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Autore: BrokenApeiron    18/12/2010    2 recensioni
Una gara di surf, su una spiaggia di Sidney, darà l'opportunità a due amici di riavvicinarsi.
*5° classificata / partecipante al contest I quattro elementi indetto da Silvar tales e LegendaAka*
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Zabuza Momochi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Note dell'Autrice: Mi diverto a fare le AU. E, per la seconda volta, ho fatto una storia senza un pairing, e la prima volta senza un pairing gay. L'interpretazione dell'amicizia tra i due è libera, ad ogni modo. Questo racconto non è nato per averli in coppia, ma chissà, magari fan della Zabuza x Kakashi troveranno pane per i loro denti.









Onde.

Le onde si infrangono da sud, sulla spiaggia a nord.
Si infrangono, tranquille, raggiungono i tuoi piedi e ti dicono “ehi, guarda, un nuovo arrivato. Vuoi giocare anche tu con noi?” Tu rispondi di sì, che le vuoi sfidare, o di no, che non ne hai il coraggio. E loro ridono, e si infrangono sulla spiaggia a nord.
Sidney.
La città che rappresenta l'Australia. Ogni persona che non vive qui si immagina le città australiane così: portuali, calme. Un vero prototipo per gli stranieri, Sidney.
Guardo l'orizzonte, gli uomini abbronzati che hanno detto “sì” alle onde scivolano su di esse, rotolano, ridono. Giocano.
Mi porto alla bocca la cannuccia mezza masticata dell'ultimo cocktail, riprendendo a piegarla in più punti, rendendo la plastica, una volta rosso fuoco, rosa pallido in corrispondenza dei miei denti.
“Bella giornata, Zabuza. Hai finito di torturare quella povera cannuccia?”
Stringo più forte i molari sulla plastica, e tengo lo sguardo fisso alle onde, a quanto pare un surfista ha giocato un po' troppo e lei, stanca, lo ha tirato giù.
Una mano annoiata si posa sulla mia spalla, a nulla serve il mio sguardo d'odio. Kakashi non si muove.
“È un'ottima giornata per una gara di surf. Che vinca il migliore, 'demone'...!”
Sputo la cannuccia, lacerata in più punti. La butto con noncuranza in uno dei tanti cestini posti sul lungomare, e mi passo una mano fra i capelli corti, abbassando la testa.
“Hai paura del confronto, Zabuza? Dovresti rilassarti....”
“Guarda che ho sentito benissimo, cretino. Non ho voglia di parlare con uno yankee come te. E poi non ho nessuna intenzione di rilassarmi nel modo che fai tu.”
La sua mano guantata si muove, il romanzo erotico che ha in mano trema insieme alla sua risata.
“Cosa, questo? È l'ultimo uscito, dovresti leggerlo anche tu. Almeno ti fai una sega e riduci il rischio di un cancro alla prostata.”
Ringhio basso. Avvertimento lanciato. Kakashi ridacchia e chiude il libro, tenendo in mezzo l'indice come segno.
Alzo appena lo sguardo, e mi rabbuio subito.
“Poi, devi sempre tenere quella fottuta maschera sul volto?”
Il mio avversario ride, riesco appena a vedere le labbra che si separano sotto il pesante strato di elastan che divide il mondo da lui.
“Fa parte della mia politica, Zabuza. Vai a prepararti, fra poco si inizia.”
Mi tocca ancora la spalla, un ultimo saluto. Io lo accetto in silenzio e vado nel mio appartamento poco lontano dal mare, poco lontano dalle mie amiche onde.
Mi vesto, prendo la tavola da surf e torno a riva, immergendo i piedi in acqua e sedendomi per terra, cocktail in mano.
Lo rigiro tra le dita, ne bevo metà, poi il resto lo regalo alla tavola. La mia tavola da surf, raffigurante un bellissimo bambino giapponese, una geisha. Secondo il negoziante è una donna, io sono convinto del contrario. La mia geisha mi accompagna dalle prime gare, dalle prime onde che mi sono fatto amico. L'ho chiamato Haku.
“Buona bevuta, compagno... Spero ti piaccia sempre il Gin Tonic.”
Ci alziamo, Haku e io, siamo pronti per andare in battaglia.

Onde.

Le onde ci travolgono, ci sbatacchiano di qua e di là come sardine, come segnavento in balia delle correnti. Noi guerrieri del mare, noi domatori delle onde, entriamo dentro di esse, le carezziamo, le calmiamo. Sussurriamo loro dolcemente, ed esse si lasciano cavalcare, come amanti soddisfatte.
Ed eccolo, il fuoriclasse.
Ed eccolo, il cavaliere.
Schizza fuori dalla spuma bianca, si lancia in aria come un gabbiano, atterra e scivola sull'acqua verde e brillante. La tavola color della notte, tagliata da un fulmine, attraversa la costa, veloce, rapida, invisibile. In un secondo, è accanto a me.
“Come va il tuo bambino, Zabuza?” Urla, il rumore di onde che si infrangono su un concorrente, risate.
“Mai stato meglio.” È la mia risposta secca, come sempre.
Kakashi ride, e vola via. Adesso è davanti a me, corre sulle onde come se fosse il suo ambiente naturale. Bravo quasi quanto me.
Haku scivola veloce sull'acqua, raggiunge la tavola di Kakashi, la spruzza gentilmente di spuma, e la supera.
“Il tuo Raikiri invece è un po' stanco.”
Lui sbuffa, si abbassa, l'onda gli carezza i piedi e scompare.
Un colpo alla schiena, cado in acqua, uno scroscio violento, il mondo si ritira e me lo trovo vicino.
I capelli argentati appiccicati sulla fronte, gli occhi neri spalancati, quello cieco di un grigio quasi rosso, che guardano allibiti l'onda deriderci e tornare al mare.
Io appoggio le mani sulla sabbia bassa, guardo l'amico. Rido.
“Te l'ha fatta, Kakashi. L'ha fatta a tutti noi.”
Lui si alza in piedi, la bocca contratta sotto la maschera zuppa d'acqua. Io continuo a ridere, gli altri concorrenti che tornano anche loro a riva, chi maledicendo la grande onda, chi ridendo come me, ingraziandosi il mare.
“Non tutte le onde sono sempre a noi fedeli. Specialmente questa.”
Mi tiro su, Haku è coperto di sabbia del fondale, lo lavo con l'acqua salata e vado in spiaggia, al chiosco. Lo spaventapasseri è lì, seduto tutto ingobbito, a girare la cannuccia nel cocktail.
Mi siedo accanto a lui, poggiando Haku vicino a Raikiri.
“Pago io, prendine un altro.” Gli dico ordinandone uno anche per me.
Lui tiene la testa bassa, non è abituato a perdere. Tace, gli occhi affondati nel liquido alcolico.
Lo osservo, ma non riesco ad arrivare sotto quella maschera.
Lo osservo, ma non riesco ad andare più a fondo nel suo cuore.

Bolla. Kakashi è rinchiuso in una bolla, su cui sono disegnate una tavola, tante gare, tutte vittorie. Ma quella superficie trasparente, che sembra così fragile, è invece straordinariamente duratura. Mi avvicino, lanciò un'occhiata all'interno, ma non riesco a raggiungerlo, a toccarlo con mano.
Carezzo il mio amante, carezzo la mia geisha, Haku. Ha lavorato bene oggi, siamo arrivati primi. Un altro trofeo che aggiunge fama al 'Demone Zabuza'.
Mi lavo la pelle che sa di sale, i capelli corti che diventano di un castano spento, quasi nero. Esco dalla doccia, la sete di cocktail che mi assale di nuovo.
Sete di cocktail, di compagnia. Di Kakashi.
Mi vesto velocemente, esco di casa, per poco non dimentico le chiavi nella porta. Non mi guarda, il mezzo cieco. Rimane seduto sul gradino, e guarda a terra.
“Che cosa hai, Kakashi? Ti è morto il cane?”
Lui sorride, fa uno sbuffo di apprezzamento, ridacchia a forza.
“No, però mi si è rotta una tubatura.”

Mastico la mia cicca americana, digrignando i denti. Gocce d'acqua mi cadono sul viso, sudore mi scivola sulla pelle. Chiudo la vite con una chiave inglese, e sistemo così le tubature made in Australia. Kakashi mi aspetta fuori, fuma una sigaretta, l'odore delle Camel che vola via, sulle onde.
Onde.
Bolle.
Mi asciugo la bocca e il viso sull'avambraccio, il sudore che cola sulle tempie. Fa caldo. Vorrei da bere.
Esco dalla porta, lo guardo, gli porgo il palmo e lui mi lascia una sigaretta. La prendo tra indice e medio, la fiamma me la accende, espiro. Kakashi mette via l'accendino, guarda avanti a sé.
“Aggiustata.” Dico semplicemente, fumando con lui.
“Grazie.” Dice tranquillo, fumando accanto a me.
La bolla. Quella maledetta bolla. È ancora lì.
Urlo, sbatto le braccia. Sbatto i miei arti contro la bolla, ma non mi sente. Non mi ascolta.
“Ehi.”
Kakashi si gira, ma non mi guarda.
“Sì?”
“Cagami.”
“Cosa?”
“Ti ho detto di cagarmi.”
“Sono qui.”
Lo dice attraverso una membrana di sapone, vicino alla superficie che ho tanto cercato di rompere.
“Non dire cazzate.”
Un diretto, non sento rumori di ossa rotte. Fa un verso secco, soffocato. Si tira su, lo spavento nell'occhio sano, la bolla nell'occhio cieco. La bolla, lei, trema pericolosamente.
“Che cazzo fai?!” È la risposta, irritata, allibita. E la bolla scoppia.
“Volevo vedere come te la cavavi.” Rispondo ridendo, la sete di cocktail che mi divora, la sigaretta che mi pende dalle dita.
“Fanculo.” È la risposta poco fine, il mio amico si alza in piedi e si massaggia la guancia. Sento bene le sue parole, i suoi occhi mi guardano. Sorrido.
“Dai, vieni al bar, voglio bermi un bel Sex On The Beach.”
“Allora mi offri qualcosa, Zabuza. Per ripagarmi di quel cazzo di pugno.”
“Non era così forte, su. E poi, è servito.”
“A cosa?”
“A rompere una cosa.”

Onde.
Ci accompagnano per tutta la vita, dagli albori della carriera, fino alla fine dei nostri giorni. Ci fanno da sottofondo alle serate al bar sulla spiaggia, come colonna sonora della battigia. Beviamo i nostri drink, ridendo.
Senza più bolle di spuma a separarci.













Inserisco qui di seguito i giudizi ricevuti con i relativi punti:


Ortografia / Sintassi / Stile: 9/10
Bene, partiamo da questo punto, esaminandolo pezzo per pezzo. Sull'ortografia ho poco da dirti, è praticamente perfetta, solo un lanciò invece di lancio, ma suppongo che quest'ultimo sia un errore di battitura, quindi non l'ho contato. Riguardo alla sintassi, anche questa è buona, anche se in alcune parti le frasi tendono ad essere leggermente scollegate tra di loro, a volte interagendo minimamente, a causa forse di qualche punto di troppo. Passiamo a parlare dello stile. Il linguaggio che hai usato è semplice, ma hai saputo giocare con le parole in modo curioso, così da impreziosire la storia e renderla davvero piacevole alla lettura. Unica cosa che ha contribuito a sottrarti mezzo punto è stata la scorrevolezza del tuo narrare. è buona, ma non è ottima purtroppo a causa di alcune parti un po' confuse, come dicevo prima, e di alcune imprecisioni nel distribuire la punteggiatura destinata a collegare le frasi, ma soprattutto è ostacolata dall'unica pecca del tuo stile, che “spezza” molte volte l'andamento fluido della narrazione. Questo effetto è reso da sciocchezze come la mancata elisione dove invece ci vorrebbe (Che cosa hai, ad es.), la presenza spesso apprezzabile ma a volte inopportuna di quelle “frasi” costituite da un'unica parola (Onde. ; Bolla. ; Rido. ; Giocano. ; ecc...) con questo non voglio dire che stiano male con il corpo della storia, solo che l'averne inserite tante ha un po' spezzato la scorrevolezza della storia. In ogni caso, continuo a ribadire l'impeccabilità della grammatica (che costituisce un punto essenziale) e la giocosità dello stile, la sua delicatezza e coerenza con il tono dell'intera one shot. Hai infatti raggiunto, per queste buone caratteristiche, un punteggio più che distinto.

Uso degli elementi: 7.5/10
Rottura di una tubazione: 2/5
Onda: 5/5
Cocktail: 4/5
Tavola da surf: 5/5
Cannuccia: 4.5/5
Bolla: 4.5/5
Sete: 3.5/5
Romanzo: 2/5
Totale: 30.5/40 = 7.5/10
Questo, purtroppo, è stato il punto che ti ha penalizzata. E mi dispiace, perché hai fatto un uso davvero eccellente di alcuni elementi. Partiamo quindi da questi: Onda. Questo elemento, il più trattato all'interno della fan fiction a cui da il titolo, l'hai usato davvero alla perfezione, in modo davvero originale aggiungerei. Le onde sono costantemente presenti nel corso della tua one-shot, le fanno da accompagnamento, da scenario, e il loro rumore di spuma da colonna sonora. Sei stata molto brava a non fare risultare stancante o monotona la loro presenza continua, anzi, esse passano quasi inosservate, leggere e con un dolce rumore che decora i vari momenti, non sovrastandoli o appesantendoli. Sei riuscita a fare questo presentando in scena le onde con figure sempre nuove e pregevoli, e in modo molto curioso e originale, rendendole complici simpatiche, ma anche indifferenti della vicenda dei due protagonisti, che sembrano prendere in giro, a volte, con cui sembrano collaborare, altre. Passiamo al secondo elemento trattato in modo ottimale. L'uso che hai fatto di tavola da surf mi ha colpito forse addirittura di più dell'uso che hai fatto di onda, forse perché ancora più originale. È curioso il modo in cui hai posto questo elemento, perché hai saputo adattarlo alla tua AU in modo estremamente originale, ricalcando la “complicità” che Zabuza ha con la sua fedele tavola sulle orme del rapporto presente nella storia originale tra il demone e Haku. Infatti anche nella tua fan fiction come nel manga, Zabuza si affezione di quello che in definitiva è il suo strumento. Mi ha fatto sorridere la frase che Zabuza rivolge alla sua tavola mentre “gli fa assaggiare” l'alcolico. Ho apprezzato davvero molto questo particolare strano, quasi divertente, soprattutto simbolico. Per finire, mi hanno incuriosita tanto le figure rappresentate sulle tavole dei due amici, e i loro rispettivi appellativi: Haku e Raikiri, che sono rispettivamente i due strumenti da battaglia con i quali Zabuza e Kakashi si competono, sia nella tua one shot, che nel parallelismo con la storia originale. Niente da ridire quindi, su questo punto. Meglio di così, questo elemento non poteva essere trattato, anche perché era relativamente banale, e tu ci hai elaborato dietro tutti i significati e le interpretazioni possibili.
Passiamo a cannuccia e bolla. Il mezzo punto tolto nella trattazione di quest'ultimi elementi è dovuto rispettivamente a una leggerissima carenza di originalità nella prima, e a un approfondimento della seconda che rimane comunque buono, ma che poteva essere un poco più sviluppato. L'idea di intravedere la bolla come quella barriera che separa Zabuza dall'altro, creata dall'indifferenza e dalla freddezza di Kakashi, è molto bella, anche perché questo elemento poteva essere interpretato nei modi più banali, e invece ne hai scelto uno insolito. Per quanto riguarda l'elemento cocktail, sì, mi è piaciuto l'espediente di associare la sete di Zabuza per Kakashi alla continua sete di alcolico, di liquido che bagni in modo diverso dall'acqua del mare e della doccia, però il collegamento “tra le due seti” è un po' infondato. Ovvero, cos'è che associa veramente la sete di Zabuza di Kakashi alla sua sete per l'alcol? O forse, un collegamento c'è, ma potevi approfondirlo ulteriormente. Comunque sia, ho apprezzato lo stesso il modo in cui hai trattato l'elemento cocktail perché non è inserito a sproposito, anzi compare al punto giusto e nei momenti giusti, e inoltre contribuisce a dar l'idea dell'atmosfera e dell'ambiente di quella che può essere una spiaggia di Sidney. Ho invece da rimproverarti qualcosina nell'uso di romanzo e rottura di una tubazione. Il primo è davvero posto in modo poco approfondito e manca di originalità, idem per il secondo. Entrambi mi sembrano come buttati lì, mi sembra abbiano poco a che fare con il resto della storia, e che non riescano a inserirsi in modo omogeneo, che siano solamente una scusa per un ulteriore scambio di battute tra i due. È vero che soprattutto il secondo non permette di essere usato in modo troppo originale, ma magari una piccola descrizione in più, o un contesto più adeguato, ti avrebbero già donato ulteriori punti.

Originalità: 9.5/10
Questo punto è stato indubbiamente trattato molto bene, anche se non ottimamente. Gli eventi presi singolarmente nel contesto in cui nascono sono piacevolmente nuovi e si armonizzano tra loro, così che la fan fiction nel suo insieme non risulti costruita su uno scenario già visto. Unica carenza da questo punto di vista è il fatto che la storia risulti complessivamente un po' disadorna di possibili elementi aggiuntivi, che potevi aggiungere per arricchirla un po' di più.
Ma, comunque, soprattutto per il modo originale che ho precisato precedentemente di usare alcuni elementi (come onde e tavola da surf), la storia rimane varia e non monotona; e poi, anche se lo scenario di fondo non è troppo elaborato o innovativo, la trama e la trattazione dei personaggi rimangono comunque originali.

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

Il rapporto tra i due protagonisti è instaurato e sviluppato in modo interessante e accurato. Il fatto che Zabuza voglia essere ascoltato da un Kakashi che non può sentire, rinchiuso nella sua bolla e nel suo piccolo mondo delimitato simbolicamente dalla maschera, è originale. Questa strana relazione, infatti, si addice molto alla personalità dei due personaggi, e causa in uno frustrazione, e nell'altro cecità. Nonostante questo, ti è stato tolto un punto principalmente per il modo in cui hai trattato Kakashi in un momento. Ho trovato infatti un po' innaturale la sua reazione per il pugno di Zabuza, vederlo perdere così le staffe per una “battaglia” persa, mi è sembrato, diciamo, poco da lui. Solo questo episodio non si è accostato bene alla compostezza e all'estrema razionalità proprie di questo personaggio. Nonostante queste futili incoerenze, la trattazione del loro insolito rapporto di coppia (di due amici, di due amanti?) non è stata assolutamente né scontata né banale, anzi devo dire che l'ho apprezzata parecchio. Per questo hai vinto il premio couple, mentre hai ottenuto il premio epilogo per, beh, naturalmente per la fine, che io ho trovato estremamente carina e deliziosa, e ha coronato perfettamente tutta la storia.



*

Commento dell'Autrice: Indubbiamente un buon commento, dato che ho scritto questa fic abbastanza difficilmente. E' nel mio stile fare molti spezzoni, quindi chino il capo e scuso! Non mi aspettavo molto di più, diciamo solo che arrivare proprio ultima mi ha lasciato l'amaro in bocca. Ma in fin dei conti, qualcuno quel posto doveva occuparlo. Ringrazio le altre partecipanti e le giudici per la possibilità che mi hanno dato! =D
   
 
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