LA DANZA DI
AUTUNNO E INVERNO
Nevica. è la prima nevicata dell' anno, ed è meraviglioso! Sono sulla testa dell' autobus, il posto che mi piace più di tutti, perchè non vedi nessuno: ne il conducente, ne il mezzo, ne i passeggeri. Sei solo con il mondo di fuori.
Non so se sia il vento o il bus che va veloce, ma i fiocchi di neve non fanno che venire verso di noi, e noi verso di loro, ed io tengo il viso così vicino al vetro che è come se mi attraversassero. è fantastico. Ringrazio chiunque mi abbia donato la vita, perchè ho potuto vivere questo momento fantastico.
Comincio a canticchiare, "Polvere " di Enrico Ruggeri, perchè questi fiocchi sembrano tanto pulviscolo, forse magico.
Le vie di Roma sono piene di platani, ora vedo alcune foglie marroncine staccarsi dai rami e partecipare alla danza dei focchi di neve. Ora tutto è unito, tutto interseca tutto, la neve dell' inverno e le fogle secche dell' autunno, la polvere. Ho un unico desiderio in questo momento: che la neve si posi. Per favore.
Le strade che conosco tanto bene hanno cambiato colore, le case, gli alberi: vedo una leggera nebbia in lontananza, è lei che scolora il mondo che conosco tingendolo in delicate tinte pastello, che ricordano tanto i Fairy Tales, i racconti di fiabe. Su alcuni marciapiedi la neve si è già posata lievemente, sembra zucchero a velo. Tutto è unito in questa danza, anche lo zucchero e i Fairy Tales, che magia. è straordinario cosa può fare la mia mente davanti a una scena come questa.
In questa via abita una mia amica; gli alberi hanno le foglie rosso rosate ed ora, velati dal gelo, hanno l'aria di un picchetto d' onore per la Regina degli Elfi del Nord.
Ora sono quasi arrivata, questa è la mia strada. Scorgo due alberi accanto al benzinaio dove ho imparato ad andare in bicicletta, e so che in quella direzione c'è la Valle dei Casali: subito i miei pensieri si riempiono di ulteriori e gradevoli associazioni.
Scendo dall' autobus. Non sono più spettatrice ma parte del mondo esterno: sento il freddo che mi gela la faccia e rialzo il bavero del piumino d' oca per coprirmi la gola.
Guardatela: una ragazza con il cappotto nero, sotto la prima nevicata dell' anno, che cammina.
Nevica. è la prima nevicata dell' anno, ed è meraviglioso! Sono sulla testa dell' autobus, il posto che mi piace più di tutti, perchè non vedi nessuno: ne il conducente, ne il mezzo, ne i passeggeri. Sei solo con il mondo di fuori.
Non so se sia il vento o il bus che va veloce, ma i fiocchi di neve non fanno che venire verso di noi, e noi verso di loro, ed io tengo il viso così vicino al vetro che è come se mi attraversassero. è fantastico. Ringrazio chiunque mi abbia donato la vita, perchè ho potuto vivere questo momento fantastico.
Comincio a canticchiare, "Polvere " di Enrico Ruggeri, perchè questi fiocchi sembrano tanto pulviscolo, forse magico.
Le vie di Roma sono piene di platani, ora vedo alcune foglie marroncine staccarsi dai rami e partecipare alla danza dei focchi di neve. Ora tutto è unito, tutto interseca tutto, la neve dell' inverno e le fogle secche dell' autunno, la polvere. Ho un unico desiderio in questo momento: che la neve si posi. Per favore.
Le strade che conosco tanto bene hanno cambiato colore, le case, gli alberi: vedo una leggera nebbia in lontananza, è lei che scolora il mondo che conosco tingendolo in delicate tinte pastello, che ricordano tanto i Fairy Tales, i racconti di fiabe. Su alcuni marciapiedi la neve si è già posata lievemente, sembra zucchero a velo. Tutto è unito in questa danza, anche lo zucchero e i Fairy Tales, che magia. è straordinario cosa può fare la mia mente davanti a una scena come questa.
In questa via abita una mia amica; gli alberi hanno le foglie rosso rosate ed ora, velati dal gelo, hanno l'aria di un picchetto d' onore per la Regina degli Elfi del Nord.
Ora sono quasi arrivata, questa è la mia strada. Scorgo due alberi accanto al benzinaio dove ho imparato ad andare in bicicletta, e so che in quella direzione c'è la Valle dei Casali: subito i miei pensieri si riempiono di ulteriori e gradevoli associazioni.
Scendo dall' autobus. Non sono più spettatrice ma parte del mondo esterno: sento il freddo che mi gela la faccia e rialzo il bavero del piumino d' oca per coprirmi la gola.
Guardatela: una ragazza con il cappotto nero, sotto la prima nevicata dell' anno, che cammina.