Avere
sette anni è
facile. Tutto quello che devi fare è esser felice, non
c’è niente che ti possa
preoccupare, tranne forse non sapere le tabelline, o essere preso in
giro
perché hai l’accento italiano. Ma i compagni
scherzano, a loro in realtà
l’accento italiano piace, ogni tanto non piace a qualcuno dei
grandi, ma papà
ha detto di non ascoltare queste persone cattive perché
tanto loro le vacanze
le fanno in Italia. Papà parla poco, e quando torna a casa
è sempre stanco.
Anche i papà degli altri bambini sono così, e
loro sono un po’ tristi perché
papà non c’è mai. Io no, io so che se
papà ci fosse allora non starebbe
lavorando, e se lavora lo fa perché mi vuole veramente bene.
Non sono mai stato
al lavoro di papà, mamma dice che la miniera è un
brutto posto buio dove non
c’è mai la luce. Quando ero piccino le chiedevo
perché papà ci andava, ma ormai
ho capito che lo fa perché deve guadagnare per me, mamma e
mia sorella Rosa, e
gli voglio molto bene per questo.
Stamattina
c’è stato
come un rumore forte e ci siamo spaventati. Sembrava come un tuono, ma
non ci
sono nuvole ed è un giorno bellissimo. La direttrice della
scuola è entrata in
classe e ci ha detto che oggi la scuola finiva prima. Che bello, posso
tornare
a casa subito! E’ anche venuta a prendermi mia sorella.
Perché è così triste se
torniamo a casa insieme e abbiamo una giornata intera insieme? Non
parla, e non
mi guarda, sembra preoccupata.
La
miniera sembra un
brutto posto. Ci sono tanti buchi per terra pieni di pali di ferro e di
corde,
e da uno dei buchi esce un sacco di fumo. Rosa è
preoccupata, e anche mamma. E
poi c’è questo signore coi baffi che mi ha preso
in braccio, che dice di essere
un pompiere. Forse mi ha detto una bugia, ma di sicuro ha un bel naso
rosso.
Dice che ora arriva papà e mi prende in braccio lui. Dal
fumo escono degli
uomini con delle maschere, e portano su un signore che forse sta male,
non ce
la fa a camminare da solo, ed ha il viso nero di fumo, con solo due
strisce di
pelle bianca, sotto gli occhi. Perché piange?
Papà dice che i grandi non
piangono, solo i bambini, pensavo papà non mi dicesse bugie.
Adesso
pure Rosa
piange, anche se ormai è quasi grande pure lei.
Però lei è femmina, è diverso,
le femmine possono piangere sempre. “Ma
dov’è? Perché non arrivano?
E’ rimasto
sotto, è rimasto sotto!” Ma cosa sta dicendo? Il
signore coi baffi mi ha
lasciato e si è messo una maschera che fa paura, ed
è entrato nel fumo. Mamma
dice che adesso torna, e ci sarà pure papà.
E’
arrivato dal fumo un
signore biondo che la domenica pranza sempre da noi. Si chiama Hans.
Hans non
vuole essere trattato come un adulto, perché dice che ha
solo vent’anni. Anche
lui ha il viso nero nero e i segni delle lacrime, perché
lavora con papà, e
quelli che lavorano con papà son tutti così. Gli
ho chiesto perché piangono,
visto che papà mi ha detto che piangono solo i bimbi. Mi ha
detto che piange
perché è solo un po’ triste e
perché gli viene tanto da tossire, e che da oggi
se voglio è il mio fratello maggiore. Che bello, ho trovato
un fratello nuovo!