Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: winry8827    16/12/2010    8 recensioni
Salve a tutti queta one-shot racconta di un momento della vita della coppia Bulma Vegeta, infatti è uno Slice of Life, in particolare di una giornata al parco divertimenti
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ritornare bambini'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Una giornata al parco divertimenti
 
 
Si era lasciato coinvolgere ancora una volta in un’assurda usanza terrestre, lui il principe dei Saiyan, un guerriero dalla forza straordinaria si ritrovava ora in uno stupido luogo, uno dei tanti posti amati da quegli insulsi umani come la moglie, la quale per l’ennesima volta aveva dimostrato la sua superiorità intellettuale coinvolgendolo in quella “nuova esperienza” come lei la definiva.
Non si spiegava il perché del suo assenso, quel perché che lo spingeva ogni volta ad annuire silenzioso, era ammaestrato, lo scimmione assassino era stato ammaestrato e come una scimmia in gabbia che si dimena per una nocciolina lui si agitava sbuffando nel solito verso, chiedeva solo di essere rispettato per quello che era: un Saiyan, un Principe e per esser precisi il fiero ed orgoglioso Principe dei Saiyans, un guerriero, un uomo solitario che non amava la compagnia altrui.
 
Aveva accettato una famiglia, NO in effetti si rendeva conto di aver accettato una compagna e poi era arrivato quel ragazzino e proprio a causa sua adesso si trovava in quel posto, quel dannato moccioso e il suo dannatatissimo compleanno, quelle stupide usanze terrestri e quella stupida donna che non sapeva dire NO al figlio e lui ancor più stupido che si lasciava coinvolgere non sapendo dirle NO, tutto ciò era la causa del suo malumore.
 
Il Principe dei Saiyan, un assassino, un grande guerriero si trovava ora in uno stupido parco divertimenti.
Non sapeva individuare nemmeno cosa ci fosse di divertente in quel posto dove per divieto della moglie non si poteva nemmeno uccidere chi lo infastidiva.
Prima di tutto avrebbe eliminato quel dannato pagliaccio all’entrata, troppo colorato e rumoroso per i suoi gusti.
Non riusciva a capire quale intelletto superiore avesse deciso quella collocazione, era fastidioso ed invogliava l’omicidio.
 
‘’ Mamma andiamo sulle montagne russe ‘’
Disse il bambino felice lasciando la mano della madre e allontanandosi per indicare la giostra.
 
Vegeta seguì il dito del figlio e capendo cosa indicasse non si capacitava di quella sua strana richiesta.
Pensava alle doti di Trunks: sapeva volare ed era anche velocissimo, più di quell’ammasso di ferraglia, sapeva virare ed impennare con angolazioni maggiori, più di quella cosa ferrosa.
Non capiva il perché di tanta emozione, ma in fondo gli piaceva vedere quel bambino sorridere e soprattutto avrebbe riso fino allo stremo vedendo sua moglie su quella giostra.
Effettivamente Bulma non era abituata a tanta velocità e lui aveva finalmente trovato il passatempo perfetto per quella giornata.
 
‘’ Non vedi gli occhi imploranti di tuo figlio, un piccolo cucciolo che desidera passare un po’ di tempo con la madre ‘’
Disse Vegeta mentre era alle spalle della moglie, la sua posizione isolata  gli permetteva di godere di un panorama a lui caro e soprattutto ben conosciuto e apprezzato.
Il fondoschiena di quella donna avvolto in un abito rosso e succinto lo attirava come una calamita.
 
Il piccolo Trunks ancor più felice della collaborazione del padre gli sorrise in segno di riconoscimento, poi riprese la mano della donna per condurla alla fila.
‘’ Ti stai vendicando! ‘’
Affermò lei mentre era trascinata dal bambino.
‘’ Non ho ancora iniziato. ‘’
Rispose il marito sorridendo, si appoggiò ad un lampione incrociò le braccia ed osservò attentatamene tutto ciò che stava per accadere.
 
Il bambino mentre era in fila ad aspettare il suo turno per salire sulle montagne russe saltellava dalla gioia, ma la madre proprio non accettava l’idea di sedersi su quell’affare non costruito con le sue adorabili manine.
‘’ Tesoro perché non chiedi a tuo padre se desidera venire con noi! ‘’
Aggiunse Bulma cercando di convincere il bambino, che così le rispose
‘’No è già tanto che sia venuto non vorrei che si arrabbiasse! ‘’
La scienziata non amava le giostre, non si fidava di quelle costruzioni che non erano il frutto della sua mente attenta, ma soprattutto non sopportava l’idea che la sua acconciatura con cura preparata fosse a causa del vento rovinata, se qualcosa si fosse rotto sapeva che sarebbe intervenuto il marito ma se i capelli si fossero scombinati il Saiyan non poteva far altro che prenderla in giro, il suo orgoglio femminile le impediva di sopportare un simile affronto.
La fila fu unga e seccante e non fece altro che aumentare il nervosismo verso quell’uomo sadico, che aveva trovato un modo geniale per vendicarsi.
Vedeva persone che pur non essendo namecciani scendevano dalla giostra verdi in viso e rabbrividiva all’idea di scender con lo stesso colorito.
‘’Tesoro sei sicuro che non vuoi salirci con papà! ‘’
In fine aggiunse lei in un ultimo tentativo per defilarsi, ma l’ultima parola fu accompagnata dallo stridere del ferro, la carrozza stava partendo.
Inizialmente non era poi così male, la velocità era moderata e l’andamento lineare, ma poi il percorso divenne in salita e a questa segue sempre una discesa, una lunga e veloce discesa, che infatti non tardò ad arrivare, per la paura Bulma chiuse gli occhi, era paralizzata e non solo per la sua acconciatura, non urlava e forse era l’unica su quella giostra a non farlo anche se un grido silenzioso e soprattutto dignitoso era udibile solo nella sua mente che forte le aveva imposto di non aprir bocca.
 
Lei aveva visto più volte la scampata fine del mondo, aveva vissuto mille avventure in cui la paura era lì giustificata, ma sulle montagne russe era inammissibile mostrarsi così intimorita.
Appena la giostra si fermò pensò
“ Almeno mi sono tolta questo pensiero! “
Le gambe le tremavano e per poco non vomitò, si sedette e bevve un sorso d’acqua, quel grido silenzioso le aveva consumato la voce.
‘’ Contento adesso! ‘’
Disse indispettita guardando il marito, che ovviamente sorrideva cercando di contenere una grossa risata, per il Principe dei Saiyans non sarebbe stato dignitoso ridere a squarciagola.
Era scesa dalla giostra con il volto dello stesso colore dei capelli e non ebbe il tempo di riprendersi che il piccolo Trunks le chiese subito di iniziare la fila per lo scivolo d’acqua.
Quella richiesta risuonò nella mente di Bulma con tanto di eco ed un No stridulo che aveva immaginato involontariamente uscì dalle sue labbra.
‘’Dai ‘’
Chiese il bambino implorante, lei lo guardava in quegli occhi da cucciolo dello stesso colore dei suoi e proprio non riusciva a negargli una simile sciocchezza.
Annuì silenziosa e vide il volto del figlio illuminarsi di gioia.
Vegeta che osservava tutto dalla solita posizione sorrise e poi aggiunse.
‘’ Ti lasci convincere così facilmente! ‘’
‘’ Tu se qui o sbaglio! Hai ceduto anche tu scimmione! ‘’
Rispose la donna arguta come al solito non riuscendo a trattenere quella parola finale, un soprannome datogli anni prima e che in quell’occasione era segno della sua rabbia nei confronti del marito.
‘’ Tsk! ‘’
Sbottò Vegeta con il solito verso che ormai era applicato ad ogni sentimento: rabbia, indifferenza, amore e imbarazzo e tanti altri ancora, tsk!
 
Accompagnò quel verso con un sorriso, sapeva che presto avrebbe compiuto la sua vendetta senza sporcarsi le mani o la coscienza che dopo gli ultimi eventi iniziava a far sentire la sua voce.
Il figlio innocente era il tramite per compierla, e Vegeta avrebbe ottenuto così un alibi perfetto, poteva ridere delle piccole disavventure della moglie senza subirne le conseguenze, in fondo era il moccioso a volere con sé la madre e soprattutto era a causa del moccioso se lui si trovava in una folla tra pagliacci, mamme ansiose, padri annoiati quasi quanto lui, schifosi mocciosi che vomitavano le schifezze che prima avevano mangiato e comprato da quello stupido pagliaccio, c’erano pagliacci ovunque in quel parco e il Saiyan proprio non capiva come quell’essere potesse piacere ai terrestri.
 
Bulma e Trunks seduti ai loro posti nello scivolo d’acqua guardavano entrambi Vegeta, il piccolo lo salutava agitando la mano e naturalmente il suo gesto affettivo non era ricambiato, la moglie lo fissava con aria di rimprovero, ma non era stato lui ad insistere per accontentare il bambino e non era lui a chiedere di salire su tutte le giostre, ma se nella noia di quella giornata si era prospettata una situazione divertente che avrebbe reso quella stessa ‘’un’esperienza piacevole ‘’ come l’aveva definita la moglie allora l’uomo si domandava perché non sfruttarla? Perché non godere di come la sorte per una volta gli fosse amica rigirando il raggiro della moglie e così punendola.
 
Lo scivolo ricordava una cascata e loro erano seduti su di un tronco che avrebbe seguito un percorso fatto di salite e discese, di curve e rettilinei.
‘’ Che fantasia un tronco! ‘’
Pensò sarcastica preoccupandosi poi ancora una volta per la sua acconciatura.
 
Pensandoci Bulma si rese conto che era inutile una simile paura, futile e superficiale, doveva pensare a divertirsi con il figlio e fortunatamente così fece.
I due furono complici in una serie infinita di urla e si divertirono come da molto non facevano.
 
Vegeta appoggiato ad un altro lampione li osservava meravigliato, la sorte già lo aveva abbandonato e la sua giornata era diventata in un lampo scocciante.
Appena scesero Trunks corse dal padre raccontandogli dello scivolo ed infastidendolo maggiormente dato che non solo aveva visto ma doveva anche ascoltarlo, la donna gli andò vicino e gli sussurrò
‘’ Ti sarebbe piaciuto vedermi arrabbiata e scocciata; ma sei tu lo scimmione ed io so perfettamente adattarmi! Non ti avrei mai fatto vincere! ‘’
‘’ Tsk! ‘’
Lui in quel momento poteva solo sbuffare dalla rabbia che aumentava sempre di più, giostra dopo giostra.
Era orma ricolmo di frustrazione, anche, dato che era severamente proibito uccidere chi osava disturbarlo come un bambino che frignava da ore e che sembrava perseguitarlo, se lo ritrovava sempre dietro in ogni assurdo angolo di quella specie di parco.
 
Era annoiato da quella situazione che aveva preso un risvolto ancora più noioso.
Era arrabbiato perché aveva saltato gli allenamenti mattutini.
Era frustrato perché avrebbe volentieri compiuto una strage.
 
Poggiato ad un altro lampione e forse con quello li aveva provati tutti sentì un commento della moglie
‘’ Io vado dalla Veggente! ‘’
Perplesso Vegeta cercava di spiegarsi il perché di quella voglia, perché certamente una Veggente seria e soprattutto con poteri reali non avrebbe mai lavorato in un parco giochi e in una stupida tenda viola piena di fronzoli.
La moglie non restò molto a chiacchierare con quella donna appena il tempo che il principe annoiato, arrabbiato e frustrato iniziasse a sbuffare perdendo quel minimo di pazienza che possedeva, così concentrando l’energia in una mano una sfera blu, quasi in tinta con il tendone che gli stava dinanzi, iniziò a formarsi ma appena in tempo Bulma uscì allegra.
‘’ Sai ha detto che avremo un altro figlio, una femminuccia! ‘’
Gli riferì sorridente e lui sarcastico le rispose
‘’ Oh si attendibile informazione! Ti conviene iniziare a cercare un altro nome assurdo! ‘’
 
Lei guardandosi intorno vide il gioco della forza e ridendo gli porse il martello
‘’ Troglodita che non sei altro solo questo puoi fare! Sai fare! ‘’
Lui arrabbiato e senza conosce il reale scopo del gioco o semplicemente come si giocasse batté quel martello sulla pedana facendo balzare al cielo non solo il segna forza ma anche la campana.
Il proprietario sbalordito da tanta forza gli mise un pupazzetto nella mano, quella libera.
Vegeta si accorse che tutti lo guardavano arrossì di colpo, per la rabbia e per l’imbarazzo
‘’ Questa me la paghi DONNA! ‘’
Trunks con le mani poggiate sulla bocca rideva e cercava allo stesso tempo di non esser visto dal padre
‘’ Non c’è nulla da ridere! ‘’
Lo richiamò il Saiyan che naturalmente se ne era accorto.
Bulma si avvicinò al marito cingendo le braccia al collo dell’altro e suadente sussurrò
‘’ Mi farò perdonare tesoro ‘’
Guardò il piccolo ferma in quella posizione e gli disse che ormai era ora di andare.
 
Vegeta al contatto con la moglie si era tranquillizzato, quella donna aveva il potere di far sparire, per esse precisi sopire, il suo istinto omicida.
Quegli occhi color cielo gli donavano serenità e per quanto lo facessero arrabbiare concedeva loro sempre il perdono.
Il perché di tutto quell’amore lui non riusciva a spiegarlo, ma sapeva di essere come la Luna, attratto dalla gravità di un astro suadente.
La stessa gravità che attirava quel satellite al pianeta spingeva Vegeta ad orbitare vicino la sua compagna, ovunque ella andasse, e forse era proprio quello il perché che lo spingeva ad annuire sempre ad ogni sua richista.
 
 
 
 
 
 
 
 
Note autrice…
Salve a tutti/e spero che questa storia vi piaccia, avevo questa idea e proprio non riuscivo a non concretizzarla.
Mi divertiva l’idea di un Vegeta scocciato al parco con la famiglia.
L’ho riletta più volte e spero di non aver commesso gravi ‘’orrori‘’, spero anche di non avervi annoiati con questo Slice of Life.
Ringrazio chi legge e chi commenta, sperando lo farete.
 

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: winry8827