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Autore: Myrose    17/12/2010    7 recensioni
Vi è mai capitato di leggere una poesia ed esclamare: "Sembra scritta per..."? Anche a me è successo! Penso che L, Mihael, Mail, Nate, Misa, Light siano personaggi degni di "reinterpretare" anche le pagine della letteratura classica. Vedrete come un componimento poetico possa mutare, divenendo altro, grazie alla profondità di questi personaggi.
Cap I "E' come una marea" [LxMisa]
Cap II "Il sonetto del dolce lamento" [MattxMello]
Cap III "Lentamente muore" [Near]
Cap IV "Parla per me" [NearxMello]
Cap V "Spleen" [Mello]
Cap VI "La Terra Santa" [Light,L]
Genere: Drammatico, Poesia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near
Note: Lemon, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La Terra Santa

 

Il rumore greve dei tacchi riempie il corridoio vuoto: un suono sordo, rotondo, marziale, virile, di suole di cuoio pregiato e tomaia cucite insieme dalle callide mani di sapienti artigiani. Un vezzo? Il giovane sorride, d’un sorriso scaltro e stanco ad un tempo. S’arresta, dinanzi alla superficie lucida di un’anonima porta laccata di rosso, dandogli la possibilità di contemplarsi in un fugace sguardo d’insieme, di forme cremisi e luce, in cui sembri esplodere, in un guizzo amaranto, la fierezza dei suoi eleganti occhi adamantini. La fine della partita è vicina. E la Vittoria lo sceglierà come compagno. Ne è certo!

 

La stanza d’albergo non è vuota. Una graziosa donna bionda civetta qualcosa con voce dolce, forse appena un po’ querula, come un gorgogliare d’acqua fresca che prometta delizie. Gli svolazza intorno, come una falena irretita dalla luce, sedotta dal calore della fiamma, ebbra di lui. Gli sfila la giacca con tocco da gheisha. Con un gesto sinuoso gli snoda la cravatta, che cade giù come una serpe sinuosa, in una carezza serica sul petto tonico. Le sorride, Light, bello e crudele come Apollo ferale*. Le sfiora le labbra di ciliegia con due dita, prendendole il mento. Forse l’accontenterà, questa notte. Del resto, una donna inarrivabile, bramata da molti, ben può essere la schiava d’amore d’un dio!

 

La sala da bagno si schiude come un caldo fiore olezzante, accogliendolo come un nuovo grembo, mentre s’immerge nella vasca odorosa, ammantata di vapori come da impalpabile bambagia. Il pensiero del futuro gli ghermisce le parole. Ne assapora la sostanza, a volte salata come lacrime, altre volte saporosa come i pomi d’oro delle Esperidi**, che germinano sull’albero della conoscenza***.

Pensiero vittorioso, dove hai le radici? Forse nella mia anima folle che tu, così ardito e vorace, consumi e ritorci su se stessa, come in uno spasmo di ribellione ad una vita senza Gloria. Il tuo mistero aguzza la mia mente, spingendola su declivi angusti, alla ricerca della Virtù****. Per incarnare la Giustizia, ho scritto con la folgore i nomi degli empi cui ho negato la sopravvivenza, come un sacerdote di me stesso coi ginocchi piagati dinanzi all’ara vuota della divina follia. Nessuno, prima di me, ha osato tanto. Nessuno esiste superiore a Kira… Nessun Dio, infatti, si è mostrato o mi ha maledetto!”

 

Una risata bassa e pericolosa gli increspa le labbra perfette, schiudendo una chiostra di denti bianchi come perle. Una bocca sottilmente sediziosa, la sua, destinata ad ordire, scrigno d’una voce morbida come un respiro d’assenzio. Il giovane scivola nel caldo abbraccio dell’acqua: si scioglie la coscienza, si sfilacciano le trame, il lume della razionalità si affievolisce e si annulla, come per l’incantesimo di Morfeo.

 

Una melodia lontana, cantilenante come uno scherno di fanciulli, strascicata come la cadenza d’un nobile figlio di New Orleans o di un goliarda che abbia esagerato col vino, s’approssima. Sembra nuotare nel buio della sua mente. Lo accerchia. E’ qui. Ora è là. E’ dappertutto! Un mormorio continuo, come il sussurro del vento che stormisce per vendetta di Inverno, come il mormorio della folla malmostosa, come lo sciabordare della risacca che, ancora scossa dalla tempesta, sbatta sulla rena relitti consunti di vite strappate con furia. Un sibilo più forte degli altri e, come per un sortilegio, quel suono composito diventa intelligibile… E, quell’ombra d’Orfeo* sembra dire parole sottili come nebbia piroclastica incandescente**.

 

“E così, credi di incarnare la Nike***, tu, pazzo criminale quale sei, dettando all’umanità versi di bibliche e profetiche ritorsioni, come un dio riottoso da Primo Testamento? Ti credi astuto. Ti pensi inattaccabile, ma non t’accorgi di cantare alla Vittoria tenendo i piedi affondati nella terra odorosa di un’umida fossa aperta. Ti sto attendendo, Kira, dio senza luce. Ogn’ora approssima la tua discesa al tuo personalissimo limbo, ove maledirai tutte le note del tuo immondo canto. Ma non temere, non sarai solo. Ti rimirerò strisciare, mentre invochi la stessa pietà che tu negasti ad ogni tuo simile. Ti osserverò piangere la tua disperazione, come un tributo di sale ai miei anni rubati. E sarò l’ultima immagine che vedrai di questo mondo!”

 

Si sveglia di soprassalto, il giovane elegante. Il fiato è ancora grosso ed ansima come chi abbia trascorso l’eternità a sfuggire al proprio destino. L’acqua è ormai fredda, i profumi si sono dissolti, lasciando un velo di vapore condensato sugli specchi, tristemente rigati da molte umide scie, come guance di cristallo. Un brivido gli corre lungo la schiena, ma è presto ignorato. Si ravvia i capelli con un gesto studiato, anche se lì non vi sia nessuno a contemplarlo. La lucidità è tornata e, con essa, la maschera di impassibilità. Ride Light e cinicamente pensa che gli Dei non esistano, che i morti non ritornino…

 

“E la Giustizia sono soltanto io!

 

 

 

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Annotazioni

*      Apollo era tristemente noto, presso i Greci, per essere una divinità dalla

        suscettibilità mortale, che soddisfaceva vendicandosi degli uomini irrispettosi

        lanciando frecce portatrici di morbi letali, come ci narra Omero nell’Iliade.

**    Le Esperidi erano ninfe Orientali, custodi di un magnifico giardino.

***  Licenza poetica assolutamente mia, dacchè non penso che a Light interessino i

        veri poteri dei pomi dorati, ossia l’amore e la fecondità, ho ritenuto più giusto

        attribuire ad essi il valore, anche iconografico, della mela rossa di Adamo ed

        Eva, dell’albero della conoscenza di un altro celeberrimo giardino: l’Eden!

****Piccolo omaggio alla raccolta “Virtus” di Redseapearl, cui mi sono ispirata per

        questo passaggio!

*     Orfeo era un poeta mitologico dal canto meraviglioso, che ebbe il coraggio di

         scendere negli Inferi sfidandone i pericoli.

**      La nube piroclastica è il fenomeno vulcanico della “nube ardente”, ossia una

         valanga di gas e materiale magmatico che scivola lungo le pendici del vulcano

         ad una temperatura di 800°C e ad una velocità vertiginosa, registrato la prima

         volta da Plinio il Vecchio durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. a Pompei.

***    La Nike, figura classica della mitologia greca, era la personificazione della

         Vittoria alata, che trionfi su ogni difficoltà.

 

 

Note d’Autore

Queste righe sono tratte dai visionari versi di un’autentica poetessa contemporanea, che ha trascorso una vita straziata dal marchio scarlatto della follia: Alda Merini.

E’ per questo che ho scelto lei, nei due brani “La Terra Santa” e “La Terra Santa 1985”, per celebrare la pazzia di Light. Un fuoco sordo che tutto divori, in lui, mascherato da pensiero lucido e razionale. E quando parlo del giovane Yagami, non posso fare a meno di vedere accanto a lui Misa e, sul fronte opposto, come superbo contraltare, la figura di L. Questo è il brano che mi è costato più fatica di tutti.

Spero di non avervi delusi, miei cari Lettori. Se così dovesse essere, non me ne vogliate: indicatemi i miei errori, affinchè io possa evitarli in futuro!

 

Dedico questo componimento ad una mia conterranea, ad un’amica, ad una degna avversaria di becere battute politiche, ad un’amante dei felini misteriosi, ad un’otaku fiera di questo nome, ad un’artista a tutto tondo: a Lirin Lawliet!

 

La Menzione Speciale di questa settimana va a Fe85 che, nonostante la cattiva giornata, ha trovato il tempo e la voglia di leggere le mie righe, interpretandole come quel quid di inaspettato che renda positiva una giornata cominciata male! Sei grande!

 

Premio della Critica a Kiriku che, nella sua recensione, ha magistralmente dimostrato di aver saputo cogliere e fondere insieme letteratura e filosofia. La motivazione: “ Per aver mostrato al mondo che la cultura vera è quella che si porta nel cuore, rendendola propria e viva!” Il Comitato loda loda loda!!!

 

E veniamo alle nostre chiacchiere, per l’ultima volta in questo salotto, miei cari Lettori. Voglio dirvi che siete stati tutti fantastici. Mi avete regalato giorni di felicità, di soddisfazioni, di appagamento grazie alla vostra profondità, alla vostra ricchezza interiore, alla vostra sensibilità. Sono orgogliosa d’avervi avuto qui, come sublimi interlocutori dei miei pensieri. Non vi ringrazierò mai abbastanza!!!

 

Redseapearl: Cara, devo a te e solo a te se ho provato la gioia di condividere le mie righe con qualcuno. Hai avuto fiducia in me, mi hai spronata, mi hai sostenuta, mi hai sopportata e supportata. La tua capacità di cogliere ciò che le pieghe del cuore nascondono è sempre cosa così preziosa da emozionarmi sempre.  Mèlo antieroe è esattamente l’immagine sotterranea alle mie parole che tu, acutamente, hai riportato alla superficie con la solita maestria! Grazie di tutto, spero ti piaccia anche questo ultimo capitolo! Un bacio temporale tutto giallo! ^^

 

Fe85: Mia piccola Cara, nei tuoi commenti, per ben due volte, mi hai regalato il pensiero più bello che potessi mai desiderare, ossia l’aver risollevato l’umore di un lettore! E’ un complimento che apprezzo dal profondo del cuore, mi gratifica e mi appaga! Grazie per avermi accompagnata in questa piccola avventura letteraria! Spero mi avviserai ogni qualvolta che dalla tua penna scaturiranno nuovi pensieri! Un bacio enorme! ^^

 

Kiriku: Mia Carissima! Che splendide e raffinate considerazioni hai creato, nella tua recensione! Credo non avesse nulla da invidiare a quelle che campeggiano nelle riviste “impegnate”! E’ stato davvero appagante, averti come interlocutrice eletta di queste mie righe. Sei acuta e profonda e spero che questo sodalizio letterario possa continuare in altri salotti, dove tu mi faccia da Cicerone, illustrandomi le tue opere! Un bacio galattico! ^^

 

Aphrodite: Cara! Sono davvero felice che ti siano piaciute le immagini che accompagnano i capitoli! Le ho scelte con cura e, nel caso di L e della MxN, son state fonte d’ispirazione primaria! Ho cercato anche qui di sperimentare una commistione di arti diverse: assonanze di parole, immagini, suggerimenti musicali… Mi riempie di gioia che tu l’abbia colta! Hai sempre avuto una buona parola, per me. Ti stimo tanto e ti apprezzo moltissimo, lo sai, perciò è stato prezioso e bello, per me, averti come “amica di righe” in questo fantasioso viaggio in DN. Grazie, davvero, con tutto il cuore, soprattutto perché hai avuto voglia di leggere anche queste “versioni in prosa” un po’ ritoccate e sezionate! Un plauso alla tua elasticità mentale ed un bacione super! ^^

 

Lirin Lawliet: Mia Conterranea! Il primo rigo della tua recensione mi ha ispirata moltissimo! Sai creare delle perle, dei piccoli gioielli di significato e di stile in cui la parola è scrigno d’immenso! Immagini, ombre e luci si rifrangono nelle tue righe! Oh, che immensi regali che mi fai! Grazie di avermi seguita, di avermi incoraggiata e di avermi donato la tua amicizia (nonostante il piccolo neo della schiera politica di avversa fazione) e di sopportare di buon grado le assurde associazioni che la mia mente partorisce! Grazie del tuo tempo, cara Lirin! Dal profondo del mio cuore!!!

Un bacio da incubo! ^^

 

 

 

 

 

   
 
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