Così finiva una storia, una storia che non è mai successa, in un tempo che non esiste. Aveva appena spento la televisione dal bottone sotto lo schermo. Gli uomini e le donne avevano appena attraversato la strada principale di Londra che portava al parlamento, erano tutti vestiti di nero ed indossavano maschere bianche con i sorrisi grandi e larghi. E sembrava che con quell’esplosione il mondo fosse finito in un attimo, era corsa alla finestra a godersi lo spettacolo dall’alto, a godersi la fine del mondo. Proprio mentre la Vendetta moriva ne nasceva uno nuovo. Per quella notte. E quando il sole sarebbe sorto di nuovo sul parlamento esploso l’uomo non avrebbe avuto una cosa a cui pensare. La liberà era davvero come se la immaginava. Si spostò dalla finestra un secondo per riprendere fiato. La luce traballava nella stanza e il forte rumore dell’esplosione rimbombava ancora nelle sue orecchie. Il fumo e il fuoco salivano nel cielo e venivano inghiottiti dal buio della notte. Dentro quel fuoco bruciavano gli anni di odio e di dolore. La Vendetta aveva risvegliato gli uomini. osservando le maschere nere, non le riuscì possibile pensare che fino a qualche minuto prima dell’esplosione c’era qualcuno che pensava al posto suo, che al suo posto programmava tutta la sua vita, la sua vita, la sua, era in mano ad altri uomini e che cosa ne facessero non era importante perché non c’era niente che avrebbe potuto fare, la maggioranza aveva deciso per lei, ma lei non era la maggioranza. Qualcuno aveva preso in mano il suo destino, decidendo quello che doveva e non doveva fare. Secondo le leggi della giustizia, magari secondo le leggi di Dio, e cosa poteva fare lei, la maggioranza aveva già espresso il suo voto. Lei non può sapere come siano questi uomini che decidono per lei e che decidono della sua vita, se decidono anche quello che lei può e che non può sapere. È cosi assurda la stupidità dell’uomo che crede che una cosa come la liberà possa esistere in un mondo che sia pensato da un uomo. Ci crediamo diversi, tutti diversi l’uno dall’altro, unici per come siamo, noi soli padroni della nostra vita, ma siamo come mille altri su questo pianeta, che crediamo che per vivere servano delle regole, che per vivere serva qualcuno che ci governi, e ci illudiamo di poter scegliere noi quel qualcuno e poi guardando dalla finestra vediamo il parlamento sbriciolarsi come se fosse sempre stato solo un castello di sabbia. Quel parlamento era stato scelto da noi, da noi che camminiamo per la strada accanto vestiti di nero. E non ha importanza che il fuoco che vediamo salire verso la notte abbia bruciato lercio sudiciume, corruzione ed immoralità o che abbia bruciato dei grandi uomini che avrebbero saputo guidare l’umanità, perché quello che conta è che ha bruciato la prigione che c’era intorno a noi. Non ci potrà mai essere qualcuno che sia capace fino in fondo a decidere per noi se non noi stessi. Perché guardando dalla finestra vide gli uomini e le donne togliersi la maschera e guardarsi l’un l’altro, capaci di pensare con la loro testa, e non capaci di scegliere qualcuno che lo faccia per loro. Perché ora non sono più costretti a votare un partito, un uomo, una donna, sperando che prenda le giuste decisioni per il proprio paese, perché non lo farà mai, farà le scelte giuste solo per se stesso. Allora dobbiamo guardare avanti alla liberà, dobbiamo vederla crescere e urlare nel fuoco che sale, che brucia le leggi, la costituzione, gli uomini importanti e le anime di quei miliardi di uomini che hanno affidato la loro vita a questi uomini invece che a se stessi. E marciando accanto al fiume e all’acqua che risplende nel fuoco della libertà, togliendosi le maschere, si chiedono come sarà la loro vita quando il sole sorgerà e ognuno sarà il proprio padrone. Sapendo che nessuno di loro sarà in grado di esserlo anche solo per l’altro , perché finché un solo uomo cercherà il potere il fuoco continuerà ad ardere e la Vendetta a bruciare.