20/12/2010
1 recensioniFairy
Fairy era seduta sul davanzale, in preda all’ansia e alla paura.
Guardava sotto –a terra, nove piani più in giù- ricordandosi di ogni momento, di ogni istante in cui si era sentita una piccola principessa, come quando a carnevale, da piccina, si metteva il suo vestito rosa, quello con la coroncina e le ali.
La sua mamma, prima di farla uscire con gli amichetti, gli dava sempre un bacio sulla fronte, dicendole solo : "Fairy, stai attenta.”
La sua mamma aveva sempre avuto il sorriso più bello dell’universo, anche quando l’aveva lasciata sola, andandosene, schiacciata sotto quella grossa macchina rossa.
Quella volta, era stata la mamma di Fairy a non stare attenta. Forse aveva accettato delle caramelle da degli sconosciuti e si era persa, distratta e poi, come con un sussurro, era andata in cielo.
Fairy sapeva che la sua mamma la proteggeva qualsiasi cosa accadesse, anche se, ormai, aveva un vuoto nel cuore il quale era ancora piccolo, ma comunque rosso e sanguinante.
Così, quella piccola bambina di nove anni -la piccola fata Fairy- passava tutti i suoi pomeriggi sul davanzale, con le gambe incastrate tra i vari pilastri di ferro, guardando per terra, invece che verso il cielo, dove ormai c’era la sua mamma: osservava l’asfalto perché era lì che la sua mamma l’aveva lasciata, completamente sola e con l’anima, anche se non ancora maturata, già distrutta.
...
Questa mia prima storia pubblicata qui è abbastanza pesante, nella sua leggerezza.
Fairy è importante. Fairy è una bambina come tante altre, senza più la sua mamma. Fairy è una bambina che il dolore lo sente: l'ha cambiata, la resa già distrutta.
Fairy ricorderà sempre il sorriso di sua madre.
Lo stile è volutamente infantile, sia chiaro.
Spero che vi sia piaciuta e che mi facciate sapere i vostri pareri;
Hannah♥