Errare (non tantum) humanum est.
Eccola, finalmente. Laura è appena tornata a casa, io l’ho aspettata tutto il giorno qui, pazientemente.
Va in cucina e mi passa accanto, fingendo sicuramente di non notarmi.
Che sia ancora arrabbiata con me? Le ho già chiesto scusa, caspita, ma non è sorridente, forse ha preso un brutto voto a scuola?
Comunque sia, dovrebbe portarmi rispetto… insomma, ho 57 anni!
La vita non è tutta rose e fiori, fin da piccoli si impara che è necessario, nei momenti del bisogno, sapere tirar fuori le unghie, poco importa se su un tronco o su un tappeto, anche se appena comprato, maledizione!
-Hey! Mi hai sentito?! Non è un buon motivo per ignorarmi, signorinella!- Sbuffo contrariata mentre, per l’ennesima volta, fa finta che io non ci sia e comincia a guardare quell’orrenda scatola rumorosa.
Lei si gira, mi guarda sorpresa.
-Oh, Rosa, ti ho già dato le crocchette stamattina, smetti di lamentarti!
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Angolo dell'autrice.
Alloora…questa storiella, che spero vi abbia fatto sorridere, l’ho scritta di getto mentre facevo i compiti: il mio gatto continuava a miagolare ininterrottamente, arrivando anche ad acciambellarsi sui miei quaderni, pur di attirare la mia attenzione.
Ah, per chi non lo sapesse, ogni nostro anno di vita corrisponde a nove per i gatti, ergo: 9 x 6 (e mezzo…)= 57.
Letteralmente, il titolo significa: Sbagliare (non) è (solo) umano(: Aspetto vostri commenti! Ciao!(:
after rain.