratulò l’insegnante. Così, dopo averla invitata a pranzare con lui, il ragazzo tornò al proprio posto.

“Adesso… venga lei! Signorina…?”

La ragazza dai capelli rossicci, che era intenta a copiare i compiti per l’ora successiva, si alzò in piedi senza rispondere dato che per la distrazione non aveva sentito la domanda.

L’adulta iniziò a guardarla con impazienza, poi ripetè “Il suo nome, signorina”

“M-mi chiamo Ayame”

“Mi scusi professoressa…”  la interrompè un ragazzo evidentemente agitato.

“Cosa c’è?”

“Ecco, sarebbe meglio… lasciar perdere! E’ pericoloso lasciarle usare la magia!”  si era sforzato molto a dire quelle parole infatti, dopo aver ricevuto un’occhiata assassina da Ayame, si asciugò con un fazzoletto la fronte imperlata di sudore.

L’intera classe si affrettò ad annuire. Anche loro erano d’accordo con il loro compagno!

L’insegnante si affrettò a riservare ai propri alunni uno sguardo carico di rimprovero e incredulità “Ragazzi a scuola si viene proprio per imparare, non c’è nulla di male a non saper usare bene la magia!”

‘Noi la abbiamo avvisata’ erano questi i pensieri dei ragazzi che, dopo aver visto la ragazza agitare la bacchetta, immediatamente si erano posizionati sotto i banchi per rimanere integri alla quasi-certa esplosione che sarebbe avvenuta.

E così fu:  un’esplosione gigantesca infatti distrusse l’intera aula!

 

 

Nel frattempo un demone dai capelli color della luna e gli occhi d’ambra freddi, inespressivi, stava firmando intere montagne di documenti. Era così abituato alla cosa che ormai non riusciva più a smettere di firmare, sembrava un robot. La stanza piena di libri e di documenti Top Secret era al buio, ma per lui non era un problema. Vedeva perfettamente all’oscurità, forse ancora meglio di quando la candela era accesa. Dopo aver compilato l’ultimo foglio si massaggiò le dita doloranti, per poi rilassarsi contro la morbida poltrona su cui era seduto. Gli succedeva davvero raramente di poter rimanere così tranquillo, soprattutto il primo giorno di scuola. Perché c’era sempre qualcosa da fare, da controllare… insomma, per la prima volta dopo molto tempo si stava concedendo un po’ di riposo. Si alzò per riporre i fogli sui giusti scaffali quando la sua attenzione fu attirata da un libro. La copertina era viola, e il titolo non lo convinceva affatto. Non ricordava di possedere un libro del genere; così incuriosito lo aprì. Erano scritti un sacco di appunti sul Pentagono, la figura che rappresentava tutti gli elementi: il Fuoco, l’Acqua, la Terra, il Vento… e il Vuoto. I suoi pensieri andarono subito a quella ragazza. Kagome Higurashi, la nuova padrona del quinto e dimenticato elemento. Pensò e ripensò all’ultima volta che la aveva incontrata, cioè durante l’ultima lezione dello scorso anno.  Quella ragazza lo aveva impressionato con le sue parole: ‘Ognuno ha del male in se… ma questo non potrà sovrastarci se avremo fiducia e speranza nell'umanità, anche se io quest’ultima l’ho già persa…’  Nonostante lui avesse un cuore di ghiaccio in quel momento si era sentito vuoto, proprio come il pericoloso potere che quella ragazza aveva dentro di se. Questa volta nessuno le avrebbe fatto niente, né tantomeno avrebbe pensato di rapirla. Le stanze sotterranee della scuola custodivano L’Arma della Distruzione e L’anello di Andvari (quello dell’elemento del Vuoto). Nessuno quindi avrebbe potuto ipnotizzarla come era già successo in passato. A meno che non rubassero i due oggetti, cosa praticamente impossibile. La famiglia reale infatti aveva appositamente donato all’Accademia degli oggetti formidabili e nessuno sarebbe stato in grado di oltrepassare quegli ostacoli. Ma non doveva preoccuparsi più di tanto. Il demone sapeva che i Flamel sarebbero di lì a poco arrivati per proteggerla nuovamente.

Continuò a sfogliare il libro mentre pensieri su pensieri continuavano a vorticargli in testa.

Il demone aggrottò la fronte, facendo trasparire un po’ di timore dai bei occhi color dell’Ambra. Chi sapeva così tante cose sulla scuola e sulla ragazza? Quegli appunti non erano suoi, no, e nemmeno dei Flamel.

Ma di chi erano allora? Da tempo aveva iniziato a sospettare il suo tradimento e ormai ne aveva la certezza. Quel libro apparteneva sicuramente a…

Qualcuno improvvisamente bussò, facendo sussultare il preside. Quest’ultimo depose velocemente il libro all’originario posto, progettando di esaminarlo più tardi. Bussarono nuovamente e questa volta si potè udire la voce di una donna: “Preside Sesshomaru, sono la signora Midoriko, la nuova insegnante della magia di Terra, posso parlarle o la ho disturbata?”

Era solo lei, nulla a che vedere con quello che aveva immaginato. Le aprì la porta e dopo averla cordialmente salutata le chiese il motivo della sua visita.

“Volevo ricordarle che oggi pomeriggio si terrà la cerimonia di evocazione dei famigli degli studenti del secondo anno”

Ah già, la cerimonia. Il preside non capiva ancora a cosa servisse la sua presenza. Non doveva limitarsi al solito discorsetto che doveva fare ogni anno il primo giorno di scuola? Sbuffò evidentemente annoiato per poi fare cenno all’insegnante di lasciarlo solo.

“Signor Sesshomaru è successa una cosa terribile!” urlò il fedelissimo famiglio del preside.

“Se non è terribile come dici ti lascio a digiuno per una settimana”

Il demone era sempre severo con il proprio famiglio e lo picchiava molto spesso. Ma il famiglio non si scoraggiava di fronte al comportamento del suo signore, in cuor suo infatti sperava che lui gli volesse almeno un po’ di bene. Dal giorno della sua evocazione erano sempre rimasti insieme e avevano vissuto mille avventure, ma tutto si concluse in quel maledetto giorno…

Perché era accaduto proprio al suo adorato Sesshomaru?

“Sono state rubate Excalibur e Clarent, le spade gemelle” riferì infine, con il fiatone per la troppa corsa fatta.

Questo era davvero un guaio! Come avevano fatto ad abbattere tutte le trappole che erano state messe all’ingresso della stanza? E cosa ancora più sconvolgente: come avevano fatto a sconfiggere l’Ordine dei Grifoni, che da giorni era intento a fare la guardia alle due armi?

“E poi è arrivata una lettera… per lei”

Il demone la afferrò e la aprì con gli artigli affilati. Poi ne lesse velocemente il contenuto.

Si allontanò dall’amata libreria e pigiò un tasto giallo. In poco tempo arrivò nella stanza anche una demone.

“Mi ha chiamato, signor Sesshomaru?” chiese la donna, in modo rispettoso.

“Si Kagura, prepara entro due giorni due camere, abbiamo ospiti”

La segretaria annuì e, dopo essersi inchinata, si affrettò a uscire dal luogo. Un ghigno maligno gli si dipinse sul delicato volto. Presto sarebbero usciti dai propri Regni d’Ombra gli Antichi Signori e allora non ci sarebbe stato scampo per nessuno, nemmeno per i Flamel e la ragazza.

 

 

La cerimonia era iniziata già da parecchio.

Dopo che il preside ebbe finito il suo discorso tutti gli studenti si posizionarono in fila, pronti per l’evocazione del proprio Famiglio. Tutti erano nervosi, sebbene il Famiglio debba rispecchiare il carattere e le abilità del proprio padrone tutti avevano il timore di evocarne uno inutile. Ma non avrebbero potuto fare altro se non lamentarsi, dato che l’evocazione del famiglio era un evento che poteva essere eseguito solo una volta nella vita. Il professore che si occupava di istruire i ragazzi sulle pozioni e sui veleni , iniziò a spiegare meglio in cosa i suoi alunni stavano per imbattersi: “Il Famiglio è un animale o un mostro fedele al mago che lo ha evocato e che ne rispecchia diverse peculiarità, ma sono anche i nostri servitori, i nostri compagni per la vita. Sono i nostri occhi, le nostre orecchie… prendetevene cura perché potrete evocarli solo una volta e mai più!”

‘Evocare un famiglio strambo sarebbe un disonore a vita’ pensò una ragazza appartenente ad una nobile famiglia.

 

“Avanti il prossimo!”

Il ragazzo di nome Miroku avanzò lentamente. Prese in mano la bacchetta a forma di rosa e pronunciò:

“O nobile creatura destinata a servirmi, a te ordino di rispondere alla mia legittima invocazione!”

Il terreno sotto il ragazzo si spaccò in due e ne fuoriuscì un procione, molto simile a un tanuki.

Il ragazzo lo guardò con ammirazione “Da ora in poi ti chiamerai Hachiemon!” mormorò, per poi accarezzargli affettuosamente la testa.

 

Intanto una giovane ragazza dai capelli color dell’ebano e un demone volpe dall’aspetto di un bambino correvano senza sosta per i corridoi della scuola. Si erano completamente dimenticati della cerimonia e adesso, mentre cercavano di arrivare il più presto possibile, potevano solo sperare che l’evento non si fosse già concluso. “Maledizione Shippo! Potevamo iniziare la nostra partita di Scacchi Magico più tardi! A quest’ora saremmo già lì con i nostri compagni!”

“E’ inutile pensarci Kagome, pensa a correre invece!”

 

 

Nel frattempo molte persone avevano già concluso la propria evocazione: Sango,  aveva evocato un demone-gatto e l’aveva chiamata Kirara, in memoria del perduto famiglio della propria madre. Kanna, un’amica molto intima di Kagome, aveva evocato un bellissimo drago azzurro e lo aveva chiamato Sylphid.

Koga aveva evocato un lupo color della terra e lo aveva chiamato Gish mentre Ayame, la buffa ragazza rossiccia, aveva evocato un bellissimo lupo color della neve e lo aveva chiamato Zero.

“C’è qualcun altro che non ha evocato il proprio famiglio?” chiese il professore, sperando di aver finito e di potersene andare a riposare.

“Noiii!!!” urlarono una ragazza e un demone volpe.

L’insegnante sospirò e fece cenno al ragazzo di avvicinarsi “Inizia prima tu”

Dopo pochi minuti sotto ai piedi del demone-bambino apparve una bellissima salamandra rossa, dalle dimensioni di un coccodrillo! ‘Ti chiamerò Abi’ pensò Shippo per poi fare spazio a Kagome.

Quando la ragazza avanzò tutti la guardarono con gli occhi spalancati, ma lei non lo notò più di tanto: era abituata a tutto questo. Kagome quindi pronunciò la propria formula.

Un’esplosione seguita poi da una nube densa di fumo spaventarono persino i professori.

Poi il fumo scomparve e si vide chiaramente la figura di un ragazzo.

Aveva i capelli color della luna, gli occhi color dell’Ambra e due carinissime orecchiette da cagnolino che facevano capolino dalla testa.

Kagome lo osservò  ‘Il mio Famiglio è un mezzo-demone?’ pensò sconvolta.

Tutti gli adulti presenti erano rimasti allibiti: non accadeva una cosa simile dai tempi di Gilgamesh il Re!

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: AyakoChan