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Autore: Thumbelina    19/12/2010    10 recensioni
Allora, questo è il secondo cap della mia saga, il primo era stato "Noi dobbiamo parlare". Come "qualcosa che abbia a che fare con la trama della storia" vi dò nuovamente la prima e l'ultima parla della ff (rispettivamente "trascinava" e "grifondoro"). Questo cap è nato dal grande successo che ha avuto il precedente e quindi mi farebbe molto piacere se qualcuno di voi si prendesse la briga di leggerlo. Un giochino divertente potrebbe essere quello di indovinare chi sia il personaggio di questa storia PRIMA che lo sveli io (cioè prima dell'asterisco giallo), ma il "regolamento" del "gioco" lo potrete trovare appena prima del titolo. Vi auguro buona lettura. bacioni. Giulia.
Genere: Comico, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Altro contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Poor Joanne!!'
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Allora, l'idea è questa: vorrei che voi provaste a capire di chi si tratta prima che ve lo sveli io, ci state???? Quindi, mentre leggete la storia e non dopo averla finita, lasciatemi piccole recensioni con il nome di chi credete che sia, megari con ripensamenti, indecisioni, motivazioni. Quando vedrete l'asterisco giallo (dello stesso capitolo del titolo) vorrà dire che sto per dire chi è il personaggio, e quindi le scommesse saranno chiuse e magari lasciarmi a fine lettura una recensione complessiva con critiche e commenti, e magari dirmi quale avete preferito fra questa shot e la precedente. Baci. Buona lettura.

Lei non può sentirmi; prendimi la zuppa.


Trascinava il suo pesante bagaglio lungo il corridoio di quel treno, era da circa tre minuti che vagava per cercare uno scompartimento vuoto.
- Permesso? – fece aprendo la porta di uno scompartimento al cui interno era solo un uomo, nascosto dalla lettura del suo enorme giornale, seduto vicino al finestrino. Un lungo cappotto nero gli arrivava fino alle caviglie, rimandendo sbottonato però dalla cintuta in giù, ed appoggiava le gambe fasciate da un paio di pantaloni neri anch’essi, sul sedile dinnanzi al proprio.
L’uomo non diede cenno d’averla sentita, ma spostò in silenzio le gambe dal sedile.
Joanne lo prese come un invito ad entrare.
Trascinò il proprio bagaglio all’interno dello scompartimento, estrasse il computer appoggiandolo maldestramente sul sedile di fronte a quello dell’uomo, poi si caricò la valigia i palla e cercò di issarla sul portabagagli, impresa che si dimostrò alquanto ardua data la notevole altezza del ripiano e la sostanziale pesantezza del suo bagaglio. Questo cadde in terra per tre volte, ed alla quarta Joanne riuscì finalmente a conficcarlo nel portabagagli, senza che l’uomo col giornale muovesse dito per aiutarla.
Sembrava che non si fosse neanche accorto della sua presenza là dentro, eppure Joanne era convinta di aver fatto parecchio rumore durante il terribile scontro con la sua valigia.
Probabilmente avrebbe potuto tentare di intavolare una qualche sorta di smozzicata conversazione, dopo essersi seduta sul sedile dinnanzi a lui, ed invece si limitò a stringere le spalle intimidita, ed infine si posizionò il suo bel portatile color nero sulle gambe.
Le modifiche che aveva dovuto apportare alla storia di Fred e George le avevano occupato ben tre settimane, tre settimane di lavoro intenso ma appagante, e Fred e George aveva dato il proprio benestare ad opera ultimata. Era stata una cosa piacevole: è sempre bello per uno scrittore ricevere il consenso dei propri personaggi.
Riaprì il programma di Microsoft Office nel quale conservava il suo segreto dattiloscritto e vagò con il mouse da una pagina all’altra rileggendo soddisfatta i punti che più giudicava ben riusciti e saltando deliberatamente quei tratti che non la convincevano abbastanza ai quali di certo avrebbe giovato una revisione.
Aveva appunto lasciato scorrere il mouse su pagina 223 e 224 per immergersi completamente nella lettura di pagine 225 quando un’hostess di viaggio aprì la porta del suo scompartimento per chiedere gentilmente:
- Volete ordinare qualcosa per pranzo?
Joanne controllò sbalordita l’orologio. Incredibile che fossero già le due e tre quarti del pomeriggio.
- io prendo la zuppa – fece l’uomo dinnanzi a lei ripiegando il suo enorme giornale.
Joanne trasalì nel vederlo ed emise un urlo di stupore barra terrore che attirò l’attenzione dell’hostess.
- qualcosa non va, signora? – chiese la giovane guardandola con aria confusa e perplessa.
- No, no va tutto bene, va tutto benissimo – rispose la donna mettendosi una mano sul cuore per accertarsi che battesse ancora – è solo che… che…
- Prendimi la zuppa – ripeté l’uomo – lei non può sentirmi; prendimi la zuppa.
- Hum… vorrei prendere un zuppa – fece Joanne rivolgendosi con falsa e malmascherata sicurezza alla ragazza.
- Ok, una zuppa – ripeté l’hostess segnando l’ordinazione sul tuo taccuino – di segale e fatto, di zucchine e patate, di ceci e castagne o mista?
- Ceci e castagne – suggerì l’uomo – prendimela di ceci e castagne
- Ceci e castagne – rispose Joanne – e mi porti qualcosa di forte.
- “Qualcosa di forte”?? – chiese perplessa la ragazza
- Sì, qualcosa di forte, molto forte, e non mi faccia ulteriori domande, la prego
- Ooooooook – fece l’inserviente accigliata – è tutto?
- Hum… no. Io prendo… prendo – fece dubbiosa Joanne
- Pennette ai funghi – le consigliò l’uomo – pennette ai funghi o rosbif al vino, e sta attenta a non prendere il pollo, perché a parer mio non è vero pollo…
- Pennette ai funghi – esordì Joanne
- “Pennette ai funghi”??
- Sì, pennette ai funghi
- Ma non aveva già ordinato la zuppa??
- Sì, prendo sia le pennette che la zuppa, ho molta, molta fame.
- Caaapisco – concluse la ragazza annuendo ben poco convinta, e, dopo aver regalato a Joanne un ultimo sorrisino forzato uscì veloce dallo scomparto.
- Ma tu che ci fai qui??!!? – sbottò la donna contro il suo compagno quando finalmente furono rimasti soli
- Non so, - rispose lui – tu di solito cosa ci fai sui treni?
- Non è possibile, prima i gemelli, ora tu, tutto questo è…
- Ah già. i Weasley, erano infuriati l’ultima volta che li ho visti, circa un mese fa, se non sbaglio, dicevano che te ne avrebbero delle quattro; è andato bene il vostro colloquio?
- Sì, discretamente, ma tu che cosa ci fai qui??!!?
- Hey, hey frena, sei tu che sei entrata nel mio scompartimento
- Già, questo è vero, ma tu teoricamente non dovresti esistere, quindi che cosa ci fai qui??
- Speravo di incontrarti – rispose l’uomo – insomma, il finale della tua storia non ha fatto scontenti solo i gemelli, anche io, se permetti, avrei da ridire.
- Ecco le sue ordinazioni, signora – li interruppe la solita hostess, posando sul tavolinetto ripiegabile di Joanne un vassoio con sopra le portate
- Non pretendo certo che tu cambi la storia per me come hai già fatto per i Weasley – continuò l’uomo mentre la ragazza se ne andava, prendendo la sua scodella e sistemandosela sul proprio tavolinetto, tentando intanto di liberare cucchiaio e forchetta dall’inutile sacchetto di plastica che li conteneva – insomma, perché dovresti? A leggere la storia, si direbbe che sono il personaggio che ti sta più antipatico…
- Che cosa?!??!?!? No, no!! Tu non mi stai antipatico affatto, anzi, sei uno dei personaggi che preferisco in assoluto, dico davvero, io…*
- Un modo notevole di manifestarmi il tuo affetto, Joanne, nella tua storia io sono quello brutto, con i capelli unti, con quell’aria da cattivo in modo che facessi da capro espiatorio per tutti i peccati del mondo, e poi mi hai fatto uccidere Silente, e poi tutti “è tornato il mangiamorte! è tornato il mangiamorte!”, e la donna della mia vira che non mi si è mai cagata di pezza, e non mi è mai stato mostrato un singolo gesto di gratitudine o di riconoscenza da nessuna delle persona che ho mai protetto, ed infine sono morto ucciso dal morso di un serpentone. Se vuoi anche sputarmi della zuppa fa’ pure, per me va bene.
- Ma no, Severus, non devi prendertela, eri il personaggio più dinamico della storia, l’eroe che si scopre essere tale solo alla fine, eri il mio personaggio preferito in assoluto, te lo giuro, io…
- Pensa se ti stavo sul cazzo… - commentò Severus Piton con un’espressione alquanto scettica sul volto
- Severus, dico davvero – rispose Joanne cercando di convincerlo – la tua è la morte dell’eroe, quello che tutti avevano pensato fosse il cattivo della storia e si svela essere poi il vero eroe, insomma, lo dirà anche Harry a suo figlio a King-Cross!
- Già, ma quando glielo dirà io sarò bello che morto, quindi non è che la cosa sia poi così gratificante
- Severus, ti ripeto che…
- Ma no, no, non c’è bisogno affatto che tu tenti di discolparti, Joanne, non sono certo qui per chiederti di cambiare la storia per un mio capriccio personale, anche se…
- “Anche se” cosa?
- Anche se dopo tutto l’hai fatto e per Fred e George, e loro nei libri sono somare apparsi per venti minuti al massimo, mentre io stavo sulla scena per tutto il santo giorno…
- Severus, io…
- Ma non fa niente, non fa niente, dico davvero, insomma, perché non avresti dovuto preferire loro a me, dato che sono brillanti e simpatici mentre io sono soltanto lo sfigato della serie che si scopre essere il buono soltanto alla fine??
Joanne restò di sasso. Il suo personaggio aveva ragione, Severus Piton aveva ragione su tutto, ma lei non poteva di certo cambiare nuovamente la sua storia.
- Severus, mi dispiace – cercò di spiegargli – ma non posso davvero farci niente, ucciderti era l’unico modo per concludere il libro facendo sapere ai lettori tutta la verità fra te e Lily e facendo vincere ad Harry la battaglia contro tu-sai-chi e…
- A me in verità è venuta un’idea a riguardo…
- Severus, apprezzo lo sforzo, dico davvero, ma…
- Un’ottima idea, a dirla tutta, ma se non vuoi sentirla…
Joanne trattenne il respiro e meditò sulla cazzata che stava facendo quando rialzando il volto verso di lui gli chiese:
- E va bene, va bene, di che si tratta?
- Pensavo – espose Severus Piton – che il più abile pozionista di tutti i tempi (che poi sarei io) avrebbe potuto facilmente evocare un bezoar, e ficcarselo in bocca a mo’ dì scuso contro il veleno di Nasini dopo che Harry avrà preso i miei ricordi, non trovi? O magari il bezoar potrebbe ficcarmelo in bocca proprio Harry spinto da un moto di improvvisa compassione. E che fine ha fatto Fanny? Non potrebbe salvarmi lei?? Comunque non è questo il punto. Una volta salvatomi, infatti, potrei correre in aiuto di Harry nel duello finale sconfiggendo con lui il Signore Oscuro. Che ne dici?
J.K.Rowling lo fissò sbalordita.
- fammi capire bene – disse infine scuotendo la testa incredula – tu vorresti sconfiggere Voldemort al fianco di Harry Potter??!?!
- Mi sembra giusto.
- Ma non puoi farlo!!! Insomma, quello è e deve essere il grande momento di Harry, è lui il protagonista…
- Già, personalmente penso che di questo se ne sia accorto chiunque abbia letto i tuoi libri, Joanne – la interruppe Severus – sai, Harry è costantemente il punto centrale di ogni singola scena e questo alla lunga, credimi, stanca. Per questo dovrei sconfiggere il Signore Oscuro con lui, così quella sarebbe la vittoria non solo del protagonista ma anche dell’eroe incompreso che ha sempre lottato nell’ombra.
- Severus – fece Joanne spiacente – l’idea è carina ma…
- Questo sarebbe stato un buon modo per salvarmi – l’interruppe nuovamente Severus, per poi piegarsi in un’imitazione di finta offesa, aggiungendo – ma se tu non vuoi…
La donna si mise le mani fra i capelli; voleva bene a Severus Piton, gliene voleva davvero, e se c’era un personaggio a cui non avrebbe voluto fare un torto quello era proprio lui, ma allora che fare??
- accetto,- disse infine
- accetti cosa??
- Accetto di farti lottare con Harry, al suo fianco, di farti rimanere in vita, e, ti dirò di più, ti farò persino rimanere preside ad hogwarts così che sarà quello il ruolo che ricoprirai quando i figli di Harry cominceranno ad andare a scuola, che ne pensi?
- Hum… - fece Severus dubbioso – Harry mi sarà riconoscente?
- Non te lo dirà mai a parole – rispose lui Joanne – insomma, sarebbe troppo imbarazzante per entrambi, ma dirà a suo figlio Albus, che teme poverino di finire a Serpeverde, che l’attuale preside di hogwarts, cioè tu, è un Serpeverde, ed è l’uomo più coraggioso che lui abbia mai conosciuto. Che ne dici? Ti piace?
- Commovente – rispose Severus Piton portandosi una mano sugli occhi – ben fatto, stupenda!
- Sono contenta che ti piaccia – sorrise lui Joanne, mentre il treno si fermava alla stazione – ora, se permetti, devo andare – aggiunse dopo aver richiuso il pc, alzandosi per recuperare la valigia
- Lascia, lascia, faccio io – fece gentilmente Severus aiutandola a recuperare il pesante bagaglio
- È stato un piacere conoscerti, Sev, dico davvero – disse la Rowling congedandosi dalla sua immaginazione
- Piacere mio – rispose Severus – quando pensi che portò avere una copia del tuo nuovo finale?
- Hum… ripassa fra quattro settimane, dovrebbe essere pronto. Ora corro, saluti!
- Saluti. – e ciò detto Severus Piton si smaterializzò via da quel treno con un sorriso soddisfatto sulle labbra; Fred e George avevano ragione: quella donna era davvero facile da persuadere. 10 punti in meno a Grifondoro!

Allora, avevate capito di chi si trattasse?????? Se questo capitolo avrà successo sono lieta di informarvi che capitolo 3 è già pronto!
   
 
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