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Autore: SummerRestlessness    18/12/2010    21 recensioni
Una OneShot su Severus Piton.
Il Principe Mezzosangue.
L'ultimo incantesimo.
Lei.
Una triste, triste favola di Natale.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Lilium Cruentus1

A sad, sad Christmas Carol

And you wake up crying to a world
Where she's long since gone
But you feel the pain
So close
As if she'd died today 2

(Pain of Salvation, Lilium Cruentus)

 

La loro casa non è visibile all’occhio dei Babbani; ma per gli altri, per chi appartiene al mondo magico, è stata lasciata intatta, così come è stata ridotta quel giorno dal potere più oscuro e malefico che ci sia mai stato.

L’uomo vestito di nero che sta in piedi davanti all’edificio sembra non sentire il freddo, nonostante i frequenti fiocchi di neve che cadono sulla sua veste e sui suoi capelli scuri.

Severus Piton è come rapito: non sente niente di ciò che lo circonda, gli occhi incollati su quelle misere rovine.

Ha sempre sentito una particolare affinità con quel luogo.

La casa dove lei ha vissuto con un altro, dove è morta così eroicamente e dove ora la sua anima riposa per sempre. Insieme a lui.

Come la loro casa, anche Severus è stato distrutto quel giorno.

Anche lui è rimasto comunque in piedi, in qualche modo.

Anche lui è rimasto intatto nella sua distruzione, per tutti quegli anni.

Perfettamente conservato nel suo dolore. Nel dolore della sua salvezza che, comunque, non può restituire quella di lei.

Incatenato in quella triste condizione da un sortilegio molto più oscuro di quello che ha fatto esplodere quella casa e che ha causato la loro morte.

L’amore.

Lui però non ha una targhetta addosso che reciti:

“Severus Piton, uomo devastato da un amore impossibile,

prova vivente di quanto il sentimento più salvifico del mondo

possa essere distruttivo.”

Lui, adesso che sta curvo ed immobile davanti a quelle rovine da qualche ora, sembra un’orchidea nera, funerea ed appassita, cresciuta per sbaglio in mezzo alla neve candida.

 

Lo fa ogni anno, Severus.

Nessuno sa dove si rifugi ogni volta durante le vacanze di Natale. Forse neanche Silente.

Se ne va da Hogwarts la sera di ogni 19 dicembre e sparisce per una settimana intera, senza dire niente a nessuno.

Torna esattamente sette giorni dopo, sempre più cupo e irritabile di quando se n’è andato.

Qualcuno degli studenti se lo immagina con il suo consueto abito nero sdraiato a prendere il sole su una spiaggia tropicale, a sorseggiare succo di papaya da un bicchiere con l’ombrellino.

Qualcun altro, più realista, crede che l’arcigno insegnante di Pozioni si rinchiuda in una grotta come un eremita, per sfuggire all’allegria forzata di quei giorni festivi.

Nessuno può immaginare che, da dieci anni, ogni Natale, Severus Piton prenoti una stanza in una pensioncina malandata a Godric’s Hollow, pagando un sovrapprezzo per non essere disturbato mai per nessun motivo e per mantenere la segretezza della sua permanenza.

Il proprietario, un ometto tarchiato e sempliciotto, ormai è abituato a quel tipo strano dall’espressione severa che ogni anno passa lì il periodo di Natale da solo e da un pezzo non si fa più troppe domande. L’ha catalogato come una delle troppe persone eccentriche di cui è pieno il mondo.

Nessuno può immaginare dove Severus Piton si rechi il 25 dicembre di ogni anno, da dieci anni.

 

Anche stavolta, Severus ha passato i primi giorni della sua “vacanza” nella camera che ha pagato, senza uscire nemmeno per cenare.

Poi, il giorno di Natale, puntuale, si è avviato con passi lenti e misurati in mezzo alla neve, verso la sua meta.

Arrivato davanti alla casa che era di James e Lily Potter, si è fermato qualche ora ad osservarla, immobile e silenzioso.

Ignorando i pochi passanti che osavano lanciargli un’occhiata curiosa, come al solito non ha toccato niente, non ha detto una parola, non si è mosso.

Non ha quasi nemmeno respirato.

Severus ora lancia un’ultima occhiata alle rovine annerite, al cartello con l’iscrizione, al giardino devastato.

 

Poi, con un movimento delle labbra quasi impercettibile, sussurra: “Lilium Cruentus”.

 

Un piccolo fiore candido appare ai suoi piedi e sboccia delicato sotto i suoi occhi stanchi, sbucando dalla neve fresca e confondendosi in mezzo a quel bianco intatto. Poco distante, subito dopo, spunta un altro fiore, stavolta scuro, che si piega fino a toccare il primo, come a volerlo proteggere.

Severus si volta con un scatto e dopo un ultimo sguardo rivolto ai due fiori, si incammina per tornare alla pensione, lasciandosi alle spalle l’unico segno del suo passaggio in quel luogo.

Un giglio bianco ed un’orchidea nera.

Quasi intrecciati tra loro, quasi abbracciati.

L’ultimo incantesimo creato dal Principe Mezzosangue.

Il suo consueto regalo di Natale per lei.

They tell me you are better off
Where you are now
Well, I don't care
They tell me that your pain is gone
Where you are now
Well, you left it here... 3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼ ∼

1 Giglio insanguinato

 

2 E ti svegli piangendo in un mondo
Da cui lei se n’è andata da tempo
Ma senti il dolore

Così vicino

Come se lei fosse morta oggi

 

3 Loro mi dicono che stai meglio

Lì dove sei adesso

Be’, a me non importa

Mi dicono che il tuo dolore è svanito

Lì dove sei adesso

Ma l’hai lasciato qui…

 

Allora. Severus, ancora, già.

Volevo scrivere una storia di Natale e mi è uscita questa qui. Volevo scrivere qualcosa di dolce, ma magari che scaldasse il cuore (visto che qui continua a nevicare e c’è un gelo polare), ma non mi è venuto niente del genere. Un po’ anche perché avevo in mente da un po’ questa scena di Piton davanti alla casa di Lily… oddio, veramente lo immaginavo davanti alla tomba di Lily, ma la casa rendeva ancora meglio l’idea e poi mi piaceva la metafora (edit: è effettivamente una similitudine e non una metafora, come mi è stato fatto notare) tra le rovine e… lui.

Non vorrei dire troppo (finisco sempre col dire troppo). La canzone l’ho scoperta per caso, ma era talmente attinente (sia il genere che il testo) che ha dato anche il titolo all’OS. “Lilium Cruentus” in latino significa “giglio insanguinato”. Più attinente di così…! :S

Sopra ho messo la traduzione dei due pezzi della canzone che ho citato. E, così, per gradire, ho inserito anche un riferimento al gruppo (i Pain of Salvation, “dolore della salvezza”, o qualcosa del genere) in una frase lì in mezzo alla storia. Se la volete sentire, c’è il link dopo la prima citazione, sul nome del gruppo e della canzone. Anzi, se la sentite mentre leggete la storia è anche meglio… ma ormai chevvelodicoaffare, l’avrete già letta -.-‘’

Per quanto riguarda i fiori, il giglio bianco è un ovvio riferimento al nome di Lily (in inglese significa proprio “giglio”), mentre l’orchidea nera è questo fiore QUI. Non c’è bisogno che vi spieghi perché secondo me si addiceva a Severus, un po’ perché è una cosa soggettiva ed un po’ perché non saprei farlo. Per l’idea in effetti devo ringraziare Grey’s Anatomy -.-‘’

Grazie per aver letto, grazie se commenterete.

Ah, c’è qualcosa che non mi convince, forse l’ultima frase. Se sapete cos’è o pensate di saperlo… fatemelo sapere!

Baci.

   
 
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