Tu che sei lì tra il pubblico
Tu che ridi e scherzi con tutti
Tu che sei felice, nel tuo piccolo.

Tu non sai cosa vuol dire.

Tu non sai cosa vuol dire temere di avvicinarsi ad una persona per paura di rovinarle la reputazione.

Tu non sai cosa vuol dire allontanare i sentimenti d'amore prima che possano fiorire per la consapevolezza di non aver alcuna speranza di essere ricambiati.

Tu non sai cosa vuol dire parlare con una persona che ti scoppia a ridere in faccia senza motivo, non capire il perché e renderti poi conto che non riesce a conversare seriamente con uno come te.

Tu non sai cosa vuol dire sorridere ad un bambino ed essere in cambio fissati da occhi spalancati, quasi spiritati, aggrappandosi alla gonna materna, temendoti come fossi un mostro.

No, tu non sai cosa vuol dire.

Benvenuto.
Benvenuto nel Circo.
Prego, accomodati: c'è posto per tutti.

Siamo in tanti
Siamo buffoni
Esistiamo per farti ridere
Per farti sentire migliore
Regaliamo autostima, ne vuoi un po'?

Oh, ma ne hai già fin troppa, trabocca dalle tue braccia. Lasciami regalarne un po' a chi ne ha bisogno...
Ma è inutile, me la strappi via tutta dalle mani, ingordamente, ferendomi e godendone, facendomi sanguinare.
Non preoccuparti, noi buffoni siamo abituati, sto bene.
Sì, sto bene. Davvero. Non me l'hai chiesto? Non importa, scusa: non parlavo con te.
Ne vuoi ancora, vero? Mi spiace, io non ne ho più, prova con qualcun altro dei miei compagni.

Spero che tutta quell'autostima ingurgitata avidamente prima o poi risalga la tua gola, più acida che mai, e venga lentamente vomitata sul tuo stesso corpo
Ustionandolo, corrodendoti i denti, la lingua biforcuta
Ti risalga poi il naso e, dopo averti sciolto quegli occhi graffianti, spruzzi fuori dalle tue orecchie
Fondendosi al contempo con il poco di materia grigia che ti rimane nel cranio.


Ma questo è solo un sogno.
Nella mia testa pulsante il suono della sveglia martella incessantemente.
Anche oggi rotolerò dal mio amato pubblico, e sempre rotolando ritornerò alla mia dolce prigione
Ferendomi, ammaccandomi, graffiandomi
Le mie gambe sono già rotte

Non mi fermerò.

Ancora un po'... lasciami rotolare ancora un po', anche se fa male.
Se rotolo, perlomeno, non striscio.

One more time, one more time.

Va bene così.

Please, let me roll once again.

In fondo tutto ciò ha un suo fascino, non è così?

Tu che ami e vieni amato.
Tu che odi e vieni amato.
Tu che ridi e vieni amato.
Tu che piangi per un graffio e vieni amato.
Tu che ti ami ed ami la tua autostima rubata ad altri.

Benvenuto nel Circo.

Ma bada: non perderti al suo interno.

Qui non potresti sopravvivere.

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-Aggiornamento 2012-
Questa fanfiction è vecchia di almeno un paio di annetti, ma oggi rileggendola ho deciso di spostarla dalla sezione delle Originali a quella di Vocaloid, perché dopotutto è ispirata da canzoni come Rolling Girl (di cui contiene anche alcune citazioni), Mukuro Attack!! e varie canzoni di Utsu-P.
L'autore dell'immagine è Deino, quel gran mito di un modeler che ha fatto anche animazioni e illustrazioni per PV di Vocaloid (come quelle di Mukuro Attack!!) usando i suoi model 3D. È il creatore della versione Calne Ca di Miku. I suoi PV sono solitamente parecchio "disturbing". :°D
Vabbè. Spero abbiate apprezzato. ^^ Il POV non è di nessun Vocaloid in particolare, ma di un personaggio che dovrebbe impersonare una categoria di persone.
Ja ne!