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Autore: Shark Attack    18/12/2010    6 recensioni
Perché dopo troppe recite, la realtà inizia a starti stretta.
Riuscirai ad affrontarla senza che un palcoscenico accorra in tuo aiuto?
[1° Classificata al contest "I Quattro Elementi" indetto da Silvar Tales e LegendaAka sul forum di EFP]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Sai, Sakura Haruno
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Autrice: Shark Attack
Titolo fan fiction: Tra il Manifesto e lo Specchio
Sottotitolo: //
Tipo di fan fiction: One Shot
Numero capitoli: //
Rating: Verde
Personaggi principali: Ino, Sai, Sakura
Pairing: //
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of Life
AU:
Avvertimenti: One Shot, What If?
Lista scelta: Aria
Elementi: 1-Ali; 3-Luce; 9-Bianco; 16-Libertà; 18-Silenzio; 28-Stelle; 35-Musica
Elemento lista jolly: 11-Specchio.

Note dell'autrice: Non so come spiegare questa shot. È nata praticamente dal nulla, l'unico merito è del titolo di un album di De Gregori, da cui ho ricavato l'anima della storia, oltre ovviamente al titolo stesso (ed anche una microscopica citazione che forse qualcuno saprà cogliere). Mi girava in mente da qualche tempo, una fic simile, però quando ho letto gli elementi della lista del contest non ho più avuto dubbi e la trama si è delineata così in fretta sotto ai miei occhi che non ho potuto aspettare un giorno di più e l'ho resa nero su bianco (nero, viola e azzurro, per essere precisi xD) nel giro di un paio d'ore. Spero che vi regali almeno un sorriso, o una qualsiasi emozione. Ma, soprattutto, spero di esser riuscita nel mio intento di creare, più che una storia, un'atmosfera. Un sogno.


Introduzione:

Perché dopo troppe recite, la realtà inizia a starti stretta.
Riuscirai ad affrontarla senza che un palcoscenico accorra in tuo aiuto?




°°°°°°°°°°°°°°°°




Tra il Manifesto e lo Specchio






«Guardati allo specchio e fatti una promessa: ce la farai.

Andrai avanti.

Riuscirai a cavartela anche questa volta. Riuscirai a sentire lo scroscio di applausi di un pubblico che non riesci a vedere, accecata ed irradiata come sei dalle luci del palcoscenico.
Riuscirai a volare, come una ballerina del cielo, senza ali, senza rete. Adornata solamente dalla tua fantasia, da quella degli spettatori e dalla musica, che ti libera l'animo e ti fa salire sempre più in alto, dove nessuno ti può toccare, nessuno ti può far scendere e tornare al mondo.

I tuoi capelli si scioglieranno mentre cavi invisibili ti solleveranno in aria, in un coreutico oceano di emozioni, di “ooh” sorpresi e, perché no?, invidiosi. E sotto la scia ordinata e confusa dei tuoi fili d'oro, mentre danzerai sulle note di un pianoforte fino a toccare le stelle e la volta celesta intera, il pubblico ti scolpirà nella sua mente, scolpirà l'immagine beata di una ballerina che vola davanti ai loro occhi, mentre tu, come una fata in un bosco, fuggirai dalle loro vite e ti trasformerai in un opaco e piacevole ricordo sfuocato.
Sì, non si ricorderanno più di te, non sapranno rispondere alla domanda “E che ne pensa di Ino Yamanaka?”, si chiederanno “È un'attrice o una cantante?” senza riconoscerti nella donna che ha stregato i loro cuori e il loro subconscio.

Perché tutti, in fondo, desiderano volare. Ma pochi ci riescono.

Non bastano cavi, trucchi scenici, fumo ovunque e abiti ampi che ti ricoprono come una nuvola. Non basta la musica angelica, non basta il tuo bel visino, o le tue dolci movenze.

Devi prima volare con la mente.

Liberarla da ogni negatività, dimenticare il mondo, fregartene della vita, ignorare le critiche e volare.
Non hai le ali, hai a disposizione uno stupido teatro che cerca di imitare il Paradiso, finendo ad utilizzare legno e cartone nato dalla terra.

Ma tu sei l'incarnazione del desiderio di vivere. Tu sei...»



Ino Yamanaka

Lesse più volte il suo nome su quel manifesto, stupendosi dell'abilità del fotografo che era riuscito ad immortalarla in quella strana posa, così simile al volo di una colomba, con la testa puntata verso il cielo, l'abito svolazzante, le braccia aperte come ali tese in un volo inesistente.

L'angelo di Kabuki-za

Rimase per più di un minuto a fissare quel kanji così assurdo, allucinato.
Angelo? No, lei era solamente una ragazza.
Non possedeva ali, non sapeva volare, non toccava ogni sera il cielo, non erano nuvole o stelle quelle che la circondavano.
Stupidi trucchi, effetti scenici.

Sulle note del mago del pianoforte, Sai

Era lui il vero angelo. Oh, sì, lui sapeva farti volare, dimenticare di essere in un corpo e farti credere di poterti veramente librare. Come sapeva toccare lui le corde di un cuore, nessuno.
Ino staccò con cura il manifesto e lo strinse al petto, nascondendo ogni angolo che ne potesse rivelare il messaggio. Camminò rapidamente, evitando la gente, con il viso basso e il cappello tirato sul viso.
Entrò nel suo camerino e chiuse immediatamente la porta, appoggiandovisi contro con la schiena, il respiro corto e il battito accelerato.
Si portò allo specchio, con un “clic” ne accese le ventitré lampadine tondeggianti che lo contornavano ed osservò ogni centimetro del suo viso, del suo corpo.
Non riusciva proprio a vedere l'Angelo che tutti erano convinti che fosse.
Era per gli occhi azzurri? Follia, li può avere chiunque.
I capelli biondi? Sono belli, certo, ma non per questo poteva essere considerata una simile creatura.
La danza, dunque? E il suo corpo, e come lo muoveva?
Chissà perché la gente si incantava con simili sciocchezze...
«Ino, posso entrare?»
«Preferirei di no».
La porta venne aperta comunque e il placido volto del pianista la raggiunse alle spalle, riflesso nello specchio.
«Dimmi, tu vedi qualche differenza?», gli chiese, ancora assorta nei suoi pensieri.
Alzò il manifesto e lo appoggiò sul tavolo del trucco, accanto ai brillantini e ai rossetti.
Sai esaminò la ragazza e la foto per un paio di minuti, in silenzio. «No, sei sempre stata una creatura graziosa».
Lei scosse la testa stancamente. «Non posso più fingere, Sai, io.. non ci riesco. Non ci riesco, non sono un angelo, non sono più com'ero una volta, quando ho cominciato la tournée ero più piccola, influenzabile e...» Il ragazzo avvicinò uno sgabello e si sedette al suo fianco, mostrando attenzione verso quella riflessione che leggeva nei suoi occhi da molti mesi.
«Era il tuo sogno, essere l'Angelo di Kabuki-za», precisò lui in un sussurro, «Come il mio era quello di suonare per uno spettacolo simile in questo teatro. Ce l'abbiamo fatta, non credi?»
Ino si morse il labbro e tornò ad osservare quella sconosciuta che prendeva il suo nome nel manifesto e faceva vedere la sua finzione e falsità in giro per tutto il mondo. Odiava il suo abito candido, il bianco è simbolo di purezza e nel suo animo non ce n'era quasi più un briciolo.
«Non serve a nulla far finta di essere un angelo se poi, nella realtà, non sei in grado nemmeno di salvare un'amica».
Taglienti parole, dal significato profondo. Tranciarono l'atmosfera intima che i loro pensieri riuscivano a creare molto spesso prima di una serata.
Un silenzio soffocante precipitò tra di loro e li rinchiuse nelle loro menti, a rivivere gli ultimi momenti di vita della regista dello spettacolo, quella pazza rosa, come scherzosamente la definivano.
Ino si alzò di scatto e stracciò a metà il manifesto. «Non posso più vivere in questa menzogna».
«Si chiama recitazione. Il nostro lavoro.»
«No, è tutto una bugia, una menzogna! Sai, non capisci? Siamo degli ipocriti, non sappiamo come sono gli angeli, non possiamo fingere di essere come loro, o di poterli rappresentare sul serio! Noi...»
«Siamo persone di spettacolo», l'afferrò delicatamente per un braccio e la invitò a tornare seduta, «Noi non fingiamo. Facciamo sognare. Vendiamo ore di evasione dalla realtà, da un'odiosa realtà che strangola ogni singola persona che puntualmente varca le soglie del teatro con un pezzetto di carta in mano. Non vale nulla, se si bagna è perduto, ma sa che lo può rendere felice. Noi siamo questo, Ino, ed è ciò che Sakura ci ha fatto diventare».
La lasciò lì, tra il manifesto e lo specchio, omaggiandola solamente di un bacio sulla fronte, come quelli che riceveva da bambina prima di dormire, quando la paura del buio la assaliva.
Si chiese ancora una volta se fosse possibile odiare sé stessi e ciò che si era diventati.
Le gambe scattarono e la portarono dall'altro lato del camerino, dove il suo costume di scena la attendeva, bianco ed immacolato, impaziente di svolazzare ancora una volta negli occhi del pubblico.
Perché hai scelto proprio questo colore?
Afferrò un lembo della gonna e lo strinse fra le dita.
Non gliel'aveva mai spiegato, il perché.
Abito bianco, puro. Liscio, di seta fine. Osservò il tessuto che sfuggiva dalla sua mano, che scendeva liquido verso il pavimento, come sangue candido. Ancora una volta, si incantò a fissarlo. Chiuse le palpebre e occhi ridenti, verdi e luminosi le vennero incontro. Ancora una volta, li rivide, nitidi come pochi istanti prima che i fari abbaglianti la rapissero. Poi la luce esplose nella sua mente. Divenne tutto bianco. Ino sentì lacrime bollenti scorrerle lungo le guance.
Voleva chiedere perdono, ma non riuscì. Voleva dirle che le mancava, ma nemmeno quello le riuscì, perché non ce n’era bisogno, no... erano i suoi occhi, gli occhi di lei che le dicevano tutto ciò che aveva bisogno di sapere. Ed era tutto bianco, e leggero. Ino piangeva. Bianco. Pace, calma, silenzio, luce. Bianco. I suoi occhi, i capelli, lei, sorrideva, lei, come un angelo. Bianco.
La sua voce...



«Tu puoi volare»







«Signore e signori, buona sera! È per me un grandissimo onore e piacere presentarvi la nostra stupenda, aggraziata, divina... Ino Yamanaka! Accogliamola sul palco con un bell'applauso, grazie!»



«E un giorno sboccerai, ti libererai di queste magie artificiali e il mondo ti vedrà finalmente con il tuo vero volto...»

























GIUDIZIO (Infinito! Che brave giudicie! xD)

Ortografia / Sintassi / Stile: 10/10 
Su questo punto sei stata praticamente perfetta. Lo stile è molto efficace, lo padroneggi davvero bene e questo lo rende ordinato, saldo e omogeneo, perciò rende di conseguenza la lettura scorrevole, particolare non poco importante! Anche la sintassi, il modo in cui hai strutturato e costruito le frasi è ottima, sei riuscita ad armonizzarle in modo impeccabile usando sempre molto bene le virgole anche in periodi piuttosto lunghi, e complessi da conciliare con una giusta punteggiatura. Solamente, nonostante la sintassi sia impeccabile, ci sono solo due frasette leggermente confuse. Ma comunque più che errori sono tutte imprecisioni di nulla importanza.

Uso degli elementi: 8.5/10 
Ali: 5/5 
Luce: 4.5/5
  Bianco: 4/5 
Libertà: 5/5 
Silenzio: 2/5 
Stelle: 3/5 
Musica: 5/5 
Specchio: 5/5 

L'uso che hai fatto degli elementi è stato complessivamente molto buono e abbastanza originale. Sono stati solo due i punti che mi hanno lasciata leggermente perplessa, ovvero l'uso che hai fatto di stelle e silenzio.
Purtroppo ho dovuto toglierti dei punti perché, a discapito di come hai trattato gli altri elementi, sui quali tornerò dopo, i due che ho citato sono stati usati in modo piuttosto approssimativo. Certo, un ruolo l'hanno avuto, ma non sei riuscita a far spiccare abbastanza la loro presenza; forse, avresti potuto approfondirli ulteriormente. Soprattutto l'elemento silenzio è praticamente inutilizzato. L'elemento stelle, invece, risulta poco approfondito. So che l'idea c'era, ma forse potevi metterla un po' più in risalto, esaltare ulteriormente il fatto che Ino tocchi le stelle di una volta celeste fasulla e che questo sia uno degli elementi che contribuisce a farla sentire un falso Angelo; mentre Sakura è stata in grado di toccarle. 
Forse avresti potuto scegliere, al posto di silenzio ad esempio, l'elemento angelo, e non avrei trovato nulla su cui fare la pignola. Bene, detto questo ho finito le puntualizzazioni, diciamo, negative su questo punto. Sì perché l'uso che hai fatto degli altri elementi, soprattutto di alcuni, è stato davvero eccellente. Andando in fila, le ali. le “ali di cartone” di Ino colmano la falsità, l'inganno di cui è prigioniera, l'inganno che le impedisce di volare per davvero, di librarsi con la mente. Come queste ali sono un inutile strumento finalizzato solo all'illusione di un falso volo, la morte di Sakura, o altri punti neri nella vita, nella coscienza di Ino, compreso il suo continuo ingannare gli spettatori (e l'insidia di un inganno non potrà mai corrispondere alla purezza di un Angelo) le impediscono di volare con la mente, di raggiungere la libertà. Ed ecco che passo a un altro elemento utilizzato secondo me in modo ottimale. L'uso che hai fatto di libertà è stato molto originale, come del resto l'uso che hai fatto di ali. Ino è imprigionata nella finzione che lei stessa crea, portando quelle ali, indossando quel vestito bianco che non la rispecchia. Sakura, lei invece è totalmente il contrario. Lei è riuscita a raggiungere la sua libertà, è riuscita a toccare le stelle, ed è lei il vero Angelo. Ed è lei che ha in mano la ricetta per la libertà, è lei che ha scoperto il segreto, è lei che cerca di tramandarlo nella mente di Ino. Metti così in scena tre libertà parallele: una, quella che Ino cerca di imitare, impersonando un Angelo che non si sente di essere, sostenuta da questa finzione che la rende però prigioniera, e quindi annienta contemporaneamente la libertà di cui Ino si fa portavoce; l'altra, che sembra essere quella vera, quella che ha raggiunto Sakura, trasformandosi in un Angelo e riuscendo così a toccare le stelle. E una terza, quella che Ino deve raggiungere, quella che Sakura cercava e cerca di farle raggiungere attraverso i suoi insegnamenti, è una sorta di libertà nascosta, quella che conquisterà Ino una volta che maturerà, che supererà le sue debolezze e le sue paure, riuscendo a volare senza i fili del palcoscenico. 
Luce. Non ti ho dato il punteggio pieno semplicemente perché hai elaborato questo elemento in modo leggermente “meno perfetto” di come hai costruito l'alone che circonda gli altri elementi a cui ho dato 5/5. La luce qui è trattata in modo negativo, dal punto di vista di Ino. L'hai posta diversamente in due punti distinti: le luci del palcoscenico che impediscono a Ino di vedere il pubblico, e la luce dei fari che porta via Sakura. In entrambi i casi è una luce troppo forte, che abbaglia, che impedisce di vedere, che trae quindi in inganno.
Anche se ho un po' faticato a trovare una relazione precisa tra questi due modi di porre la luce, ho apprezzato comunque davvero molto l'originalità nel trattarla. 
Il punto che ho tolto nella trattazione dell'elemento bianco è dovuto unicamente a una leggera carenza di originalità nel porlo come simbolo di purezza ma, comunque, l'hai usato lo stesso in modo appropriato. Niente da dire sull'elemento specchio, indubbiamente, l'hai posto in modo perfetto. Anzi forse è stato proprio quello meglio utilizzato. Non starò ad approfondire ulteriormente, ma solo il fatto (richiamato anche dal titolo che trovo affascinante) che ci siano due specchi, uno infatti è quello di cristallo, che riflette Ino come veramente è, e l'altro è il manifesto, che mostra la sua recita e l'altra sua faccia, quella falsa, mette in risalto la notevole originalità nel trattare il tema. Infine ho adorato il tuo modo di trattare l'elemento musica, che va pari passo con la figura di Sai. Sai, silente personaggio ma incisivo, accompagna Ino nella sua vita ma appare quasi “trasparente”, le sue parole appaiono quasi mute per Ino. C'è insomma, è importante, ma passa inosservato. Fa quindi da scenario alla vita di Ino, così come la musica fa da scenario alla storia, alla vicenda, alla finzione di Ino, ed è personificata da Sai, e simbolicamente rappresentata dal pianoforte. A mio parere hai usato questo elemento in modo davvero curioso e azzeccato, e originale a suo modo, per quanto potevi esserlo. Non era infatti un elemento su cui potevi sbizzarrirti più di tanto con l'originalità. 
In fin dei conti, non posso che congratularmi con te su questo punto, perché l'hai reso davvero distintamente! 

Originalità: 9/10
  Penso che qui ci sia poco da dire. La tua AU è certamente originale, non è complessivamente ripetitiva, è decorata da elementi preziosi e “colorati”: il manifesto, il pianoforte, il teatro, l'imitazione dell'angelo... è indubbiamente originale, la trama stessa non è scontata e ha un risvolto inaspettato, dato anche dalla strana, piccola ma molto incisiva comparsa di Sakura. Il mezzo punto che ti ho tolto è stato solo per un paio di elementi, due sciocchezze, a dire il vero. Il primo la morte di Sakura, seppure il fatto in sé non avesse rilevanza nella storia, è stata risolta in modo abbastanza banale, anche se consono al tono che caratterizza l'andamento della one-shot. L'incidente d'auto infatti è ormai troppo ricorrente nelle fan-fiction, utilizzato quasi sempre come causa di una morte accidentale e ingiusta. Ma comunque questo è pur sempre un “difetto”, che nemmeno così si può chiamare, che non avrebbe riscontrato nessuna sottrazione di punti dal risultato totale. L'unica cosa che mi ha impedito di darti il 10/10 era l'insistere un po' troppo su alcuni punti che alla fine sono stati ripresi forse troppe volte, e non sono stati affiancati da elementi aggiuntivi, che potevano donare ancora più ricchezza e varietà alla tua storia, più di quanto non ne avesse già. Ad esempio, l'immagine di Ino comparata all'Angelo, il suo atteggiamento malinconico, il suo costante rifiuto della finzione che recita. Ma qui, ho voluto davvero essere puntigliosa, lo ammetto.

Caratterizzazione dei personaggi: 9.5/10
  Un'Ino perfetta, non c'è che dire. Non solo, un'Ino elaborata molto accuratamente, un'Ino trattata in profondità, un'Ino piena di sorprese che non ci fa intuire nulla delle sue reazioni. Un'Ino affiancata da un Sai impeccabile. Freddo, ma caldo nella sua freddezza. Statico, ma profondo nella sua staticità. Sai, quindi, semplicemente. Prima di parlare di Ino, voglio esporti il motivo di quel mezzo punto in meno. Riguarda Sakura, o meglio, il suo rapportarsi con la protagonista. Il loro rapporto ha natura perfettamente opposta a quella che assume nella storia originale. Qui sta il tuo errore, nell'aver praticamente scambiato i ruoli di Ino e Sakura. Qui Sakura appare, ed è, realizzata, più sicura, più matura di Ino e perciò può guidarla, può incoraggiarla mettendo in risalto i suoi pregi, spingendola a non aver paura di liberare i propri sogni. È la sua musa, l'ispirazione che la prende per mano e l'aiuta a crescere, e ad affrontare il mondo a testa alta. Soprattutto l'ultima frase mette in evidenza l'invertirsi dei loro ruoli: «E un giorno sboccerai...» suppongo sia un chiaro riferimento alla storia originale, soltanto che queste parole qui le hai messe in bocca a Sakura, mentre sarebbe Ino che le pronuncia a Sakura per incoraggiarla delle sue capacità, per ricordarle che un giorno avrebbe potuto mostrarsi in tutta la sua vera bellezza, senza bisogno di nascondersi o di spacciarsi per ciò che non è. Questo purtroppo, la funzione che ha Sakura di guida e di modello per Ino, ha tolto mezzo punto all'IC. Ritorniamo a Ino, perché la sua caratterizzazione merita davvero qualche parola in più. È senza dubbio perfettamente IC, ma non solo. Non si limita ad attenersi al lato che più viene messo in evidenza di lei nel manga, ma è sviluppato profondamente e in modo molto originale un aspetto nascosto di lei, secondario e poco trattato nella storia originale. Ovvero la sua debolezza, la sua incertezza, la sua sensibilità, la sua purezza d'animo, la sua fedeltà d'amica. La sua introspezione mi ha impressionata, e stupita. È stata costruita davvero molto bene, in modo perfetto anzi, in un IC che non vacilla nemmeno in una mezza parola. Il suo desiderio di liberarsi di quei fili, di mostrare al mondo ciò che veramente è, di essere apprezzata senza aver bisogno di mettersi le ali e un abito bianco e volare, senza aver bisogno di spacciarsi per ciò che non è. Il suo desiderio di essere accettata per ciò che è davvero, con i suoi lati deboli e con la sua purezza macchiata. La sua paura di essere rifiutata e dimenticata, di non venire riconosciuta, una volta abbandonato il sostegno, la maschera del palcoscenico. La sua paura di affrontare la realtà con le sue sembianze. La sua paura di diventare ciò che Sakura voleva diventasse, ovvero grande e libera dalla mano dell'illusione, sicura di sé. A dire il vero non saprei cos'altro aggiungere su questo punto, se non ribadire ancora una volta quanto mi abbia affascinata e colpita l'involuzione del personaggio principale, con lati sempre nuovi e inaspettati del suo carattere. L'incredibile delicatezza spezzata di Ino ti ha fatto vincere senza problemi il fiocco rosa, che ti ho attribuito senza un attimo di esitazione. 
Che dire ancora se non, complimenti, di nuovo!


Totale: 37/40


 
   
 
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