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Autore: cucciola 91    15/12/2010    0 recensioni
Capitolo di un racconto inesistente...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Di Un Racconto Inesistente Ed eccomi qui a rimpiangere ciò che ho fatto, a ripetermi incostantemente Hai sbagliato, hai sbagliato, hai sbagliato tutto... non avrei dovuto cedere, avrei dovuto resistere e comportarmi come sempre, non avrei dovuto tirare fuori quei sentimenti. Non potevo, non dovevo ma...non solo il mio corpo lo desiderava, la mia anima lo voleva; voleva unirsi a lui, voleva cristallizzare ogni ostacolo di amicizia per svincolare quel sentimento incatenato per troppo tempo.
Girai lentamente la testa e timorosa volsi i miei occhi perlacei limpidi verso lui.
Non era calmo, la sua postura perfetta anche se troppo snella emanava precisamente le sue ansiose sensazioni.
Stava guardando fuori dalla finestra, stava guardando il mondo all'esterno, come per non rimanere dentro quella stanza d'albergo, colma di angoscia, inquietudine, trepidazione;come per poter rimanere con i piedi per terra e prendere le giuste decisioni. Non stava guardando un punto preciso.
Appena vidi la mascella irrigidirsi e i pugni serrarsi, abbassai velocemente la testa e costrinsi i miei occhi a guardare il roseo sfumato pavimento; mentre il mio corpo tormentato, seduto sulla sponda del letto, già era caduto sotto l'effetto invisibile dei suoi occhi.
Si stava avvicinando: i suoi passi in sincronia con i battiti del mio cuore, che sembravano riempire l'intera stanza, erano tremendamente assordanti.
In un secondo lui si sedette accanto a me, era come se tra noi prima ci fosse stato un burrone che lui abilmente riuscì a superare.
Era giunto il momento della verità! Sentii il bisogno di guardarlo, alzai di nuovo il volto e i miei occhi bramanti dei suoi, si sollevarono frettolosamente. Il mio movimento precipitoso mise nuovamente a nudo i miei sentimenti.
I suoi occhi azzurri incontrarono i miei, e fui pervasa da quell'azzurro così deciso ma delicatamente dolce. Per un attimo ritornai a qualche minuto fa, quando guardando quell'azzurro lo baciai...
....Un bacio intenso, voluto, un bacio che ha aspettato un anno e mezzo per essere finalmente libero, un bacio atteso, desiderato...la rimozione di quella sottile lamina dorata liberò sentimenti repressi e incompresi, le emozioni cominciarono a penetrare in un turbine di ardenti fiamme...sempre più affabile, amabile, passionale.
Non riuscivo a pensare! la mia mente e il mio corpo erano annebbiati da quei teneri e forti gesti che lui aveva celato intimamente per tanto tempo. Ormai spogli di ogni emozione nascosta e persi in un mondo irreale e fantastico, volevamo di più. La sua mano scivolò amorevolmente sul mio fianco, sentivo le sue dita affusolate sulla mia delicata pelle, che ricopriva leggermente quel mio piccolo e accentuato osso che, a sua volta delineava il mio ventre piatto, completamente in concordia con il resto del corpo. Il suo tocco mi fece vibrare ogni singolo arto, mentre il mio cuore, ormai irregolare, si riempiva d'amore e d'eccitazione, e fu avvolto da un'intensa e irrequieta rossa passione, che lui sprigionava ardentemente; io rispondevo con sussulti corporei, consapevole solo della voglia di accoglierlo in me.
Spingendomi lievemente indietro mi depose sul letto, fondendo le sue mani con le mie, il suo corpo sul mio, mi fece perdere i sensi e, nonostante i vesti facevano ancora da barriere, emanava calore, protezione, sicurezza. Il suo odore mi fece impazzire e perdere anche la cognizione dell'irreale...non pensavo...mi trovavo in un tornado ardente d'amore...si staccò dalle mie labbra...tutto svanì...mi guardò negli occhi, le sue pupille si dilatarono in rabbia...c'era travaglio...qualcosa...
Il suo profondo respiro, deciso e gelido, interruppe il vetro del passato facendomi ritornare al presente. Lui si trovava seduto vicino a me, su di noi un velo di silenzio, interrotto dal tremolio immaginario del mio corpo. L'ansia e il rimpianto si stavano impossessando della mia mente, mentre sentivo il cuore rimbombare nelle vene. La sua figura scaturiva determinazione, i suoi occhi di un caldo azzurro furono travolti da un freddo ghiaccio che troncò ogni minimo contatto con i miei, tutto ciò mi fece impazzire.
" Non posso, lo sai! "
La sua voce fu come un terremoto per le mie orecchie. Mi infastidì. Le sue parole punsero il mio cuore che cominciò a far male...
Lo sapevo, si che lo sapevo! recitare era stato il suo più intimo e pesante sogno, che io cercavo di proteggere e ovattare sostenendolo sempre.Quando quel sogno riuscì a rompere le porte del buio aprendosi, le mie braccia divennero il suo porto caldo e sicuro, le mie labbra si trasformarono in pungenti petali contro ogni accuse a lui rivolte e, in morbidezza e colore a parole, per portargli tranquillità e serenità su spiacevoli situazioni; e lui nonostante le migliaia di stelle da percorrere, splendidi  paesi e blu oceani da attraversare, c'era! e cercava in qualunque modo di essermi vicino, anche solo con una muta e premurosa voce.
Eravamo amici da tempo e così doveva continuare ad essere.
Ma ora che ciò che è stato liberato, si sprigionò immischiandosi dolcemente e tenuemente nell'aria, dissolvendosi... rimase solo una parte: una rosa senza colore; un girasole senza sole.
Cercai incostantemente di autoconvincere il mio cuore alle subdole e stupide risposte emerse dalla nulla disperazione, a cui cercavo di aggrapparmi.
Non riuscivo a guardarlo. Dovevo dire qualcosa ma le mie labbra con ancora il suo sapore, non si decidevano a schiudersi. Abbassai di nuovo lo sguardo e  lui reiniziò a parlare.
" Se non fossi quello che invece sono, ti avrei baciata dapprima, avrei lasciato andare il desiderio di averti, ti avrei fatto cavalcare le onde del piacere per la prima volta, felice di essere io il tuo primo accompagnatore in questo paradiso passionale; mi sarei dato a te appartenendoti....tutto me stesso...fino a congiungerci in una cosa sola, ti avrei amata ma....non posso! Le fondamenta del nostro rapporto si sgretolerebbero alla prima fiamma di insicurezza; le malelingue e i pettegolezzi suscitati dai giornali avvolgerebbero la fiducia fino a farla sprofondare nelle tenebre. Ti coinvolgerei in un mondo parallelo al tuo, nuovo, difficile, opprimente. "
I significati delle sue parole entravano in me come fresche brezze che mi raggelavano ma nello stesso tempo riscaldavano, brutte ma belle, aspre ma dolci, le mie emozioni erano impossessate da una miriade di opposti.
Lo sentii prendere lievemente fiato: " Troverai un ragazzo.. "
I miei occhi si spalancarono: " Ho capito! " dissi velocemente interrompendolo. Volevo farlo smettere di parlare, non volevo sentire oltre, era troppo per tutti e due. Lui stava combattendo contro le sue emozioni , si vedeva chiaramente; le stava sopprimendo, coprendosi di un mantello di ghiaccio, che a volte riusciva a far trasparire un barlume di amore soppresso; ed io ormai lontana dall'irreale ed, inerte alle ardenti emozioni, ero conscia.
" Hai ragione " dissi. Mi alzai di scatto e mi girai verso lui, sentii rompersi il filo che ancora cercava di unirci, e mentre vedevamo calare lentamente una nuova lamina: più spessa, più forte, di pietra, ridividendoci, stavamo parlando...il silenzio era diventato la nostra sola parola. Con i nostri corpi stavamo assaporandoci l'un l'altro.
Lui si alzò smuovendo nell'aria piccoli ed invisibili atomi, che in quel momento cercavo di immaginare pur di non guardare l'imminente corpo che si avvicinava. Mi scansai e dandogli di spalle mi diressi verso la porta, lui dietro di me.
Era giunto il momento di seppellire l'unico sentimento che ci aveva sempre unito. Mi voltai con il corpo e i miei occhi trovarono subito i suoi , il suo volto attendeva, consapevole già di ciò che stavo per dire. Schiusi i cancelli che bloccavano quei spinosi e aspri pensieri...
" Finiamola qui! non voglio ingannare me stessa con l'unico sentimento che puoi darmi ed è inutile rinchiuderci in un'effimera bolla di sapone. I nostri cuori e i nostri corpi chiedono ciò che noi non possiamo darci, non si accontenteranno di un ormai falso sentimento ....alludendoli nella speranza di un Io e Te! "
Lui chiuse gli occhi e in quella frazione di secondo mi sentii persa e vuota; poi riaprendoli mi fece capire di essere perfettamente d'accordo.
Era ora di pronunciare quella fatidica parola, sigillando definitivamente l'Io e Te. Lui aspettava ma....il coraggio mi stava abbandonando, stava sprofondando nella speranza di quella rosa rossa... " Addio "
Il mio cuore si fermò, la mia mente fu pervasa da un'umida nebbia, lui mise fine a tutto! La mia mano velocemente cercò la maniglia, aprii la porta mentre dei batuffoli di sicurezza si posavano su di me per coprire frenetici e ansiosi movimenti corporei, così da emanare fermezza. Le mie calde lacrime si ghiacciarono ancor prima di uscire.
Mi voltai per guardarlo l'ultima volta e capii che era ciò che voleva anche lui, nessuno dei due sorrise.
Ora toccava a me distruggere l'effetto corporeo.....non ci pensai.....chiusi la porta lentamente e la rosa rossa morì.

                                                                                                                                                                                 

                                                                                                                                                                                                                 Marzo 2009



  
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