La Terra Santa
Il rumore greve dei tacchi riempie il corridoio vuoto: un
suono sordo, rotondo, marziale, virile, di suole di cuoio pregiato e tomaia
cucite insieme dalle callide mani di sapienti artigiani. Un vezzo? Il giovane
sorride, d’un sorriso scaltro e stanco ad un tempo. S’arresta, dinanzi alla
superficie lucida di un’anonima porta laccata di rosso, dandogli la possibilità
di contemplarsi in un fugace sguardo d’insieme, di forme cremisi e luce, in cui
sembri esplodere, in un guizzo amaranto, la fierezza dei suoi eleganti occhi
adamantini. La fine della partita è vicina. E la Vittoria lo sceglierà come
compagno. Ne è certo!
La stanza d’albergo non è vuota. Una
graziosa donna bionda civetta qualcosa con voce dolce, forse appena un po’
querula, come un gorgogliare d’acqua fresca che prometta delizie. Gli svolazza
intorno, come una falena irretita dalla luce, sedotta dal calore della fiamma,
ebbra di lui. Gli sfila la giacca con tocco da gheisha.
Con un gesto sinuoso gli snoda la cravatta, che cade giù come una serpe
sinuosa, in una carezza serica sul petto tonico. Le sorride, Light, bello e
crudele come Apollo ferale*. Le sfiora le labbra di
ciliegia con due dita, prendendole il mento. Forse l’accontenterà, questa notte.
Del resto, una donna inarrivabile, bramata da molti, ben può essere la schiava
d’amore d’un dio!
La sala da bagno si schiude come un caldo fiore olezzante,
accogliendolo come un nuovo grembo, mentre s’immerge nella vasca odorosa,
ammantata di vapori come da impalpabile bambagia. Il pensiero del futuro gli ghermisce le parole.
Ne assapora la sostanza,
a volte salata come lacrime, altre volte saporosa come i pomi d’oro
delle Esperidi**, che germinano sull’albero della conoscenza***.
“Pensiero vittorioso, dove hai le radici? Forse nella mia anima
folle che tu, così ardito e vorace, consumi e ritorci su se stessa, come in uno spasmo
di ribellione ad una vita senza Gloria. Il tuo mistero aguzza la mia mente,
spingendola su declivi angusti, alla ricerca della Virtù****. Per incarnare la
Giustizia, ho scritto con la folgore i nomi degli empi cui ho negato la
sopravvivenza,
come un sacerdote di me stesso coi ginocchi piagati dinanzi all’ara vuota della divina follia.
Nessuno, prima di me, ha osato tanto. Nessuno esiste superiore a Kira… Nessun Dio, infatti, si è mostrato o mi ha maledetto!”
Una risata bassa e pericolosa gli increspa le labbra
perfette, schiudendo una chiostra di denti bianchi come perle. Una bocca
sottilmente sediziosa, la sua, destinata ad ordire, scrigno d’una voce morbida
come un respiro d’assenzio.
Il giovane scivola nel caldo abbraccio dell’acqua: si scioglie la coscienza, si
sfilacciano le trame, il lume della razionalità si affievolisce e si annulla,
come per l’incantesimo di Morfeo.
Una melodia lontana, cantilenante come uno scherno di
fanciulli, strascicata come la cadenza d’un nobile figlio di New Orleans o di
un goliarda che abbia esagerato col vino,
s’approssima. Sembra nuotare nel buio della sua mente. Lo accerchia. E’ qui.
Ora è là. E’ dappertutto! Un mormorio continuo, come il sussurro del vento che
stormisce per vendetta di Inverno, come il mormorio della folla malmostosa, come lo sciabordare della risacca che, ancora
scossa dalla tempesta, sbatta sulla rena relitti consunti di vite strappate con
furia. Un sibilo più forte degli altri e, come per un sortilegio, quel suono
composito diventa intelligibile… E, quell’ombra d’Orfeo* sembra dire parole sottili come
nebbia piroclastica incandescente**.
“E così, credi di incarnare la Nike***, tu, pazzo criminale quale sei, dettando
all’umanità
versi
di bibliche
e profetiche ritorsioni, come un dio riottoso da Primo Testamento? Ti credi
astuto. Ti pensi inattaccabile, ma non t’accorgi di cantare alla Vittoria tenendo i
piedi affondati nella terra odorosa di un’umida fossa aperta. Ti sto
attendendo, Kira, dio senza luce. Ogn’ora
approssima la tua discesa al tuo personalissimo limbo, ove maledirai tutte le note del tuo
immondo canto.
Ma non temere, non sarai solo. Ti rimirerò strisciare, mentre invochi la stessa
pietà che tu negasti ad ogni tuo simile. Ti osserverò piangere la tua
disperazione, come un tributo di sale ai miei anni rubati. E sarò
l’ultima immagine che vedrai di questo mondo!”
Si sveglia di soprassalto, il giovane elegante. Il fiato è
ancora grosso ed ansima come chi abbia trascorso l’eternità a sfuggire al
proprio destino. L’acqua è ormai fredda, i profumi si sono dissolti, lasciando
un velo di vapore condensato sugli specchi, tristemente rigati da molte umide
scie, come guance di cristallo. Un brivido gli corre lungo la schiena, ma è
presto ignorato. Si ravvia i capelli con un gesto studiato, anche se lì non vi
sia nessuno a contemplarlo. La lucidità è tornata e, con essa, la maschera di
impassibilità. Ride Light e cinicamente pensa che gli Dei non esistano, che i
morti non ritornino…
“E la Giustizia sono soltanto io!”
Annotazioni
* Apollo era tristemente noto, presso i Greci,
per essere una divinità dalla
suscettibilità
mortale, che soddisfaceva vendicandosi degli uomini irrispettosi
lanciando frecce portatrici di morbi letali,
come ci narra Omero nell’Iliade.
** Le Esperidi erano
ninfe Orientali, custodi di un magnifico giardino.
*** Licenza poetica
assolutamente mia, dacchè non penso che a Light
interessino i
veri poteri dei
pomi dorati, ossia l’amore e la fecondità, ho ritenuto più giusto
attribuire ad
essi il valore, anche iconografico, della mela rossa di Adamo ed
Eva,
dell’albero della conoscenza di un altro celeberrimo giardino: l’Eden!
****Piccolo omaggio alla raccolta “Virtus”
di Redseapearl, cui mi sono ispirata per
questo
passaggio!
* Orfeo era un poeta mitologico dal canto meraviglioso, che ebbe il
coraggio di
scendere negli
Inferi sfidandone i pericoli.
**
La nube piroclastica è il fenomeno vulcanico della “nube ardente”, ossia
una
valanga di gas
e materiale magmatico che scivola lungo le pendici del vulcano
ad una
temperatura di 800°C e ad una velocità vertiginosa, registrato la prima
volta da
Plinio il Vecchio durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. a Pompei.
***
La Nike, figura classica della mitologia greca, era la personificazione
della
Vittoria
alata, che trionfi su ogni difficoltà.
Note d’Autore
Queste righe sono tratte dai visionari versi di un’autentica
poetessa contemporanea, che ha trascorso una vita straziata dal marchio
scarlatto della follia: Alda Merini.
E’ per questo che ho scelto lei, nei due brani “La Terra
Santa” e “La Terra Santa 1985”, per celebrare la pazzia di Light. Un fuoco
sordo che tutto divori, in lui, mascherato da pensiero lucido e razionale. E
quando parlo del giovane Yagami, non posso fare a
meno di vedere accanto a lui Misa e, sul fronte
opposto, come superbo contraltare, la figura di L. Questo è il brano che mi è
costato più fatica di tutti.
Spero di non avervi delusi, miei cari Lettori. Se così
dovesse essere, non me ne vogliate: indicatemi i miei errori, affinchè io possa evitarli in futuro!
Dedico questo componimento ad una mia conterranea, ad
un’amica, ad una degna avversaria di becere battute politiche, ad un’amante dei
felini misteriosi, ad un’otaku fiera di questo nome,
ad un’artista a tutto tondo: a Lirin Lawliet!
La Menzione Speciale di questa settimana va a Fe85
che, nonostante la cattiva giornata, ha trovato il tempo e la voglia di leggere
le mie righe, interpretandole come quel quid di inaspettato che renda positiva
una giornata cominciata male! Sei grande!
Premio
della Critica a Kiriku
che, nella sua recensione, ha magistralmente dimostrato di aver saputo cogliere
e fondere insieme letteratura e filosofia. La motivazione: “ Per aver mostrato
al mondo che la cultura vera è quella che si porta nel cuore, rendendola
propria e viva!” Il Comitato loda loda loda!!!
E veniamo alle nostre chiacchiere, per l’ultima volta in
questo salotto, miei cari Lettori. Voglio dirvi che siete stati tutti
fantastici. Mi avete regalato giorni di felicità, di soddisfazioni, di
appagamento grazie alla vostra profondità, alla vostra ricchezza interiore,
alla vostra sensibilità. Sono orgogliosa d’avervi avuto qui, come sublimi
interlocutori dei miei pensieri. Non vi ringrazierò mai abbastanza!!!
Redseapearl: Cara, devo a te e solo
a te se ho provato la gioia di condividere le mie righe con qualcuno. Hai
avuto fiducia in me, mi hai spronata, mi hai sostenuta, mi hai sopportata e
supportata. La tua capacità di cogliere ciò che le pieghe del cuore nascondono
è sempre cosa così preziosa da emozionarmi sempre. Mèlo antieroe è esattamente l’immagine
sotterranea alle mie parole che tu, acutamente, hai riportato alla superficie
con la solita maestria! Grazie di tutto, spero ti piaccia anche questo ultimo
capitolo! Un bacio temporale tutto giallo! ^^
Fe85: Mia piccola
Cara, nei tuoi commenti, per ben due volte, mi hai regalato il pensiero più
bello che potessi mai desiderare, ossia l’aver risollevato l’umore di un
lettore! E’ un complimento che apprezzo dal profondo del cuore, mi gratifica e
mi appaga! Grazie per avermi accompagnata in questa piccola avventura
letteraria! Spero mi avviserai ogni qualvolta che dalla tua penna scaturiranno
nuovi pensieri! Un bacio enorme! ^^
Kiriku: Mia Carissima! Che
splendide e raffinate considerazioni hai creato, nella tua recensione! Credo
non avesse nulla da invidiare a quelle che campeggiano nelle riviste
“impegnate”! E’ stato davvero appagante, averti come interlocutrice eletta di
queste mie righe. Sei acuta e profonda e spero che questo sodalizio letterario
possa continuare in altri salotti, dove tu mi faccia da Cicerone, illustrandomi
le tue opere! Un bacio galattico! ^^
Aphrodite: Cara! Sono davvero felice che ti siano piaciute le immagini
che accompagnano i capitoli! Le ho scelte con cura e, nel caso di L e della MxN, son state fonte d’ispirazione primaria! Ho cercato
anche qui di sperimentare una commistione di arti diverse: assonanze di parole,
immagini, suggerimenti musicali… Mi riempie di gioia che tu l’abbia colta! Hai
sempre avuto una buona parola, per me. Ti stimo tanto e ti apprezzo moltissimo,
lo sai, perciò è stato prezioso e bello, per me, averti come “amica di righe”
in questo fantasioso viaggio in DN. Grazie, davvero, con tutto il cuore,
soprattutto perché hai avuto voglia di leggere anche queste “versioni in prosa”
un po’ ritoccate e sezionate! Un plauso alla tua elasticità mentale ed un
bacione super! ^^
Lirin Lawliet: Mia
Conterranea! Il primo rigo della tua recensione mi ha ispirata moltissimo! Sai creare delle perle, dei piccoli
gioielli di significato e di stile in cui la parola è scrigno d’immenso!
Immagini, ombre e luci si rifrangono nelle tue righe! Oh, che immensi regali
che mi fai! Grazie di avermi seguita, di avermi incoraggiata e di avermi donato
la tua amicizia (nonostante il piccolo neo della schiera politica di avversa
fazione) e di sopportare di buon grado le assurde associazioni che la mia mente
partorisce! Grazie del tuo tempo, cara Lirin! Dal
profondo del mio cuore!!!
Un bacio da incubo! ^^